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Scopo di quest'articolo è presentare un'analisi del campo della sociologia italiana basata sulle partecipazioni ai comitati delle riviste scientifiche. L'approccio analitico intende coniugare la teoria del campo di Bourdieu e la Social Network Analysis a partire a partire dalla traduzione empirica del concetto di campo come rete di affiliazione composta, nel caso di studio, dai sociologi e dalle sociologhe che partecipano ai comitati delle riviste riconosciute come di Classe A dall'ANVUR. L'analisi delle corrispondenze multiple applicata alle reti di affiliazione consente di individuare in un tale spazio sociale e relazionale le posizioni di studiose/i e riviste, definite mutuamente come insiemi di unità strutturalmente equivalenti, ovvero studiose/i che partecipano ai comitati delle medesime riviste, da un lato, e riviste che condividono elementi dei rispettivi comitati, dall'altro. I risultati dell'analisi mostrano un campo in evoluzione in relazione ai mutamenti intercorsi nella regolazione normativa del reclutamento e delle progressioni di carriera accademiche, ma tuttavia caratterizzato da mutue compartecipazioni che appaiono come prese di posizioni contrapposte di gruppi di riviste, diversamente caratterizzate, in termini di contrapposizione dei comitati e, in subordine, di appartenenze sub-disciplinari dei coro componenti.

La relazione tra genere, scienza e tecnologia è stata analizzata da diverse prospettive, rispetto alle quali il capitolo evidenzia la specificità del contributo degli STS. In particolare, tale contributo ha permesso di evidenziare il posizionamento di genere nei princìpi del metodo scientifico, nella categorizzazione degli artefatti tecnologici, nella progettazione dei dispositivi sociotecnici e del loro impatto differenziato rispetto al genere (gendered) e, infine, nel carattere costitutivo della dimensione tecnoscientifica delle relazioni sociali nella costruzione del genere. Caratteristica distintiva di tale dimensione è il suo riferirsi al carattere sociomateriale del corpo e dei processi di riproduzione, che risultano modellati dai sistemi sociotecnici entro cui sono inscritte le pratiche sociali. Gli STS analizzano il genere attraverso le relazioni sociomateriali e i dispositivi sociotecnici che traducono nei corpi, nelle pratiche e nelle strutture sociali i particolari assemblaggi di umani e non umani che tengono insieme ciò che, discorsivamente, la modernità piuttosto distingueva, categorizzandolo ora come «natura», ora come «cultura» o come «società».

International audience; A detailed knowledge of the light ions interaction processes with matter is of great interest in basic and applied physics. As an example, particle therapy and space radioprotection require highly accurate fragmentation cross-section measurements to develop shielding materials and estimate acute and late health risks for manned missions in space and for treatment planning in particle therapy. The Fragmentation of Ions Relevant for Space and Therapy experiment at the Helmholtz Center for Heavy Ion research (GSI) was designed and built by an international collaboration from France, Germany, Italy, and Spain for studying the collisions of a C12 ion beam with thin targets. The collaboration's main purpose is to provide the double-differential cross-section measurement of carbon-ion fragmentation at energies that are relevant for both tumor therapy and space radiation protection applications. Fragmentation cross sections of light ions impinging on a wide range of thin targets are also essential to validate the nuclear models implemented in MC simulations that, in such an energy range, fail to reproduce the data with the required accuracy. This paper presents the single differential carbon-ion fragmentation cross sections on a thin gold target, measured as a function of the fragment angle and kinetic energy in the forward angular region (θ≲6∘), aiming to provide useful data for the benchmarking of the simulation softwares used in light ions fragmentation applications. The C12 ions used in the measurement were accelerated at the energy of 400 MeV/nucleon by the SIS (heavy ion synchrotron) GSI facility.

The article proposes a multilevel discussion of the new social card and offers a reflection on the path towards a national measure against poverty. Three dimensions should be taken into account, all of them closely intertwined, yet to be analytically distinguished in order to contextualize this new measure against poverty and its limits. The first dimension concerns the connection of the new social card with plans to contrast poverty developed by the European Union. Secondly, there is the need to reflect on the deep, variegated and yet unexplored effects of the long economic crisis on our social system and its institutional structures. The third dimension to think about is represented by the issue of governance, to understand which model could offer an effective management and implementation of the measure on the national and local levels.

Il paper interviene nel dibattito sull’efficacia degli schemi di mentoring come strumenti di intervento per la parità di genere nell’accademia, proponendo il superamento di una contrapposizione nettamente dicotomica tra individuo e struttura come leva del cambiamento. Sulla base di un’analisi della letteratura e dei risultati del caso di studio del programma di mentoring GENOVATE@UNINA, si mette in questione la tesi secondo cui gli interventi centrati sugli individui sarebbero funzionali al rafforzamento delle disuguaglianze strutturali. I programmi di mentoring rivolti alle donne possono promuovere cambiamenti concreti a livello individuale, culturale e strutturale, se la loro progettazione tiene conto di come gli individui incarnano le strutture sociali e i valori di genere, contribuendo alla loro produzione e riproduzione all’interno della società. Lo studio evidenzia i benefici ottenuti dall’approccio bi-focale, già implicito nel progetto Through the Glass Ceiling dell’Università di Cork che ha costituito un riferimento del programma che ha agito sulle ricercatrici favorendo lo sviluppo di una consapevolezza critica della dimensione di genere nell’accademia. I risultati mostrano che tali interventi si rivelano efficaci se costruiti a misura del contesto di attuazione come parte di un più ampio programma istituzionale., La camera blu. Rivista di studi di genere, N° 15 (2016): Legami 2.0. Il genere alla prova della contemporaneità

La sezione dei «Quaderni di Sociologia» che si presenta è dedicata a un nuovo tipo di fonti per la ricerca sociale, le grandi basi di dati che emergono dall’uso delle tecnologie informatiche e che gli strumenti analitici di data, web e text mining consentono di utilizzare. L’obiettivo è quello di interrogarsi sulle loro potenzialità euristiche per la conoscenza della realtà sociale contemporanea. Il saggio di Fragapane, Giuffrida e Zarba analizza dati derivanti dalla incorporazione delle nuov...

A form of Basic Income - called Reddito di Cittadinanza - was introduced in Campania in 2004 and suddendly suspended in 2010 by the regional government, because of its presumed lack of sustainability. In this paper, that experience - from a region considered one of the most demanding for its economic, social and legal conditions - is examined. Data from the lists of the beneficiaries, interviews to a selected regional sample of them and to the street level bureaucrats implementing Reddito di Cittadinanza in the Campania district were collected and quantitative and qualitative (Esa) analyses conducted. The results show the centrality of the treatment of so-called "zero-income" families in the targeting of poverty, the heterogeneous sociological content of poverty in the various regional districts and the necessity to contextualize the design of a new Basic Income intervention within Territorial Plans to contrast the social mechanisms reproducing poverty at the local level.

La crisi del modello sociale europeo viene inquadrata all'interno di categorie analistiche e modelli teorici della tradizione sociologica classica, riprendendo il dibattito tra approcci di orientamento marxiano e approcci che attualizzano le categorie introdotte da Polanyi nel suo "La grande trasformazione". In particolare, viene ripreso e analizzato criticamente il dibattito che contrappone le tesi "pessimistiche" di Buroway a quelle più "ottimiste" di chi vede l'emergere di una nuova ondata anti-mercatista, che dai paesi emergenti si sposta verso occidente, e che potrebbe contrapporsi allo smantellamento del welfare europeo.

La sfida principale posta dalle fonti accessibili attraverso data, web e text mining viene individuata, nel testo, nella capacità di recuperare significato sociologico a quei dati, riconducendoli all'agire di cui sono "traccia" e superando l'autoreferenzialità dei singoli sistemi di riferimento da cui quelle fonti perlopiù originano. Si tratta di basi di dati che sollecitano la collaborazione interdisciplinare tra sociologi, metodologi ed informatici e che diventano sempre più informative quanto più ormai l'agire è immerso nel cosiddetto web degli oggetti, insieme di di dispositivi (dai sistemi SGM delle auto, ai cellulari e ai tabs che ci collegano alla rete, ai meccanismi di controllo dei centri commerciali, alle carte di credito e tutte le altre smart cards che accompagnano le nostre transazioni economiche e non) che memorizzano e rendono tracciabile il nostro agire. Le problematiche connesse non sono solo quelle classiche, di difesa della privacy, ma anche di difesa del senso - sociologico - che può essere attribuito a quei dati, al di là degli scopi per cui essi vengono registrati e conservati.

L'analisi del data base regionale dei dati relativi all'erogazione del RdC consente di rispondere a domande sulla distribuzione territoriale dei beneficiari e degli ammmissibili; sulle conseguienze di avere fatto ricorso a tante graduatorie quanti sono gli Ambiti regionali; di avere utilizzato una stima del reddito basata su attestazioni di consumo poco attendibili, che privilegia gli ISEE zero, producendo inoltre una significativa variabilità nelle soglie di accesso effettive alla misura, a seconda dell'Ambito territoriale di residenza.

Si rende conto di una indagine sulla sperimentazione del Reddito di cittadinanza in Campania, che si è avvalsa sia dell'accesso al data base regionale sui destinatari della misura che di interviste a un campione regionale di beneficiari. Il contributo punta sugli aspetti più significativi di criticità del targeting della misura e sulle diseguaglianze che ne derivano nell'accesso degli utenti a seconda dell'Ambito di zona di afferenza; mette peraltro in evidenza la necessità di calibrare sulle specificità territorial,i di riproduzione sociale della povertà nei diversi contesti, il disegno delle misure di sostegno al reddito.

Viene proposta una veloce rassegna dei principali master universitari in Metodologia delle scienze sociali e, a partire da un'analisi più ravvicinata di un piccolo campione,vengono avanzate alcune proposte di riarticolazione e di focalizzazione sulle strategie e le tecniche metodologiche da approfondire in vista di una maggiore professionalizzazione dei contenuti formativi.

Il volume analizza e riflette su i risultati di una ricerca sull'applicazione in Campania del Reddito di cittadinanza, misura universalistica di contrasto alla povertà. La riflessione sui risultati di tale indagine rivela come dietro ciò che si continua a esprimere secondo una medesima metrica monetaria - la povertà e il contrasto alla povertà - si nascondano significati, usi, assetti normativi e criteri regolativi diversificati territorialmente, rivelatori di cosa sia empiricamente la povertà in ciascun contesto e di come incida in esso un medesimo intervento di contrasto, in questo caso il Reddito di cittadinanza. Ne risulta uno scenario complesso, che si sottrae a giudizi sommari sintetizzabili in termini di successo o fallimento della misura, ed esplicita piuttosto il nesso tra cornice istituzionale ed esiti degli interventi. La ricerca, condotta su un campione ragionato di Ambiti territoriali, utilizza sia i dati amministrativi che interviste narrative ai beneficiari, analizzate attraverso l'Analisi delle strutture di eventi, secondo un disegno di ricerca particolarmente originale.

Si propone un'analisi accurata dei contenuti e delle modalità dell'insegnamento della metodologia della ricerca sociale nel Dottorato della più grande Facoltà di Sociologia del Mezzogiorno, con una prospettiva riflessiva e una chiave apertamente propositiva in relazione alle prospettive aperte dalla riforma ed alle ipotesi di trasformazione dei corsi di Dottorato in formazione universitaria di terzo livello.

Il contributo di ricerca è orientato a valutare quanto i piani di zona e gli Ambiti territoriali, di cui sono lo strumento progettuale, stiano assumendo valenza propriamente istituzionale nella formazione delle politiche sociali o siano usati in termini meramente strumentali per il mantenimento di strutture decisionali e di legittimazione pre-esistenti e, piuttosto, per la redistribuzione dei relativi costi. A tal fine l'analisi verte sugli strumenti messi in campo dalla Regione Campania per rilevare, orientare ed incentivare attraverso specifiche premialità nuove pratiche e nuovi modelli organizzativi: in particolare, la gestione unitaria dei servizi nell'Ambito territoriale.

Nel contributo viene analizzato lo scenario all'interno del quale interviene in Italia la riforma del welfare, con la legge quadro 328, che costituisce insieme il punto di arrivo di una trasformazione in atto da almeno un decennio e il punto di inizio di quello che si rivelerà, piuttosto che un disegno di omogeneizzazione dei criteri e dei regimi di protezione sul territorio nazionale, come un vero e proprio processo di regionalizzazione delle politiche sociali italiane.

Vengono esplicitati alcuni dilemmi sulla costruzione delle classificazioni utili nelle scienze sociali e proposti alcuni criteri metodologici per la scelta tra classificazioni alternative.

Il capitolo costruisce le basi teoriche di un percorso metodologico originale nel quale i procedimenti amministrativi diventano il livello di analisi privilegiato per l'indagine empirica sulle politiche pubbliche.

L'articolo ripercorre la problematica metodologogica sull'uso della classificazione e la sua portata nelle scienze sociali, riconducendo i temi del dibattito contemporaneo ad alcune intuizioni di Lazarsfeld, poi abbandonate da coloro che a lui si sono maggiormente rchiamati nella codificazione delle procedure metodologiche standard in sociologia.

Viene messa in evidenza, sulla base di un'indagine empirica svolta presso gli archivi dell'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Catania, la stretta relazione tra modelli culturali degli street level buraucrats che implementano le politiche sociali e determinazione, entro i procedimenti amministrativi che le implementano, del target effettivo delle politiche stesse - in questo caso le tipologie di famiglie dei destinatari privilegiate negli interventi di assistenza economica

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Viene analizzato e sottoposta a critica, mediante opportuna analisi statistica di dati istituzionali relativi al contesto italiano e alle sue ripartizioni geografiche, una procedura standard usata in letteratura per identificare i fattori epidemiologici che spiegano alcuni comportamenti definiti come devianti o espressione del disagio giovanile.

Viene ripresa la discussione, molto vivace nella sociologia della scienza anglofona, tra le diverse scuole che si contendono il campo sui temi della riflessività della scienza e della sociologia della scienza. Sull'argomento vengono apportati contributi originale che fanno riferimento alle più recenti acquisizioni della ricerca sulla logica e sui fndamenti della matematica e delle scienze in generale.