Gaia Daldanise, Antonio Gravagnuolo, Stefania Oppido, Stefania Ragozino, Maria Cerreta, Gabriella Esposito De Vita, AA. VV., Daldanise, Gaia, Gravagnuolo, Antonia, Oppido, Stefania, Ragozino, Stefania, Cerreta, Maria, and Esposito De Vita, Gabriella
Nell’attuale dibattito scientifico, le città rappresentano i contesti in cui si concentrano risorse, capitali, competenze e talenti ed, al contempo, luoghi in cui si condensano molteplici sfide che riguardano la dimensione ambientale (inquinamento, rifiuti, cambiamenti climatici), quella socio-economica (disoccupazione, esclusione sociale, benessere), quella politica (instabilità nei processi di governance, mancanza di pianificazione strategica), e culturale (formazione, creatività e innovazione). La città, pertanto, permette di sperimentare il cambio di paradigma da economia lineare a economia circolare, in cui promuovere processi sinergici, equi ed inclusivi capaci di attivare nuove forme di produttività urbana e di innovazione sociale ed economica. In particolare, la Commissione Europea identifica il patrimonio culturale delle città come il principale driver di sviluppo e sostiene strategie in cui esso sia considerato uno degli elementi fondanti delle possibili trasformazioni, attivabili attraverso approcci misti top down/bottom up, nel breve e nel lungo periodo. In questa prospettiva, il riuso adattivo può svolgere un ruolo determinante non soltanto in termini di incremento del ciclo di vita del patrimonio, ma anche come strategia urbana capace di generare nuovi valori economici, culturali e sociali, supportando dinamiche innovative di sviluppo locale. Per affrontare le attuali sfide urbane, l’articolo prova a individuare le componenti di un approccio sistemico basato su sinergie collaborative per gestire la complessità e renderla produttiva a scala urbana e territoriale.