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This paper offers an epistemological and theoretical framework, and a research agenda, to face the main ethical and social pitfalls of the deployment of big data and IoT in social domains (SIoT). We rely on the concept of critical optimism to explain epistemic orientation about the technological future, paying particular attention to the social challenges. The framework drives the creation of an agenda for social researchers that aids to detect more evidence on the SIoT opportunities., Italian Sociological Review, V. 12 N. 7S (2022)

Questo volume presenta una proposta metodologica per la valutazione di interventi di formazione degli insegnanti e di innovazione didattica finalizzati a produrre il rafforzamento delle competenze di lettura e matematiche degli studenti delle scuole dell’obbligo. Tale proposta coordina in un quadro coerente analisi di contesto, analisi dei fabbisogni e monitoraggio e valutazione, rendendoli funzionali a progettazione, realizzazione e valutazione di percorsi di formazione dei docenti e di innovazione della didattica efficaci. Nel presentare tale proposta, il volume mette a si- stema e ricompone in un quadro coerente i risultati dell’attività di analisi e ricerca valutativa realizzate dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nell’ambito di tre proget- ti: PaN (Parole e Numeri per le Competenze di Lettura e Matematica), PoCoMaI (Potenziamento delle Competenze in Matematica e in Italiano) e PSL (Problem Solving e Literacy), finanziati dalla Regione Campania nel biennio 2019-2021 e realizzati dall’Ateneo Federico II negli ambiti territoriali 12, 16 e 21 della regione stessa. Nel modello metodologico-valutativo proposto: - all’analisi di contesto è affidata l’individuazione delle aree territoriali caratterizzate da particolari condizioni di svantaggio sociale; - l’analisi dei fabbisogni svolge la duplice funzione di 1) identificare le scuole, le classi e i gruppi di studenti con cui è necessario intensificare gli sforzi di intervento, perché in condizioni di maggiore sofferenza, e le abilità/competenze sulle quali è opportuno concentrare l’intervento di innovazione didattica ai fini del rafforzamento complessivo della reading e mathematical literacy, e 2) fornire un identikit degli insegnanti che operano nelle varie aree, scuole e classi di un ambito territoriale, attraverso l’identificazione del loro profilo, delle loro pratiche didattiche e dei fabbisogni formativi sul piano professionale; - il monitoraggio e la valutazione hanno l’obiettivo di esaminare in chiave processuale l’implementazione delle attività di formazione, co-progettazione e innovazione didattica, valutandone i risultati prodotti sul piano dell’apprendimento degli studenti, dello sviluppo professionale degli insegnanti e della sedimentazione dell’innovazione didattica. Attraverso la presentazione del lavoro di progettazione degli strumenti utilizzati dal gruppo di lavoro del Dipartimento, nonché dei risultati ottenuti dall’applicazione di tali strumenti nel caso dei tre ambiti territoriali nei quali sono stati realizzati gli interventi previsti dai progetti PaN, PoCoMaI e PSL, i capitoli del volume hanno l’obiettivo di mostrare come il modello metodologico-valutativo proposto offra: - al policy-maker una base conoscitiva utile a individuare le aree, le scuole e i gruppi di studenti su cui è necessario concentrare risorse e interventi di sostegno per il rafforzamento delle competenze di reading e mathematical literacy; - al progettista dell’innovazione didattica un quadro delle capacità/ competenze su cui si registrano maggiori debolezze nella popolazione scolastica destinataria dell’intervento e su cui è quindi neces- sario concentrare formazione e sperimentazione didattica; - alformatoreunritrattodettagliatosulpianodelknow-howprofessio- nale e dei fabbisogni formativi degli insegnanti a cui va rivolto l’in- tervento formativo e a cui viene chiesto di co-progettare interventi didattici per il rafforzamento delle competenze degli studenti; - all’implementatore degli interventi di innovazione didattica gli strumenti conoscitivi per apprendere dall’esperienza implementativa e attivare un circuito riflessivo per il miglioramento dei risultati pro- dotti e soprattutto per la sedimentazione dell’innovazione.

The growing masses of digital traces generated by the datafication process make the algorithms that manage them increasingly central to contemporary society.There is widespread agreement in considering traces and algorithms as complex objects that intertwine social and material practices with their own cultural, historical, and institutional nature (Halford et al., 2010).Accordingly, given this strong intertwining between the social world and the digital world that is formed by material and technological objects, it becomes possible to consider the algorithms and traces as socio-digital objects. For this reason, this article aims to identify the features that allow us to frame them as socio-digital objects starting from concepts borrowed from the actor-network theory (Latour and Woolgar 1879). In particular, we will first discuss opacity, authority and autonomy concepts and then see how those features emerge in digital geographical traces.

The debate on the consequences that big data and computational techniques have generated in social sciences has developed from two opposite extremes. A consistent group of scholars today supports an active commitment of sociologists in dealing with the technological dimension of social investigation. The works developed by these “digital sociologists” focus on the definition of a method of social research that adopts a critical posture on the role that digital technology must have in scientific research but, at the same time, creative on the possibilities offered by technology to research. This posture requires great attention to the epistemology of the digital.

The attention paid to the impact of big data and computation on the tool-kit of social scientists has not been matched by an equivalent interest in the many epistemological questions that these digital methods evoke. Here we propose a series of epistemological warnings about the limits of the scientific knowledge produced through digital methods, and we closely examine how these methods change the relationships between subject and object, data and theory, methods and data. In order to support an active commitment by social scientists to explore the digital dimension of social inquiry, it is critical to adopt a methodological posture that is able to elaborate research designs with and against the digital, trying to exploit what digital techniques can provide as an added value, while testing their reliability with regard to other techniques, including the qualitative ones.

The diffusion of digital technologies and social networks has multiplied the forms of digital data that can be employed for social research. Digital data however require adequate methods. They do not necessary demand computational techniques, but specific skills. For example, machine learning, sentiment analysis, or social network analysis are rooted in content analysis, agent-based modeling, or network analysis.

La pandemia globale dovuta al Covid-19 sta generando repentine trasformazioni nel mondo del giornalismo. L’intero sistema giornalistico è stato messo a dura prova negli ultimi mesi e dinanzi alla sfida pandemica ha cercato velocemente di trovare nuove soluzioni per gestire ed organizzare al meglio il lavoro di produzione e distribuzione delle informazioni. I cambiamenti affrontati dalle media companies riguardano in particolare l’adozione di nuove strategie, pratiche e procedure per l’ottimizzazione dell’offerta informativa e la riorganizzazione del lavoro giornalistico, che vanno ad inserirsi in un più ampio clima di forte evoluzione del settore. Al fine di cogliere le principali tendenze in atto nel mondo del giornalismo italiano, il contributo propone i risultati di una ricerca empirica condotta nell’ambito dell’Osservatorio sui linguaggi del giornalismo multimediale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalistiche. Lo studio, realizzato durante il primo lockdown del 2020, coinvolge 13 testate italiane e si focalizza nello specifico sui processi di digitalizzazione, sulle strategie di sviluppo online delle testate, sui processi di automatizzazione dei linguaggi del giornalismo e sulla riorganizzazione del lavoro redazionale e della professione giornalistica.

After ten years that the debate on big data, computation and digital methods has been a contested epistemological terrain between some who were generally optimistic, and others who were generally critical, a large group of scholars, nowadays, supports an active commitment by social scientists to face the digital dimension of social inquiry. The progressive use of digital methods needs to be sustained by an abductive, intersubjective and plural epistemological framework that allows to profitably include big data and computation within the different paradigmatic traditions that coexist in our disciplines. In order to affirm this digital epistemology it is critical to adopt a methodological posture able to elaborate research designs with and against the digital, trying to exploit what digital techniques can give as added value, but going to test their reliability, alongside others techniques, including qualitative ones.

Sustainability is a complex multidimensional phenomenon, which was studied for couple decades already. Nowadays different social concepts, such as sustainability, but also quality of life, satisfaction, are difficult and complex to define. The main problem for researchers is to find appropriate tools to synthesize and represent these phenomena. This chapter aimes to propose PLS-PM as a method for studying existing sustainability indicators and demonstrate how it could help to provide a better measure of this complex multidimensional social phenomenon.

PLS-PM is one of the methods from the broad family of PLS techniques. Also known as the PLS approach to Structural Equation Modeling (SEM), it can be used to model theoretical concepts through constructs and connect these constructs via a structural model to study their relationships. Originally developed by Herman Wold to analyze high-dimensional data in a low-structure environment, PLS-PM has become a widely used variance- based estimator for SEM over the past decade. Consequently, PLS-PM has been applied, both in various fields of business administration research such as strategy, marketing, operations management, human resource management, tourism, both in social science researches to measure very complex phenomena like poverty, progress, wellbeing. The objective of this book is on the one hand to emphasize the basic concepts and some recent developments of the PLS-PM method, and on the other hand to present some realworld application of the PLS-PM method in social in science fields.

Mai come oggi l'umanità intera ha condiviso negli stessi istanti la medesima tragedia, a prescindere da condizioni sociali e geopolitiche. Il virus si diffonde ovunque, come la rete. E potente, come la rete. Ma viaggia solo grazie a noi, e grazie a noi lascia tracce di sé proprio sulla rete. I miliardi di dati e informazioni pulviscolari che seminiamo nel web, se raccolti, interpretati e calcolati, possono essere cruciali per anticipare le mosse del virus, o per lo meno per tenere il suo passo e non arrancare. Il nodo è questo, e non riguarda solo la lotta al virus: il vero potere è oggi nelle mani di chi cattura e gestisce le nostre tracce online, e se si tratta dei tre o quattro colossi del web la democrazia latita. La pandemia, oltre al dramma delle morti, lancia un allarme più profondo: se vogliamo difendere la democrazia, è urgente riconsegnare il potere al pubblico, affidare la gestione dei nostri dati alle istituzioni, e parallelamente accrescere le nostre competenze digitali. Assumere un atteggiamento critico e consapevole nei confronti dei numeri che recepiamo passivamente e degli strumenti informatici che adoperiamo con disinvoltura: è questa l'unica arma che abbiamo per smascherarne la fasulla neutralità e riacquistare la nostra voce. Con un saggio di Andrea Crisanti. Prefazione Enrica Amaturo.

In this chapter we show some methodological developments in the PLS-PM, which, recently, are applied to social sciences, to study complex phenomena such as poverty, well-being, sustainability. In particular, developments for the treatment of non metric data and hierarchical data can really help strongly in building Model Based Social Indicators.

PLS-PM is one of the methods from the broad family of PLS techniques. Also known as the PLS approach to Structural Equation Modeling (SEM), it can be used to model theoretical concepts through constructs and connect these constructs via a structural model to study their relationships. Originally developed by Herman Wold to analyze high-dimensional data in a low-structure environment, PLS-PM has become a widely used variance- based estimator for SEM over the past decade. Consequently, PLS-PM has been applied, both in various fields of business administration research such as strategy, marketing, operations management, human resource management, tourism, both in social science researches to measure very complex phenomena like poverty, progress, wellbeing. The objective of this book is on the one hand to emphasize the basic concepts and some recent developments of the PLS-PM method, and on the other hand to present some realworld application of the PLS-PM method in social in science fields.

In this chapter PLS-Path Modeling Approach is reviewed and a description of the PLS-PM algorithm is presented. The measurement model and the structural model are described in detail and the model validation measures are presented.

Presentazione e saluti di buon lavoro al festival della sociologia di Narni, auspicando il ritorno a una sociologia pubblica.

Bialancio consuntivo delle attività della associazione scientifica dal 1996 al 2020

Foreword to Digital cultures, innovation and startup. The contamination lab model. The contamination lab model.

The purpose of this study is to analyze the concept of the Legitimacy of Violence among teenagers through a Partial Least Squares Path Modeling based on higher order construct modeling. The latent concept of Legitimacy of Violence is not present in literature; it was built ad hoc at a high level of abstraction, formed by two dimensions that until now have always been considered and analyzed separately: an aptitude for violence and ambivalent sexism. In order to analyse this concept, a Partial Least Square Path Modeling is proposed with the aim of studying how these dimensions formed a higher order latent concept.

In this chapter, a re-arrangement of the differences within the various European welfare regimes could be hypnotized starting from the social implications and the effects that European Integration and Europeanization processes have on these regimes. In other words, this means highlighting the dual thrust between Europeanization and decentralization of social policy, in order to understand at what level of governance – local, national or supranational – could be attributed the decisions that shape this area field by collecting and analyzing a set of indicators on the two specifics dimensions: social inclusion and territorial cohesion. With this aim, the indicators’ analysis here presented involve five the 27 European Nations at NUT0 and NUT2 level which in 2014 constituted the member states of the union (Italy, Germany, France, Spain, and United Kingdom) and ten local contexts, two for each Nation (Milan and Naples, Berlin and Munich, Paris and Rouen, Barcelona and Vigo, London and Liverpool). What result is a comparative geographic and policy analysis based on a multidimensional and multilevel analysis of indicators from Eurostat and OECD databases that start from with the application of a Pls-Pm Model. This model could contemplate jointly the study of supranational, national, and subnational directions allowing us to detect who in addressing social policies and welfare regimes in Europe. The main result consists of the realization of a general model of interpretation of the changes that occurred in the classification of the different European welfare regimes.

This paper aims to study the relationship between religion and social capital considering young people living in Naples. The article discusses how the combination of different levels of social capital and religiosity can help us to identify profiles (or types) of religiosity. To accomplish this goal techniques of multivariate analysis were carried out. The results compare the level of conceptualization and the level of religious practices detected in the profiles, allowing to highlight the continuity and discontinuity in practices, identification and positioning of the young people in the local sample with respect to religion.

Il capitolo analizza l'impatto che stereotipi e narrazioni hanno sulla vita del quartiere di Scampia di Napoli e ne descrive i tratti di "inconsueti" nel quadro di una similarità con altre periferie urbane d'Europa.

Il capitolo si sofferma sulle produzioni artistiche e culturali che caratterizzano il contesto sociale della realtà urbana di Napoli, con particolare riferimento alla scena musicale partenopea e all'immaginario cinematografico che caratterizza la città.

Il capitolo presenta i principali risultati di una ricerca condotta nel centro antico di Napoli, sull'area dei Decumani, interessato di recente da una notevole vivacità dei flussi turistici e delle pratiche "dal basso" di rigenerazione urbana. Nel contributo vengono messi in luce alcuni contrasti che, indagando in profondità il territorio e le pratiche che lo attraversano, emergono anche tra spazi e luoghi contigui. Vengono presi in considerazione, tra l'altro, pi percorsi di inclusione sociale e urbana di comunità immigrate presenti nel centro antico; così come i percorsi di sistemazione abitativa di diverse generazioni di abitanti.