12 results on '"Cimini Giovanni Battista"'
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2. A Waveform Dataset in Continuous Mode of the Montefeltro Seismic Network (MF) in Central-Northern Italy from 2018 to 2020
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Megna, Antonella, primary, Cimini, Giovanni Battista, additional, Marchetti, Alessandro, additional, Pagliuca, Nicola Mauro, additional, and Santini, Stefano, additional
- Published
- 2022
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Catalog
3. Deep structure from seismic tomography
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Amato, Alessandro, Cimini, Giovanni Battista, Vai, Gian Battista, editor, and Martini, I. Peter, editor
- Published
- 2001
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4. Small magnitude earthquake sequences and seismic swarms in the Northern Apennines (central Italy): new observations from the analysis of Montefeltro seismicity
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Megna, Antonella, primary, Cimini, Giovanni Battista, additional, Marchetti, Alessandro, additional, Santini, Stefano, additional, and Pagliuca, Nicola, additional
- Published
- 2020
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5. La sismicità del Montefeltro (Appennino settentrionale, Italia centrale) nel periodo 2005-2017
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Megna, Antonella, Cimini, Giovanni Battista, Marchetti, Alessandro, and Santini, Stefano
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Sismicità ,Appennino Settentrionale ,Northern Apennines ,Montefeltro ,Seismicity - Abstract
In this paper we examine the seismicity of Montefeltro, an historical region of northern Apennines in central Italy. The analysis focuses on the seismic activity occurred in the period 2005-2017 to exploit the substantial improvement of the National Seismic Network (RSN) in the region. We collected P and S phases from 402 earthquakes for a total of about 7000 arrival times. Earthquakes were integrated with new pickings and relocated using the Hypoellipse code. The results show a sporadic, rather diffuse background seismicity marked by three small seismic sequences strongly clustered in time and space. The most important occurred in September-October 2005 (ML=3.2) and August-September 2006 (ML=3.7), in the neighbourhood of the towns of Macerata Feltria and Casteldelci, respectively. The spatio-temporal evolution of these main episodes highlights an energy release consistent with swarm-like activity. Another major feature of the seismicity pattern is represented by the occurrence of events even in the lower crust and in the upper mantle down to at least 50 km depth., In questo articolo viene esaminata la sismicità del Montefeltro, una regione storica dell’Appennino settentrionale, nell’Italia centrale. L’analisi si concentra sull’attività sismica avvenuta nel periodo 2005-2017, periodo durante il quale la Rete Sismica Nazionale (RSN) ha avuto nella regione un sostanziale miglioramento. Il data set selezionato consiste di 402 eventi per un totale di circa 7000 tempi di arrivo di fasi P e S. Gli eventi sono stati integrati con nuove letture e rilocalizzati con il programma Hypoellipse. I risultati mostrano una sismicità di fondo sporadica, sebbene piuttosto diffusa nell’area, contrassegnata da tre piccole sequenze fortemente clusterizzate nel tempo e nello spazio. Le più importanti sono avvenute nel settembre-ottobre 2005 (magnitudo massima ML=3.2) e nell’agosto-settembre 2006 (magnitudo massima ML=3.7), rispettivamente nei dintorni dei comuni di Macerata Feltria e Casteldelci. L’evoluzione spaziotemporale di questi due episodi evidenzia un rilascio di energia tipico degli sciami sismici. Un’altra peculiare caratteristica del pattern di sismicità è rappresentata dall’occorrenza di eventi anche nella crosta inferiore e nel mantello superiore fino a profondità di almeno 50 km. more...
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- 2019
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6. Potenziamento della Rete Sismica Nazionale in Sardegna: site selection nell’area della Foresta Demaniale Fiorentini, Bultei (SS)
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Cimini, Giovanni Battista and Casale, Paolo
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L’attuale copertura della Rete Sismica Nazionale (RSN) in Sardegna è costituita da quattro stazioni permanenti ubicate nella fascia orientale dell’isola che si affaccia sul mar Tirreno e da una stazione temporanea del progetto Sulcis [Anselmi et al., 2017] acquisita in tempo reale presso la sala operativa del nostro Istituto (Figura 1). Le stazioni permanenti sono installate nei comuni di Dorgali (DGI), Villasalto (VSL), Cagliari (CGL) e Aglientu (AGLI). Quest’ultima è entrata in funzione solo recentemente (marzo 2017) nella provincia di Obia-Tempio anche per la necessità di sostituire la stazione di Oschiri (OSKI), da tempo non più funzionante. L’area centro-occidentale, dalla zona del Sassarese a Nord, alle province di Oristano e dell’Ogliastra al centro, e del Campidano nella parte meridionale, sono tuttora prive di punti di osservazione. Un ampliamento della rete sarebbe importante non solo per una migliore rilevazione degli eventi lontani (telesismi) e regionali (ad es. eventi dell’Appennino), ma anche per la localizzazione della sismicità propria del blocco Sardo-Corso e dei mari circostanti. Sebbene, infatti, la Sardegna sia considerata sostanzialmente asismica, una certa attività è presente soprattutto ai bordi del blocco continentale, con magnitudo anche di rilievo come nel caso degli eventi del 26 aprile 2000 (Md 4.2 e 4.7), e 18 dicembre 2004 (ML 4.3) localizzati nel mar Tirreno centrale a circa 60 km ad est di Olbia [database ISIDe – ISIDe working group 2016]. Di recente, peraltro, due terremoti sono avvenuti in prossimità e all’interno dell’isola, rispettivamente nelle Bocche di Bonifacio, il 1 ottobre 2014 (ML 2.6) e in Gallura, il 20 ottobre 2015 (ML 2.8) [Cimini et al., 2016]. Il manifestarsi di questa sismicità e l’esigenza da parte della Protezione Civile di rendere più adeguato il monitoraggio sismico della Sardegna, hanno spinto alla ricerca di siti per nuove stazioni permanenti, programma iniziato con la valutazione di alcuni siti nell’Alta Gallura e la messa in opera della stazione di Aglientu. In questo rapporto tecnico si descrive l’attività svolta per la scelta di una seconda postazione nella parte centro-settentrionale della Regione, nella zona geografica approssimativamente equidistante ai siti di AGLI e DGI. L’area presa in considerazione è situata nella foresta di Fiorentini, una delle più antiche ed estese foreste demaniali della Sardegna. Si è indagata tale area in quanto, già sulla carta, offriva i requisiti fondamentali per la realizzazione di una stazione sismica di qualità [Trnkoczy et al., 2012]. Il luogo è caratterizzato, infatti, dall’assenza di fonti di disturbo importanti quali ferrovie, strade con traffico continuo, fiumi, aree di cava, zone industriali, impianti eolici, città o zone abitate in prossimità. Va inoltre considerato che il complesso forestale è costantemente presenziato, un elemento questo sempre più importante per la sicurezza delle apparecchiature contro furti, danneggiamenti e manomissioni. more...
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- 2018
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7. The seismic waveform dataset of the Sardinia Passive Array Experiment (SPAE)
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Cimini, Giovanni Battista, primary
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- 2019
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8. EMERGENZA SISMICA NEL CENTRO ITALIA. TERZO RAPPORTO DEL GRUPPO OPERATIVO SISMIKO
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Moretti Milena, Margheriti Lucia, Bucci Augusti, Cardinale Vincenzo, Castagnozzi Angelo, Cattaneo Marco, Cecere Gianpaolo, Cimini Giovanni Battista, Colasanti Gianfranco, Colasanti Marco, Criscuoli Fabio, D'Alema Ezio, D'Ambrosio Ciriaco, Danecek Peter, De Luca Giovanni, Falco Luigi, Frapiccini Massimo, Giandomenico Edoardo, Giovani Lucian, Govoni Aladino, Ladina Chiara, Lauciani Valentino, Lovati Sara, Marchetti Alessandro, Marzorati Simone, Massa Marco, Memmolo Antonino, Migliari Franco, Minichiello Felice, Monachesi Giancarlo, Piccinini Davide, Piccolini Ulderico, Pintore Stefano, Rao Sandro, Silvestri Marcello, and Vallocchia Massimiliano more...
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Sequenza sismica Amatrice, SISMIKO, Reti di monitoraggio sismico - Abstract
SISMIKO è una task force operativa che prevede il coordinamento a livello nazionale delle Reti Sismiche Mobili di Pronto Intervento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) [Moretti et al., 2012; 2016; Pondrelli et al., 2016] e coinvolge le diverse Sezioni INGV che si occupano normalmente del monitoraggio sismico del territorio nazionale. La notte del 24 agosto 2016, a poche ore dal forte terremoto di magnitudo 6.0 che ha interessato il vasto settore del centro Italia, al confine tra l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e le Marche [Gruppo di Lavoro INGV sul terremoto di Amatrice, 2016a; 2016b], SISMIKO, come gli altri gruppi operativi INGV previsti per la gestione delle emergenze, ovvero EMERGEO, per il rilievo degli effetti geologici cosismici, EMERSITO, per lo studio gli effetti di sito, QUEST per il rilievo macrosismico e IES rivolto alle attività informative per le scuole e la popolazione coinvolta, è stato prontamente convocato per partecipare all’Unità di Crisi INGV e, come previsto nell’ambito della Convenzione vigente fra il Dipartimento di Protezione Civile (DPC) e l’INGV, si è adoperato per l’installazione di stazioni sismiche temporanee ad integrazione della Rete Sismica Nazionale (RSN [Michelini et al., 2016]) presente in area epicentrale [SISMIKO working group, 2016a; Moretti et al., 2016]. La prima geometria della rete sismica temporanea installata da SISMIKO a pochi giorni dall’inizio della sequenza sismica, era costituita da 19 stazioni di cui 14 a 6 componenti (maggiori dettagli in [SISMIKO working group, 2016a; Moretti et al., 2016]). Successivamente, a seguito delle forti scosse che il 26 ottobre e poi il 30 ottobre hanno interessato il settore settentrionale della sequenza, la rete è stata ampliata di circa 25 km verso nord [SISMIKO working group, 2016b] portando a 23 il numero delle stazioni temporanee distribuite in un’area di circa 75 x60 km2. Nei primi giorni del nuovo anno, a causa di avverse condizioni meteo che hanno interessato tutta l’area colpita dal sisma, molte stazioni sismiche, sia permanenti che temporanee, hanno avuto gravi problemi di funzionamento mettendo a dura prova il sistema di monitoraggio della sequenza sismica in atto: numerose sono state le interruzioni della corrente elettrica che hanno influito sulla continuità della trasmissione dei dati, soprattutto nell’area abruzzese. Per diversi giorni è stato considerato imprudente mandare personale in area epicentrale per la manutenzione e il ripristino della strumentazione, considerato che era comunque garantita l’efficienza del servizio di sorveglianza sismica. La mattina del 18 gennaio, 4 nuove scosse di magnitudo superiore a 5.0 sono avvenute nell’estremità meridionale dell’area già attivatasi e quindi, seppur con difficoltà, sono state avviate le procedure per il ripristino del maggior numero di stazioni sismiche possibile. In tale occasione è stata installata una ulteriore stazione nella zona a SW della sequenza, a migliore copertura dell’ultima area colpita, portando a 24 il numero totale di stazioni temporanee installate dal 24 agosto 2016. In queste ultime settimane, il personale del gruppo operativo SISMIKO è stato costantemente impegnato nella cura e nella manutenzione della strumentazione per garantire la continuità dell’acquisizione e della trasmissione dei dati. Alla data di aggiornamento del presente report, è stata decretata, anche in considerazione dell’andamento della sismicità, una rimodulazione della geometria della rete sismica temporanea che avverrà durante la primavera. Tutti i dati acquisiti dalle stazioni temporanee SISMIKO, continuano ad essere disponibili senza alcun vincolo, al pari dei dati della RSN, tramite l’archivio di forme d’onda European Integrated Data Archive (EIDA [Mazza et al., 2012]) e utilizzati per prodotti scientifici in tempo reale (localizzazioni fornite in sala di sorveglianza sismica INGV, calcolo dei Time Domain Moment Tensor, shakeMaps, ecc) e off-line (ri-localizzazioni, ecc). more...
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- 2017
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9. EMERGENZA SISMICA NEL CENTRO ITALIA 2016-2017. SECONDO RAPPORTO DEL GRUPPO OPERATIVO SISMIKO. SVILUPPO E MANTENIMENTO DELLA RETE SISMICA MOBILE A SEGUITO DEL TERREMOTO DI AMATRICE MW 6.0
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Moretti Milena, Margheriti Lucia, Abruzzese Luigi, Anselmi Mario, Baccheschi Paola, Bono Andrea, Bucci Augusto, Buttinelli Mauro, Capello Marco, Cardinale Vincenzo, Castagnozzi Angelo, Cattaneo Marco, Cecere Gianpaolo, Chiaraluce Lauro, Cimini Giovanni Battista, Cogliano Rocco, Colasanti Gianfranco, Colasanti Marco, Criscuoli Fabio, D'Alema Ezio, D'Ambrosio Ciriaco, Danecek Peter, De Luca Gaetano, De Luca Giovanni, Falco Luigi, Fares Massimo, Frapiccini Massimo, Frepoli Alberto, Giandomenico Edoardo, Giovani Lucian, Giunchi Carlo, Govoni Aladino, Ladina Chiara, Lauciani Valentino, Mandiello Alfonso Giovanni, Marzorati Simone, Massa Marco, Memmolo Antonino, Migliari Franco, Minichiello Felice, Monachesi Giancarlo, Moschillo Raffaele, Murphy Shane, Pagliuca Nicola Mauro, Piccinini Davide, Piccolini Ulderico, Pintore Stefano, Rao Sandro, Saccorotti Gilberto, Serratore Andrea, Silvestri Marcello, Silvestri Stefano, Pondrelli Silvia, Vallocchia Massimiliano, and Valoroso Luisa more...
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Reti di monitoraggio sismico ,Sequenza sismica Amatrice ,SISMIKO - Abstract
La rete sismica temporanea installata dal gruppo operativo INGV SISMIKO a seguito del terremoto del 24 agosto 2016 tra i Monti della Laga e la Valnerina, è stata ampliata nel settore settentrionale a seguito dei forti terremoti avvenuti alla fine del mese di ottobre 2016. Successivamente alle due scosse di Mw 5.4 e 5.9 che il 26 ottobre hanno interessato l’area al confine Marche-Umbria tra i Comuni di Castelsantangelo sul Nera (MC), Norcia (PG) e Arquata del Tronto (AP), la geometria della rete è stata estesa di circa 25 km verso nord con l’attivazione di ulteriori tre stazioni temporanee di cui una, da subito, disposta per la trasmissione dei dati in tempo reale e per l’inserimento nel sistema di sorveglianza sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Un’ultima stazione è stata inoltre installata nei pressi di Campello del Clitunno in provincia di Perugia ad ovest della sequenza, a seguito del terremoto Mw 6.5 che la mattina del 30 ottobre ha interessato l’intera area già fortemente provata dalla sequenza in corso; questo è stato il più forte terremoto registrato negli ultimi 30 in Italia. A circa 5 mesi dall’inizio dell’emergenza sismica, la rete temporanea conta quindi 23 stazioni che da metà dicembre sono tutte trasmesse in tempo reale ai diversi centri di acquisizione INGV, ovvero Milano, Ancona e Grottaminarda ma soprattutto Roma dove i dati vengono contestualmente archiviati nell’European Integrated Data Archive (EIDA) e integrati nel sistema di monitoraggio e sorveglianza sismica dell’INGV; per la sorveglianza sono incluse solo parte delle stazioni. Nelle ultime settimane, le attività di campagna del gruppo operativo SISMIKO sono state costantemente focalizzate alla cura e alla manutenzione della strumentazione per garantire la continuità della trasmissione e dell’acquisizione dei dati, a volte compromesse da malfunzionamenti legati al maltempo. Alla data di aggiornamento del presente report, non è ancora stata decretata una dismissione o una rimodulazione della geometria della rete sismica temporanea, anche in considerazione della attività sismica in corso a tutt’oggi molto sostenuta. Tutti i dati acquisiti dalle stazioni temporanee SISMIKO, sono distribuiti senza alcun vincolo, al pari dei dati della Rete Sismica Nazionale (RSN, codice di rete IV), ed utilizzati per prodotti scientifici in tempo reale (localizzazioni di sala, calcolo dei Time Domain Moment Tensor -TDMT delle ShakeMaps, ecc) e per l’aggiornamento dei database dell’INGV come l’Italian Seismological Instrumental and Parametric Database (ISIDe) con la revisione del Bollettino Sismico Italiano (BSI), dell’INGV Strong Motion Data (ISMD) e dell’ITalian ACcelerometric Archive (ITACA), dell’European-Mediterranean Regional Centroid Moment Tensors (RCMT) e nei lavori scientifici che utilizzano forme d’onda velocimetriche ed accelerometriche (ri-localizzazioni, studi della sorgente sismica ecc.). more...
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- 2017
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10. L’esperimento Sardinia Passive Array (SPA): acquisizione dati sismici per lo studio della geodinamica e della sismotettonica dell’area mediterranea
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Cimini, Giovanni Battista, Marchetti, Alessandro, and Silvestri, Marcello
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L’esperimento Sardinia Passive Array (SPA) nasce all’interno della linea di attività T1 “Geodinamica e interno della Terra” della struttura terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con l’intento primario di estendere gli studi sulla struttura profonda e sulla sismicità del mediterraneo centrooccidentale, realizzati dal gruppo di ricerca degli autori negli ultimi dieci anni [Argnani et al., 2015; Monna et al., 2015, 2013; Montuori et al., 2007; Cimini and Marchetti, 2006; Cimini, 2004]. A tal fine, considerata la posizione centrale della Sardegna nell’area in studio, e più in generale del blocco Sardo-Corso, la presenza in loco di un maggiore numero di stazioni risulta fondamentale per la produzione di modelli tomografici ad alta risoluzione della crosta-litosfera (Pn/Sn tomography) e del mantello superiore (inversione travel times di fasi telesismiche e di terremoti profondi). La campagna di acquisizione dati, iniziata a luglio 2014, è stata prevista di lunga durata, almeno due anni, per ottenere data set significativi anche per altre analisi quali receiver function, attenuazione e meccanismi focali. Obiettivo dell’esperimento è anche una migliore caratterizzazione della sismicità locale, spesso non adeguatamente rilevata proprio per la scarsa copertura delle reti permanenti e perciò solo parzialmente presente nei cataloghi sismici dei centri sismologici mediterranei. A titolo esemplificativo, la Figura 1 mostra gli eventi localizzati dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) nel periodo gennaio 1985 - giugno 2014 nell’area comprendente il blocco Sardo-Corso. Si tratta di una sismicità sparsa e sporadica nel tempo, ad eccezione della sequenza di una dozzina di scosse rilevata a seguito del terremoto di magnitudo ML4.7 del 7 luglio 2011 nel Mare di Corsica, che caratterizza soprattutto i bordi del blocco di litosfera continentale. Anche nel settore orientale sono avvenuti eventi significativi, in particolare tre eventi di magnitudo superiore a 4 (26 aprile 2000, magnitudo Md 4.2 e 4.7, e 18 dicembre 2004, magnitudo ML 4.3) localizzati nel mar Tirreno centrale a circa 60 km ad est di Olbia nella cosiddetta depressione di Comino. In questo rapporto tecnico si descrive la rete temporanea installata durante il primo anno dell’esperimento SPA e si presentano i primi risultati del monitoraggio sismico effettuato nel periodo luglio 2014 – ottobre 2015, mostrando, in particolare, i dati relativi ad alcuni eventi locali occorsi nella zona nordorientale della Sardegna e nei mari circostanti. more...
- Published
- 2016
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11. Teleseismic tomography of the southern Tyrrhenian subduction zone: New results from seafloor and land recordings
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Montuori, Caterina, primary, Cimini, Giovanni Battista, additional, and Favali, Paolo, additional
- Published
- 2007
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12. Seismicity of the Montefeltro area (northern Apennines, central Italy) in the period 2005-2017
- Author
-
Megna, Antonella, Cimini, Giovanni Battista, Marchetti, Alessandro, and Stefano Santini
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