221 results on '"Ospedale"'
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52. Il processo di budget e l'interiorizzazione dei valori: il caso di un ospedale italiano
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Cattaneo, Cristiana and Bassani, Gaia Viviana
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Settore SECS-P/07 - Economia Aziendale ,Budget ,Valori ,Ospedale - Published
- 2016
53. Condizioni organizzative per l’implementazione delle logiche lean in sanità
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Centauri, Federica, Marsilio, and Villa, Stefano
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sanità ,lean, sanità, ospedale, condizioni organizzative ,ospedale ,Settore SECS-P/07 - ECONOMIA AZIENDALE ,lean ,condizioni organizzative - Published
- 2016
54. La promozione del benessere in ospedale: il punto di vista delle partorienti in interviste narrative sul 'momento nascita'
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Daniela Caso, Giovanna Petrillo, Anna Rosa Donizzetti, Vincenza Capone, Capone, Vincenza, Caso, Daniela, Donizzetti, ANNA ROSA, and Petrillo, Giovanna
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Health (social science) ,analisi testuale ,ospedale ,benessere ,validità ecologica ,Applied Psychology ,Partorienti - Abstract
L'obiettivo di questo lavoro č stato quello di indagare il punto di vista delle partorienti su aspetti centrali per il proprio benessere e per la qualitŕ della vita in ospedale, in una prospettiva di ricerca-intervento. Hanno partecipato alla ricerca 21 neo-mamme, ricoverate in un ospedale campano, sollecitate a rispondere alle domande di una intervista narrativa. La trascrizione delle interviste č stata sottoposta a una procedura di analisi testuale, con l'ausilio del software T-LAB. I risultati hanno evidenziato differenti posizionamenti tra le donne al primo parto vs le altre, nonché tra le donne al secondo parto vs quelle al terzo/ quarto parto. Questi risultati contribuiscono sul piano concettuale ad arricchire di nuovi nuclei problematici la ricerca sul tema e hanno favorito la realizzazione di un intervento formativo mirato al personale ospedaliero della struttura coinvolta, finalizzato ad incrementare i livelli di benessere delle partorienti tramite una revisione critica delle pratiche professionali.
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- 2012
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55. Ettore Spalletti: Salle des départs a Garches
- Author
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Dall'Asta, Andrea and Galleria San Fedele A Milano
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Ettore Spalletti ,Salle des déparats ,morgue ,hospital ,death ,Sale des départs ,lcsh:NA9000-9428 ,ospedale ,obitorio ,morte ,lcsh:NA2695-2793 ,lcsh:Architectural drawing and design ,lcsh:Aesthetics of cities. City planning and beautifying - Abstract
Ettore Spalletti re-invents in 1996 the morgue of Raymond Poincaré Hospital in Garches, just at Paris gates. It is a space without any religious symbol where corpses, already put in their coffins, can receive the last look of relatives and friends. This space is la Salle des Départs, that is the departures room, where each man – Muslim, Christian or non-believer - has to stay for the short transit between the world of life and the one of death, towards a new life. Ettore Spalletti wants to humanize a place that could help people to elaborate death, breathing peace and serenity. Starting from a completely anonymous space, thanks to the expressiveness of azure color, the same of the cloak of the Vergin who welcomes her sons, the artist makes us dip in a space which presents itself as the incarnation of purity, becoming like a symbol of the promise of transcendence and absolute., Ettore Spalletti re-inventa nel 1996 l’obitorio dell’ospedale Raymond Poincaré a Garches - alle porte di Parigi. È uno spazio privo di simboli religiosi, in cui i corpi, posti nella bara, sono esposti all’ultimo sguardo dei familiari e degli amici. È la Salle des départs, sala delle partenze, in cui ogni uomo è chiamato a soggiornare - musulmano, cristiano, non credente – per il breve transito dal mondo della vita a quello della morte, verso una nuova vita. L’intento di Spalletti è quello di umanizzare un luogo che aiuti le persone a elaborare il lutto, infondendo pace e serenità. Da uno spazio anonimo, grazie alla forza espressiva del colore azzurro, come quello del manto di una Madonna che accoglie i suoi figli, l’artista ci fa immergere in un luogo che si presenta come l’incarnazione della purezza, diventando simbolo della promessa della trascendenza e dell’assoluto., IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura; Vol. 3, n. 4 (2012) - EVOLUZIONI CONTEMPORANEE NELL'ARCHITETTURA CIMITERIALE, a cura di L. Bartolomei e G. Praderio; 5 - 16
- Published
- 2012
56. Qualitŕ dei servizi, benessere psicosociale e salute organizzativa in ospedale
- Author
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A cura di Giovanna Petrillo and Petrillo, Giovanna
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Health (social science) ,Salute organizzativa ,Benessere psico-sociale ,Qualità dei servizi ,Applied Psychology ,Ospedale - Abstract
Le parole chiave incluse nel titolo della sezione tematica dedicata alla psicologia della salute in ambito ospedaliero sono connesse tra loro da un implicito riferimento ad una visione dell’azienda ospedaliera come sistema complesso, in cui la qualità della cura include indicatori sia oggettivi sia soggettivi, una pluralità di attori sociali e competenze, ma soprattutto una esigenza e una necessità di sviluppare linguaggi e pratiche condivise. In questa prospettiva l’umanizzazione dell’ospedale e la centralità del paziente si rendono tanto più possibili ed effettive coniugando una attenzione alle caratteristiche ecocompatibili dell’ambiente fisico e tecnologico con la valorizzazione degli aspetti propri dell’ambiente sociale. Con particolare riferimento a studi sulle percezioni riferite a diverse dimensioni dell’organizzazione ospedaliera, vengono presentati alcuni risconti empirici che evidenziano come la bontà delle relazioni tra le componenti, il coordinamento e la cooperazione tesi al raggiungimento di obiettivi comuni, una comunicazione efficace, nonché il senso di appartenenza consentano un maggiore benessere psico-sociale negli operatori e negli utenti. Nel loro insieme i contributi inclusi in questa proposta tematica possono essere utili per stimolare una riflessione più generale sull’interconnessione tra un approccio organizzativo e un approccio di comunità al benessere nei contesti ospedalieri.
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- 2012
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57. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI LAVORO NEI SERVIZI OSPEDALIERI. L'APPROCCIO DELLA SANITÀ PUBBLICA RISPETTO A QUELLO DEGLI ASSICURATORI SUL RISCHIO OCCUPAZIONALE.
- Author
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Ballesteros, Norberto, Scanavino, Luis María, Memolli, Mariano, Paolo, Liliana, Bianchi, Leonardo, and Nieto, Héctor
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- 2017
58. François-Emmanuel Fodéré et la Savoie : une influence réciproque ? (p. 99-178): Communication au colloque de Genève (26-28 novembre 2015) : Fodéré à la genèse de la médecine légale moderne. Doctrines, pratiques, savoirs et réseau d'experts : des Lumières au début du XIXe siècle
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Berthier, Bruno, Centre de Recherche en Droit Antoine Favre (Centre Favre), Université Savoie Mont Blanc (USMB [Université de Savoie] [Université de Chambéry]), Langages, Littératures, Sociétés, Études Transfrontalières et Internationales (LLSETI), Équipe Damoclès / Université de Genève, and ERMES / Université Nice Sophia Antipolis
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Goître ,Savoie ,Trévoux ,Ospedale ,Savoia ,[SHS.HISPHILSO]Humanities and Social Sciences/History, Philosophy and Sociology of Sciences ,Académies de médecine ,[SHS.DROIT]Humanities and Social Sciences/Law ,Povertà delle nazioni ,Ospedale psichiatrico ,Miseria sociale ,Médecine légale ,Forensic medecine ,Academies of medicine ,Poverty of nations ,Asylum of insane ,Asilo di pazzi ,French revolution ,Medical School ,Psychiatry ,États de Savoie ,Academy of Savoy ,Goitre ,Maladie mentale ,Stati di Savoia ,Turin ,Martigues ,Royal University of Turin ,Lumières ,Accademie di medicina ,Accademia di Savoia ,Académie royale des sciences de Turin ,Facoltà di medicina ,Psychiatric hospital ,Mental illness ,Gozzo ,Fodéré ,Medicina legale ,Hôpital ,Alexis Billiet ,Psichiatria ,Strasbourg ,Alienated ,Royaume de Sardaigne ,François-Emmanuel Fodéré ,States of Savoy ,Révolution française ,Université royale de Turin ,Hospital ,Piemonte ,Alexis Billet ,Chambéry ,Piémont ,Nizza ,Hôpital psychiatrique ,Accademia Reale delle Scienze di Torino ,Aliénés ,Malattia mentale ,Piedmont ,Torino ,Regno di Sardegna ,Savoy ,Enlightenment ,Strasburgo ,Pauvreté des nations ,Misère sociale ,Faculté de médecine ,[SHS.SCIPO]Humanities and Social Sciences/Political science ,Saint-Jean-de-Maurienne ,Nice ,Cretinism ,Crétinisme ,Asile d'aliénés ,Académie de Savoie ,IIluminismo ,Alienati ,Kingdom of Sardinia ,Rivoluzione francese ,Maurienna ,Università Reale di Torino ,Royal Academy of Sciences of Turin ,Cretinismo ,Maurienne ,[SHS.HIST]Humanities and Social Sciences/History ,Social misery ,Psychiatrie - Abstract
International audience; Les grandes lignes de la vie de François-Emmanuel Fodéré (1764-1835), l’un des « pères fondateurs » de la médecine légale, sont globalement documentées de manière satisfaisante. Sans s’étendre longuement sur le détail de ses premières années, faute de copieuses sources, tous ses biographes insistent néanmoins sur le destin hors du commun d’un Savoyard d’extraction modeste, tôt remarqué pour d’évidentes dispositions intellectuelles.La présente communication ambitionne par conséquent, s’appuyant sur ces quelques biographies et les rares documents d’archive disponibles, d’analyser ce qui, dans ce parcours a priori extraordinaire, peut tenir au milieu social, institutionnel et culturel non anodin dans lequel l’intéressé a vu le jour et a laissé entrevoir à ses premiers maîtres les signes manifestes de son génie personnel ou de son application pour l’étude. Mais si la Savoie d’Ancien Régime a en quelque sorte joué le rôle d’éveilleuse de sa vocation, en influençant incontestablement le thème de ses premières recherches — comment ne pas penser à ses travaux sur le goître et le crétinisme, fléaux sanitaires endémiques des villages de la montagne mauriennaise de son enfance ? — nul ne se soucie guère en retour, au-delà de la mention convenue de l’érection d’une statue à son effigie dans sa ville natale de Saint-Jean de Maurienne (1846), de se pencher sur la problématique de la réception locale de tout ou partie de son œuvre et de l’influence éventuelle de celle-ci, tout au long du XIXe siècle, dans les milieux cultivés de la petite contrée alpine.Or, quoique ne cultivant plus que de faibles liens avec son pays natal, parvenu à l’âge de la maturité, convient-il de ne voir néanmoins qu’une singulière coïncidence dans l’intérêt illustré par maintes publications savantes que portent assurément les élites savoyardes contemporaines aux thèmes de la santé publique, de l’hygiène ou encore de la nécessaire « instruction » des masses populaires ? N’ont-ils pas été popularisés ici au premier chef par un compatriote et le cas échéant un paradoxal disciple en la personne de Monseigneur Alexis Billiet (1783-1873), évêque de Maurienne de 1825 à 1840, puis archevêque de Chambéry, également confrère du savant médecin à compter de 1825 au sein de la vénérable institution de l’Académie de Savoie ?
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- 2015
59. Aprire la black box dell'innovazione organizzativa: l'Intensità di Cura in pratica
- Author
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Liberati, Elisa Giulia, Gorli, Mara, and Scaratti, Giuseppe
- Subjects
pratiche ,etnografia ,Health Policy ,ospedale ,Ethnography ,Settore M-PSI/06 - PSICOLOGIA DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIONI ,sistema sociale ,Patient Centred Model ,Hospital ,Practices ,Social structure ,intensità di cura ,innovazione ,Innovation - Abstract
Innovare verso un modello per Intensita delle Cure (IdC) offre agli ospedali importanti potenzialita di miglioramento, tanto a livello di erogazione delle cure quanto sul piano organizzativo e gestionale. L’introduzione del modello IdC implica, peraltro, sostanziali modifiche nella struttura organizzativa e professionale dell’ospedale tradizionale nonche nelle sue precedenti modalita di funzionamento, finora poco esplorate dalla letteratura. Il presente studio analizza i processi di cambiamento sociale che sottendono e danno forma all’innovazione IdC. Fondato sui risultati di un’indagine etnografica, lo studio mostra che l’innovazione non consiste in un mero processo di adattamento, ma piuttosto in una complessa interazione tra il nuovo modello organizzativo e la struttura sociale preesistente dell’ospedale (per esempio gerarchie, norme comportamentali, gerghi in uso, regole implicite per la regolazione di autonomia e potere). Tale interazione genera sia esiti desiderati, sia effetti inattesi, che richiedono governo e attenta considerazione. Cosi ad esempio la creazione di nuovi team e setting di cura puo portare alla rinegoziazione degli accordi impliciti riguardo all’autonomia degli infermieri, interpretata in modo differente da professionisti di diverse specialita. Il contributo approfondisce questi processi e propone riflessioni e linee d’azione per decisori e manager, al fine di colmare il divario tra i programmi formali e le pratiche di cura quotidiane, capitalizzando cosi le potenzialita dell’innovazione.
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- 2015
60. Ospedale e territorio. I centri socio-sanitari
- Author
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Capolongo, Stefano, Tognolo, Chiara, Pezzola, Irene, Segato, Giorgia, and Tommasi, Cinzia
- Subjects
assistenza ,salute, assistenza, centro socio-sanitario, ospedale, territorio, progettazione ,progettazione ,ospedale ,territorio ,centro socio-sanitario ,salute - Published
- 2015
61. La figura dell’infermiere nel fiorire delle Scuole di infermieristica a cavallo fra Ottocento e Novecento
- Author
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Ardissone, Alberto, Rocco G., Cipolla C., Stievano A., and Alberto, Ardissone
- Subjects
modelli di scuole professionali ,assistenza infermieristica ,ospedale ,scuole professionali ,professionalizzazione ,Settore SPS/07 - Sociologia Generale - Abstract
Il presente capitolo si concentra sulla situazione dell’assistenza infer-mieristica italiana a cavallo tra il XIX e il XX secolo, fino alle soglie dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. È già ampiamente nota la difficoltà di parlare di un vero e proprio “sviluppo” ed ancor meno di una “professione” [si veda Tousijn 2000] in tale arco temporale considerato. Si ricorda brevemente che per tutto l’Ottocento ed ancora all’inizio del nuovo secolo sono numerose le voci che si sollevano per lamentare la totale inadeguatezza del personale infermieristico [cfr. Fiumi 1993, Dimonte 1995]; inoltre, la prima legge nazionale organica sull’istruzione infermieristica in Italia risale solo al 1925, il suo decreto attuativo al 1929, mentre la legge di riconoscimento statale della professione infermieristica solamente al 1954 [Tousijn 2000], in un contesto di ritardo cronico nei confronti di molto altri paesi civili [Ardissone 2013a] . Eppure, in questo periodo qualcosa si muove nella società italiana e tra gli operatori sanitari nella direzione della necessità di una maggior prepa-razione del personale dedito all’assistenza. Le tappe poco sopra enunciate non possono, infatti, essere concepite come figlie auto-generatesi, ma sono indubbiamente l’esito, l’approdo di un percorso e di un vero e proprio movimento intellettuale che getta le proprie radici in questo arco temporale per vederle successivamente fiorire in ambito sociale, politico e normativo. Il capitolo procede secondo un’architettura in quattro fasi fondamenta-li: viene anzitutto presentato lo stato dell’arte della figura assistenziale relativa all’arco temporale analizzato, esponendo le cause sottostanti alla situazione in cui essa si trovava; si esaminano dunque i principali fattori alla base del susseguente cambiamento; in terzo luogo, si studiano le varie tipologie formative battezzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo; infine, si conclude presentando i diversi modelli assistenziali presenti alle soglie della Prima Guerra Mondiale. La tesi qui riportata è che sebbene certamente non si possa ancora parlare di professione, è precisamente in questo periodo storico a cavallo tra il XIX e il XX secolo che in Italia qualcosa comincia a cambiare e che, con quel movimento culturale e quel fiorire di iniziative e scuole che sono stati ampiamente documentati in queste pagine, vengono gettate tutte le premesse di quei passi, di quel percorso che si concretizzerà a partire dagli anni Venti (con la prima norma sulla formazione infermieristica, legge n° 1832 del 1925) fino ai giorni nostri (con la creazione di percorsi universitari, della dirigenza infermieristica e, soprattutto, l’abolizione del mansionario) [cfr. Cipolla, Artioli 2003]. Si deve anche sottolineare come quel radicale mutamento e miglioramento dell’assistenza infermieristica, ritenuti urgenti fondamentalmente da tutti gli stakeholders dell’epoca, non poteva essere soddisfatta dai vecchi infermieri, ignoranti e sfruttati, i quali difendevano con forza il proprio posto di lavoro contro la volontà di licenziarli, ma non potevano certo elevare le loro capacità professionali [cfr. Calamandrei 1993: 61], né vantare alcuna capacità di incidere a livello di policy-making. In sostanza la riforma infermieristica, per il noto stato di fatto in cui questa versava, non poteva essere guidata dal proprio interno. Un rinnovamento poté provenire pertanto dalla borghesia e dall’aristocrazia, anche considerata la riluttanza da parte dello stato di in-terviene in materia. Oltre a questi, anche medici e direttori sanitari, che guardando con sincero interesse allo sviluppo della figura assistenziale in un contesto ospedaliero in profonda trasformazione, si posero alla guida della riforma, evidentemente però plasmandola a propria immagine ed utilità e contribuendo conseguentemente a formare una classe ad essa subalterna [Calamandrei 1993: 55], tra l’altro sostenuta anche da alcune delle principali anime del movimento riformatore, che andavano pacificamente affermando come «una buona infermiera è il miglior aiuto del medico» [Celli 1908: 483]. Quindi, tutti gli esperimenti di questo periodo, premessa della riforma successiva alla Grande Guerra, fu etero-guidata, cioè fu pilotata da elementi esterni all’occupazione infermieristica. Ed infatti, tutta la formazione che nacque in questo periodo fu diretta e svolta da personale medico (fatta in parte eccezione per le esperienze della Croce Azzurra e del “Regina Elena”), in un’ottica di governo e controllo istituzionale di questi sui contenuti e sulle modalità formative degli infermieri [Tousijn 2000]. È senz’altro ancora doveroso ricordare che la situazione infermieristica italiana non vedeva molte figure di particolare spicco e intelletto capaci di dirigere ed imprimere una certa traiettoria in questo campo. Tra l’altro, i medici ebbero una certa influenza anche nel processo di femminilizzazione della categoria, in quanto essi cercavano persone gentili e disponibili a prendere ordini [Bartoloni 2007: 230]. Lo scoppio della Grande Guerra avrebbe cambiato molte cose e tra que-ste avrebbe contribuito a portare a compimento la riforma sulla formazione, che per troppo tempo rimase solamente allo stato di lettera, e da lì in poi sarebbe nata un’altra storia, con battaglie, rivendicazioni e conquiste che verranno meglio documentate in altri capitoli del presente testo (si rimanda specialmente ai contributi di Baccarini, Tavormina e De Paola, Fiumi, Stievano e Rocco, Fava, Marcadelli e Stievano).
- Published
- 2015
62. Aprire la black box dell’innovazione organizzativa: L’Intensità di Cura in pratica = Open the black box of organizational innovation: The patient centred model in practice
- Author
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Liberati, E. G., Gorli, M., and Scaratti, Giuseppe
- Subjects
Innovazione ,Ospedale ,Intensità di Cura ,Etnografia ,Pratiche ,Sistema sociale ,Ethnography ,Hospital ,Settore M-PSI/06 - Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni ,Innovation ,Patient Centered Model ,Practices ,Social structure - Published
- 2015
63. «Uno edificio grande ... con ... portici in volta»: le vicende architettoniche dell'ospedale della Morte nel Cinquecento
- Author
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Daniele Pascale Guidotti Magnani, Massimo Medica, Mark Gregory D'Apuzzo, and Daniele Pascale Guidotti Magnani
- Subjects
Architettura ospedaliera ,Santa Maria della Morte ,Architettura del Rinascimento ,Antonio Morandi ,Terribilia ,Bologna ,Ospedale - Abstract
Il saggio indaga le vicende architettoniche dell'Ospedale della Morte di Bologna, dalla sua fondazione nel tardo medioevo, al rinnovamento della chiesa all'inizio del Cinquecento, al rinnovamento della facciata per opera di Antonio Morandi detto il Terribilia, fino alla trasformazione napoleonica in biblioteca.
- Published
- 2015
64. Ripensare la salute: per un riposizionamento critico nella psicologia della salute
- Author
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Braibanti, Paride
- Subjects
teoria della tecnica ,nascita ,promozione della salute ,città ,health promotion ,ospedale ,childbirth ,prisons ,Settore M-PSI/04 - Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell'Educazione ,metodologia della ricerca ,psicologia della salute ,metodi di intervento ,comunità ,carcere ,sviluppo del bambino ,life Skills education ,health psychology ,research methodology ,methods of intervention ,child development ,theory of tecnique ,uban contexts ,community ,hospitals ,life skills education ,Settore M-PSI/05 - Psicologia Sociale - Published
- 2015
65. Lo spazio ospedaliero tra nonluogo e malessere psicologico ambientale
- Author
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Calamo Specchia, Francesco Paolo and Shapiro, Michelle Malindi
- Subjects
nonluogo, ospedale, psicologia ambientale ,psicologia ambientale ,ospedale ,nonluogo ,Settore MED/42 - IGIENE GENERALE E APPLICATA - Published
- 2015
66. La storia dei 'muri' (di Italo Portioli)
- Author
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Manfredini, A. and Manfredini, G.
- Subjects
Ospedale ,Storia dell'architettura - Published
- 2015
67. Architetture sociali: il prerequisito dell’organizzazione socio-sanitaria
- Author
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Sannella, Alessandra and Sena, B.
- Subjects
architettura sociale ,Salute ,Società ,Salute, Società, Organizzazione Sociale, Ospedale ,Organizzazione Sociale ,Ospedale - Published
- 2014
68. LE BARRIERE IN OSPEDALE
- Author
-
Moscato, Umberto, La Milia, Daniele Ignazio, and Azzolini, Elena
- Subjects
ospedale ,barriere ,Settore MED/42 - IGIENE GENERALE E APPLICATA - Published
- 2014
69. Ospedale dei bambini Pietro Barilla a Parma
- Author
-
DE SIMONE, Irene
- Subjects
Obr ,ospedale ,FACCIATE A DOPPIA PELLE ,riflesso ,Parma - Published
- 2014
70. L'Ospedale come lo voglio io
- Author
-
Renzi D.
- Subjects
ospedale ,partecipazione ,bambini - Abstract
Il progetto di ricerca "L'ospedale come lo voglio io" sugli arredi e sugli spazi ospedalieri ha permesso di conoscere cosa sono le cose che mancano in ospedale per stare meglio e di avere una indicazione su ciò che i bambini vorrebbero avere nelle loro stanze e nelle sale giochi degli ospedali.
- Published
- 2014
71. ANALYSIS OF CIVIL HOSPITALS IN POLA (PULA) THROUGH A CENTURY OF TOWN HISTORY (1842-1947)
- Author
-
Raul Marsetič
- Subjects
History of medicine ,19th – 20th century ,hospital ,health care ,urban history ,Pula (Pola) ,Province of Istria ,Storia della medicina ,19.- 20 secolo ,ospedale ,assistenza sanitaria ,storia urbana ,Pola ,Provincia dell’Istria ,povijest medicine ,19-20.st ,bolnica ,zdravstvena skrb ,urbana povijest ,Pula ,Istra - Abstract
La presente ricerca ha come finalità l’esposizione della storia degli ospedali civili presenti a Pola attraverso il XIX e la prima metà del XX secolo. Sono state analizzate tutte le circostanze legate alla loro fondazione e sviluppo insieme alle complesse vicende che hanno interessato le descritte strutture ospedaliere attraverso i decenni. Il materiale è stato raccolto attraverso un’attenta ricerca archivistica e bibliografica che ha permesso di far luce sull’assistenza ospedaliera della Provincia dell’Istria nell’arco temporale trattato. La prima casa di ricovero comunale di Pola fu fondata nel 1842, mentre il primo ospedale civico risale al 1875. Lo straordinario sviluppo urbano raggiunto da Pola nell’ultimo decennio del XIX secolo rese ben presto necessaria la costruzione di un vasto complesso ospedaliero che fu innalzato sul colle di S. Michele e solennemente inaugurato il 6 ottobre 1896. Il 3 gennaio 1904 la struttura sanitaria passò in proprietà alla Provincia dell’Istria dando vita all’Ospedale provinciale di Pola. La ricostruzione della storia ospedaliera civile di Pola ha permesso di individuare le croniche difficoltà attraversate dall’assistenza sanitaria provinciale. Esse furono dovute principalmente a problemi di carattere finanziario ed organizzativo che inevitabilmente pesarono sulla qualità delle cure mediche a disposizione della popolazione., Ova studija ima za svrhu predstaviti povijest civilnih bolnica u Puli kroz XIX. i prvu polovicu XX. stoljeća. Analizirane su sve okolnosti koje se odnose na njihovo osnivanje i razvoj zajedno s kompleksnim događajima koji su na njih utjecali kroz desetljeća. Pažljivo arhivsko i bibliografsko istraživanje dopustilo je predstavljanje navedenog materijala koje obrazlaže najvažnije aspekte bolničke njege u Istarskoj provinciji u obrađenom razdoblju. Prvi komunalni dom za nemoćne u Puli osnovan je 1842, dok je prva gradska bolnica podignuta 1875. Izvanredni urbani razvoj Pule u posljednjem desetljeću XIX. stoljeća doveo je do hitne potrebe izgradnje većeg bolničkog kompleksa koji je sagrađen na brdu Sv. Mihovila i svečano otvoren 6. listopada 1896. Dana 3. siječnja 1904 cijela zdravstvena ustanova postaje vlasništvo Istarske provincije čime nastaje Pokrajinska bolnica u Puli. Rekonstrukcija povijesti pulskih civilnih bolnica omogućila je identificiranje kroničih poteškoća kroz koje prolazilo zdravstvo u provinciji. Razlozi obrazloženog stanja su uglavnom rezultat financijskih i organizacijskih problema koji su se neminovno odrazili na kvalitetu medicinske skrbi dostupne populaciji., The purpose of this study is to present the history of civil hospitals present in Pula through the 19th and the first half of the 20th century. All circumstances which are related to their founding and development have been analysed, together with a number of complex events which had influenced them through several decades. Careful archival and bibliographic research has made it possible to present the above mentioned material which explains the most important aspects of hospital care in the Province of Istria in the processed period. The first communal sanatorium in Pula was founded in 1842, while the first city hospital was built in 1875. The extraordinary urban development of Pula in the last decade of the 19th century had led to an urgent need of building a bigger hospital complex which was built on the hill of St. Mihovil and solemnly opened 6th October, 1896. On the day of 3rd January, 1904 the complete medical institution became the property of the Province of Istria thus establishing the Provincial hospital of Pula. The reconstruction of the history of the civil hospitals in Pula has made it possible to identify the chronic difficulties through which the health care system in the province had gone through. The reasons for the explained status are mainly the result of financial and organisational problems that inevitably affected the quality of medical care available to the population.
- Published
- 2014
72. Infezioni ospedaliere da Clostridium Difficile: approccio al tema presso l'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea
- Author
-
Rossi, F., Berdini, S., Cattaruzza, Ms., Civitelli, G., Ferretti, F., Marani, A., Orioli, M. Montesano R., Renzi, Davide, Rinaldi, A., Sarlo, Mg., and Tarsitani, G.
- Subjects
ospedale ,infezioni, clostridium difficile, ospedale ,clostridium difficile ,infezioni - Published
- 2014
73. LE BARRIERE IN OSPEDALE
- Author
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BERLIRI, LUIGI VITTORIO, PANNOCCHIA, NICOLA, Moscato, Umberto, La Milia, Daniele Ignazio, Azzolini, Elena, Moscato, Umberto (ORCID:0000-0002-2568-3966), BERLIRI, LUIGI VITTORIO, PANNOCCHIA, NICOLA, Moscato, Umberto, La Milia, Daniele Ignazio, Azzolini, Elena, and Moscato, Umberto (ORCID:0000-0002-2568-3966)
- Abstract
Per poter comprendere al meglio l’importanza del concetto di barriera in ospedale, sarebbe utile condividere delle definizioni che siano di glossario al nostro intento sebbene, proprio allo scopo di “meglio comprendere”, si potrebbe correre il rischio di circoscrivere in definizioni “immote” concetti ampi e complessi, difficilmente delimitabili. Ne conseguirebbe che per definire al meglio cosa sia una barriera e cosa sia un ospedale, si potrebbe correre il rischio di creare delle “barriere” con le definizioni stesse. Ciò deriva non solo dalla criticità e dalla complessità funzionale, gestionale e progettuale di un ospedale, quanto dalla sua stessa relazione economica, sociale e culturale, pertanto architettonica, edilizia e strutturale, con il vissuto cognitivo e culturale coevo, frutto a sua volta dell’etica, dei valori e dei bisogni del tessuto sociale, associati all’esigenza di salute e benessere propri del principio di “esistenza” connaturato all’uomo. Questo è ciò che rende unico l’organismo edilizio ed architettonico dell’ospedale rispetto ad altre strutture di pubblica utilità e fruibilità, come ad esempio i servizi di trasporto, la scuola, gli uffici ed altro ancora, non meno importanti ma certamente non del tutto simili a quel “luogo di diagnosi, cura e riabilitazione”, con cui identifichiamo spesso l’ospedale. Esito, quest’ultimo, della visione e della concretizzazione che la cultura occidentale ha sviluppato nei secoli, da quella egiziana e greco-romana attraverso quella spirituale cattolica sino alla meccanicistica e tecnologica dei nostri giorni, della “sofferenza” e della “malattia”.
- Published
- 2014
74. L’opera dell’Associazione Nazionale per Soccorrere I Missionari Italiani (Anmi) fuori d’Europa dal 1886 al 1941
- Author
-
Anna Nuzzaci
- Subjects
Missionäre ,Schule ,Krankenhaus ,misioneros ,hôpital ,ospedale ,school ,associazione cattolica ,missionary ,General Medicine ,missionaries ,asociación católica ,missionnaires ,école ,scuola ,association catholique ,missionari ,lcsh:Architecture ,hospital ,catholic association ,escuela ,Katholischer Verein ,lcsh:NA1-9428 - Abstract
L’anmi (Associazione nazionale per soccorrere i missionari cattolici italiani) fu creata a Firenze nel 1886 con l’intento di assistere le missioni italiane all’estero. I finanziamenti per la missione non furono soltanto pecuniari, ma anche sotto forma di assistenza per la ristrutturazione di vecchi edifici e fondi per nuovi progetti di costruzione a scopo assistenziale. Le operazioni edili dell’anmi si limitavano inizialmente alla costruzione di scuole, ospedali e altri edifici necessari ad ospitare pellegrini e missionari. Più tardi si sono ampliate fino ad includere la costruzione di case popolari, grandi alberghi e centri sportivi. Il settore immobiliare era quindi diventato un campo d’investimento strategico per l’Anmi che poteva in tal modo garantire le entrate necessarie per continuare a finanziare le opere di beneficenza. Iniziando dall’Egitto – con l’eccezione dell’Algeria – l’Anmi operò in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo meridionale, inclusi Grecia, Albania, Turchia, Siria e Libano. Dopo qualche tempo il suo raggio d’azione si allargò fino alla Cina e alla Persia e, quando il regime fascista penetrò in Etiopia, l’Anmi inviò alcuni consulenti ad Addis Abeba.I primi progetti di costruzione dell’ANMI furono il risultato della cooperazione tra i padri missionari e il consiglio dell’associazione. Una conseguenza del continuo incremento dei progetti di costruzione fu la creazione di due uffici a Torino e Rodi. Negli anni Venti questi uffici collaborarono con alcuni fra i più noti architetti e ingegneri italiani. Tra il 1890 e il 1941 l’Anmi è stato il più importante promotore italiano di attività edili nel Medio Oriente e in Africa Settentrionale (con l’eccezione della Libia). Questo articolo traccia il percorso dell’attività edile dell’ soffermandosi sulle persone che vi hanno preso parte. Der Nationale Verein zur Unterstützung der katholischen Missionare Italiens (L’Associazione nazionale per soccorrere i missionari cattolici italiani [anmi]) wurde 1886 in Florenz mit dem Ziel gegründet, italienische Missionen im Ausland zu unterstützen. Förderung erhielten diese Missionen nicht nur in Form von Geldmitteln, sondern auch durch die Unterstützung bei der Restauration alter Gebäude sowie durch die Finanzierung neuer Bauvorhaben für wohltätige Zwecke. Die Baumaßnahmen des anmi beschränkten sich ursprünglich auf den Neubau von Schulen, Krankenhäuser und weiteren Gebäude zur Unterbringung von Pilgern und Missionaren beschränkt. Später kamen auch sozialer Wohnungsbau, große Hotels und Sportanlagen hinzu. Der Immobilienmarkt wurde infolgedessen zu einem strategischen Investitionsbereich des anmi, um die für weitere wohltätige Zwecke notwendigen Einnahmen zu generieren. Ausgehend von Ägypten – und mit Ausnahme von Algerien – war der anmi in allen Anrainerstaaten des südlichen Mittelmeers aktiv, einschließlich Griechenland, Albanien, der Türkei, Jordanien, Syrien und dem Libanon. Schließlich weitete sich der Aktionsbereich bis nach China und Persien aus, und als die faschistische Regierung Italiens Äthiopien besetzte, entsandte der anmi einige seiner Berater nach Addis Abeba. Die ersten Bauvorhaben des anmi waren das Ergebnis einer Zusammenarbeit der Missionäre mit dem Vereinsvorstand. Als Folge der immer zahlreicher werdenden umgesetzten Bauprojekte wurden zwei technische Büros in Turin und Rhodos eröffnet. In den 1920er Jahren arbeiteten diese Büros mit einigen der renommiertesten italienischen Architekten und Ingenieure zusammen. Zwischen 1890 und 1941 war der Anmi der wichtigste Förderer italienischer Bautätigkeit im Mittleren Osten und Nordafrika (mit Ausnahme Libyens). Dieser Artikel beschreibt die Bautätigkeit des anmi unter Berücksichtigung der beteiligten Personen. The National Association for the Assistance of Italian Catholic Missionaries (L’Associazione nazionale per soccorrere i missionari cattolici italiani [anmi]) was established in Florence in 1886 with the intention of assisting Italian missions abroad. Subsidies to the missions came in the form of more than just money, but included also assistance with the restoration of old buildings as well as funding for new building projects for charitable purposes. The building operations of the anmi were initially limited to the erection of schools, hospitals, and other buildings needed to host pilgrims and missionaries. Later this developed to include the building of council houses, big hotels, and sports centres. The real estate market therefore became a strategic field of investment for the Anmi in order to ensure the income needed to support further charitable works. Starting from Egypt—with the exception of Algeria—Anmi operated in all countries facing the shores of the southern Mediterranean, including Greece, Albania, Turkey, Syria and Lebanon. Eventually its range of action expanded to China and Persia, and when the Italian fascist government infiltrated Ethiopia, the anmi sent some of his consultants to Addis Abeba.The anmi’s first building projects were the result of the co-operation between the missionaries and the Council of the association. As a consequence of the continuous increase in building projects carried out, two technical offices were established in Torino and Rhodes. In the 1920s these offices were associated with some of Italy’s most renowned architects and engineers. Between 1890 and 1941, the Anmi was the most important promoter of Italian building activity in the Middle East and Northern Africa (with the exception of Libya). This article traces the building activity of the anmi and considers those involved. En Florencia, en 1886, se creó La Asociación Nacional para la Ayuda de los Misioneros Católicos Italianos (L’Associazione Nazionale per soccorrere i missionari cattolici italiani [anmi]) con el objeto de asistir a las misiones italianas en el extranjero. Las ayudas económicas no solo tomaban forma de fondos, sino también de asistencia para la restauración de edificios antiguos y de financiación para la construcción de edificios nuevos destinados a fines benéficos. En un principio, las actividades de la anmi se limitaron a la construcción de colegios, hospitales y otros edificios destinados a peregrinos y misioneros. Más adelante, se ampliaron y abarcaron la construcción de casas consistoriales, grandes hoteles y centros deportivos. El mercado inmobiliario se convertía así en un ámbito estratégico de inversiones para la anmi, pues le proporcionaba los fondos necesarios para apoyar otras causas benéficas. Desde Egipto, la anmi operó en todos los países de las orillas meridionales del Mediterráneo incluidas Grecia, Albania, Turquía, Jordania, Siria y el Líbano, con la excepción de Argelia. Más adelante, se extendió a China y Persia, y cuando el gobierno fascista italiano se infiltró en Etiopía, la Anmi envió a algunos de sus asesores a Addis Abeba. Los primeros proyectos de construcción de la anmi fueron fruto de la colaboración entre los misioneros y el Consejo de la Asociación. El volumen de los proyectos arquitectónicos llegó a tener tal importancia que se abrieron dos oficinas técnicas, en Turín y Rodas respectivamente. Durante la década de 1920 estas oficinas mantuvieron relaciones con algunos de los arquitectos e ingenieros italianos de mayor prestigio. Entre 1890 y 1941, la anmi se convirtió en el mayor promotor inmobiliario italiano del sector en Oriente Medio y África Septentrional (excepto Libia). El presente artículo revisa la actividad arquitectónica de la anmi y de sus protagonistas. L’Association nationale pour le secours des missionnaires catholiques italiens à l’étranger (L’Associazione Nazionale per soccorrere i missionari cattolici italiani [anmi]) a été fondée à Florence en 1886 pour soutenir les missions italiennes à l’étranger. Les subventions de ces missions n’étaient pas seulement monétaires, mais comprenaient également des aides pour la restauration du bâti ancien ou le financement de nouveaux projets de construction à des fins charitables. Les projets de construction de l’anmi étaient à l’origine limités aux écoles, aux hôpitaux et à des bâtiments nécessaires à l’accueil de pèlerins et missionnaires. Avec le temps, cette gamme s’est élargie, comprenant également la construction de logements sociaux, de grands hôtels et de centres sportifs. Afin d’assurer les revenus nécessaires au soutien d’autres œuvres caritatives, l’anmi a fait du marché de l’immobilier un domaine stratégique pour ses investissements. D’abord en Égypte, et à l’exception de l’Algérie, l’anmi était active dans tous les pays riverains du sud de la Méditerranée, y compris la Grèce, l’Albanie, la Turquie, la Jordanie, la Syrie et le Liban. Son périmètre d’action s’est parfois élargi à la Chine et à la Perse et lorsque le gouvernement fasciste italien a envahi l’Éthiopie, l’anmi a envoyé quelques-uns de ses conseillers à Addis-Abeba. Les premiers projets de construction de l’anmi sont le résultat de la collaboration entre les missionnaires et le conseil de l’association. En réponse à l’augmentation constante du nombre de projets de constructions réalisés, deux bureaux techniques furent établis à Turin et à Rhodes. Dans les années 1920, ces bureaux étaient associés à des architectes et ingénieurs parmi les plus renommés d'Italie. Entre 1890 et 1941, l’anmi fut le promoteur le plus important du secteur bâtiment de l’Italie au Moyen-Orient et en Afrique du Nord (à l’exception de la Libye). Le présent article retrace cette activité en évoquant les personnes impliquées.
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- 2013
75. Dipartimento Materno Infantile, Reggio Emilia
- Author
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Manfredini, A. and Manfredini, G.
- Subjects
ospedali ,ospedale ,Reggio Emilia - Published
- 2013
76. L'ospedale di Negrar da ricovero a 'cittadella della carità'
- Author
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Gecchele, Mario
- Subjects
assistenza ,ospedale ,Negrar - Published
- 2013
77. L’Ospedale di Santa Maria dei Colli di Gemona
- Author
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Miriam Davide, Anna Esposito, Andreas Rehberg, Davide, Miriam, Esposito, Anna, and Rehberg, Andreas
- Subjects
Medioevo ,Priorato di Santo Spirito, Ospedale, Istituzioni religiose, Patriarcato di Aquileia, Medioevo ,Istituzioni religiose ,Patriarcato di Aquileia ,Priorato di Santo Spirito ,Ospedale - Abstract
Dopo aver ricostruito le origini dell'ospedale, sono prese in esame la giurisdizione sulle terre ereditate dai fondatori dell’ospedale e quella sui beni lasciati in dotazione e in eredità. Sono poi analizzate le controversie sulla giurisdizione ecclesiastica del priorato ed è ricostruito il processo di acquisizione dei numerosi fondi e la loro gestione tra la fine del XIII secolo e gli anni Sessanta del XIV. L'istituto conobbe una periodo di lunga difficoltà a a partire dagli anni Sessanta del secolo fino ai primi Trenta di quello successivo quando ne furono messi in discussione i diritti.Il saggio si conclude con l'analisi della gestione dei beni sino alla metà del XVI secolo.
- Published
- 2013
78. Approfondimenti di igiene ed edilizia ospedaliera
- Author
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Moscato, U., Capolongo, S., and D'Alessandro, Daniela
- Subjects
Ospedale ,Edilizia ,Salute - Published
- 2013
79. Formulari e contratti di adozione nell’ospedale degli Innocenti di Firenze tra tardo Medioevo ed Età moderna
- Author
-
Lucia Sandri
- Subjects
wet nursing ,ospedale ,affidamento ,Rucellai ,abbandono ,foundlings ,baliatico ,eredità ,Borghini ,patrimony ,trovatelli ,adrogatio ,entrustment ,Pierucci ,inheritance ,testamento ,Gianfigliazzi ,hospital ,patrimonio ,affiliation ,donazione ,Innocenti ,donation ,adoptio ,Badia ,abandoned children ,Scodellari ,testament ,affiliazione ,apprendistato ,Uguccioni ,apprenticeship - Abstract
L’istituto dell’adozione, divenuto raro a Firenze nel corso del Medioevo, riappare nella seconda metà del Quattrocento in forme diverse da quella classica all’interno delle istituzioni assistenziali dedite all’accoglienza dei bambini abbandonati. Attraverso un’analisi serrata delle fonti dell‘ospedale degli Innocenti, si è cercato di seguire il processo di formalizzazione dell’atto adottivo nei confronti degli abbandonati sino al XVIII secolo. L’individuazione delle problematiche che non consentivano agli atti di adozione perfezionatisi nell’ospedale di avere un riconoscimento pubblico erano la minore età e le origini ignote dei bambini da adottare. Tali caratteristiche impedivano il passaggio della patria potestà all’adottante e rendevano l’atto stesso aleatorio per via di eventuali restituzioni degli adottati ai genitori naturali. The institution of adoption, which became rare in Florence in the course of the Middle Ages, reappeared in the second half of the XV century in new and different forms within charitable institutions dedicated to the shelter of abandoned infants. Through a close examination of the sources of the hospital of the Innocents, we have endeavored to follow the formalization process of the act of adoption of abandoned children up to the XVIII century. The problematic factors that prevented public recognition of the adoption acts redacted in the hospital were the status as minors and the unknown origins of the children to be adopted. These characteristics blocked the passage of parental authority (patria potestà) to the adopting parent and made the acts themselves uncertain because of the possibility of the restitution of the adopted children to their natural parents.
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- 2012
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80. Dall’abbandono all’affido : storie di bambini nella Milano del tardo Quattrocento
- Author
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G. Albini
- Subjects
ospedale ,Milan ,General Medicine ,Milano ,Child abandonment ,adozione ,assistenza ,Adoption ,affido ,Social assistance ,Charitya ,carità ,hospital ,Child custody ,Abbandono ,infanzia ,childhood - Abstract
Le pratiche di affido dei fanciulli, poste in essere dagli enti caritativi e assistenziali bassomedievali per dare soluzione al problema dell’infanzia abbandonata, si giocavano tra i due poli rappresentati dall’adozione e dal cosiddetto fosterage, declinandosi in gradazioni che andavano dall’affido temporaneo alla « quasi-adozione ». L’affidamento dei fanciulli è esaminato nel contesto demografico e sociale di Milano dove, nella seconda metà del Quattrocento, la società nel suo complesso, e gli ospedali in particolare, furono chiamati a farsi carico di numeri sempre più elevati di bambini abbandonati. L’attività dell’Ospedale Maggiore è stata studiata, per gli anni 1472-1531, attraverso un registro riguardante le « Consegne di trovatelli e di figli dell’ospedale » : questa fonte è preziosa per la varietà dei casi testimoniati ma anche perché rispecchia, dal punto di vista formale, la progressiva definizione di una prassi di affidamento che si traduce in una tutela sempre maggiore dei bambini e si sviluppa contestualmente all’elaborazione, da parte dell’ospedale, di una propria identità istituzionale e amministrativa. The complex practices of children custody, employed in by late medieval charitable institutions to solve the problem of children abandonment, could have different outcomes, ranging from the « real » adoption to the so-called fosterage, from the temporary custody to the "quasi-adoption". The practices of children custody have been examined in the demographic and social context of Milan, where, in the second half of the fifteenth century, the society as a whole, and hospitals in particular, had to address the problem represented by the increasingly high numbers of abandoned children. The activity of the Ospedale Maggiore has been studied, for the years between 1472 and 1531, through a register regarding the « Consegne di trovatelli e di figli dell’ospedale ». This source is valuable for the variety of cases attested but also because it reflects, from a formal point of view, the definition of a custody practice that results in increased protection for abandoned children, in connection to the definitition of the hospital’s administrative and institutional identity.
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- 2012
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81. Disegno e simulazione del colore nel progetto per l' Ospedale di Le Corbusier
- Author
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Sdegno, Alberto, Masserano, Silvia, M. Rossi, A. Siniscalco, Sdegno, Alberto, and Masserano, Silvia
- Subjects
Le Corbusier ,Ospedale ,Venezia ,rappresentazione ,simulazione ,colore - Abstract
il saggio presenta una ricerca svolta in ambito accademico relativa alla simulazione del colore nelle aule degenti dell'ospedale progettato da Le Corbusier a Venezia. Dalla ricerca emerge un uso attento delle modalità di illuminazione dello spazio per i malati e uno studio dettagliato sulle proprietà terapeutiche del colore negli ambienti ospedalieri.
- Published
- 2012
82. Gestire la complessità strategica degli ospedali universitari: implicazioni sulla struttura organizzativa
- Author
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Prenestini, Anna, Carbone, Clara, and Lega, Federico
- Subjects
governance ,Ospedale ,università - Published
- 2012
83. Senso di appartenenza degli infermieri all’azienda ospedaliera: relazioni con le percezioni di efficacia personale e collettiva e con il burn-out
- Author
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Giovanna Petrillo, Vincenza Capone, Capone, Vincenza, Petrillo, Giovanna, and AA.VV.
- Subjects
Infermieri ,Senso di appartenenza ,Health (social science) ,Percezioni di efficacia personale e collettiva ,Efficacia collettiva ,Burnout ,Comunicazione ,Professione infermieristica ,Autoefficacia ,Applied Psychology ,Ospedale - Abstract
Questo lavoro ha indagato il senso di appartenenza degli infermieri all'azienda ospedaliera, tenendo conto del genere, del reparto di afferenza e degli anni di permanenza nella struttura. Ulteriore obiettivo č stato quello di indagare la relazione tra il senso di appartenenza di questi operatori sanitari e altre variabili psicosociali, quali le percezioni di efficacia collettiva nella comunicazione in ambito ospedaliero, l'autoefficacia percepita nella comunicazione con il paziente, l'autoefficacia sociale e il burnout. Č stato somministrato un questionario self-report a 840 infermieri (47% maschi e 53% femmine) che lavorano in aziende ospedaliere del Centro e del Sud Italia. I risultati hanno evidenziato livelli piuttosto elevati di senso di appartenenza alla struttura da parte degli infermieri (con differenze per anzianitŕ di servizio e reparto di afferenza) e bassi livelli di burnout. Č stato testato un modello di equazioni strutturali che ha evidenziato come il senso di appartenenza, insieme alle percezioni di autoefficacia comunicativa, risulti un predittore negativo di tutte le dimensioni del burnout. Sono risultati predittori del senso di appartenenza all'azienda ospedaliera le percezioni di efficacia collettiva e l'anzianitŕ di servizio nello stesso ospedale.
- Published
- 2012
84. Strategie della solidarietà e pratica medica nel Medioevo
- Author
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Scortecci, Donatella
- Subjects
ospedale ,solidarietà ,salute ,storia della medicina - Published
- 2012
85. Strategie di specializzazione e diversificazione, complessità dei servizi ed effetti sulle performance dei reparti ospedalieri
- Author
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MARIANI, LAURA, Mariani L., Catturi, G, Cavazzoni, G, and Mariani, L
- Subjects
Complessità ,performance ,ospedale ,strategia ,Settore SECS-P/07 - Economia Aziendale ,Performance reparti, Specializzazione, Complessità organizzativa - Abstract
Obiettivo del presente contributo è misurare l’effetto dell’implementazione delle strategie di specializzazione e diversificazione dei servizi sulle performance dei reparti ospedalieri con un focus particolare sul livello di complessità dei servizi erogati. Si è scelto di focalizzare l’attenzione sul reparto perché all’interno dei suoi confini si pongono in essere scelte strategiche rilevanti raramente analizzate.
- Published
- 2012
86. Ampliamento Arcispedale Santa Maria Nuova
- Author
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Manfredini, A., Manfredini, E., and Manfredini, G.
- Subjects
ospedale - Published
- 2012
87. I modelli regionali nelle politiche di salute mentale
- Author
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Angelozzi, A, Biffi, G, Cappellari, L, Cerati, G, Di Sciascio, G, Favaretto, G, Ghio, L, Peloso, P, Percudani, M, Picci, Rocco Luigi, Scapati, F, Suma, D, and Zanalda, E.
- Subjects
percorsi raibilitativi ,percorsi clinici ,ospedale ,dipartimento salute mentale ,territorio - Published
- 2012
88. Dare senso all’uso delle tecnologie dell’informazione nel lavoro con bambini malati
- Author
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Capurso, Michele
- Subjects
ospedale ,tecnologie didattiche ,bambini - Published
- 2012
89. 'Latte Materno: il più naturale che c'è'. Un progetto Nazionale di promozione dell'allattamento al seno in Ospedale
- Author
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Farchi, S, Asole, S, Privitera, M, Chapin, E, Speri, L, Bettinelli, M, Benedetti, E, Murè, R, Di Lallo, D, Guasticchi, G., FIRENZE, Alberto, Farchi, S, Asole, S, Privitera, M, Chapin, E, Speri, L, Bettinelli, M, Benedetti, E, Murè, R, Firenze, A, Di Lallo, D, and Guasticchi, G.
- Subjects
Seno ,Allattamento ,Ospedale - Published
- 2012
90. Disegno e simulazione del colore nel progetto per l' Ospedale di Le Corbusier a Venezia
- Author
-
Sdegno, Alberto and Masserano, Silvia
- Subjects
Le Corbusier ,Ospedale ,Venezia ,rappresentazione ,simulazione ,colore - Published
- 2012
91. Reggio Emilia: la nuova ala sud dell'Ospedale
- Author
-
Manfredini, A., Manfredini, E., and Manfredini, G.
- Subjects
ospedale - Published
- 2012
92. Il rischio psicosociale in un Ospedale romano: il rapporto tra Cultura Locale e soddisfazione nell’Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri
- Author
-
Renzo, Carli, Paniccia, ROSA MARIA, Elisabetta, Atzori, Silvana, Cinalli, Filomena, Brescia, Gabriella, Mazzeo, Onofrio, Strignano, Fiorella, Bucci, and Francesca, Dolcetti
- Subjects
dinamica collusiva ,rischio psicosociale ,Ospedale ,stress lavoro correlato ,cultura locale - Published
- 2012
93. Caso studio strategico. Ospedale San Giovanni Battista di Foligno
- Author
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Belardi, Paolo, Bianconi, Fabio, and Andreani, Stefano
- Subjects
Disegno ,rilievo ,progetto ,percezione visiva ,orientamento ,architettura ,ospedale ,Foligno - Published
- 2012
94. Colore esaltato, colore negato a Torino. Esempi positivi nell’architettura liberty, esempi negativi nell’architettura ospedaliera
- Author
-
Marotta, Anna and Cannavicci, Chiara
- Subjects
ospedale ,decorazione ,colore ,liberty - Published
- 2011
95. Ospedale di Reggio Emilia: gli ampliamenti del nucleo originario.Poliambulatori (1987), Ampliamento generale (1992-2011), Polo Oncoematologico e Dipartimento Materno Infantile (2007-2009 non realizzati)
- Author
-
Manfredini, A. and Manfredini, G.
- Subjects
ospedale - Published
- 2011
96. Sorveglianza e monitoraggio delle cadute nei pazienti ricoverati: l’esperienza della Azienda USL di Reggio Emilia
- Author
-
Mastrangelo, S., Bargellini, Annalisa, and M. Cervi M.
- Subjects
cadute ,ospedale ,monitoraggio ,sorveglianza - Published
- 2011
97. La nuova normativa sulle detenute madri
- Author
-
PITTARO, PAOLO and Pittaro, Paolo
- Subjects
madre ,detenuta ,figli ,carcere ,visite specialistiche ,ospedale ,minore infermo - Published
- 2011
98. Infermieri: modificazioni dell’ambiente e sviluppo della professione
- Author
-
Mario Del Vecchio
- Subjects
MODIFICAZIONI ,INFERMIERI ,OSPEDALE - Published
- 2011
99. Segnalazione delle reazioni avverse da farmaci da parte degli infermieri in Italia
- Author
-
Opri, Sibilla, Sottosanti, L., D'Incau, P., Potenza, S., Conforti, Anita, Moretti, Ugo, Ferrazin, F., and Leone, Roberto
- Subjects
infermieri ,segnalazione spontanea ,reazioni avverse ,ospedale - Published
- 2011
100. Appropriatezza dell'assistenza negli Ospedali di Territorio della Regione Umbria
- Author
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Minelli, Liliana, Angeli, G., and Pasquini, R.
- Subjects
ricovero ,appropriatezza ,ospedale ,organizzazione - Published
- 2011
Catalog
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