22 results on '"BALDONI, FRANCO"'
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2. ESSERE PADRE DI UN BAMBINO NATO PRETERMINE.
- Author
-
Baldoni, Franco
- Abstract
Most studies of reactions to a preterm birth have involved mothers, but the emotional responses and behaviors of the father are equally important. The father is the first to come into contact with the newborn, to ask about his condition and to communicate information to mother and other family members. If there are other children, he must also look after them. In these functions he is often left alone and can manifest affective disorders, even if differently from women. In addition, the experience of preterm birth can foster couple conflicts. Research has shown that involving fathers in newborn care is essential not only because it promotes the father-son attachment and has positive effects on the development of the newborn, but also for the health of the mother and the whole family. Guidelines are provided to enhance the functions of fathers of preterm-born children, promote their involvement and prevent the manifestation of perinatal affective disorders and couple problems. The functions of the psychologist in these cases require not only clinical skills, but also the ability to manage the emotional and relational difficulties of parents and colleagues. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
- Published
- 2020
3. La Depressione Perinatale Paterna
- Author
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BALDONI, FRANCO, Baldoni F., Agostini F., and Baldoni F.
- Subjects
ANSIA ,ATTACCAMENTO ,PADRE ,DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA ,PERINATALITÀ - Abstract
Il termine Depressione Perinatale Paterna (Paternal Perinatal Depression, PPND) indica la manifestazione nel padre di una sintomatologia depressiva nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto (Baldoni, Ceccarelli, 2010, 2013). Nonostante questa condizione clinica sia nota da tempo, una diagnosi specifica è stata proposta per la prima volta solo alcuni anni fa nella letteratura francese di orientamento psicoanalitico (Luca, Bydlowski, 2001). La diagnosi di PPND è preferibile a quella di Depressione Postpartum Paterna (Paternal Postpartum Depression) o di Depressione Perinatale Paterna (Paternal Postnatal Depression), in quanto la ricerca ha evidenziato come queste condizioni cliniche si manifestino spesso molto prima del parto, per quanto la sintomatologia si protragga nel periodo postnatale. I disturbi affettivi perinatali paterni più lievi vengono a volte indicati con il nome di Paternal Blues (o Baby Blues). La PPND va distinta dalla Sindrome della Couvade, caratterizzata dalla manifestazione nel padre di sintomi somatici di entità lieve e di comportamenti femminili tipici della gravidanza che assumono raramente un valore psicopatologico preoccupante. I sintomi della PPND tendono a presentarsi in modo differente rispetto a quelli della Depressione Perinatale Materna (Maternal Perinatal Depression, MPND), nonostante il periodo di esordio e la durata possano essere gli stessi. La sintomatologia depressiva paterna tende ad essere più lieve e meno definita di quella materna e spesso si presenta in comorbilità con altre sindromi, anche gravi, la cui sintomatologia può sovrapporsi a quella affettiva, oppure mascherarla, generando quadri clinici complessi.
- Published
- 2013
4. La depressione perinatale nei padri
- Author
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BALDONI, FRANCO, Ceccarelli L., V. Caretti, N. Ragonese, C. Crisafi, Baldoni F., and Ceccarelli L.
- Subjects
ANSIA ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA ,PERINATALITÀ - Abstract
Il termine Depressione Perinatale Paterna (Paternal Perinatal Depression, PPND) indica la manifestazione nel padre di una sintomatologia depressiva nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto [Baldoni e Ceccarelli 2010]. Nonostante questa condizione clinica sia nota da tempo, una diagnosi specifica di Dépression Périnatale Paternelle è stata proposta per la prima volta solo una decina di anni fa nella letteratura francese di orientamento psicoanalitico [Luca e Bydlowski 2001; Dollander 2004]. A volte i disturbi affettivi paterni del periodo perinatale vengono indicati in modo più generico con il nome di Paternal Blues (o Baby Blues), facendo riferimento alle alterazioni affettive lievi e transitorie che frequentemente colpiscono la madre nei primi giorni dopo il parto, denominate Maternity Blues o Disforia Post Partum. La diagnosi di PPND comunque, oggi è preferibile a quella di Paternal Postpartum Depression o di Paternal Postnatal Depression, in quanto la ricerca ha evidenziato come queste condizioni cliniche si manifestino spesso molto prima del parto, per quanto la sintomatologia si protragga nel periodo postnatale. I sintomi della PPND tendono a presentarsi in modo differente rispetto a quelli della Depressione Perinatale Materna (Maternal Perinatal Depression, MPND), nonostante il periodo di esordio e la durata possano essere gli stessi. I disturbi tendono a essere poco definiti e sono costituiti da vaghi vissuti di tensione, di tristezza, di sconforto e, nei casi più gravi, da stati di impotenza, di disperazione e di malinconia [Luca e Bydlowski 2001; Dollander 2004]. In genere, comunque, le alterazioni affettive sono più lievi e la sintomatologia più sfumata rispetto alla depressione perinatale femminile. Nella diagnosi delle alterazioni affettive legate alla paternità è necessario considerare che altri disturbi possono accompagnare, sostituire o mascherare quelli depressivi. Tra questi sono particolarmente frequenti le sindromi ansiose, le alterazioni del comportamento di malattia (in particolare i disturbi di somatizzazione) e altri disturbi del controllo degli impulsi o della condotta come crisi di rabbia, comportamenti violenti e disturbi da dipendenza.
- Published
- 2013
5. L’influenza dell’attaccamento sullo sviluppo psicomotorio dei bambini nati pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, ANCORA, GINA, MINGHETTI, MATTIA, Facondini E., Cena L., Landini A., Crittenden P. M., Baldoni F., Facondini E., Ancora G., Cena L., Minghetti M., Landini A., and Crittenden P.M.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,MADRE ,SVILUPPO PSICOMOTORIO ,PADRE - Abstract
La nascita pretermine rappresenta un evento stressante e potenzialmente traumatico. In questa situazione critica, il sistema di attaccamento familiare si attiva e le caratteristiche psicologiche dei genitori si rivelano importanti per la protezione della famiglia e lo sviluppo del bambino. Scopo di questa ricerca è studiare l’influenza dei precursori dell’attaccamento e della sensibilità genitoriale sullo sviluppo psicomotorio del bambino nato pretermine. Sono stati valutate 110 famiglie, 55 con figli nati pretermine (< 1500 gr.) e 55 con nati a termine (>2500 gr.) per un totale di 330 soggetti. A 3 mesi di età corretta tutte le coppie madri-bambino e padri-bambino sono state sottoposte al CARE-Index, una procedura videoregistrata che valuta la sensibilità genitoriale e i precursori dell’attaccamento. Lo sviluppo psicomotorio dei neonati è stato misurato a sei mesi di età corretta tramite le scale Bayley. Nelle madri dei nati pretermine sono stati riscontrati bassi punteggi di sensibilità diadica al CARE-Index (p
- Published
- 2013
6. Maternità difficili: Madri 'nate pretermine'. Uno studio sui precursori dell’attaccamento
- Author
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Cena L., Facondini E., Minghetti M., Landini A., Crittenden P. M., BALDONI, FRANCO, Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Cena L., Facondini E., Minghetti M., Landini A., Crittenden P.M., and Baldoni F.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,MADRE ,PADRE ,SENSIBILITA' ,CARE-Index ,DEPRESSIONE - Abstract
Quando la nascita di un bambino avviene prima del termine, non si ha solo un neonato a rischio di sopravvivenza ricoverato nella UTIN, ma anche una madre e un padre nati “pretermine”. Per studiare l’influenza dell’attaccamento materno sullo sviluppo del bambino nato pretermine sono state valutate, per i primi 6 mesi di età corretta, 110 coppie madre-bambino delle quali 55 con figli nati pretermine (peso alla nascita < 1500 gr.) e 55 con bambini nati a termine. A tre mesi di età corretta tutte le diadi sono state sottoposte al CARE-Index, una procedura videoregistrata dell’interazione madre-bambino che valuta la sensibilità genitoriale e i precursori dell’attaccamento. Alle madri sono stati inoltre somministrati il CES-D, per la valutazione della depressione e lo STAI Y-2, per la valutazione dell’ansia di tratto. Lo sviluppo psicomotorio dei neonati è stato valutato a sei mesi tramite le scale Bayley. Nelle madri dei bambini pretermine, rispetto ai controlli, sono stati evidenziati elevati valori di ansia (p=.026), bassi livelli di sensibilità diadica (p=.025) (il 40% è rientrato nella fascia ad alto rischio del CARE-Index, che richiede un trattamento) e precursori dell’attaccamento più frequentemente di tipo insicuro (p=.000). Tali indici sono risultati correlati a minori punteggi del neonato alle scale Bayley (p=.000). In queste madri sono stati riscontrati come fattori di rischio un rapporto difficile con la famiglia d’origine e l’elevato timore per la morte del bambino. Nei nati pretermine sono stati evidenziati precursori di attaccamento insicuro (p=.012). Questi risultati confermano la necessità di ricerche longitudinali svolte su ampi campioni per valutare lo sviluppo dell’attaccamento nelle famiglie dei nati pretermine. Tali ricerche permetteranno di verificare se il comportamento riscontrato in queste madri è transitorio e adattativo, oppure se si rivela una tendenza che influenzerà negativamente lo sviluppo futuro del neonato.
- Published
- 2012
7. La depressione perinatale paterna (PPND): un problema sottovalutato
- Author
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BALDONI, FRANCO, Ceccarelli L., Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Baldoni F., and Ceccarelli L.
- Subjects
ANSIA ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,Disturbo affettivo ,DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA - Abstract
Il termine Depressione Perinatale Paterna (Paternal Perinatal Depression, PPND) indica la manifestazione nel padre di una sintomatologia depressiva nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto (Baldoni, Ceccarelli 2010). Nonostante questa condizione clinica sia nota da tempo, una diagnosi specifica è stata proposta per la prima volta solo una decina di anni fa. Sulla base della letteratura pubblicata su questo argomento fino ad oggi verranno esposte le attuali conoscenze sulla PPND, considerando la prevalenza, i sintomi, i fattori di rischio, la comorbilità e la sua influenza sulla salute della madre e del bambino. Le ricerche empiriche hanno dimostrato che nel periodo perinatale gli stati emotivi di madri e padri sono correlati e si influenzano reciprocamente. La frequenza della PPND nel mondo è relativamente elevata (10,4%), anche se minore di quella materna, ma la sua diagnosi risulta difficoltosa, in quanto spesso si presenta con alterazioni affettive lieve o atipiche associate ad altre sindromi anche gravi, la cui sintomatologia può sovrapporsi a quella affettiva o mascherarla: disturbi d’ansia, alterazioni del comportamento di malattia (ipocondria, sintomi medici funzionali, disturbi di somatizzazione), disfunzioni sessuali, crisi di rabbia e acting out comportamentali, abuso di psicofarmaci, di alcool, di fumo, di droghe e altri disturbi di dipendenza. La PPND sembra avere influenze negative sul benessere emotivo della madre, sulla qualità dell’attaccamento familiare e sullo sviluppo psicologico e fisico del neonato. Per la sua prevenzione e il trattamento è fondamentale riconoscere l’importanza del padre sin dall’inizio della gravidanza e promuovere il suo coinvolgimento nelle visite ginecologiche, nelle attività di consultorio e nell’assistenza successiva al parto. Riferimenti: Baldoni F, Ceccarelli L (2010): La depressione perinatale paterna. Una rassegna della ricerca clinica ed empirica. Infanzia e Adolescenza; 9(2):79-92.
- Published
- 2012
8. Funzione di base sicura e disturbi affettivi paterni nel periodo perinatale
- Author
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BALDONI, FRANCO and F. Baldoni
- Subjects
Depressione perinatale ,Base sicura ,Perinatale ,Disturbo affettivo ,Padre ,Attaccamento - Abstract
Gli esseri umani manifestano una predisposizione innata a sviluppare relazioni di attaccamento con figure genitoriali la cui funzione specifica è proteggerli dal pericolo. Un aspetto fondamentale della genitorialità, infatti, è quello di offrire una base sicura per la prole, cioè un’atmosfera di fiducia che favorisca l’esplorazione dell’ambiente e la graduale autonomia in condizioni di relativa sicurezza. Nella vita familiare questa necessità è evidente soprattutto nei momenti di pericolo o di difficoltà (gravidanze, lutti, esperienze traumatiche, separazioni, malattie o conflitti con il mondo sociale). Il sistema di attaccamento è particolarmente importante durante il periodo perinatale e una funzione specifica del maschio, in questo momento, sembra quella di fornire una base sicura alla propria compagna, aiutandola a superare le difficoltà, mantenendo la sofferenza psicologica a livelli tollerabili e favorendo le condizioni per cui la relazione tra la madre e il bambino possa svilupparsi in un modo adeguato. La ricerca empirica ha evidenziato come in questo periodo gli stati emotivi dei genitori siano significativamente correlati e che anche il padre può soffrire di disturbi affettivi simili alla depressione post-partum. In realtà, i padri insicuri, preoccupati, troppo ansiosi, depressi, assenti o quelli che manifestano alterazioni del comportamento di malattia (disturbi di somatizzazione, sindromi funzionali, ipocondria) o problemi comportamentali (aggressività patologica, alcolismo, disturbi dipendenza), possono non essere in grado di offrire una base sicura adeguata e rappresentano perciò una minaccia per l'equilibrio emotivo della compagna e per lo sviluppo di una buona relazione di attaccamento tra madre e figlio. Vengono esposti e discussi alcuni dati di ricerca che confermano questa ipotesi.
- Published
- 2012
9. Attaccamento familiare e sviluppo psicologico del neonato: il ruolo del padre
- Author
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BALDONI, FRANCO, CATTEDRA DI PSICOLOGIA CLINICA, UNIVERSITÀ DI BRESCIA, and Franco Baldoni
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,MADRE ,PADRE ,FAMIGLIA - Abstract
I recenti dati dell’Infant Research e le ricerche sull’attaccamento familiare hanno evidenziato come il padre sia estremamente importante sin dai primi mesi della vita infantile, ma per comprendere il suo ruolo bisogna studiarlo all’interno di una triade e non solo nel rapporto diretto con il figlio. Gli interventi psicologici di prevenzione e di cura dei disturbi affettivi durante la gravidanza e il puerperio dovrebbero quindi riguardare non solo la madre, ma anche il padre. Nelle situazioni a maggiore rischio, un aiuto terapeutico finalizzato a ridurre la sintomatologia ansiosa e depressiva, le preoccupazioni ipocondriache e le difficoltà relazionali e genitoriali può favorire lo sviluppo psicomotorio del figlio e un attaccamento familiare più sicuro ed efficace.
- Published
- 2011
10. Fattori di rischio e disagio emotivo nei fratelli di nati pretermine
- Author
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Facondini E., Romeo N., Lazzari S., MINGHETTI, MATTIA, BALDONI, FRANCO, AEPEA, Facondini E., Romeo N., Lazzari S., Minghetti M., and Baldoni F.
- Subjects
FRATELLI ,ATTACCAMENTO ,MADRE ,PRETERMINE ,PADRE - Abstract
Le difficoltà dei fratelli di bambini nati pretermine sono frequentemente sottovalutate e vengono riferite dai genitori solo quando si manifestano comportamenti inaspettati o disturbanti. Methods: E’ stato studiato un campione di 24 fratelli di bambini nati pretermine (46% maschi e 54% femmine; 46% in età prescolare, 54% in età scolare) valutati dal momento del ricovero in TIN a un anno dalla nascita. Alle loro madri è stata somministrata un’intervista semistrutturata appositamente approntata per raccogliere dati clinici e informazioni sul disagio manifestato dal proprio figlio. Results: Durante il ricovero il 16% dei fratelli non ha mai visto il neonato, il 42% lo ha osservato solo attraverso il vetro, un ulteriore 42% è entrato nella zona filtro accompagnato dai genitori. Il 67% dei genitori riferisce problemi durante il ricovero: comportamenti aggressivi e ricerca angosciosa della madre (21%), umore depresso (21%), disturbi del sonno (12.5%), difficoltà scolastiche (12.5%). Nel 45% dei casi i problemi si sono manifestati solo negli ultimi giorni di ricovero, nel 55% per tutto la degenza, nel 16% anche dopo la dimissione, intensificandosi con il passare dei mesi. Sono stati identificati come fattori di rischio: il decesso del neonato, la durata della separazione dalla madre, i cambiamenti significativi nella routine familiare e le difficoltà emotive dei genitori. Conclusions: I dati di questa ricerca evidenziano la necessità di un aiuto nei confronti della famiglia con bambino nato pretermine che consideri, dal periodo di degenza in TIN fino ai mesi successivi al rientro a casa, anche i problemi psicologici dei fratelli del neonato.
- Published
- 2011
11. La depressione perinatale paterna. Una rassegna della ricerca clinica ed empirica
- Author
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BALDONI, FRANCO, Ceccarelli L., Baldoni F., and Ceccarelli L.
- Subjects
GENITORIALITÀ ,PADRE ,DEPRESSIONE POST PARTUM ,PERINATALITÀ ,DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA - Abstract
Premesse teoriche Sono state svolte molte ricerche cliniche ed empiriche sulla Depressione Perinatale Materna, ma la Depressione Perinatale Paterna (DPP) è stata studiata in modo sistematico solo di recente. Obiettivo Lo scopo di questa rassegna è analizzare le attuali conoscenze sulla DPP, focalizzando l’attenzione sulla prevalenza, i sintomi, i fattori di rischio, la comorbilità e la sua influenza sulla salute della madre e del bambino. Metodologia E’ stata considerata la letteratura pubblicata su questo argomento fino al 31 Maggio 2010, consultando le banche dati di Medline, PsychINFO e ProQuest Psychology Journals e altre fonti italiane e straniere. Discussione critica e conclusioni Nel periodo perinatale gli stati emotivi di madri e padri sono correlati e si influenzano reciprocamente. La frequenza della DPP è relativamente elevata (10,4%), anche se minore di quella materna, ma la sua diagnosi risulta difficoltosa, in quanto spesso si presenta con una sintomatologia affettiva lieve o atipica associata ad altri disturbi psicologici o del comportamento. La DPP sembra avere influenze negative sul benessere emotivo della madre, sulla qualità dell’attaccamento familiare e sullo sviluppo psicologico e fisico del neonato. Per la prevenzione e il trattamento dei disturbi affettivi perinatali è fondamentale riconoscere l’importanza del padre sin dall’inizio della gravidanza e promuovere il suo coinvolgimento nelle visite ginecologiche, nelle attività di consultorio e nell’assistenza successiva al parto.
- Published
- 2010
12. Precursori dell’attaccamento e adattamento di coppia nella famiglia con bambino nato pretermine: uno studio italiano
- Author
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BALDONI, FRANCO, ROMEO, NICOLA ANTONIO, CRITTENDEN MCKINSEY, PATRICIA, Facondini E., Landini A., CENA L., IMBASCIATI A., BALDONI F., Baldoni F., Facondini E., Romeo N., Landini A., and Crittenden P.M.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,GENITORIALITÀ ,COPPIA ,PADRE - Abstract
La nascita pretermine di un figlio rappresenta per la famiglia un evento pericoloso e stressante. I modelli operativi interni dei genitori e l’attaccamento di coppia si attiveranno portando a comportamenti difensivi e adattivi che possono influenzare le relazioni familiari e lo sviluppo del bambino. L’ipotesi alla base di questo studio è che la nascita prematura possa interferire negativamente sull’atteggiamento dei genitori (valutato in termini di “sensibilità diadica”) favorendo lo sviluppo di un attaccamento insicuro (considerato in termini di precursori) nel neonato a tre mesi di età corretta. Abbiamo ipotizzato, inoltre, che la qualità della vita di coppia in questa situazione sia minacciata e che la funzione del padre, importante per proteggere emotivamente la compagna e garantire una buona relazione madre-bambino, possa essere più frequentemente compromessa. Secondo i dati di questa ricerca, il comportamento interattivo madre-bambino e quello padre-bambino a tre mesi di età corretta risultano significativamente diversi nelle famiglie di neonati pretermine rispetto al gruppo di controllo. Il 70% delle interazioni madre-bambino pretermine e il 75% di quelle padre-bambino pretermine rientrano infatti nella “fascia di intervento” suggerita dal CARE-Index. I precursori dell’attaccamento nei genitori di bambini pretermine, inoltre, sono risultati significativamente differenti da quelli riscontrati nelle famiglie di bambini nati a termine. I fattori di rischio evidenziati nei genitori di bambini nati pretermine (minore sensibilità diadica, precursori di attaccamento insicuro, minore adattamento di coppia, alti livelli di ansia, di sintomatologia depressiva e di stress percepito) sono risultati correlati significativamente a un minore sviluppo psicomotorio del bambino valutato a sei mesi attraverso le scale Bayley.
- Published
- 2010
13. L’influenza dell’attaccamento paterno sullo sviluppo del bambino nato pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, ROMEO, NICOLA ANTONIO, CRITTENDEN MCKINSEY, PATRICIA, Facondini E., Minghetti M., Cena L., Landini A., ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA (AIP), Baldoni F., Facondini E., Minghetti M., Cena L., Romeo N., Landini A., and Crittenden P.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,DEPRESSIONE POST PARTUM - Abstract
Il ruolo paterno nelle famiglie con bambino nato pretermine non è stato ancora sufficientemente indagato. Questa ricerca intende studiare in tali situazioni l’influenza dell’attaccamento e della sensibilità del padre sullo sviluppo psicomotorio del bambino. Sono state valutate 20 coppie padre-bambino nato pretermine (2500gr). A tre mesi di età corretta del bambino, la relazione padre-figlio è stata studiata tramite CARE-Index, una procedura audiovisiva per la valutazione dei precursori dell’attaccamento e della sensibilità relazionale diadica. Ai padri sono stati inoltre somministrati: CES-D, per la valutazione della depressione, STAI-Y2, per la valutazione dell’ansia di tratto e PSI, per la valutazione dello stress genitoriale. A sei mesi di età corretta, lo sviluppo psicomotorio del bambino è stato determinato attraverso le scale Bayley (BSID III). I risultati del test di Kruskall-Wallis hanno rivelato che i padri pretermine si differenziano dai controlli in quanto rientrano nella fascia di rischio relazionale del CARE-Index (sig. .004), manifestano precursori di attaccamento insicuro (sig. .006) e riportano livelli significativamente elevati di depressione al CES-D (sig. .009). Nei bambini pretermine non sono state riscontrate differenze significative al CARE-Index, ma i risultati dell’Anova univariata hanno evidenziato punteggi significativamente minori alle Scale Bayley (sig. .000). Suddividendo il gruppo sulla base dei precursori dell’attaccamento paterno, i risultati dell’Anova univariata hanno evidenziato nei padri insicuri valori significativamente elevati di ansia allo STAY (sig. .012), di stress genitoriale (sig. .032) e una percezione del loro bambino come difficile (sig. .000) al PSI. I bambini con padri con precursori dell’attaccamento insicuro hanno riportato punteggi significativamente minori alle Scale Bayley (sig. .001), tranne che per la sottoscala del linguaggio comunicativo che è risultata al limite della significatività (sig. .052). I dati della ricerca orientano verso un aiuto psicologico che nella nascita pretermine consideri anche l’attaccamento e la sensibilità del padre.
- Published
- 2010
14. UNO STUDIO SULLE CORRELAZIONI TRA STATI EMOTIVI MATERNI E PATERNI DURANTE IL PERIODO PERINATALE
- Author
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BALDONI, FRANCO, BENASSI, MARIAGRAZIA, BALDARO, BRUNO, E. Facondini, M. Minghetti, L. Ceccarelli, ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA (AIP), F. Baldoni, M. Benassi, E. Facondini, M. Minghetti, L. Ceccarelli, and B. Baldaro
- Subjects
GENITORIALITÀ ,COPPIA ,PADRE ,DEPRESSIONE POST PARTUM ,DEPRESSIONE PERINATALE PATERNA - Abstract
Nel periodo perinatale i disturbi affettivi materni sono molto frequenti, ma per molto tempo la letteratura si è limitata a considerare quasi esclusivamente la madre. Ricerche recenti, invece, hanno evidenziato che la presenza di un padre preoccupato, troppo emotivo o depresso costituisce uno svantaggio per l’equilibrio psicologico della propria compagna e per il buon andamento del rapporto tra madre e bambino. Per studiare la correlazione tra alcuni aspetti psicologici e comportamentali di madri e padri durante il periodo perinatale, è stato considerato un campione di 45 coppie valutate dal secondo trimestre di gravidanza al primo trimestre dopo il parto. In quattro occasioni (al V mese e VIII mese di gravidanza, a 3-6 giorni dal parto e al III mese dopo il parto) a tutti i soggetti sono stati somministrati: CES-D, Symptom Questionnaire, Illness Behaviour Questionnaire e Perinatal Couple Questionnaire. Dopo il parto, le madri e i padri sono stati suddivisi in due gruppi in base alla manifestazione nella madre di un’alterazione affettiva nei dieci giorni successivi al parto (Maternity Blues, Depressione Post-Partum). L’analisi statistica, confermando dati emersi da ricerche recenti, ha evidenziato che in questo periodo i padri manifestano alterazioni emotive con oscillazioni correlate alla sofferenza materna. I padri le cui compagne hanno sofferto di disturbi affettivi durante il post-partum, inoltre, sono risultati significativamente più depressi, ansiosi e irritabili, con la tendenza a manifestare la sofferenza sotto forma di sintomatologia somatica e a essere preoccupati per la propria salute e per il ruolo paterno. Nel periodo che va dalla gravidanza all’anno successivo alla nascita del bambino, quindi, gli interventi psicologici dovrebbero riguardare non solo la madre, ma entrambi i genitori e, nelle situazioni maggiormente a rischio, considerare un aiuto psicoterapeutico di coppia o individuale finalizzato a ridurre la sintomatologia depressiva e ansiosa, le preoccupazioni ipocondriache e le difficoltà genitoriali.
- Published
- 2010
15. La funzione paterna e lo sviluppo dell’attaccamento in famiglie con neonati pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, ROMEO, NICOLA ANTONIO, Facondini E., SOCIETÀ ITALIANA DI NEONATOLOGIA (SIN), Baldoni F., Facondini E., and Romeo N.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,FAMIGLIA - Abstract
La funzione del padre nella famiglia con bambini nati pretermine è un ambito non ancora sufficientemente studiato. Tra i pochi dati esistenti, in una ricerca sono stati evidenziati in questi padri punteggi minori alla scala d’interazione (Nursing Child Assessment Teaching Scale) rispetto a quelli delle madri (Harrison, Magill-Evans 1996). In questo studio sono state valutate 20 coppie di genitori di nati pretermine (peso alla nascita < 1500gr) e 10 coppie di genitori di nati a termine (peso alla nascita > 2500gr) a 3 mesi d’età corretta. Sono state escluse le famiglie i cui figli presentavano danni neurologici accertati. A tutti i genitori sono stati somministrati i seguenti test: 1) un Questionario Anamnestico appositamente approntato; 2) il Diadic Adjustment Scale (DAS), un questionario self-report per la rappresentazione della propria relazione di coppia; 3) il CARE-Index per la valutazione dei precursori dell’attaccamento attraverso l’analisi di un filmato videoregistrato dell’interazione genitore-figlio. Rispetto ai controlli, nei padri pretermine sono stati evidenziati: una percezione negativa del bambino, sentimenti di disagio durante il primo contatto ed eventi stressanti più frequenti nell’ultimo anno (perdita dei genitori, problemi economici). I punteggi di adattamento di coppia (DAS), inoltre, sono risultati significativamente minori (p.
- Published
- 2010
16. La famiglia incompleta: attaccamento di coppia e crisi della genitorialità
- Author
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BALDONI, FRANCO, CROCETTI G., TAVELLA S., and F. Baldoni
- Subjects
ATTACCAMENTO ,MENTALIZZAZIONE ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,FAMIGLIA - Abstract
La genitorialità umana si manifesta soprattutto come disposizione psicologica e non consiste solo nel desiderio di avere figli, ma anche nella capacità di crescerli in modo adeguato. Essa è in relazione con quello che un adulto è concretamente in grado di fare e non solo con i suoi modelli ideali e sociali. Essere un genitore adeguato, infatti, non richiede una particolare intelligenza o preparazione culturale. Questa capacità, inoltre, non si manifesta solamente nel rapporto con i propri figli, ma, più in generale, nella disponibilità a dedicarsi alle generazioni successive, favorendo il loro sviluppo e il loro inserimento nel mondo. Tali attitudini, infatti, non sono necessariamente una prerogativa dei genitori biologici, ma possono essere manifestate anche da coloro che non hanno potuto avere figli, oppure nei confronti di figli altrui. Funzioni genitoriali, infatti, possono essere svolte da altri componenti della famiglia (nonni, zii, fratelli maggiori) oltre che da maestri, insegnati, educatori, sacerdoti, psicologi e operatori sociali. La motivazione alla genitorialità, in un giovane adulto, si sviluppa principalmente come conseguenza di queste relazioni e dei relativi modelli di identificazione che vengono trasmessi e interiorizzati. Da questo punto di vista una coppia psicologicamente infertile è figlia di una società sterile. Svolgere le funzioni, genitoriali nella società di oggi, è sempre più difficile. Negli ultimi anni il processo mondiale di globalizzazione sta comportando una trasformazione radicale dell’economia, della tecnologia, della comunicazione, degli assetti politici, degli stili di vita e dei valori culturali. Lo sviluppo di una società consumistica, centrata sul benessere e sulla affermazione individuale ha portato a privilegiare i bisogni narcisisistici dell’essere umano alterando le sue capacità generative e genitoriali indispensabili per la sopravvivenza della specie. L’importanza sociale della famiglia e il ruolo dei genitori, particolarmente quello del padre, si stanno rapidamente modificando e questo mette in difficoltà molti adulti che non riescono a porsi come modelli autorevoli e adeguati alla crescita e alla guida delle generazioni future. Le stesse relazioni familiari, con particolare riferimento alla funzione del padre, troppo spesso tendono a essere considerate meno importanti dell’istruzione e del benessere economico e questo ha generato nell’uomo un maggiore senso di inquietudine e solitudine. In generale, il ruolo di coloro che si occupano dei bambini e degli adolescenti deve essere maggiormente valorizzato e gli adulti dovrebbero riappropriarsi di una funzione etica che costituisca un esempio per i giovani. Affrontare questi problemi e preservare le capacità di sviluppo e di adattamento della specie umana sarà una grande sfida per il futuro.
- Published
- 2009
17. C’erano una volta…i fratelli dei nati pretermine
- Author
-
ROMEO, NICOLA ANTONIO, BALDONI, FRANCO, Facondini E., Lazzari S., ASSOCIAZIONE NAZIONALE INFERMIERI DI NEONATOLOGIA E PEDIATRIA, Romeo N., Baldoni F., Facondini E., and Lazzari S.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,PSICOPATOLOGIA ,FRATELLI ,MADRE ,PADRE - Abstract
Nonostante la struttura ospedaliera fornisca alla famiglia una assistenza anche di natura psicologica, i fratelli rimangono a margine di tale sistema vivendo in modo solitario il periodo dell’ospedalizzazione, in quanto tendono a essere trascurati dai genitori concentrati ad affrontare i problemi del neonato. La nostra ricerca indaga il disagio del fratello durante il ricovero ospedaliero in TIN del nato pretermine e nel primo anno dopo le dimissioni, chiedendo ai genitori di esporre un loro parere sull’entrata dei fratelli dei nati pretermine nel reparto di TIN. Sono state contattate 13 coppie di genitori di fratelli di nati ricoverati nell’U.O di T.I.N. nell’anno 2007. I soggetti sono stati selezionati esclusivamente sulla base della loro disponibilità a partecipare alla ricerca. A tutti i genitori è stato somministrato un intervista telefonica appositamente approntato per raccogliere: 1). dati clinici del nato ricoverato nell’U.O. T.I.N.; 2). dati personali del fratello; 3). disagio presentato dal fratello; 4). suggerimenti per la strutturazione del percorso per l’entrata nell’U.O. T.I.N. dei fratelli. I genitori hanno riportato nel 69% dei casi segni di disagio manifestati dal fratello durante il ricovero. I segnali maggiormente riportati sono: aggressività (46%), ricerca della madre (23%), umore tendenzialmente depresso (23%) e difficoltà nell’addormentamento (8%). Tale disagio è durato nel 22% dei casi per 15gg, nel 45% per un mese e per il restante 33% tale disagio è stato presente per tutto il periodo di degenza del nato ricoverato in TIN. Ciò ha portato a riflettere sulla necessità di creare nel 2009 un percorso strutturato per l’ingresso dei fratellini in reparto comprensivo di uno spazio di ascolto psicologico rivolto anche a loro che altrimenti rimangono a margine di tale sistema vivendo in modo solitario il periodo dell’ospedalizzazione. Riportiamo di seguito le attuali modalità di presa in carico dei fratellini all’interno dell’U.O. T.I.N. dell’ AUSL di Rimini.
- Published
- 2008
18. Comunicazione diagnostica di sindrome di Down e vissuti di coppia
- Author
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Facondini E., BALDONI, FRANCO, ROMEO, NICOLA ANTONIO, SOCIETÀ ITALIANA DI NEONATOLOGIA (SIN), Facondini E., Baldoni F., and Romeo N.
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MADRE ,RELAZIONE CLINICA ,PADRE ,DIAGNOSI ,SINDROME DI DOWN - Abstract
L’annuncio di una malformazione rappresenta un momento fondamentale nel vissuto della gravidanza al quale ogni protagonista reagirà diversamente a seconda della propria storia, delle rappresentazioni personali e di passati traumi sopiti ora ravvivati da questa situazione. Un recente studio qualitativo (Valoriani, 2006) ha messo in evidenza come il supporto del partner sia il principale fattore che contribuisce alla percezione della felicità sia durante la gravidanza che dopo il parto svolgendo la funzione antidepressiva interpretabile in termini di base sicura (Baldoni, 2005). La ricerca ha l’obiettivo di voler descrivere i vissuti della coppia genitoriale alla comunicazione diagnostica. Il campione è costituito da 17 coppie di genitori di bambini con sindrome di Down appartenenti all’Ass. Crescere Insieme Onlus alle quali è stato somministrato un questionario a risposte chiuse appositamente approntato. Il 76% delle madri e il 70% dei padri presentavano un’età inferiore a 35 anni al momento del concepimento. Il 36% è nato prematuro ed il 60% ha presentato patologie correlate alla Sindrome di Down. Dai risultati ottenuti attraverso l’analisi descrittiva emerge che solo il 18% ha ricevuto una diagnosi prenatale di sindrome di Down. Le coppie hanno percepito il personale medico-infermieristico competente e disponibile. Le mamme riferiscono di aver ricevuto una comunicazione abbastanza chiara mentre il 33% dei padri dichiara di averla ricevuta poco chiara. Per quel che concerne la diagnosi neonatale è stata percepita come chiara solo dal 28% delle madri e dal 43% dei padri. Il 36% ha percepito l’equipe medico-infermieristica come scontroso e non si sono sentiti sostenuti dopo la diagnosi. Il 76% delle coppie ha dichiarato di aver condiviso i sentimenti e le preoccupazioni inerenti la diagnosi con il partner. Tale diagnosi è stata motivo di conflitto all’interno della coppia nel 12% dei casi. Nessuno ha seguito un percorso di sostegno psicologico anche se il 35% dei genitori ha dichiarato di aver sofferto di ansia o di umore depresso in tale periodo. I risultati di questo studio, nonostante la necessita di ulteriori ricerche, suggeriscono l’importanza di una condivisione delle modalità di accompagnamento della coppia genitoriale alla nascita del neonato con sindrome di Down. In tale modo, se i genitori si sentiranno adeguatamente sostenuti dall’èquipe, riusciranno a sviluppare con maggior facilità uno “spazio mentale” adeguato ad accogliere il loro bambino (Bellini, 2005).
- Published
- 2008
19. Attaccamento e vissuto emotivo in famiglie con neonati pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, FALDELLA, GIACOMO, TROMBINI, ELENA, Facondini E., Landini A., Piccioni A, Cardellini L., Romeo N., Alessandroni R., SOCIETÀ ITALIANA DI NEONATOLOGIA, Baldoni F., Facondini E., Landini A., Piccioni A, Cardellini L., Romeo N., Alessandroni R., Faldella G., and Trombini E.
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NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,GENITORIALITÀ ,PADRE ,CARE INDEX - Abstract
INTRODUZIONE La presente ricerca esplora un ambito non ancora sufficientemente analizzato relativo alle dinamiche triadiche nelle famiglie con figli nati pretermine. Diversi studi hanno analizzato gli stili di attaccamento in campioni di madri-bambini prematuri con risultati discordanti e difficilmente comparabili, i dati disponibili relativi ai padri, inoltre, sono molto scarsi (Coppola, Cassibba 2004). La nostra ricerca indaga lo sviluppo dell’attaccamento genitore-bambino e la presenza di fattori di rischio psicologico in famiglie con nati pretermine. METODO Il campione è costituito da 10 coppie di genitori con bambini nati pretermine (< 1500 gr.) e 10 coppie con figli nati a termine (> 2500 gr.) a 3 mesi d’età corretta. A tutti i genitori sono stati somministrati: un questionario anamnestico (in 4 parti), il DAS per l’adattamento di coppia ed il CARE-Index, una procedura audiovisiva per la valutazione dei precursori dell’attaccamento. I dati sono stati elaborati attraverso il test U di Mann- Whitney. RISULTATI Nelle madri e nei padri dei bambini pretermine è stato evidenziato un elevato rischio interattivo alla Scala della Sensibilità Diadica (p < .04). Le madri di nati pretermine hanno manifestato un attaccamento insicuro (p < .01) così come i loro bambini (p < .02). Nelle madri pretermine è stata riscontrata una difficoltà nel rapporto con la famiglia d’origine, mentre nei padri pretermine maggiori disagi nel primo contatto con il bambino, eventi stressanti significativi nell’ultimo anno, percezione insufficiente del sostegno ricevuto e un basso livello di Adattamento di Coppia (p < .04). CONCLUSIONI Questi dati preliminari evidenziano che all’interno delle famiglie con nati pretermine lo sviluppo dell’attaccamento fin dalle prime settimane di vita è significativamente a rischio. Lo studio svolto sulla coppia genitoriale suggerisce la necessità di elaborare progetti d’interventi sulla triade madre-padre-bambino.
- Published
- 2006
20. Attaccamento e fattori di rischio psicologico in famiglie con neonati pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, TROMBINI, ELENA, Facondini E., Landini A., SEZIONE DI PSICOLOGIA CLINICA E DINAMICA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI PSICOLOGIA, Baldoni F., Facondini E., Landini A., and Trombini E.
- Subjects
NASCITA PRETERMINE ,ATTACCAMENTO ,MADRE ,GENITORIALITÀ ,PADRE - Abstract
I dati preliminari di questa ricerca evidenziano che all’interno delle famiglie con nati pretermine lo sviluppo dell’attaccamento fin dalle prime settimane di vita è significativamente a rischio. Lo studio svolto sulla coppia genitoriale suggerisce la necessità di elaborare progetti d’interventi sulla triade madre-padre-bambino.
- Published
- 2006
21. Attaccamento ed elaborazione della sofferenza in famiglie con neonati pretermine
- Author
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BALDONI, FRANCO, TROMBINI, ELENA, Facondini E., Landini A., ERCOLANI M., ROSSI N., TROMBINI E., Baldoni F., Facondini E., Landini A., and Trombini E.
- Subjects
NATI PRE-TERMINE ,ATTACCAMENTO ,MADRE ,PADRE ,CARE INDEX - Abstract
La ricerca esplora le dinamiche triadiche nelle famiglie con figli nati pretermine. Diversi studi hanno analizzato gli stili di attaccamento in campioni di madri-bambini prematuri con risultati discordanti e difficilmente comparabili. In particolare i dati disponibili relativi ai padri sono molto scarsi. Questo studio indaga lo sviluppo dell’attaccamento genitore-bambino e la presenza di fattori di rischio psicologico in famiglie con nati pretermine. I risultati evidenziano all’interno delle famiglie con nati pretermine lo sviluppo dell’attaccamento significativamente a rischio fin dalle prime settimane di vita. La ricerca evidenzia la necessità di un intervento psicologico sull'intera famiglia del neonato e non solo sulla diade madre-bambino.
- Published
- 2006
22. La relazione padre-madre-figlio nella famiglia del paziente oncologico pediatrico: un’indagine conoscitiva
- Author
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BALDONI, FRANCO, SCARPONI, DORELLA, ERCOLANI, MAURO, Gaddoni D., GRUPPO PER LA RICERCA IN PSICOSOMATICA (GRP), Baldoni F., Gaddoni D., Scarponi D., and Ercolani M.
- Subjects
MADRE ,ONCOLOGIA PEDIATRICA ,PADRE ,RELAZIONE - Abstract
Questo studio si propone di valutare l’impatto della patologia oncologica pediatrica sulla relazione Padre-Madre-Figlio. La ricerca, svolta su un campione di 37 famiglie, ha confrontato 3 gruppi: 8 famiglie con un bambino affetto da patologia oncologica, 15 con un figlio affetto da diabete e 14 con figli sani. Per la valutazione è stato utilizzato il test FACES III di Olson, Portner e Lavee (1982), che descrive il funzionamento della famiglia attraverso le percezioni che le persone hanno delle proprie relazioni familiari. L’analisi dei dati ha evidenziato che i padri dei bambini affetti da patologie oncologiche sono quelli maggiormente soddisfatti del funzionamento del proprio nucleo familiare, mentre quelli con figli diabetici sono risultati i più insoddisfatti. Analizzando la struttura familiare interna sono emerse alcune tendenze significative: la coppia genitoriale con bambini oncologici appare, rispetto ai controlli, maggiormente “divisa”; in tali nuclei si riscontra minore contrapposizione tra genitori e figlio, maggiore vicinanza del bambino ad uno solo dei due coniugi, maggiore dispersione dei componenti e maggiore distanza madre-padre nell’analisi dei Punteggi di Discrepanza. I risultati di questo studio evidenziano l’importanza della funzione di “base sicura” che sembra svolgere il padre nei confronti della condizione di pericolo rappresentata dalla malattia del figlio. Ne consegue la necessità di sostenere entrambi i genitori nel difficile ruolo di contenimento delle angosce del piccolo paziente.
- Published
- 2005
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