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Gli AA. descrivono tre casi di NEC giunti alla loro osservazione sottolineandone la variabilità di esordio, di evoluzione e la diversa etiopatogenesi. Fanno rilevare inoltre che una maggiore conoscenza della malattia, una accurata valutazione dei segni clinici e radiologici ed un tempestivo ed opportuno trattamento terapeutico rappresentano condizioni indispensabili per impedirne una rapida e fatale evoluzione.

Gli AA. riferiscono l’osservazione di quattro casi di epidermolisi bollosa letale. Auspicano che possa essere affinata l’indagine sul liquido amniotico che consente di porre diagnosi di epidermolisi bollosa letale nelle prime diciotto settimane di gravidanza.

Presso la Divisione Immaturi del Policlinico Universitario di Messina nel decennio 1971-1980 viene riscontrata un’incidenza per Toxoplasmosi e per Malattia citomegalica rispettivamente dei 4% e dei 2% del soggetti depistati. Vengono descritti brevemente i dati clinici e sierologici dei casi pervenuti all’osservazione. Viene auspicata una maggiore diffusione dei tests sierologici per il riconoscimento di queste infezioni considerando che entrambe le forme morbose possono, anche se latenti alla nascita, presentare una evoluzione successiva grave con notevoli danni soprattutto di ordine neurologico.

Dopo un breve cenno sulla omeostasi fosfo-calcica gli AA. riportano i risultati di una indagine riguardante l’incidenza dell’ipocalcemia nei neonati ricoverati presso la Divisione Immaturi del Policlinico Universitario nell’ultimo quinquennio. I dati ottenuti dimostrano la maggiore frequenza dell’ipocalcemia precoce nei nati pretemine di quella tardiva nei neonati piccoli per l’età gestazionale.

Gli AA. descrivono un caso di malattia delle urine da sciroppo d’acero (forma “classica” di Dancis) pervenuto alla loro osservazione Dopo un breve accenno ad altre forme a diverse espressività sia clinica che bioumorale si soffermano sulla classificazione della malattia proposta da Foedde e coll. Sottolineano quindi l’importanza di una diagnosi precoce e soprattutto di una prevenzione della malattia.

Gli Autori descrivono un caso di anencefalia occorso alla loro osservazione occupandosi della situazione oftalmologica di tale soggetto, ciò allo scopo di apportare un ulteriore contributo alla conoscenza di questa grave malformazione congenita, in quanto in letteratura vengono riportati soltanto pochi casi di anencefalia correlati da esame retinografico. L’indagine oftalmoscopica rivela, in occhi apparentemente normali, il danno della membrana retinica che tante connessioni ha con il S.N.C.

Presso la Divisione Immaturi del Policlinico Universitario di Messina nel decennio 1971-1980 viene riscontrata un’incidenza per Toxoplasmosi e per Malattia citomegalica rispettivamente dei 4% e dei 2% del soggetti depistati. Vengono descritti brevemente i dati clinici e sierologici dei casi pervenuti all’osservazione. Viene auspicata una maggiore diffusione dei tests sierologici per il riconoscimento di queste infezioni considerando che entrambe le forme morbose possono, anche se latenti alla nascita, presentare una evoluzione successiva grave con notevoli danni soprattutto di ordine neurologico.

Gli AA. descrivono tre casi di NEC giunti alla loro osservazione sottolineandone la variabilità di esordio, di evoluzione e la diversa etiopatogenesi. Fanno rilevare inoltre che una maggiore conoscenza della malattia, una accurata valutazione dei segni clinici e radiologici ed un tempestivo ed opportuno trattamento terapeutico rappresentano condizioni indispensabili per impedirne una rapida e fatale evoluzione.

Dopo un breve cenno sulla omeostasi fosfo-calcica gli AA. riportano i risultati di una indagine riguardante l’incidenza dell’ipocalcemia nei neonati ricoverati presso la Divisione Immaturi del Policlinico Universitario nell’ultimo quinquennio. I dati ottenuti dimostrano la maggiore frequenza dell’ipocalcemia precoce nei nati pretemine di quella tardiva nei neonati piccoli per l’età gestazionale.

Gli Autori descrivono un caso di anencefalia occorso alla loro osservazione occupandosi della situazione oftalmologica di tale soggetto, ciò allo scopo di apportare un ulteriore contributo alla conoscenza di questa grave malformazione congenita, in quanto in letteratura vengono riportati soltanto pochi casi di anencefalia correlati da esame retinografico. L’indagine oftalmoscopica rivela, in occhi apparentemente normali, il danno della membrana retinica che tante connessioni ha con il S.N.C.

Gli AA. riferiscono l’osservazione di quattro casi di epidermolisi bollosa letale. Auspicano che possa essere affinata l’indagine sul liquido amniotico che consente di porre diagnosi di epidermolisi bollosa letale nelle prime diciotto settimane di gravidanza.

Gli AA. descrivono un caso di malattia delle urine da sciroppo d’acero (forma “classica” di Dancis) pervenuto alla loro osservazione Dopo un breve accenno ad altre forme a diverse espressività sia clinica che bioumorale si soffermano sulla classificazione della malattia proposta da Foedde e coll. Sottolineano quindi l’importanza di una diagnosi precoce e soprattutto di una prevenzione della malattia.