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Il presente contributo analizza le nuove norme di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte, del Tribunale e del Tribunale della Funzione pubblica (le cui funzioni e i cui membri sono stati assorbiti nell'attuale Tribunale durante la stesura del testo), ossia di una fonte di c.d. terzo livello del sistema UE, così come modificate dalla generale riforma del processo dell'Unione europea conclusasi nel 2016. Nonostante uno degli obiettivi principali della riforma fosse quello di favorire il più possibile l'uniformità delle regole processuali UE, in quanto questa coerenza avrebbe rafforzato la prevedibilità della disciplina processuale e dunque la chiarezza e la celerità dell'intero procedimento, tra le norme di esecuzione adottate dai tre giudici di Lussemburgo nel biennio 2014-2016 sussistono ancora oggi importanti differenze anche relativamente ad aspetti essenziali. E' il caso, ad esempio, delle norme che autorizzano reazioni o sanzioni del presidente della sezione giudicante e/o del cancelliere in caso di mancata ottemperanza alle regole dello Statuto, dei regolamenti di procedura o delle stesse norme di esecuzione. Il fatto peraltro che le istruzioni alle parti (perlomeno del Tribunale) autorizzino sanzioni o reazioni nel caso di mancato rispetto di regole contenute nelle norme di esecuzione, non solo quando esse riproducano il contenuto di regole vincolanti dello Stato o dei regolamenti di procedura ma anche qualora esse siano stabilite nelle sole norme di esecuzione, sembra allora lasciare rimettere il discussione la tesi dottrina che configura le norme di esecuzione come meri atti di soft law

Anche ricostruendo i mutamenti del titolo V dello Statuto, del quale l'art. 47 Statuto è parte, il presente contributo analizza le norme dello Statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea che, pur previste in linea di principio, per i soli giudici, avvocati generali e per il cancelliere della Corte, sono applicabili anche ai giudici e al cancelliere del Tribunale

Anche raffrontando gli articoli 1 e 2 del regolamento di procedura della Corte con le norme corrispondenti dei regolamenti di procedura del Tribunale e del Tribunale della funzione pubblica, il presente contributo analizza le norme preliminari del nuovo regolamento di procedura della Corte inerenti le definizioni e l'ambito di applicazione dei predetti regolamenti

Premessi alcuni cenni al titolo I del regolamento, del quale le norme in esame sono parte, il presente contributo analizza le regole processuali inerenti la decorrenza del mandato dei giudici e degli avvocati generali della Corte (art. 3 del regolamento), il giuramento (art. 4 del regolamento) e l'impegno solenne (art. 5 del regolamento) dei giudici e degli avvocati generali della Corte, la rimozione di un giudice o di un avvocato generale dalle loro funzioni (art. 6 del regolamento) e infine l'ordine di anzianità (art. 7 del regolamento). Tale contributo mette, in particolare in evidenze, le regole procedurali aggiuntive o diverse da quelle analoghe e corrispondenti di cui agli articoli da 2 a 9 dello Statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea

Anche evidenziando le differenze con le precedenti norme del regolamento di procedura del Tribunale del 1991, il presente contributo analizza le nuove regole di procedura inerenti l'abrogazione del precedente regolamento di procedura del 1991 (art. 226 del regolamento) e la pubblicazione ed l'entrata in vigore del nuovo regolamento del 2015 (art. 227 del regolamento)

Il presente contributo analizza le nuove regole inerenti la composizione del Tribunale introdotte a seguito della riforma dello stesso avviata Il 13.10.14 dalla Corte di giustizia su invito della presidenza italiana del Consiglio. Tale riforma, adottata dal Consiglio e dal Parlamento europeo alla fine del 2015, ha, infatti, condotto al raddoppio del numero dei membri del Tribunale, da effettuarsi entro la fine del 2019, così derogando alla regola "un giudice per Stato membro" da sempre applicata in tale contesto

Dopo alcuni cenni sul contenuto del titolo V dello Statuto, di cui l'articolo 63 dello Statuto è parte, il presente contributo analizza le funzioni dei regolamenti di procedura, nonché ricostruisce il sistema delle fonti processuali UE, il quale è basato su norme di diritto primario (i trattati e lo Statuto), di diritto secondario (i regolamenti di procedura della Corte e del Tribunale) e su atti di terzo livello (le norme pratiche di esecuzione dei regolamenti di procedura della Corte e del Tribunale)

Anche ricostruendo le precedenti versioni della norma di procedura in esame, il presente contributo analizza le norme di esecuzione dei regolamenti di procedura adottate dalla Corte, ossia le istruzioni pratiche alle parti relative alle cause proposte dinanzi alla Corte del 2014 (GUUE L 31/14), le quali hanno abrogato e sostituito le precedenti istruzioni pratiche alle parti relative ai ricorsi diretti e alle impugnazioni del 2004 (GUUE L 361). In particolare, il presente contributo analizza il contenuto delle nuove norme di esecuzione, evidenziandone le differenze con quelle del 2004, nonché il valore giuridico (di soft law o invece vincolante) delle stesse

Il presente contributo analizza le norme finali del regolamento di procedura della Corte di giustizia inerenti l'abrogazione del precedente regolamento di procedura della Corte di giustizia del 1991 (art. 209 del regolamento), nonché l'entrata in vigore e la pubblicazione del nuovo regolamento di procedura della Corte di giustizia del 2012 (art. 210 del regolamento)

Il presente contributo analizza le nuove norme del regolamento di procedura del Tribunale del 2015 inerenti l'organizzazione del Tribunale. Anche distinguendo le regole ivi previste da quelle corrispondenti previste dai regolamenti di procedura della Corte e dal Tribunale della funzione pubblica, il presente contributo analizza in particolare le regole inerenti le funzioni di giudice e avvocato generale (art. 3 del regolamento), la decorrenza del mandato dei giudici (art. 4 del regolamento), la prestazione del giuramento (art. 5 del regolamento) e l'impegno solenne (art. 6 del regolamento) da parte dei giudici del Tribunale, la rimozione dalle funzioni dei giudici del Tribunale (art. 7 del regolamento) e, infine, l'ordine di anzianità (art. 8 del regolamento). Il presente contributo evidenzia inoltre le regole, aggiuntive e/o diverse, previste nel regolamento di procedura rispetto alle corrispondenti norme dello Statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea (articoli 2-9 Statuto)

Premessi alcuni cenni sulla ratio, le finalità e il contenuto delle disposizioni finali del regolamento di procedura del Tribunale del 2015, il presente contributo analizza le nuove norme pratiche di esecuzione del 2015 adottate sulla base dell’art. 224 RP Trib., ossia le norme pratiche di esecuzione (GUUE L 152/15), le quali hanno abrogato e sostituito le precedenti istruzioni al cancelliere del 5.7.07 (GUUE L 232/7), come modificate il 17.5.10 (GUUE L 170/10) e il 24.1.12 (GUUE L 68/12), nonché le istruzioni pratiche alle parti del 24.1.12 (GUUE L 68/12). Anche evidenziando le differenze tra le norme pratiche adottate dal Tribunale nel 2015 da quelle invece della Corte di giustizia del 2012 e del Tribunale della funzione pubblica del 2014, il presente contributo analizza il contenuto delle nuove norme di pratiche del Tribunale e il valore giuridico - di soft law o invece vincolante - delle stesse

Premessi brevi cenni sul capo I del regolamento di procedura del Tribunale inerente le «decisioni del Tribunale pronunciate dopo l’annullamento e il rinvio», a sua volta compreso nel titolo VI sui «procedimenti che fanno seguito a un rinvio», il presente contributo analizza il contenuto, la ratio e le finalità dell'articolo 128 del regolamento di procedura del Tribunale, il quale è per l'appunto parte del capo I del regolamento di procedura del Tribunale. Tale norma, e già l’art. 120 RP Trib. del 1991 (GUCE L 136-317) come modificato in ultimo nel 2013 (GUUE L 173), stabilisce le norme applicabili al procedimento che si svolge davanti al Trib. a seguito dell’annullamento di una decisione di quest’ultimo da parte della CG in sede d’impugnazione e del successivo rinvio della causa al Trib. Il presente contributo evidenzia anche le particolarità dei procedimenti in materia di proprietà intellettuale

Il presente contributo ricostruisce le regole inerenti il mandato dei giudici e degli avvocati generali della Corte di giustizia, nonché dei giudici del Tribunale e, seppur brevemente, di quelli del Tribunale della funzione pubblica, così come modificate a seguito della riforma che ha interessato il sistema processuale dell'Unione europea nel periodo 2011-2016. Anche analizzando la giurisprudenza e la prassi dell'UE, il presente contributo analizza in particolare le modalità, il contenuto e le finalità del giuramento dei membri della Corte di giustizia dell'Unione (art. 2 Statuto); l'immunità e i privilegi dei membri della Corte di giustizia dell'Unione (art. 3 Statuto); le incompatibilità di funzioni e l'impegno solenne dei membri della Corte di giustizia dell'Unione (art. 4 Statuto); il rinnovo e le dimissioni dei membri della Corte di giustizia dell'Unione (art. 5 Statuto); la rimozione dei membri della Corte di giustizia dell'Unione dalle loro funzioni (art. 6 Statuto); le regole inerenti la sostituzione dei membri della Corte di giustizia dell'Unione che si siano dimessi o siano stati rimossi (art. 7 Statuto); le regole inerenti gli avvocati generali della Corte di giustizia (art. 8 Statuto); e infine le regole sul rinnovo parziale triennale dei giudici della Corte e del Tribunale, nonché degli avvocati generali della Corte (art. 9 Statuto)

Il presente contributo analizza il Titolo I del regolamento di procedura del Tribunale del 2015 inerente le disposizioni preliminari dello stesso. Anche evidenziando le differenze tra tali norme e quelle corrispondenti del regolamento di procedura della Corte di giustizia e del Tribunale della funzione pubblica, esso esamina le definizioni usate nel regolamento (art. 1 del regolamento) e la portata del presente regolamento (art. 2 del regolamento)

Dopo aver esaminato il contenuto, la ratio e le finalità del titolo III del regolamento di procedura del Tribunale, del quale la norma in esame è parte, il presente contributo analizza l'articolo 50 del regolamento di procedura del Tribunale che, intitolato «Ricorsi diretti», contiene le disposizioni del regolamento inerenti tali tipi di ricorsi (artt. 51-170 RP Trib.)