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Si dà conto delle regioni della pubblicazione di questo importante volume che ripropone un gruppo significativo di studi di Piero Scapecchi. I temi sono legati soprattutto all'incunabolistica e alla figura di Aldo Manuzio il Vecchio.

La valorizzazione di fondi antichi e speciali delle biblioteche costituisce un contributo fondamentale per la definizione dell'identità e della mission delle biblioteche stesse.

La cultura bibliotecaria italiana ha sempre promosso esposizioni bibliografiche che durante il Fascismo acquistano però intensità e vigore particolarmente significativi, con finalità spesso ideologiche.

Presso l'officina veneziana del grande tipografo Nicolas Jenson usciva nel 1475 una traduzione italiana della maggiore raccolta agiografica del Basso Medioevo, la Legenda aurea del domenicano Jacopo da Varazze. Organizzata secondo il calendario dell'anno liturgico, l'opera era andata soggetta a integrazioni e aggiunte, per cui non ci si stupirà se la traduzione comprende numerosi testi spuri. A firmare la versione il camaldolese Nicolò Malerbi, che nel 1471 aveva già pubblicato l'intera Bibbia in volgare. Nella sua breve ma pregnante epistola al lettore, il monaco illustra alcune importanti indicazioni sulla lettura dei laici.

Si discutono i temi del volume di Lorenz Boeninger dedicato alla figura del tipografo fiorentino Niccolò Tedesco, alla luce dei nuovi documenti pubblicati.

Si illustrano le ragioni del dossier monografico della rivista, dedicato a 'Libri in movimento. Il movimento dei libri'.

L'edizione della vita di san Benedetto illustrata da calcografie costituisce quasi il prototipo di un genere editoriale agiografico composto da libri solo illustrati che ebbe grande fortuna soprattutto nel XVI secolo.

Leo S. Olschki andò sempre orgoglioso del suo impegno editoriale rivolto alla diffusione della conoscenza di Dante Alighieri e delle sue opere.

Il proprium liturgico dei benedettini di Santa Giustina trovò modo di affermarsi a stampa al momento della formazione della omonima congregazione. Il passaggio alla stampa avvenne parallelamente allo sviluppo della congregazione stessa e a una sempre maggiore disponibilità economica.

L'analisi delle edizioni delle opere di san Roberto Bellarmino pubblicate sotto il suo controllo permette di individuare alcune linee della sua strategia editoriale.

La produzione editoriale di argomento medico si muove tra l'alta specializzazione universitaria e la manualistica di tono pratico e popolare.

Il contributo presenta un percorso tra le bibbie a stampa italiane sia in latino che in volgare uscite tra Quattro e Cinquecento, mostrando la varietà delle istanze e delle diverse proposte editoriali.

Il volume propone, con due saggi introduttivi, la riproduzione anastatica di tre rarissimi opuscoli a stampa dedicati alle processioni che si tenevano in Terra Santa, in particolare nella Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Gli originali sono conservati presso la Biblioteca Teresina di Mantova, la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e la Biblioteca "Villa Classica" di Torrita di Siena e Biblioteca Planettiana di Jesi).

Si presentano le riproduzioni anastatiche di tre rarissimi opuscoli a stampa dedicati alle processioni che si tenevano in Terra Santa, in particolare nella Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. I testi e le edizioni, pubblicati a Venezia e dedicati alla liturgia latina della Chiesa Cattolica, sono inquadrati nel contesto in cui furono prodotti. Essi testimoniano situazioni e scelte fra loro piuttosto diverse e costituiscono documentazione preziosa per gli storici dei luoghi santi e dei culti e delle devozioni in essi sviluppati.

Il fascicolo comprende nove contributi che presentano altrettanti casi in cui i libri sono in movimento per le ragioni più diverse: commercio, prestito, passaggi di proprietà... Si rende quindi ragione della natura "viaggiatrice" del libro.

Il contributo si interroga su possibili produzioni tipografiche minori perdute realizzate a Subiaco e le confronta con quelle note prodotte dalla nota tipografia fiorentina di San Jacopo a Ripoli.

Alcuni appunti sugli incunaboli della Biblioteca diocesana di Lugano.

Maurizio Festanti’s discovery of what is only the second known copy of an incunable edition now in the USA has given rise to a series of interlinked bibliographical identifications: a group of 15th-century Processionali in the Holy Land containing indulgences and prayers, two extremely rare incunable editions of the Processionale of the Church of the Holy Sepulchre in Jerusalem, and the identification of what a 16th-century Processionale, also very rare. All these editions provide valuable evidence, which still needs to be fully assessed, towards the study of liturgical ceremony and pilgrimage in the Holy Land.

In occasione della nuova edizione di uno dei classici sulla figura di Gutenberg, il contributo presenta alcune questioni che ruotano intorno all'invenzione della stampa, con particolare riferimento ai problemi tecnici e alle prime testimonianze.

Si fornisce un profilo della celebre edizione aldina della Commedia dantesca, nel contesto dei progetti editoriali del grande Manuzio.

Imago librorum intende affrontare la questione di come il libro si presenta, giocando su un ampio arco cronologico (dal basso Medioevo a oggi) e una vasta estensione geografica (corrispondente con l’Europa occidentale). La questione è di grande rilevanza proprio nella realtà attuale che si interroga sulla sopravvivenza del libro tradizionale sia a livello di conservazione, sia di produzione, sia di fruibilità. Per cercare di rispondere efficacemente agli interrogativi posti sul tappeto si è radunato un autorevole gruppo di studiosi noti a livello internazionale. Ne è nato così un contributo di larghe prospettive e di eccezionale ricchezza, che, tramite la sua ventina di saggi in italiano e inglese, spesso accompagnati da perspicue illustrazioni, si pone come imprescindibile punto di riferimento per una riflessione seria sul passato ma anche sul futuro del libro. Il progetto Imago librorum è figlio di una felice sinergia tra alcuni enti trentini dedicati al mondo del libro (locale Soprintendenza, Biblioteca Civica di Rovereto e Comunale di Trento) e il CRELEB dell’Università Cattolica di Milano., Imago librorum addresses the question of the many forms that books have taken over a long period of time (from the late Middle Ages to the present day) and across a vast geographical area (corresponding to Western Europe). It is an issue of great relevance particularly in the current scenario, in the midst of the debate over the survival of the traditional book in terms of conservation, production and usability. A selected group of authoritative, internationally renowned scholars tackled this issue in an effort to provide answers. The result is an extremely rich collection of different perspectives comprising around twenty essays, in Italian and English, often accompanied by insightful illustrations, offering an essential reference for a serious reflection on the pastbut also the future of books. The Imago librorum project stems from the fruitful synergy between a number of institutions active in the vast universe of books based in the Trentino region (the local Soprintendenza, the Civic Library of Rovereto and the Municipal Library of Trento) and the CRELEB Center of Università Cattolica di Milano

Il fascicolo, che va accostato al precedente della rivista, presenta alcune importanti novità per il mondo del libro italiano del Quattro e Cinquecento, Novità sull’Italia, ma generate da un’ampia collaborazione internazionale. Si trovano sconosciute edizioni e nuovi esemplari, novità documentarie e su personaggi poco noti che orbitano intorno al mondo della produzione del libro.

Il fascicolo, che va accostato al successivo della rivista, presenta alcune importanti novità per il mondo del libro italiano del Quattro e Cinquecento, Novità sull’Italia, ma generate da un’ampia collaborazione internazionale. Si trovano sconosciute edizioni e nuovi esemplari, novità documentarie e su personaggi poco noti che orbitano intorno al mondo della produzione del libro.

Si presentano gli spunti che hanno portato alla realizzazione del convegno tenutosi a Rovereto e Trento nel maggio 2017 e la conseguente pubblicazione degli atti.

Rubrics were usually inserted by scribes after copying the main text, using red ink and sometimes following a note in the margins of the manuscript. Similarly, the rubrics were still handwritten in the first printed books; but we may well ask what they were copied from? Some evidence shows that rubrics were listed on printed sheets attached to volumes as early as Gutenberg's Bible. This use can be found in multiple cases, so that it is possible to offer a better interpretation of such Tabulae rubricarum, best understood as lists of the rubrics to be copied rather than, as often considered, tables of contents.

The known documentation about the brothers John and Windelin from Spira is reread here. This is above all informations obtained from the editions themselves, in addition to the famous privilege for the exclusive exercise of the printing in Venice. The occasion is gluttonous to highlight some respectable female figures in the family entourage of the from Spira, as well as the rich plot of German merchants underlying the landing of the typography in the lagoon (John from Köln, the Dinslakens, Peter Ugelheimer). In addition, it is thus possible to identify the proprium that characterized the production of Vindelino, whose slightly elusive figure usually seems to disappear in the face of his brother’s pre-eminence.