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Tolleranza è un concetto che, tornato alla ribalta del dibattito teorico a partire dagli anni Ottanta, riveste un ruolo al tempo stesso cruciale e controverso nelle odierne società globalizzate. Sulla scorta di teoriche come Wendy Brown, Judith Butler e Bonnie Honig, il saggio assume il discorso multiculturalista della tolleranza come indice di un progressivo mutamento nella prassi della cittadinanza democratica e, più specificamente, come sintomo di una sua crescente privatizzazione e depoliticizzazione. Se il discorso della tolleranza pare operare come un agente di privatizzazione dei conflitti e delle relazioni sociali, che oblitera il significato partecipativo della democrazia come potere condiviso dal demos, pratiche collettive di libertà e di equaglianza appaiono invee come il correttivo dell'attuale depoliticizzazione della relazione tra sé e altro, o tra un'identità occidentale presuntivamente cosmopolitica e il suo putativo Altro fondamentalista. Tolerance is a crucial albeit controversial concept in today's globalized political landscape. Following theorists such as Wendy Brown, Judith Butler, and Bonnie Honig, the author focuses on the discourse of multicultural tolerance as an index of a progressive mutation in the praxis of democratic citizenship. Whereas the discourse of tolerance seems to privatize conflicts and social relationships, hence to empty the participatory meaning of democracy as the power shared by the demos, collective practices of freedom and equality are shed into light as the corrective and counterbalance to the current depoliticization of the relation between self and other or, between a supposedly cosmpolitan Western identity and its ideologically constructed fundamentalist Other

This contribution makes a reconstruction of the development of the notion of ontological difference in Heidegger's Thought with a particular focus on the production of the 40's.

International audience; Le plurilinguisme fonctionne chez Pasolini de façon exponentielle. Il n’est pas le propre d’un seul texte, d’un seul roman, d’un seul recueil de poésies car l’ensemble de son corpus est construit de façon plurilingue, pluri-vocale, pluri-stylistique. Les voix et les langages se répondent, s’entremêlent à l’intérieur d’un même vers, d’une même forme mais ce sont aussi les œuvres, les styles et les genres qui s’alternent fusionnent et se questionnent. La forme est toujours interrogée de l’intérieur à travers un processus d’hybridation des genres, des catégories.; Le plurilinguisme ou le langage du corps dans l'oeuvre de Pier Paolo Pasolini Io non sono un inventore di ideologie […] e stilisticamente sono un Pasticheur. Adopero il materiale stilistico più disparato, poesia dialettale, poesia decadente, certi tentativi di poesia socialista ; c'è sempre nei miei scritti una contaminazione stilistica, non ho uno stile personale, mio, completamente inventato da me, benché possegga uno stile riconoscibile […] Non sono riconoscibile perché inventore di una formula stilistica, ma per il grado d'intensità al quale porto la contaminazione e la commistione dei differenti stili […]. Quello che conta è la profondità del sentimento, la passione che metto nelle cose ; non sono tanto né la novità dei contenuti, né la novità della forma 1 .

Il saggio affronta il tema della "globalità", dell'universalismo e della differenza mettendo in relazione le diagnosi sulla "fine del Moderno" (J.-F. Lyotard) con i temi della secolarizzazione, dell'interculturalità e dei diritti (J. Habermas, A. Sen, M. Nussbaum). The essay deals with the notions of universalism and difference in global contemporary landscape, analyzing on the one hand the diagnoses on the “end of Modernity” (J.-F. Lyotard) and on the other hand the link between secularization, interculturality and rights (J. Habermas, A. Sen, M. Nussbaum).

The paper proposes a reading of some Italian feminist texts, mostly from Carla Lonzi and from philosophers of the Diotima Community, in order to argue the understanding of open and radically transforming female difference.

Il saggio ricostruisce le due principali traiettorie del pensiero francese contemporaneo della "molteplicità" - rappresentate da Alain Badiou e Gilles Deleuze - mettendo in luce non solo gli antecedenti filosofici classici delle rispettive declinazioni di categorie quali "evento" e "differenza", ma anche le divergenti implicazioni etico-pratiche e politiche che ne conseguono. The essay reconstructs the two principal trajectories of contemporary French thought on "multiplicity" – represented by Alain Badiou and Gilles Deleuze – describing not only the classical philosophical antecedents of the respective declinations of categories such as "event" and "difference”, but also the divergent ethical -practical and political implications that follow .

Il volume presenta ricerche di carattere filosofico ,economico, sociologico, antropologico che si confrontano con i concetti di identità, diffrenza, appartenenza altreità.

Contenuti e rilevanza di G. Deleuze, Differenza e ripetizione

L’articolo illustra il panorama di un “pensiero al femminile” nell’ambito del dibattito italiano contemporaneo. A partire dalla prospettiva storica del movimento femminista in lotta per l’uguaglianza dei diritti politici e civili, la riflessione si concentra sulla questione della “differenza”, pensata come istanza che include e supera il medesimo concetto d’uguaglianza. Il testo evidenzia i temi sui quali le pensatrici italiane (storiche, bibliste, filosofe o teologhe) hanno particolarmente concentrato la loro attenzione in questi ultimi decenni. La principale esigenza sembra esser quella di elaborare paradigmi e simboli adatti alla rappresentazione e alla concettualizzazione del femminile nella sua particolarità e autonomia. Vengono perciò considerati tra i temi fondamentali la genealogia matrilineare, la specificità di genere, le pratiche di cura, il pensiero del divino. A completamento del quadro sono annoverati i numerosi gruppi operanti in Italia intorno alle questioni di genere nei diversi settori della ricerca. Il saggio include una rassegna bibliografica sul pensiero femminista italiano.

Il testo ripercorre le tappe del movimento di lotta femminista e analizza le pubblicazioni di letterate e filosofe che maggiormente hanno contributo al pensiero dell'uguaglianza prima e della differenza poi, verso un pensiero dell'integrazione.

Analisi del sistema di soluzione dei conflitti e di regolamentazione delle dispute presso i Pashtun dell'Afghanistan. Il pashtunwali è descritto nelle sue interazioni con il diritto statuale civile e penale nel contesto dell'organizzazione a lignaggi segmentari della società pashtun.

La storia dell’esperienza degli ultimi decenni sembra ricapitolare, in forma abbreviata, il vagabondaggio del soggetto moderno, alla ricerca della realizzazione e della libertà. Quel che ieri è avvenuto attraverso i secoli, oggi accade in pochi decenni. Lo slancio dell’innovazione però non è riuscito a conservare la lucidità necessaria per l’identificazione di una nuova storia e di una diversa educazione, precipitando spesso nel disordine esistenziale. Al determinismo e alla fatalità della sconfitta si ribella l’intelligenza, offrendo le sue categorie positive: il possibile, la differenza, il futuro. Sono le categorie della progettazione, ossia della costruzione di un’esistenza diversa da quella che è ora, semplicemente accettata o subita, comunque senza fondamento.

Nel discorso critico, la duplicità viene associata a diversi aspetti della scrittura petrarchesca: si riferisce talvolta alla coesistenza del latino e dell’italiano, dei modelli classici e della tradizione della lirica volgare, dell’umanesimo e dell’etica cristiana, della prosa e dei versi; comprende la varietà di stile e di stati d’animo annunciati dal sonetto proemiale, gli apporti del registro lirico “dolce” e “aspro”, la fusione del materiale autobiografico-documentario con il repertorio dei consacrati motivi letterari e schemi retorici, l’oscillare tra l’unitarietà del progetto ideologico-narrativo e la frammentarietà, la scissione e lo sdoppiamento del soggetto lirico, l’incongruenza reciproca e il metamorfismo delle raffigurazioni attoriali di Laura, i motivi dello specchio e di Narciso, la propensione all’accostamento di enunciati lirici contraddittori e la generale ambiguità delle Rime sparse. Partendo dal presupposto che il programma poetico del Petrarca non si sbilancia mai a favore di uno degli elementi contrapposti, bensì persiste a coltivare la differenza tra questi, il saggio esplora la dimensione metatestuale del motivo del “doppio lavoro” (XL) e della “disaguaglianza” (CCCXVI) nei componimenti lirici petrarc heschi, mettendoli in relazione con la nozione di “diversitas” (Fam. XXIII, 19, IV) adoperato dall’autore nel suo discorso teorico sull’imitazione per designare il rapporto auspicabile tra il modello e l’imitatore. La diversità si profila così come tema del rapporto tra l’originale e la rappresentazione quale questione che riguarda tanto il rapporto tra il testo e la referenzialità, quanto quello tra il testo e gli altri testi, tra cui, accanto ai classici, ad Agostino e alla lirica provenzale e italiana, Dante occupa un posto particolare. Alla luce della tesi che si tratta del problema dominante della scrittura petrarchesca, vengono presi in considerazione i sonetti LXXVII e LXXVIII, dedicati al ritratto di Laura eseguito da Simone Martini su commissione del poeta, e le loro tradizionali interpretazioni in chiave platonica, nonché vari altri componimenti, segnalati come rilevanti in rapporto a tale tema (soprattutto XVI, XC, XCIV, CXXVI)., U kritičkom diskursu dvostrukost se spominje pri opisu nekoliko aspekata Petrarkina rada: odnosi se katkad na supostavljenost latinskoga i talijanskoga, klasičnih uzora i tradicije ljubavne lirike na romanskim jezicima, humanizma i kršćanske etike, proze i stihova; obuhvaća raznolikost stila i raspoloženja koju najavljuje uvodni sonet, izmjenu “slatkoga” i “oštroga” lirskog registra, spoj autobiografsko-dokumentarnog i repertoara posvećenih književnih motiva, kolebanje između jedinstvenosti pripovjedno-ideološkog projekta i fragmentarne raspršenosi, rascijepljenost i podvojenost lirskog subjekta, međusobnu nedosljednost i metamorfičnost Laurinih aktorijalnih pojava, motive zrcala i Narcisa, sklonost proturječnim lirskim iskazima i sveopći ambigvitet Rasutih rima. Polazeći od pretpostavke da Petrarkin poetički program nikada ne daje konačnu prednost jednome od suprotstavljenih elemenata, nego razlici među njima, članak istražuje metatekstualnu dimenziju motiva “dvostrukog posla” (XL) i “nejednakosti” (CCCXVI) u lirskim sastavcima te je povezuje s pojmom “diversitas” (Fam. XXIII, 19, IV) kojim autor u teorijskom diskursu o oponašanju označava poželjan odnos između uzora i oponašatelja. Različitost se tako nadaje kao tema odnosa izvornika i reprezentacije kao pitanja koje se podjednako tiče odnosa teksta i referencijalnosti i odnosa teksta prema drugim tekstovima, među kojima, uz klasike, Augustina te provansalsku i talijansku liriku, posebno osjetljivo mjesto zauzima Dante. U svjetlu postavke da je posrijedi dominantni problem Petrarkina pisma, razmatraju se soneti LXXVII i LXXVIII, posvećeni Laurinu portretu što ga je na Petrarkinu molbu naslikao Simone Martini, te njihova uvriježena tumačenja u platonistièkom ključu, kao i nekoliko drugih sastavaka koji se u članku ističu kao relevantni u vezi sa spomenutom temom (poglavito XVI, XC, XCIV, CXXVI). Book 1_SRAZ II.indb 68 10.3.2006 11:15:11

Il saggio affronta il campo di tensione tra universalità e differenza – o tra globalità e cultura – sullo sfondo di una ricognizione e di un ripensamento della nozione di modernità dopo l’esaurimento dell’efficacia euristica delle diagnosi sulla “fine del Moderno” (J.-F. Lyotard). In questo contesto l’autrice prende in esame le posizioni di J. Habermas e Amartya Sen in merito alle relazioni tra lo statuto interculturale delle società contemporanee e il linguaggio dell’universalismo. The essay deals with the field of tension between universality and difference – or globality and culture – with the aim to rethink the notion of modernity after the breakdown of the heuristic efficacy of the diagnoses on the “end of Modernity” (J.-F. Lyotard). In this context, the author examines J. Habermas’ and A. Sen’s theories on the relationship between the intercultural feature of contemporary societies and the language of universalism.

Il saggio descrive le metamorfosi del romanzo contemporaneo a confronto con la civiltà dell'epoca globale. Da V.S. Naipaul a Nadine Gordimer, da Gianni Celati a Carlos Fuentes tutti i principali narratori degli ultimi vent'anni hanno fatto del romanzo uno strumento di riflessione antropologica e di dialogo con i problemi complessi delle nuove società postcoloniali e multicuturali.

Esamino in questo articolo il problema della concezione platonica della diversità nel Sofista, mostrando come, nonostante le apparenze, la soluzione individuata manifesti notevoli ambiguità.