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Le potenzialità scaturenti da GO! 2025 sono molteplici e trasversali. Questo articolo si propone di offrire uno sguardo dinamico sul passato di queste città fin dalle loro origini con uno spaccato che, pur evocando passaggi storici drammatici e ancora vivi nei ricordi, mette anche in luce le grandi opportunità derivanti dalla ricchezza identitaria e linguistica del territorio. Gli indicatori e gli obiettivi delineati per Nova Gorica-Gorizia, Capitale europea della cultura, prospettano una conurbazione congiunta, plurilingue, europea, giovane, verde, innovativa e premiante la conoscenza. Una struttura mediale che possa comunicare e narrare questa realtà, riflettendo le aspirazioni culturali che la animano, non solo può essere, di queste, elemento catalizzatore, come di contenuti ideativi, risorse e pubblico, ma anche vero nodo di svolta verso una continuità progettuale, internazionale di apertura e crescita, per il dopo 2025. The potential arising from GO! 2025 is manifold and cuts across a range of sectors. This article aims at offering a dynamic gaze on these towns’ past, starting from their origin. This overview, while evoking dramatic historical events still vivid in people’s memories, also highlights the great opportunities arising from the area’s richness in terms of identities and languages. The indicators and objectives outlined for Nova Gorica-Gorizia, European Capital of culture, envisage a joint, multilingual, European, young, green, innovative and knowledgerewarding conurbation. A media structure that can communicate and narrate this reality, reflecting the cultural aspirations that animate it, can stand not only as an actor catalysing these same elements, in terms of creative content, resources and audience, but also a true turning point towards a planning continuity, international openness and growth, for the post-2025 period.

Una riflessione sulle sfide dell'informazione contemporanea, snodo essenziale di un sistema democratico.

Rapido resoconto dei principali temi affrontati nel libro, in relazione al rapporto tra media digitali e cultura di massa.

La ricerca sviluppa una riflessione sulle trasformazioni dell?esperienza che avvengono in seguito all?introduzione dei mezzi di comunicazione all?interno della vita quotidiana, e si sofferma sull?analisi dei processi di trasmissione culturale con i media, nonch� sulle dinamiche formative. In questa direzione, il confronto fra l?ampia letteratura sui media con la tradizione fenomenologica, ha permesso di interrogare la molteplicit� dei punti di vista in maniera critica e sulla base di un punto di vista unitario: la fenomenologia, soprattutto nella sua versione husserliana e heideggeriana piuttosto che nella sua declinazione schutziana.

Today, in talking about public sphere and the possible role of philosophy in it, one can not but refer to information technology. However, in order to investigate the relationship of the philosophical discourse with the environments of the digital age, seems appropriate to start from the more general question of the status of philosophy itself, as well as from its relationship with persuasion and the rhetorical dimension. The basic question to which this essay is intended to answer is the following: in what sense is philosophy a public discourse? In what terms, moreover, does the reconfiguration of the public/private distinction determined by digi-tal media influence the nature of the philosophical debate, its internal dynam-ics, its objectives and its diffusion? First of all, the article will reconstruct, in particular through an analysis of the Platonic Phaedrus, the common origins and a certain consubstantiality of philosophical thought and its rhetorical manifestation. Starting from this assumption the thesis according to which philosophy has always been and, in a certain sense, must be philosophy of communication will be supported. The specificity of the relationship between philosophy and communication lies in its being always mediology in the sense of a discourse in, of, and on the medium, medium and medium. Finally, this retrospective redefinition of the status of philosophy will be applied to the context of Computer-Mediated Communication (CMC) in order to understand how reflection can recover its role of taking a critical distance in the current public context.

Questo documento mira a esplorare il rapporto tra media e sistema politico in un paese con una democrazia ancora giovane come l'Albania. Il rapporto tra media e politica ha assunto una nuova centralità nella nostra società in conseguenza dell'affermazione delle nuove tecnologie di comunicazione. L'importanza che la televisione ha assunto nella società ha profondamente modificato il modo di collegare la politica con il sistema informativo. La televisione e stato il mezzo che ha avuto un profondo effetto sulla scena politica albanese, sufficientemente per cambiare la società e la politica stessa. Pertanto, ha cambiato la società e la politica attraverso la sua capacità non solo di raggiungere milioni di cittadini e di elettori, ma anche quella di formare i pareri e le scelte di voto. Questa ricerca è stata condotta attraverso un approccio qualitativo con l'obiettivo di comprendere, attraverso l'analisi diachronica, l'evoluzione del sistema dei media in Albania e il suo impatto sul sistema politico. This paper aims to explore the relationship between media and political system in a country with a still young democracy such as Albania. The relationship between media and politics has assumed a new centrality in our society as a consequence of the affirmation of the new communication technologies. The importance that television has taken in society has profoundly changed the way of relating politics with the information system. The television was the medium that had a profound effect on the Albanian political scene, much to change society and politics itself. Therefore, it has changed the society, and policy through its ability not only to reach millions of citizens and voters, but also to shape the opinions and the voting choices. This research was conducted through a qualitative approach with the objective of understanding, through diachronic analysis, the evolution of the media system in Albania and its impact on the political system.

Le recours aux pratiques mystiques, à la voyance et/ou divination, à la médecine traditionnelle est devenu tellement manifeste dans notre société actuelle qu’il n’est pas péremptoire de décréter le retour du traditionalisme. Les charlatans, voyants, guérisseurs, etc., occupent de plus en plus l’espace et fonctionnent comme soupape de sécurité pour une population en détresse. Ils exploitent la misère matérielle et/ou morale de la masse en lui garantissant des solutions à tous ses maux. Pour s’en rendre compte, il suffit de suivre l’actualité de leurs pratiques à travers les émissions consacrées à la voyance, aux féticheurs et guérisseurs qui pullulent aujourd’hui sur les fréquences radios et chaînes de télévision.Au début simple phénomène de presse écrite, le phénomène de la voyance, de la divination et du charlatanisme s’est maintenant généralisé à tous les médias. En leur offrant cette visibilité, les médias font ainsi la publicité et donnent de la légitimité à ces nouveaux acteurs qui semblent pouvoir trouver remède à tout. Les médias, ce faisant, ont-ils conscience de desservir la médecine moderne et de fragiliser la santé physique et mentale du public ? Ou le font-ils en toute connaissance de cause et tout simplement pour répondre aux attentes des auditoires friands de ces dites informations ? Cette étude analyse ce regain d’intérêt des médias pour ces pratiques traditionalistes et les risques pour le développement. The recourse to mystical practices, foretelling, divination, and traditional medicine are significant in our society, which are not conclusive to claim a return to traditionalism. Quakers, seers, healers, etc., are more and more used by anxious people. They manage their poverty and moral anxiousness by guaranteeing solutions to all ills. As evidence, just listen to the news of their practices through radios and televisions broadcasts.As simple news papers event at the beginning, foreseeing and quackery have been extended to all media. By providing visibility to these practices, the media give legitimacy to these new actors who seem to find cure for all kind of diseases. In doing so, do the media have any consciousness to deserve modern medicine, while undermining the physical and mental health to the public ? Or do they act in purpose, just to meet the expectations of audiences who are fond of this kind of information. This study is an analysis of the new media care for those traditional practices with the risks linked to the development. L’utilizzo di pratiche mistiche, la veggenza e / o la divinazione, la medicina tradizionale sono diventate così evidenti nella nostra società che non è lontano il ritorno del tradizionalismo.Ciarlatani, veggenti, guaritori, ecc, occupano sempre più spazio e riconinciano a funzionare come valvola di sicurezza per la popolazione in difficoltà. Sfruttano la povertà materiale e/o morale garantendo soluzioni per tutti i mali. Basta semplicemente seguire le notizie delle loro pratiche attraverso le trasmissioni sulla veggenza, stregoni e guaritori che ora pullulano sulle frequenze radio e canali televisivi. All inizio era un semplice fenomeno di stampa, il fenomeno di veggenza, la divinazione e ciarlataneria sono ora estesi a tutti i media.Offrendo loro questa visibilità, i media, fanno pubblicita e danno legittimità ai nuovi attori che sembrano trovare la cura per tutto. I mezzi di comunicazione, così facendo, hanno essi la coscienza di nuocere alla medicina moderna minando la salute fisica e mentale del pubblico ? O lo fanno consapevolmente e solo per soddisfare le aspettative del pubblico appassionato di questo genere di informazioni. Questo studio analizza l’ interesse dei media per queste pratiche tradizionaliste e i rischi per lo sviluppo.

International audience

Quattro chiavi di lettura proposte per interpretare l'intervista di Marshall McLuhan alla rivista Playboy (1969), e attraverso di questo il pensiero sui media e sulla società di McLuhan.

L’Autore, dopo aver tratteggiato il percorso che lo ha portato ad essere scrittore e regista del mondo sotterraneo, fornisce alcune indicazioni sulla differenza fra la comunicazione scritta e quella per immagini, sottolineando l’importanza di quest’ultima. Il lavoro si conclude con suggerimenti su cosa non si deve fare ove si voglia realizzare un prodotto che rispecchi l’essenza della speleologia, quale veramente è e non quale viene trasmessa dai media. The Author, after describing the path that led him to become a writer and director of the subterranean world, provides some indications on the difference between written and visual communication, underlining the importance of the latter. The presentation concludes with suggestions of what not do to in order create a product that reflects the true essence of speleology, what it really is rather than what the media portrays it to be.

Ad una panoramica storica sugli eventi speleo che ebbero maggior risonanza sui giornali seguono delle considerazioni sullo stato attuale dei mezzi di informazione generalisti che spesso continuano a fornire una visione errata o parziale sia della speleologia intesa come “impresa” sia dei risultati esplorativi e scientifici delle attività sotterranee, che spesso vengono semplicemente ignorati Nell’era dell’informazione globale si rendono perciò necessarie nuove strategie comunicative nei confronti dei media generalisti, dall’individuazione dei canali più efficaci di diffusione dei dati alla creazione di veri e propri uffici stampa, mentre i media a loro volta hanno la necessità di compiere uno sforzo in più per uscire dagli stereotipi dell’immaginario collettivo da sempre legati al mondo sotterraneo. A historical overview of the caving events that received the most attention from newspapers is followed by some considerations on the current state of the generalist media that continues to provide an erroneous or partial view of Speleology as an “enterprise”, as well as of the exploratory and scientific results obtained in subterranean activities, which are often simply ignored. In the era of global information, new communication strategies are needed to face generalist media, from the identification of more efficient channels for data sharing, to the creation of actual press offices, whilst the media, on the other hand, needs to make an extra effort to leave behind the collective stereotypes that have always been associated with the subterranean world.

Reports on research carried out under the aegis of the European Community as part of the Step Programme. Researchers from the following universities contributed: Berlin (Germany), Grenoble (France), Lancaster (Great Britain), Liège (Belgium), and The Catholic University (Milan, Italy). Aims to evaluate public perception of individuals and organizations as informers in situations where there is a high level industrial risk. Discusses the following: the clarity of communication, the degree of professionalism of the information sources, the extent to which the message attributed to each of the important informers was credible. Treats this as a comparative study under the terms of Article 8 of the Seveso Directive which invites public authorities, as well as so‐called “risk” industries, to keep the population informed of the potential dangers to which they are exposed as a result of industrial activity.