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The present study aims to evaluate the psychometric properties of the Italian version of the Perfectionistic Self-Presentation Scale (PSPS) in 447 nonclinical adult volunteers (63.5% female; mean age = 36.89 years). In our sample the PSPS total score and PSPS scales showed adequate internal consistency reliability estimates, and both the dimensionality analyses and WLSMV exploratory structural model supported the original three factors structure for PSPS items. We found a significant correlation between perfectionistic self-presentation and pathological narcissism and a significant role of attachment patterns in explaining the differences between these two constructs. Perfectionistic participants were characterized by avoidant and anxiety attachment styles, while narcissistic participants reported an anxiety style only. As a whole, our findings support the hypothesis that the Italian version of the PSPS is a reliable measure of perfectionist self-presentation in an adult community sample.

The present study aimed to test if measures of emotion dysregulation and impulsivity additively predicted dimensional scores of borderline personality disorder assessed using the Borderline Personality Disorder Scale of the Personality Diagnostic Questionnaire-4+ in two independent samples of Italian nonclinical adolescents. Hierarchical regression analyses showed that three dimensions of emotion dysregulation (difficulties controlling impulsive behaviours when distressed, limited access to effective emotional regulation strategies and lack of emotional clarity) were significantly associated with BPD features in both samples. Further, impulsivity scores accounted for a significant amount of additional variance in BPD features above and beyond emotion dysregulation. Copyright © 2013 John Wiley & Sons, Ltd.

Questo studio preliminare si propone di testare le caratteristiche psicometriche delle versioni italiane della Mindful Attention Awareness Scale (MAAS) e del Five Facet Mindfulness Questionnaire (FFMQ) e di valutare la relazione tra le misure di mindfulness, disregolazione emotiva e impulsività in un campione non clinico di 222 adulti italiani.MAAS e FFMQ hanno mostrato valori adeguati di affidabilità di consistenza interna, in linea con le versioni originali delle scale (α di Cronbach = 0,84 per MAAS e α di Cronbach comprese tra 0,76 e 0,89 per le sottoscale di FFMQ). Inoltre, la struttura unifattoriale di MAAS e la struttura a cinque fattori di FFMQ, coerentemente con le versioni originali, sono state replicate nel presente campione.Nel campione non clinico preso in esame, quattro componenti della mindfulness predicono in modo significativo la disregolazione emotiva. In aggiunta, la mindfulness predice una quota non trascurabile della varianza dell’impulsività di tratto. Nel complesso, i nostri dati suggeriscono che la valutazione di specifici aspetti della mindfulness può consentire una migliore comprensione dei sistemi di regolazione sia emotiva che comportamentale.

"Two independent studies that were based on two independent samples of non-clinical adolescents were used to evaluate the association between bullying behaviour, personality traits, attachment style and risk behaviour (such as substance abuse). In particular, Study 1 (N=1024) was designed to test the associations between bullying and the Big Five personality traits measures. Low scores for Agreeableness and, to a lesser extent, for Conscientiousness characterized adolescents who reported the bullying behaviours. Study 2 (N=763) was designed to explore the relationships between the bullying behaviours and the adult attachment construct and to evaluate the associations between bully, victim and prosocial attitudes and relationships with peers and substance abuse. The results of Study 2 showed that self-reports of bullying behaviours were selectively correlated with dismissing attachment style, preference for relationship with deviant groups and excessive use of alcohol and use of substances."

Il costrutto del narcisismo, per quanto ancora controverso, ha notevoli implicazioni non solo per la psicologia clinica (Kernberg, 1992; Kohut, 1971), ma anche per la psicologia sociale e delle differenze individuali (Baumeister, 1999). L’assenza di strumenti di misurazione del narcisismo applicabili da studiosi di differente formazione teorica e operanti in differenti contesti è stato uno dei fattori che ha rallentato la ricerca su questo aspetto della personalità. Il Narcissistic Personality Inventory (NPI; Raskin e Hall, 1979; Raskin e Terry, 1988) è uno strumento autosomministrato, costruito per valutare il narcisismo in un’ottica dimensionale anche nelle popolazioni non cliniche. Anche se la scala non misura il Disturbo Narcisistico di Personalità, la concettualizzazione del narcisismo che ne è alla base si fonda sui criteri comportamentali per la personalità narcisistica inclusi nel DSM-III (American Psychiatric Association, 1980). Questo ne fa uno strumento potenzialmente interessante, dato che utilizza criteri applicabili anche in ambito clinico valutati secondo modalità dimensionali che lo rendono potenzialmente idoneo per una utilizzazione anche nell’ambito sociale e delle differenze individuali. Inoltre si basa su una definizione del narcisismo dichiaratamente ateoretica (American Psychiatric Association, 1980) – o forse sarebbe meglio dire trans-teoretica – che rappresenta un “lingua comune” sia della clinica, sia della ricerca. Questo fa dell’NPI uno strumento che può essere utilizzato da parte di ricercatori di diverso orientamento teorico, consentendo la comparazione dei risultati e lo scambio delle informazioni scientifiche. Il costrutto soggiacente all’NPI considera il narcisismo come uno stile personologico caratterizzato da grandiosità, fantasie di successo, bellezza o potere illimitati, sensazione di avere diritto a tutto (sense of entitlement), elevata sensibilità alla critica e manipolazione nelle relazioni interpersonali (queste caratteristiche sono state mantenute quasi invariate anche nelle due successive edizioni del DSM). Lo sviluppo delle teorie del narcisismo e la disponibilità di misure agili quale l’NPI hanno favorito la crescita della ricerca sul narcisismo, con un incremento degli articoli indicizzati in PsychInfo da 405 nel decennio 1969-1978, a 1791 nel decennio 1989-1998 (Soyer, Rovenpor, Kopelman, Mullins & Watson, 2001). Un recente studio ha evidenziato come esistano 146 studi indicizzati in PsychInfo nel periodo 1979-2003 che abbiano utilizzato NPI come misura di narcisismo (Del Rosario & White, 2005). In base a questi dati, si può affermare che NPI sia uno strumento ampiamente utilizzato e accettato come misura dimensionale del narcisismo in ambito non clinico. Ad oggi le evidenze della validità di NPI come misura clinica del narcisismo sono limitate ad un solo lavoro (Prifitera & Ryan, 1984).

Notwithstanding its research and clinical relevance, the dimensionality and validity of the DSM-IV avoidant, dependent, and obsessive-compulsive personality disorders (PDs) criteria is still a largely unexplored topic. The aim of this study was to test the factor structure for DSM-IV Cluster C PD criteria in a sample of 641 consecutively admitted outpatients. Factor analysis results suggested that avoidant, dependent, and obsessive-compulsive PDs share a common latent dimension, and supported the three-factor structure of both observer and self-report ratings of DSM-IV Cluster C PD criteria. The pattern of factor loadings, however, was different from the one expected according to the DSM-IV classification.