Con lentrata in vigore del Trattato di Maastricht, il 1 novembre 1993, ha avuto ufficialmente avvio la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) di cui parte la Politica Europea di Sicurezza e Difesa (PESD). Finalizzata alla gestione delle crisi e alla prevenzione dei conflitti, avvalendosi di strumenti sia militari che civili, questultima, in base al Trattato di Maastricht, potrebbe esse-re sviluppata sino a dare vita a una vera e propria identit di difesa europea.Per lUnione, dunque, ormai centrale il tema del coordinamento degli in-terventi militari dei Paesi membri cos come la razionalizzazione delle risorse militari e tecnologiche nel settore della difesa. Si per ancora lontani dalla creazione di forze armate europee, nonostante sia sempre pi chiaro che ci costituirebbe, sia in termini economici che di sicurezza, un indubbio vantaggio. Disporre di forze armate comuni permetterebbe, infatti, di poter sviluppare una politica estera pi indipendente e meno soggetta al volere delle grandi po-tenze mondiali (Stati Uniti, Cina e Russia in primis) e meno legata agli interessi dei singoli Stati europei.A fronte del dibattito attualmente in corso, appare dunque interessante ri-percorrere le tappe del progetto che, pi di ogni altro, ad eccezione dellunione monetaria, ha prospettato una reale integrazione tra i Paesi europei, ovvero quello relativo alla Comunit Europea di Difesa (CED). Partendo dallidea che sarebbe stato impossibile, per i singoli Paesi europei, poter ricoprire un ruolo centrale nel quadro internazionale determinatosi dopo la fine della seconda guerra mondiale e riconoscendo la necessit di un riarmo controllato della Germania ovest, i Paesi dellEuropa occidentale elaborarono dunque un dise-gno che, se realizzato, avrebbe dato vita alle Forze Armate comuni europee. ...