Search

Il saggio analizza gli inizi della sociologia in Italia confrontando la sociologia vista da Milano (1961-1968), da New York (1962-1968) e da Bologna (1968-1982) considerando le relazioni tra ricerca sociologica accademica e non accademica. Queste tre analisi confluiscono nell'analisi del 1977 a Bologna dopo l'uccisione di Francesco Lorusso.

Intervista di Vittorio Capecchi a Dario Melossi

Nel saggio, dopo una analisi delle politiche europee di Assistive Technology, sono considerate in modo particolare le politiche danesi che permettono alle persone anziane e disabili di avere gratuitamente ausili e strutture tecnologiche per la persona e l'abitazione. Nel saggio si documenta come sia possibile questa politica di prevenzione (che è restata anche nei governi di centro destra) per una maggiore autonomia delle persone anziane e disabili con un bilancio statale positivo. Le politiche danesi permettono infatti una crescita tecnologica delle imprese danesi che producono ausili e apparecchhiature tecnologiche, una drastica riduzione dei prezzi di questi ausili e una riduzione delle persone che sono ricoverate in strutture protette come gli ospedali o le case di riposo. Viene quindi a delinearsi una diversa politica di welfare che considera importante l'innovazione tecnologica a favore delle persone anziane e disabili molto diversa da quella oggi diffusa in Italia.

Il contributo analizza la nascita della rivista "Inchiesta" in un periodo in cui la ripresa della ricerca sociologica in Italia, dentro e fuori dell'Università si accompagna con l'incremento delle lotte operaie e studentesche del '68

L'articolo analizza le responsabilità del governo americano e dei suoi scienziati nella grave decisione di gettare due bombe atomiche sulla popolazione civile di due città avendo l'imperatore giapponese chiesto la resa.

Il saggio presenta i risultati di una ricerca che permettono di capire le differenze tra i due modi principali che hanno le imprese di definire e interpretare i loro obiettivi: il modello di economia neoliberista e il modello di economia solidale. Il metodo uitilizzato in questa ricerca è quello classico dei tipi "ideali" di Max Weber. Sono presentati i due tipi "ideali" di economia neoliberista e di economia solidale dal punto di vista delle imprese e sono poi stati confrontati con le "reali" strategie di impresa socialmente responsabile portante avanti da otto cooperative bolognese che ì, come risulta da questa ricerca, hanno preso le distanze dal modello neoliberista iniziando un percorso che tende verso il modello di economia solidale.

Il saggio è stato scritto per un libro uscito con contributi di economisti e sociologici dell'America Latina il cui incontro è stato promosso dalla rete LENTISCO (Latin American Network on Technology Innovation and Co-Development Studies. Il saggio esamina le possibilità di realizzare traiettorie tecnologiche alternative alle logiche del neoliberismo i cui prodotti siano nella direzione di una maggiore qualità della vita per le persone che lavorano in questa traiettoria, per gli utenti dei prodotti e per la valorizzazione e tutela delle risorse ambientali.

Il libro finanziato dalla Comunità Europea (porgetto INTERREG III) presenta una analisi delle politicheeconomiche europee viste dal punto di vista della innovazione tecnologica rilevandone le contraddizioni interne (una politica economica e tecnologica più orientata al modello di economia solidale per le nazioni stati membri e una politica più orientata al modello neolibersita nei confronti delle nazioni fuori dall'Europa). Dopo questa analisi generale il libro riporta numerose buone patriche considerando sei tematiche a partire dalla innovazione tecnologica: (a)Innovazione e partecipazione; (b)Innovazione e relazioni tra nazioni; (c) Innovazione nelle direzioni tradizionali dell'artigianato, industria e agricoltura; (d)Innovazione in materia di ambiente ed energie rinnovabili; (e) Innovazione e qualità della vita;(f)Innovazione creatività ed arte.

Il saggio parte da una analisi delle contraddizioni all'interno del sistema scoalstico italiano partendo dalla polarità tra la cultura umanistica e quella scientifica tecnologica per affrontare, in relazione ai ragazzi e alle ragazze con disabilità che si trovano a scuola, i temi della ricerca, formazione e legislazione. In relazione a questi tre temi vengono proposte adeguate strategie di cambiamento.

Il saggio analizza quali sono state le direzioni del programma European Spatial Development Plan (ESDP) a partire dal primo documento ufficiale scritto nel 1999. Vengono poi presentate alcune buone pratiche che mostrano come possono essere definite delle strategie contro la perifericità dei modelli di sviluppo economico in Europa.

L'articolo è all'intrerno di un numero monografico sull'arte dell'abitare e considera in particolare gli apporti della domotica alle abitazioni in cui vivono persone anziane o disabili mostrando come spesso le abitazioni non tengano conto del ciclo di vita delle persone e quindi non sia orgnizzate sia come spazi che come arredamento o accessi per quando le persone nel corso della loro vita incontrano disabilità e difficoltà di autonomia e comunicazione.

Il volume raccoglie un insieme molto ampio di contributi per celebrare i cinquanta anni della facoltà di Magistero oggi facoltà di Scienze della formazione. Attraverso la lettura di questi contributi è possibile avere una idea del clima culturale e dei cambiamenti avvenuti nelle diverse discipline che caratterizzano questa facoltà.

L'articolo introduce un numero speciale della rivista "Inchiesta" dal titolo " La resistenza del popolo mapuche e la sua visione della medicina" curato da V. Capecchi e F. Digiangirolamo. L'articolo mette in evidenza la complessità e l'interesse di una medicina alternativa sviluppata dalle donne della comunità mapuche che è riuscita a portare la comunità ad essere tra le più longeve in America Latina. Oggi questa comunità rischia di essere contagiata da nuove malattie per la maggiore frequentazione di persone provenienti da altre nazioni e si presenta perciò il problema di come trovare un difficile equilibrio tra la medicina tradizionale e quella occidentale. Il numero presenta i risultati della Ong Nexus di Bologna che ha portato avanti un progetto di cooperazione internazionale per aiutare le esponenti di questa comunità.

Il saggio è un contribuito alla storia della ricerca in Italia, Europa e Stati Uniti partendo dalle prime ricerche di Lazarsfeld negli anni '20 a Vienna considerando come punto di riferimento metodologico e politico la ricerca-azione. Il saggio è inserito in un numero della rivista "Inchiesta" tutto dedicato alla ricerca azione.

Il saggio affronta i temi della innovazione tecnologica cercando alternative al modello neoliberista e proponendo una analisi innovativa del concetto di "traiettoria tecnologica creativa" . Questa analisi ritenuta importante per nazioni come il Cile presenta alcune concrete esemplificazioni di questo concetto. Il saggio riprende un saggio già scritto dai due autori ma ripensato per il contesto, quello cileno, in cui è stato collocato.

Il saggio presenta una definizione originale di "traiettoria tecnologica creativa" per identificare delle traiettorie tecnologiche che, sulla base di dieci criteri individuati, producono complessivamente un aumento della qualità della vita in alternativa alle strategie neoliberiste in cui si cerca solo il maggior profitto dell'impresa . Nel saggio sono presentati quattro casi internazionali di traiettorie tecnologiche creative (il caso dell'Associazione Migrzie e sviluppo del Marocco, il caso dell'UCIRI produttore di caffè in Messico, il caso della Grameen Bank nel Bangladesh in India, il caso delle innovazioni tecnologiche a favore di persone disabili e anziane del Danish Centre in Danimarca).

Il saggio analizza il dibattito sulla responsabilità sociale dell'impresa al livello internazionale, europeo e italiano con un approfondimento sul settore delle costruzioni. Il saggio è all'interno di un volume curato da Daniele Ganapini del Quasco con un finanziamento della Cassa edile della provincia di Reggio Emilia che considera i problemi e le prospettive del settore costruzioni.

L'articolo sottolinea le relazioni tra il pensiero neoliberista e le violazioni dei diritti umani nelle diverse parti del mondo analizzate da Amnesty International

Il libro parte dalle differenze con cui la responsabilità sociale dell'impresa è considerata nel pensiero neoliberista e nelle sue alternative considerate tenendo presente iniziative come quella portatat avanti in Italia da Adriano Olivetti e quelle più recen ti documentate nel Social Global Forum. Vien poi proposta una griglia di analisi delle diverse esperienze di responsabilità sociale dell'impresa e si procede ad una loro dettagliata analisi a tre livelli (a) Livello internazionale (con particolare attenzione alle proposte dell'ONU, ILO, OCSE e alle varie strutture intrenazionali che rilasciano certificati alle imprese); (b) Livello Europeo (Comunità e Parlamento europeo);(c) Livello Italia (le iniziative del Governo e le critiche e alternative provenienti da esperienze che si propongono di non seguire il pensiero neoliberista).

Il saggio analizza tre fonti diverse di dati: (a) Le caratteristiche delle persone disabili in età lavorativa in Italia nel 2002 sulla base dei dati Eurostat; (b) Le caratteristiche delle persone disabili avviate al lavoro in provincia di Torino nel 2003 sulla base dei dati rilevati dall'Osservatorio provinciale; (c) I risultati di una ricerca sull'integrazione delle persone disabili in provincia di Torino nel 2003.

L'articolo documenta il pensiero economico e politico di Sebastiano Brusco considerando le prime ricerche economiche e sociologiche effettuate agli inizi degli anni '70 per conto del sindacato unitario dei metalmeccanici (la FLM) di Bologna. Nell'articolo è documentata la rete concettuale che inizia a formarsi in relazione alle tematiche dello svoluppo locale ed il contributo che a questa rete ha dato Brusco.

Lo studio è relativo ad una analisi della disabilità e cambiamenti sociali e demografici in Europa, le politiche europee per una tecnologia a favore delle persone disabili e delle persone anziane, tecnologie e servizi a fvaore delle persone anziane e delle persone disabili con un confronto tra Danimarca e Italia, l'innovazione tecnologica a favore di persone disabili in Italia.

L'articola presenta il Master Tecnologie per la qualità della vita che diretto da V. Capecchi è stato approvato dalla Università di Bologna nel 2004/2005 inserendo le tematiche del Master tra le esperienze di innovazione sociale e tecnologica presenti da tempo nella provincia di Bologna

Lo studio documenta il nuovo quadro della disabilità in seguito ai cambiamenti sociali e demografici avvenuti in Europal le politiche europee per una tecnologia a favore delle persone disabilie persone anziane, le tecnologie e servizi delle persone anziane e disabili effettuando un confronto tra danimarca ed Italia, l'innovazione tecnologica a favore di persone anziane e disabili in Italia.

La ricerca presenta i risultati di una indagine realizzata intervistando 807 ragazzi e 825 ragazze del primo anno di scuola media superiore della provincia di Rimini. I temi indagati in questa ricerca sono la diversa attenzione data dai ragazzi e ragazze alle materie tecniche e scientifiche e a quelle umanistiche, gli atteggiamenti di razzismo nei confronti delle persone immigrate, l'attenzione alle nuove tecnologie, i diversi interessi nelle aree più disparate, i problemi legati al benessere/ o assenza di benessere psico fisico, gli atteggiamenti verso la scuola e il lavoro.

Nel saggio è presentata una iniziativa culturale di formazione e ricerca internazionale promossa da Riccardo Petrella, l'Università del bene comune, indicando le linee di una delle quattro facoltà (la facoltà della alterità)che si progetta di realizzare a Bologna.

Il saggio propone una interpretazione del mercato del lavoro nella provincia di Torino in una prospettiva europea. Le parti di questo saggio sono quattro: (a) L'innovazione tecnologica e innovazione sociale in Europa e in Italia; (b) Il 2003 nella economia torinese; (c)Le diverse generazioni maschili e femminili nel mercato del lavoro torinese; (d) Il ruolo strategico dei centri per l'impiego della provincia di Torino