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Cet article vise à retracer, dans un premier temps, les caractéristiques de la ville moderne qui participent à la formation d’une communauté urbaine fondée sur la différence, que nous appellerons cosmopolite. Dans un second temps, l’analyse se concentrera sur les transformations de la ville contemporaine, qui semblent remettre en cause les possibilités de réalisation et d’existence des communautés urbaines ainsi conçues. Pour finir, nous proposerons quelques pistes de réflexion concernant le rapport entre les contextes urbains contemporains et les dynamiques communautaires mises en place dans le but de créer un espace-temps susceptible d’accueillir et représenter toutes et tous et de créer, en même temps, les conditions propices aux rencontres et aux relations entre les différents habitants de la ville.

Il dibattitto sulle nuove forme di mobilità - sempre più caratterizzate da alta velocità, reversibilità e lunga distanza - ha portato ad un nuovo settore di studi che possono essere riassunti sotto l’espressione multi-localismo. Caratteristico di individui che vivono contemporaneamente in più luoghi, agli inizi il multi-localismo era considerato un fenomeno circoscritto ad una quota marginale di popolazione. Solo di recente gli studi e la ricerca hanno mostrato che esso interessa un numero crescente di persone e che le ragioni vanno ricercate in una pluralità di fattori (Larsen, Urry e Axhausen, 2006). Innanzitutto all’aumento delle separazioni, che tra gli altri risultati hanno avuto la conseguenza di far crescere il numero di famiglie ricostituite e, quindi, di ambienti domestici in cui genitori e figli interagiscono (Baldassar e Merla, 2014; Schier et al. 2015; Weichhart, 2015). L’aumento delle migrazioni temporanee, nelle differenti forme stagionali o circolari, rappresenta un secondo motivo (Schmidt-Kallert, 2009), ma sono i cambiamenti del mercato del lavoro ad essere stati più analizzati nelle loro conseguenze sulla mobilità e sui nuovi stili di vita multi-locali. Sebbene diversi tra loro questi fattori hanno spinto gli individui a riorganizzare la propria quotidianità e, di conseguenza, a plasmare la propria identità in luoghi plurimi, spesso molto distanti tra loro. Il saggio propone una riflessione sul tema alla luce dei risultati degli studi e delle indagini internazionali più recenti, con attenzione alle ricadute del multi-localismo sull’identità dei membri delle famiglie separate, dei migranti, dei lavoratori altamente mobili e alle dinamiche socio-territoriali a ciò collegate. Attenzione verrà posta anche alla lettura dell’impatto che eventi come la pandemia da Covid-19 hanno avuto sulla limitazione della libertà di movimento e sulla vita e identità dei soggetti multi-locali.

The article explores the concept of walkability in urban neighborhoods, providing a way to calculate an objective walkability index (WI), based on five constructs related to the urban environment (such as population density, land use mix, connectivity, proximity to services and greenness) and a subjective soft mobility index (SMI), based on survey methods. The study has been conducted analyzing two neighborhoods of the city of Milan, with strong socio-spatial differences. A logistic regression has been run to explore the association among WI index, controlled by sociodemographic variables, and the SMI index. The outcomes show on the one hand different levels of WI and SMI, as hypothesized, but the association among the indexes seem to be very weak; on the other hand the effect provided by sociodemographic variables appears stronger, such as the length of residency.

Dopo un periodo in cui la pianificazione urbana e dei trasporti ha riconosciuto molta importanza alla velocità dello spostamento, al trasporto privato motorizzato e, più recentemente, a quello pubblico di massa, nel campo degli studi urbani e dei trasporti crescente attenzione è rivolta alla mobilità pedonale (walking) e alla pedonalità (walkability) degli ambienti urbani, ossia alla possibilità dei luoghi di essere raggiunti, fruiti, attraversati e visitati a piedi (Colleoni et al., 2017). In questo quadro, il contributo presenta i risultati di una ricerca sulle percezioni della pedonalità delle aree turistiche di un campione di residenti con 65 anni e più, residenti nel comune di Milano. L’obiettivo è di analizzare il rapporto tra tourist attractiveness e pedestrian friendliness dei territori e di individuare i gruppi di over 65 più vulnerabili sotto il profilo della pedonalità. Nella prima parte, verrà presentata una breve rassegna del rapporto tra popolazioni anziane, attrattività turistica e accessibilità pedonale e delle determinanti della pedonalità. In seguito, verranno presentati il metodo e i risultati per discutere, in sede conclusiva, il contributo dello studio per le politiche turistiche urbane che mirino a costruire città a misura d’anziano., After a period in which transport and urban planning attribute great importance to motorized private transport and, more recently, to public transport, nowadays increasing attention is paid to walking and the walkability of urban environments, namely the possibility of places and destinations to being reached, used, crossed and visited on foot. Walking is indeed crucial to be studied as it is an important mean for increasing the quality of life in cities, given its potential role in countering car-dependent urban development, improving the health status of citizens, and increasing the attractiveness and vitality of public spaces, accessibility to opportunities, social inclusion, and neighborhoods’ social relations. Research generally showed the relevance of environment’s characteristics such as land-use, urban design and furniture, landscape, etc. However, it is crucial to consider that the features enhancing the urban environments’ walkability may vary according to the needs, preferences, and perceptions of different urban populations, as in the case of tourists and the elders. The paper presents the results of a research on the perceptions about tourist areas’ pedestrian friendliness of a sample of over 65 years old residents living in Milan. The results show a general assonance between tourist attractiveness and the elderly people’ perceptions and a dissonance, namely in the case of women and oldest-old respondents. In this sense, we argue the need for urban policies and tourist policies to improve different walkability assessments in order to guarantee an increasing attractiveness and inclusiveness of the city of Milan.

A partire dal quadro teorico di riferimento degli studi sulla mobilità, all'interno della tradizione della Sociologia del Territorio, si presentano gli approcci utili alla sua analisi a partire dalle fonti dati disponibili in formato open fino ai metodi e le tecniche più recenti utili alla raccolta di dati primari. Chiudono il capitolo percorsi di esercizio per la messa in pratica di quanto mostrato nel capitolo.

The article presents an exploratory analysis of the (im)mobilities emerged during the pandemic of coronavirus disease 2019 (Covid-19) in Italy. The outbreak of Covid-19 and the resulting lockdown and social distancing measures have strongly affected urban societies on the move by precluding the movement for some ones and by generating a risky mobility for others or a movement without mobility. The authors focus on the role played by mobility regimes and the governance of emergency mobilities in influencing people’s motility and mobility. Through a review of previous studies, a secondary analysis of data and a chronological analysis of actions taken in Italy during the Covid-19 emergency, the aim is to point out the changes and inequalities caused or exacerbated by these emergency (im)mobilities and to gather insights that can be the basis for reflecting and planning about the urban mobility of the future. In the first section, the notions of mobilities, mobility regimes and emergency mobilities will be briefly reviewed in order to gather theoretical cues useful to orient the empirical exploration. In the second section, the main results of the empirical exploration will be presented. First, the attention is given to the changes in mobility behaviours during the pandemic. Then, the focus will be on the (im)mobilities inequalities emerged or exacerbated during the pandemic period. Finally, on the basis of the results, the issue about the right to (im)mobility in the long-term and in diverse territories and cities will be discussed

La pandemia di Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento sociale e di chiusura delle attività hanno reso ancora più evidente la centralità della mobilità nelle società urbane contemporanee. Nella città policentrica la mobilità è infatti un mezzo di interconnessione e di realizzazione delle pratiche sociali che contribuisce a ridurre la frizione delle distanze spaziali tra ambiti di attività sempre più frammentati a causa della de-sincronizzazione che caratterizza oggi le vite quotidiane dei cittadini (Colleoni, 2019). Essa costituisce dunque una risorsa, un capitale secondo alcuni autori (Kaufmann et al., 2004), cruciale nel definire le possibilità di partecipazione sociale degli individui. La mobilità contribuisce inoltre alla qualità di vita della collettività, impattando in maniera positiva o negativa sulla sostenibilità ambientale e sulla salute di quest’ultima. Il tema della mobilità fornisce quindi una chiave di lettura importante per poter leggere gli impatti della pandemia e rappresenta un imprescindibile campo d’azione per le politiche urbane volte a garantire la qualità di vita e la sostenibilità dello sviluppo urbano nel periodo post-emergenziale.

Il lavoro intende presentare una riflessione sul tema della natura della città e le sue caratteristiche distintive, come definita dalla letteratura sul tema. Essa prenderà avvio dagli ultimi contributi teorici relativi al dibattito sulla Questione Urbana che hanno affrontato la tematica, in modo da evidenziare i principali punti critici nell’attuale riflessione sul fenomeno urbano. La nostra proposta mira a distinguere tra due dimensioni diverse che costituiscono la città: il concetto di Urbano (relativo alla dimensione più prettamente culturale della città quale ambiente sociale) e quello di Città in quanto struttura fisica. Il lavoro enfatizza il fatto che solo in presenza di specifiche condizioni (spaziali) è possibile avere un ambiente propriamente urbano, capace cioè di generare urbanità, intesa come la condizione di essere urbanizzati o di vivere una cultura urbana. Per questa ragione il lavoro è strutturato su due livelli: uno micro/meso, focalizzato sull’analisi dell’accessibilità e prossimità, intese quali potenziali chiavi di lettura dell’urbanità, e uno macro, incentrato sullo studio della struttura metropolitana delle città di oggi. Per il primo proporremo un metodo di misurazione dell’urbanità basato sull’accessibilià pedonale e la walkability, mentre per il secondo un metodo di delimitazione delle aree metropolitane, incentrato sulla rappresentazione della distribuzione delle funzioni metropolitane. Sono poi presi quali casi studio due città metropolitane, Milano e Lione, sulle quali i due indici di urbanità e metropolitanità sono applicati in maniera da ottenere una zonizzazione del territorio metropolitano dei due contesti. Infine verrà proposta una descrizione socio-demografica delle popolazioni che compongono le diverse aree individuate dalla zonizzazione., The work presents a reasoning on the city nature and on the characteristics that the literature on the topic has proposed as distinctive of this specific social product. It will start from the last theoretical proposals addressing the issue, inscribed in the legacy of the Urban Question debate, in order to highlight the main critical points in the current understanding of the urban phenomenon. We present a proposal for distinguishing between two different elements composing the city, the concept of Urban (that regards the cultural dimension of the city as a social environment) and that of City as a physical structure. We stress the fact that only specific spatial conditions are capable to generate a properly urban environment, able to produce what we call urbanity, the condition of being urbanized and living an urban culture. For this reason we will work on two different levels: a micro/meso, focused on the analysis of accessibility and proximity as potential keys for urbanity detection, and a macro one, focused on the metropolitan structure of current cities. For the first level we will propose an urbanity measure method, based on pedestrian accessibility and walkability, and for the second level a metropolitan area delimitation method, based on metropolitan functions distribution representation. Two case studies are finally considered, the metropolitan cities of Milan and Lyon, on which the combined urbanity and metropolitan indexes are applied, in order to produce a metropolitan zoning of the two contexts. Finally a socio-demographic study of the zoning will be produced in order to distinguish the different populations living the diverse contexts drawn.