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La Cassazione, rifuggendo formule astratte e perseguendo l’effettiva tutela del minore, ribadisce l’irrilevanza giudiziaria della sindrome da alienazione parentale, ritenuta inidonea a porsi come base legittima per i provvedimenti restrittivi della responsabilità genitoriale. Questi, incidendo gravemente sulla vita del minore e sul suo sviluppo psico-cognitivo, devono essere presi avendo di mira il preminente interesse del minore, rispetto al quale anche il diritto alla bigenitorialità del genitore pretermesso -diritto “bifronte” non paritario- deve arretrare. Solo un esame attento del caso concreto e una valutazione prognostica del pregiudizio per il singolo minore, che passa anche per il suo ascolto, scongiura soluzioni stereotipate dall’esito contraddittorio.

La Cassazione rivede la posizione del figlio maggiorenne non indipendente economicamente, per adeguarla al mutamento dei tempi. Rende più rigorosa la valutazione sulla condizione legittimante il mantenimento ulteriore rispetto al limite, ritenuto legale, dell’acquisto della capacità d’agire, improntandola ad una più stringente lettura del principio di autoresponsabilità , che impone al figlio di esperire ogni tentativo per rendersi autonomo, anche rimodulando le proprie aspirazioni personali. La severità della nuova interpretazione, con il suo sotteso intento educativo e morigeratore, si scontra però con la stessa realtà che l’ha suscitata, inducendo la Corte, non senza qualche contraddizione, a mitigarla poi con conferme, precisazioni e correttivi che finiscono per ridimensionare la portata innovativa della decisione.

Il saggio esamina la questione dell'assegno di divorzio nella prospettiva della solidarietà post-coniugale, analizzando criticamente l'esito di cripto-indissolubilità del matrimonio che emerge dalla consolidata lettura della relativa obbligazione come tendenzialmente priva di termine finale. The essay examines the issue of the divorce allowance from the perspective of post-marital solidarity, critically analyzing the outcome of the crypto-indissolubility of marriage that emerges from the consolidated reading of the relative obligation as tendentially without a final term.