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Avveniva durante l'Ottocento e avviene anche oggi che nelle discussioni su che cosa sia e su come vada scritta la storia, emerga, prima o poi, il nome di Ranke. Per avvicinarsi al pensiero di questo autore, il presente volume ne propone, in nuova o prima versione italiana, alcuni dei testi teoricamente più rappresentativi e controversi. Dalla "Premessa" alle Storie dei popoli romani e germanici (1824), si snoda un percorso che consente di valutare non soltanto la sua visione dell'Europa moderna, ma anche quale orientamento egli ebbe come teorico e metodologo. Di particolare rilievo per la storia della cultura la prolusione per l'ordinariato del 1836 sui rapporti tra storiografia, arte e politica. Da segnalare la nuova traduzione di "Le Grandi Potenze" e "Dialogo Politico". La presentazione di Fulvio Tessitore e l'introduzione di Santi Di Bella informano sul significato filosofico e sul valore storico-politico dei testi, ripercorrendone la genesi compositiva.

Prima traduzione italiana dell'introduzione a un libro di svolta per la storia intellettuale di Ranke come storico europeo For the first time translated preface to a book that was relevant for Ranke as a European historian.

Il saggio delinea i percorsi giovanili di Richard Strauss, come compositore e direttore d'orchestra, anche alla luce dei suoi rapporti con Cosima Wagner, con la "cerchia" di Bayreuth e con Gustav Mahler.

Il saggio si sofferma sulle vite parallele di Winifred Majorie Williams (moglie di Sigfried Wagner e dopo la sua morte "Signora di Bayreuth") e Adolf Hitler, grande ammiratore dell'opera wagneriana e "amico" di famiglia della famiglia Wagner a partire dalla fine degli anni Venti. Il testo ripercorre le tappe del rapporto personale fra Winifred Wagner e Adolf Hitler, rievocando al tempo stesso alcuni episodi della biografia hitleriana legati al Festival di Bayreuth.

Il saggio prende le mosse dalla partecipazione di Wagner ai "moti di Dresda" del 1849 e dal suo successivo esilio in Svizzera, soffermandosi sui rapporti fra il compositore tedesco e il Re di Baviera Ludwig II, del quale viene tracciato un breve profilo biografico.

Il saggio descrive la genesi, la struttura teatrale e la partitura musicale dello spettacolo di Roberto Andò e Marco Betta "Sette storie per lasciare il mondo", anche in relazione al ciclo di fotografie "sul sonno" di Ferdinando Scianna ("Dormire, forse sognare", 1997).

Il saggio delinea un profilo biografico e artistico di Alexander Zemlinsky (1871-1942) nel periodo compreso fra l'esordio compositivo e l'esilio in America. In particolare, vengono considerati i suoi rapporti con Alma Mahler, con Arnold Schoenberg e, più in generale, con la Scuola musicale di Vienna e l'ambiente culturale della capitale austrica. Per quanto riguarda il linguaggio compositivo di Zemlinsky, viene considerato soprattutto il suo rapporto con l'idea del superamento della sintassi tonale nell'opera teatrale "Der Zwerg" (Il nano, 1919-21) e nella "Lyrische Symphonie" del 1922-23.

Franz Schreker (1878-1934) fu uno dei più noti e controversi autori di teatro musicale della Germania fra le due guerre. Nel 1933 la sua musica venne proibita ed egli morì poco dopo l'avvento al potere di Hitler. Il saggio traccia un breve profilo biografico dell'autore e si sofferma sulla genesi, il soggetto e i caratteri musicali dell'opera in tre atti "Die Gezeichenten" (I predestinati, 1913-15).

Erich Wolfgang Korngold (1897-1957), bambino prodigio nel crepuscolo dell'Impero asburgico e genio in fuga dall'Europa nazista, ottiene il suo più grande successo teatrale con l'opera in tre quadri "Die tote Stadt" (La città morta, 1920). Il saggio traccia un breve profilo biografico dell'autore - anche in rapporto con le opere del periodo americano e con le musiche destinate al cinema di Hollywood - analizzando la genesi, la drammaturgia e i caratteri musicali della "Città morta".

Il saggio prende le mosse da alcuni aspetti dell'esperienza creativa di Giacomo Puccini durante gli ultimi anni della sua vita, concentrandosi poi sulla genesi del "Trittico" (1916-18) e infine sulla drammaturgia e i caratteri musicali dei tre atti unici dei quali si costituisce la partitura.

Si ripubblica lo scritto apparso nella rubrica “''Varietà”'' del terzo fascicolo dell’’annata VII della “''Critica”'' (maggio 1909, pp. 240-243). Mai più riedito vivente l’’autore.

Si ripubblica la prefazione a F. De Sanctis, Lettere da Zurigo a Diomede Marvasi. 1856-1860. Pubblicate da Elisabetta Marvasi, con prefazione e note di B. Croce, Napoli, Ricciardi, 1913, pp. XIII-XVI. Non ripubblicata vivente l’'autore.

Si riproduce l'introduzione di Benedetto Croce alla sua traduzione dal tedesco di una lettera del Gaspary (22 maggio 1877) apparsa nel fascicolo speciale consacrato dal periodico letterario napoletano “''La Tavola rotonda”'' al decennale della morte di De Sanctis (III, nn. 26-29, 25 giugno-16 luglio 1893, pp. 7-8). L'introduzione non venne mai ripubblicata vivente l'autore.

Si ripubblica il testo della commemorazione di Francesco de Sanctis apparsa in B. Croce, Pagine sparse, raccolte da G. Castellano, serie IV, Politica e letteratura. Ricordi di vita ministeriale, Napoli, Ricciardi, 1927, Parte II. Questioni del giorno. XXI, pp. 206-210, ossia nella sezione del volume “«che fu soppressa dall’'editore per considerazioni politiche”», come si legge nella dedica autografa di Croce “«all’'amico De Marinis”» contenuta in una delle rarissime copie che ne vennero tirate, in possesso della Biblioteca universitaria di Napoli. Le varianti segnalate in apparato si riferiscono a B. Croce, Pagine sparse, seconda edizione interamente riveduta dall'autore, 3 voll., Bari, Laterza, 1960, vol. II, VI. XI, pp. 463-467.

Si ripubblica la recensione di Benedetto Croce a Enrico Cocchia, Il pensiero critico di Francesco De Sanctis nell’’arte e nella politica, Conferenza letta al Circolo Filologico di Napoli nella tornata del 23 aprile 1898, Napoli, Morano, 1898, apparsa nella “''Rassegna bibliografica della letteratura italiana di Pisa”'', VII, 1899, pp. 121-124. Mai più ripubblicata vivente l'autore.

Si ripubblica la recensione a Francesco De Sanctis, Scritti critici, con prefazione e postille di V. Imbriani (Napoli, A. Morano, 1886), che il giovane Benedetto Croce pubblicò nel 1886 nella ''Rassegna pugliese di scienze, lettere ed arti”'' (III, 1886, pp. 127-128), firmandosi con lo pseudonimo murgeriano di “''Gustave Colline”''. La recensione non venne mai più ripubblicata vivente l'autore.

Si ripubblica la “''Postilla”'' apparsa in ''La Critica”'', XXII, fasc. IV, luglio 1924, pp. 254-256, e poi ristampata, con le variazioni segnalate nell'“apparato”'', in B. Croce, Cultura e vita morale. Intermezzi polemici, seconda edizione raddoppiata, Bari, Laterza, 1926, XIII, pp. 272-276. Di questo volume nel 1993 è già stata pubblicata l’'edizione critica prevista nel quadro dell’'Edizione nazionale delle Opere di Benedetto Croce (Scritti varii, II, a cura di M. A. Frangipani, Napoli, Bibliopolis), dove il testo compare alle pp. 261- 264 e le varianti alle pp. 392-393.

Si ripubblica la recensione di Benedetto Croce al “''Giornale storico della letteratura italiana”'', vol. LXX, fasc. 1-2, 1917, apparsa in “''La Critica”'', XV, fasc. V, settembre 1917, pp. 322-324. Mai ripubblicata vivente l'autore.