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The objective was to describe the dental and skeletal changes obtained using the Carriere Motion Appliance (CMA), lateral cephalogram, and the corresponding cephalometric tracings.A sample of 29 patients with Class II malocclusion (mean age, 12.6 ± 1.7 years) was retrospectively selected. All patients were treated at a single center using a CMA as the primary sagittal correction device. Cephalometric tracings at the beginning and end of treatment were compared. Each cephalometric tracing was performed 3 times by the same operator.Using the CMA, the 29 patients studied reached dental Class I in 4.4 ± 0.98 months. All measurements were subjected to statistical analysis, paired t test, and all displayed differences between T0 and T1 (P 0.05) except for the SNA. At the end of treatment, the Wits and ANB values were reduced by 1.38 mm and 0.8°, respectively. Overbite and overjet were also reduced by 1.4 mm and 2 mm, respectively. The SNB, FMA, LAFH, and IMPA increased to a lesser extent (ie, 0.7°, 0.4°, 1.5 mm, and 1.5°, respectively).The CMA is a rapid and efficient means of correcting Class II malocclusion. Its effects are predominantly dentoalveolar, with minimal skeletal alteration of little clinical significance.

International audience; As the level of competition increases, pricing optimization is gaining a central role in most mature insurance markets, forcing insurers to optimise their rating and consider customer behaviour; the modeling scene for the latter is one currently dominated by frameworks based on Generalised Linear Models (GLMs). In this paper, we explore the applicability of novel machine learning techniques such as tree boosted models to optimise the proposed premium on prospective policyholders. Given their predictive gain over GLMs, we carefully analyse both the advantages and disadvatanges induced by their use

Il contributo muove dall'analisi della sentenza resa dalla Corte di Giustizia UE nel caso ISCC (C-364/13) per esaminare l'evoluzione della giurisprudenza in materia di brevettabilità delle invenzioni aventi ad oggetto cellule staminali embrionali umane.

Il contributo muove da un commento alla sentenza del Tribunale di Bologna del 12 gennaio 2013 in materia di industrial design per esaminare i rapporti tra tutela della proprietà industriale, libertà di iniziativa economica dei terzi e certezza del diritto.

Il contributo esamina la decisione resa dalla Corte di Giustizia UE nella causa Sky Österreich GmbH c. Österreichischer Rundfunk analizzando la disciplina comunitaria dei brevi estratti di cronaca relativi ad eventi di grande interesse pubblico.

This paper examines the evolution of the EU copyright exhaustion, from its first recognition by the European Court of Justice in the Deutsche Grammophon case to the recent perspective taken by the CJEU in the Usedsoft case with respect to digital copies. Taking into account the economic rationale of the principle of exhaustion and considering the ongoing dematerialisation of markets for copyrighted works, the author investigates whether – in the light of international and EU legislation and of the ambiguous approach of the European Court of Justice when requested to interpret the copyright rules in the context of the digital environment – such principle will still play a central role in the near future as a tool to avoid the artificial partitioning of the common market.

È tradizionalmente incontestata l'affermazione secondo la quale il diritto d'autore servirebbe, oltre a (se non prima di) interessi squisitamente privati, l'interesse pubblico. Quest'ultima è tuttavia nozione quanto mai sfuggente, la cui specifica fisionomia, sebbene oggetto di approfondita trattazione nell'ambito degli studi filosofici ed economici, oltre che da parte della letteratura giuspubblicistica, appare ancora tutta da individuare con riferimento alla disciplina autoriale. Ricostruendo, con un approccio attento al dato storico e comparatistico, la nozione di interesse pubblico secondo le suggestioni delle teorie procedimentali, quest'ultimo viene individuato in un bilanciamento dinamico tra i diversi interessi coinvolti dalla disciplina del diritto d'autore. La nozione di interesse pubblico diventa in tal modo lo strumento esegetico attraverso il quale vengono esaminati alcuni dei pilastri fondanti la materia (dalla distinzione tra forma e contenuto, alla definizione di atti di utilizzazione economica, al principio di esaurimento del diritto, alla durata limitata dei diritti patrimoniali e, infine, alle ipotesi di eccezione e limitazione dei diritti esclusivi) nel tentativo di ristabilire in via interpretativa un equilibrio spesso compromesso da eccessi formalistici nella lettura delle norme e dalla progressiva perdita di centralità della legge nel processo di bilanciamento degli interessi.

Il saggio esamina l'applicabilità delle norme in materia di diritto d'autore, sotto il duplice profilo dei diritti esclusivi e delle eccezioni e limitazioni agli stessi, al fenomeno del c.d. prestito digitale.

La nota prende le mosse da un'ordinanza del Trib. Milano 13 luglio 2011, relativa alla controversia tra la Fondazione Prada e la Fondazione Giacometti insorta con riferimento all'uso da parte della prima dell'opera "Giacometti Variations" di John Baldessari, per esaminare i profili giuridici della c.d. Appropriation Art, corrente artistica basata sulla reinterpretazione di immagini e materiali preesistenti.

Muovendo dalla sentenza Trib. Bologna, 5 luglio 2011, l’A. esamina l’evoluzione del requisito della creatività nell’ambito del diritto d’autore e il rapporto tra il gradiente creativo di un’opera e l’estensione della tutela.

Il testo è stato elaborato nell’ambito di un progetto dal titolo “Dalle biblioteche e gli archivi alla divulgazione in ambito universitario: il diritto d’autore nello studio, nella ricerca e nella didattica” congiuntamente condotto dal Centro E-learning Ateneo di Bologna (CELAB) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e dalla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna. Esso si prefigge come obiettivo di divulgare tra i protagonisti del mondo accademico i principi e le norme fondamentali in materia di diritto d’autore, in modo che questi possano avere a disposizione uno strumento di agevole lettura che consenta loro, superando le complessità tipiche dei testi giuridici specialistici, di trovare risposte (e prima ancora di porsi le opportune domande) in relazione ai dubbi che quotidianamente si affacciano in chi – soprattutto non essendo un giurista – crei, utilizzi o diffonda opere dell’ingegno per finalità di studio, di didattica o di ricerca. Il testo si rivolge dunque, in particolare, al personale docente e ricercatore che opera nell’Università, al personale non docente la cui attività, per sua stessa natura, finisce con l’intersecare normalmente le tematiche relative al diritto d’autore (come bibliotecari e archivisti) e, infine, a coloro che dell’Università sono gli utenti, ovvero gli studenti. Trattandosi di un’opera per “non addetti ai lavori ”, si è cercato di utilizzare nel corso della redazione un linguaggio piano e ricco di esempi, così da agevolare la comprensione della rilevanza pratica delle norme prese in esame. A questo fine si è proceduto per cerchi concentrici, illustrando nel primo capitolo i principi generali che regolano la materia e contribuendo, nel secondo capitolo, a chiarire come questi siano stati influenzati (e in alcuni casi stravolti) dalla rivoluzione digitale. Nel terzo capitolo, infine, l’attenzione è stata focalizzata sulle ipotesi di più frequente occorrenza in ambito accademico, applicando a taluni casi particolari i principi generali illustrati nei primi due capitoli.

This dissertation will discuss most relevant issues and challenges for Italian TPML practice derived from the introduction of CARD direct reimbursement scheme regulation. A special attention will be devoted to the development of an internal model for the non-life underwriting premium risk capital charge coherent with the new business practices that the CARD system has introduced. Axa Assicurazioni & Investimenti

The digitization of the European cultural heritage has been playing a central role in the EU Commission's agenda since 2005. Nonetheless, the European legal framework seems still unclear, e.g. as far as orphan and out-of-print works are at stake. As a matter of fact, in many instances, the very legal meaning of (i) the object, (ii) the process, and (iii) the result of digitization seems difficult to define. Having as a case-study the digitization of a book, this short essay aims at analyzing certain key issues relevant from the perspective of the Italian law.

Muovendo dalla sentenza Trib. Milano, 29 giugno 2011, n. 8650, in tema di plagio di opera d'arte astratta informale, l'A. approfondisce il tema della proteggibilità delle opere dell'arte contemporanea c.d. concettuale sviluppando la teoria della forma c.d. impertinente (ovvero "non-pertinente").

Il testo è stato elaborato nell’ambito di un progetto dal titolo “Dalle biblioteche e gli archivi alla divulgazione in ambito universitario: il diritto d’autore nello studio, nella ricerca e nella didattica” congiuntamente condotto dal Centro E-learning Ateneo di Bologna (CELAB) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e dalla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna. Esso si prefigge come obiettivo di divulgare tra i protagonisti del mondo accademico i principi e le norme fondamentali in materia di diritto d’autore, in modo che questi possano avere a disposizione uno strumento di agevole lettura che consenta loro, superando le complessità tipiche dei testi giuridici specialistici, di trovare risposte (e prima ancora di porsi le opportune domande) in relazione ai dubbi che quotidianamente si affacciano in chi – soprattutto non essendo un giurista – crei, utilizzi o diffonda opere dell’ingegno per finalità di studio, di didattica o di ricerca. Il testo si rivolge dunque, in particolare, al personale docente e ricercatore che opera nell’Università, al personale non docente la cui attività, per ua stessa natura, finisce con l’intersecare normalmente le tematiche relative al diritto d’autore (come bibliotecari e archivisti) e, infine, a coloro che dell’Università sono gli utenti, ovvero gli studenti. Trattandosi di un’opera per “non addetti ai lavori ”, si è cercato di utilizzare nel corso della redazione un linguaggio piano e ricco di esempi, così da agevolare la comprensione della rilevanza pratica delle norme prese in esame. A questo fine si è proceduto per cerchi concentrici, illustrando nel primo capitolo i principi generali che regolano la materia e contribuendo, nel secondo capitolo, a chiarire come questi siano stati influenzati (e in alcuni casi stravolti) dalla rivoluzione digitale. Nel terzo capitolo, infine, l’attenzione è stata focalizzata sulle ipotesi di più frequente occorrenza in ambito accademico, applicando a taluni casi particolari i principi generali illustrati nei primi due capitoli.

Muovendo dalla sentenza Corte giust. UE, 23 marzo 2010, nel caso Google France, l'A. esamina la normativa comunitaria e nazionale applicabile all'uso di un segno distintivo altrui come parola chiave per le ricerche in Internet.

Il saggio descrive l'operare dei nuovi meccanismi di peer, social e commons-based production di opere dell'ingegno nel nuovo contesto della c.d. networked information economy, proponendo altresì un'analisi degli interessi sostanziali emergenti nell'ambito di tale realtà. Ne risulta un ridimensionamento del ruolo dello ius excludendi, tradizionalmente inteso dalla dottrina giuseconomica quale strumento imprescindibile per la creazione di un incentivo alla produzione di opere dell'ingegno.

Il contributo affronta il tema dei rapporti tra norma giuridica e "norma" tecnologica evidenziando le differenze di carattere ontologico tra le due (le prime appartenenti al dominio kelseniano del sollen, le seconde a quelle del mussen). L'analisi si appunta nello specifico sulla disciplina del diritto d'autore, in cui l'impiego di sistemi di Digital Rights Management e di Misure Tecnologiche di Protezione offrono un interessante esempio di applicazione di "norme" tecnologiche volte a garantire l'enforcement dei diritti esclusivi dei titolari.

Il contributo propone una disamina dei principali profili critici della disciplina del diritto d'autore nel suo rapporto con le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione.