La riforma in senso accusatorio del processo penale, nel 1988, e l’introduzione del principio del giusto processo nel sistema costituzionale italiano, nel 1999, hanno posto, in modo più urgente che nel passato, il problema di separare in modo netto le carriere di giudice e di pubblico ministero. Anche se la separazione delle carriere non esaurisce certo i problemi connessi alla realizzazione di un assetto processuale accusatorio e all’attuazione del principio del giusto processo, si tratta di un aspetto di particolare rilievo. In particolare, attraverso l’analisi della discussione che si è svolta in merito sarà possibile mettere in luce alcuni tratti della cultura giuridica italiana, in particolare nel suo versante interno, che, grazie anche alle modalità di funzionamento del nostro sistema politico, rendono difficile riformare gli assetti della giustizia italiana. Si tratta di una difficoltà particolarmente problematica, vista la tendenza attuale del potere giudiziario – in Italia e altrove – ad espandersi.