Search

Different factors have led the European Community to propose new types offishing agreements to developing States. These agreements go beyond a simple of exchange of fishing rights and financial resources and include greater cooperation with the aim of restructuring the fishing sector. Despite this innova/ive approach, EU external policy is still somewhat incoherent and tends to protee/ the status quo. If the Lisbon Treaty came intoforce, il would have an impact on EU exterilalj"rsheries policy.

L’articolo analizza la portata e il significato della recente previsione legislativa di creazione di zone ecologiche oltre il mare territoriale da parte dell’Italia e il suo impatto sulla tutela dell’ambiente marino, delle coste e del patrimonio culturale sottomarino italiano. Alla luce delle recenti modifiche dello status delle acque circostanti le sue coste, l’Italia ha deciso di ricorrere alla creazione di una zona ecologica sia per tutelare il proprio patrimonio naturale e ambientale sia per fornirsi di un titolo giuridico che le permetta di negoziare e concludere, in piena legittimità, i necessari accordi di delimitazione delle rispettive zone nazionali con gli Stati frontisti e adiacenti. Nonostante il titolo della legge preveda l’istituzione solo di zone di protezione ecologica, in realtà nel testo del provvedimento sono previsti poteri statali non strettamente connessi alla tutela dell’ambiente. Viene ricondotta alla giurisdizione italiana, infatti, sia la protezione del patrimonio archeologico e storico che la protezione dei mammiferi marini e della diversità biologica.

I lavori pubblicati nel volume costituiscono un contributo alla comprensione del complesso sistema giuridico di tutela dell' Antartide, soprattutto in considerazione degli sviluppi sul piano normativo rappresentati dall'entrata in vigore (1998) del Protocollo di Madrid sulla protezione ambientale e dalle prassi nazionali di attuazione. Gli autori (italiani, argentini, olandesi) approfondiscono le diverse tematiche connesse alla tutela ambientale del Continente (quali la ricerca scientifica, la conservazione delle risorse naturali e delle risorse marine viventi, la valutazione d'impatto ambientale, il turismo), i rapporti tra il Protocollo e i suoi Annessi ed altri accordi internazionali rilevanti, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, nonché taluni aspetti relativi alla loro attuazione negli ordinamenti interni delle Parti.

This article is a detailed study of the recent changes to the definition of maritime zones in the Mediterranean. Formerly, the Mediterranean was seen as an exceptional kind of closed or semi-closed sea with large areas that were defined as high seas. Today it is becoming a compartimentalized area, where each coastal State defines functional-type exclusive zones, which vary from one State to the next: exclusive zones, ecological protection zones, mixed zones. The author has studied the legitimacy of these different zones and suggests new and original ways of considering the question.

The originality of this work consists in the critical analisys of the different international cases concerning the application of the precautionary principle. In particular, the analysis of State and International Judicial practice allows the author to find out a new trend in International law of the sea: Indeed, in the field of sustainable fisheries, the precautionary principle seems to be widely accepted by States as a customary rule. On the contrary, in different fields, such as marine pollution caused by industrial activities, we cannot conclude in this sense yet.

The study analyses maritime piracy and international terrorism regulations. The possibility to apply both regulations to the same conduct will be called into question. The paper also deals with the concrete applicability of counter terrorism instruments to piracy off the coast of Somalia and in the Indian Ocean, pointing out pros and cons of the approaching of the two circumstances.