Amores Carredano, Fernando J. de, Universidad de Sevilla. Departamento de Prehistoria y Arqueología, Lallone, Daniela, Amores Carredano, Fernando J. de, Universidad de Sevilla. Departamento de Prehistoria y Arqueología, and Lallone, Daniela
Gli arsenali, edifici civili industriali, negli ultimi anni, hanno suscitato un gran interesse scientifico e patrimoniale. Tal interesse nasce dall’evidenzia che, anche essi non abbiano un valor atistico, gli viene riconosciuto un gran valore storico in quanto unici testimoni materiali tangibili dei porti antichi. Visti da questa prospettiva, gli arsenali diventano simbolo di antiche relazioni commerciali, sociali e culturali, aspetti che portarono le città marittime del Mediterraneo, dal Medioevo, a una fioritura economica urbanistica e demografica. In questo panorama Siviglia e Pisa costituisco una eccezione in quanto città fluvial che, nel tempo, hanno perso il vincolo con il mare. In dette città, gli arsenali, diventano un importante emblema di questo vincolo perso, considerando che il mare rappresentò la fortuna e ricchezza di esse. Las Reales Atarazanas de Sevilla e la Tersana de Pisa, diventati obsoleti come arsenali, nei secoli, sono stati riutilizzati, con fini utilitaristici, subendo importanti trasformazioni strutturali. Detta intensa evoluzione ha dato vita a monumenti ad alta complessità storica e architettonica. A causa di questa alta complessità si ritiene che la miglior forma per analizzare e comprendere questi monumenti deve essere secondo un punto di vista trasversale e interdisciplinare. Questo lavoro presenta uno studio trasversale degli arsenali secondo una prospettiva archeologica, storica e architettonica e un’analisi dei processi patrimoniali che li hanno interessati. Questo tipo di analisi, insieme a un analisi di esperienze internazionali di studio e recupero, sembra l’unica forma per arrivare a un conoscimento integrale di monumenti storici complessi; un conoscimento volto a una creazione di buone pratiche di conservazione. In tal senso, questa tesi, si presenta come un esempio di studio trasversale e internazionale sviluppato in occasione di un dottorato interdisciplinare., In recent decades, the industrial buildings identified as historical shipyards have become the focus of important research and heritage interests. This attention, considering the often limited artistic value of these structures, stems from the recognition of the great significance of these buildings as tangible material evidence of ancient ports. From this perspective, the shipyards may be understood as symbols of the commercial, social and cultural relationships which enabled the maritime cities of the Mediterranean to prosper in economic, urbanistic and demographic terms, from the Middle Ages onwards. Pisa (Tuscany, Italy) and Seville (Andalusia, Spain) constitute two exceptions within this panorama, as cases of riverside cities which in time lost their connection to the sea. In these contexts, the shipyards are evidence of that lost connection, which in the past contributed to the fortune of these cities. With the passing of time, the Reales Atarazanas of Seville and the Tersana of Pisa became obsolete as shipyards and were reused for other utilitarian purposes, leading to the structural transformation of their spaces. This intense evolution gave life to monuments of great historical and architectural complexity. Due to this complexity, we propose that the most effective way to analyse and understand these monuments is from an interdisciplinary and inclusive perspective. Our study presents a comprehensive approach to these monuments based on a detailed archaeological, historical and architectural inquiry, and offers an analysis of the processes surrounding their evolution as elements of the cultural heritage. The approach set out in this thesis, including the collation of international experiences, contributes to a more complete understanding of these complex historical monuments, which in turn establishes the basis for better conservation practices. The present study offers itself as a transversal and international case study, carried out within the framework of