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An interview with Ghassan Salamé. While many Middle Eastern countries are struggling with the weakness of their institutions, the American withdrawal from Afghanistan has highlighted a deep movement of civilization. The US still posses indisputable military superiority, but the alleged universality of Western values is increasingly contested.

Leading article of the issue: "Muslims, Faith and Freedom". After years of jihadist violence, sectarian politics and neo-authoritarian drifts, the only possibility for the Middle East lies in a new reflection on freedom in Islam.

Comprendere il Libro in quanto religione che guida gli uomini alla felicità, in questa vita e nell'altra; denunciare la corruzione, la scelleratezza e l'avvilimento di chi adora le proprie passioni al posto di Dio; analizzare il Testo sacro come relazione comunicativa tra Dio e l'uomo, per mostrare che l'Assoluto rivela se stesso agli uomini utilizzando il loro sistema linguistico e culturale: l'approccio di tre pensatori musulmani dell'era moderna all'esegesi coranica.

Comprendere il Libro in quanto religione che guida gli uomini alla felicità, in questa vita e nell'altra; denunciare la corruzione, la scelleratezza e l'avvilimento di chi adora le proprie passioni al posto di Dio; analizzare il Testo sacro come relazione comunicativa tra Dio e l'uomo, per mostrare che l'Assoluto rivela se stesso agli uomini utilizzando il loro sistema linguistico e culturale: l'approccio di tre pensatori musulmani dell'era moderna all'esegesi coranica.

Nel suo "Misquoting Muhammad. The Challenge and Choices of Interpreting the Prophet's Legacy", Jonathan Brown contribuisce a far luce sulla dialettica tra l'unità del nucleo dogmatico dell'Islam e la varietà delle sue interpretazioni, spiegando come i musulmani hanno interpretato la loro tradizione nel corso dei secoli.

Shadi Hamid sostiene che "l'Islam, per il suo rapporto fondamentalmente diverso con la politica, è stato semplicemente resistente alla secolarizzazione". Ma la sua prospettiva sembra trascurare la pluralità interna all'Islam.

Da più di un secolo, il dibattito sul rapporto tra politica e religione torna ciclicamente ad affacciarsi sulla scena culturale egiziana. Tra gli anni '80 e gli anni '90 due protagonisti di questo dibattito sono sul fronte islamista lo shaykh Yousef al-Qaradawi, e sul fronte laico Farag Foda, un intellettuale nato nel 1945 che, agronomo per formazione, sceglie il giornalismo e l’attivismo per i diritti umani come vera vocazione. Qaradawi presenta il secolarismo come strutturalmente incompatibile con l’Islam, usando ed estremizzando argomenti usati sin da inizio '900 da pensatori come Muhammad ‘Abduh. Foda invece diventa famoso per una serie di pubblicazioni e dispute pubbliche in cui sostiene la necessità di separare religione e Stato polemizzando con la presenza sempre più pervasiva dell’Islam politico.

Fedeltà al passato o coraggio dell'innovazione, esegesi letterale o attenzione al contesto, interpretazioni politiche o letture spirituali: le tensioni che oggi attraversano il mondo musulmano non sono così nuove, né si risolvono nella dialettica tradizione-modernità. Piuttosto, le scritture islamiche si trovano oggi al centro di un vero e proprio conflitto delle interpretazioni che contribuiscono alle convulsioni dell'Islam contemporaneo.

Tra crisi economica e cristi dei migranti, l'Europa è chiamata a ripensare se stessa. In particolare la presenza dell'Islam suscita le inquietudini di molti europei. Se queste sono alimentate da pregiudizi e strumentalizzazioni, occorre riconoscere che ci troviamo di fronte a un "incontro complesso" di civiltà. La scommessa è dunque l'edificazione di una società in cui il rispetto della pluralità si coniughi con un nuovo senso di appartenenza comune.

Il trattamento riservato dallo Stato Islamico alle minoranze cristiane è indicativo del tipo di rapporto che il “Califfato” instaura con i suoi riferimenti ideologici: in apparenza un’intransigente applicazione della sharî‘a; in realtà una lettura selettiva e a tratti delirante, volta a porsi come alternativa totale ed escatologica all’Occidente, secondo la più pura dialettica amico-nemico. La teocrazia medievale sposa le forme del totalitarismo moderno e si consegna alla volontà di potenza.

Dall’autoproclamazione dello Stato islamico, in Egitto si è riacceso un dibattito, mai del tutto sopito, sull’Islam e suo ruolo nella società e nello Stato. Mentre al-Sisi chiede – non senza secondi fini – una “rivoluzione religiosa”, per al-Azhar c’è piuttosto bisogno di una correzione delle interpretazioni adottate da estremisti e terroristi. Alcuni intellettuali, anche da fronti diversi, avanzano proposte più ardite di rivalorizzazione della ragione e di revisione radicale della metodologia tradizionale del diritto islamico.

Lo studioso di Islam Michael Cook analizza nel suo "Ancient Religions. Modern Politics" il rapporto tra religione e politica nell’Islam comparando quest’ultimo con l’Induismo e il Cattolicesimo latinoamericano. Lo scopo del volume è indagare il modo in cui nel contesto della politica moderna e dei grandi principi che la ispirano (nazione, democrazia, libertà, uguaglianza) vengono mobilitati i repertori classici delle tre grandi religioni.