Riprendendo i contributi presentati alla luce del dibattito attuale, largamente orientato in senso interdisciplinare, si focalizzano alcuni punti. Anzitutto la fluidità della figura dell’ambasciatore che, nella prima età moderna, poteva anche essere un letterato e che spesso era una personalità eminente per cultura, attratta dalla riscoperta dell’antico, dalle lingue classiche, dai saperi naturalistici. Ne discendeva l’agency di questi ‘diplomatici’, circondati da segretari, traduttori, copisti, volta alla ricerca di libri e manoscritti e l’importanza delle loro biblioteche tendenzialmente diversificate, ma che nel tempo diventano anche strumenti di lavoro. Se un libro poteva essere un prezioso dono diplomatico, gli ambasciatori contribuivano alla circolazione culturale anche favorendo la pubblicazione di testi e intervenendo nel processo editoriale. Si sottolineano, infine, le discontinuità tra prima e tarda età moderna, quando l’accelerazione del processo di professionalizzazione della diplomazia e l’irruzione di temi inediti nel dibattito politico si riverberano anche nel rapporto tra diplomatici e libri. Reflecting on the papers in relation to the current discussion, which is largely interdisciplinary, a number of points are highlighted. First of all, the fluidity of the figure of the ambassador who, in the early modern age, could also be a man of letters and was often an eminent cultural personality, fascinated by the rediscovery of antiquity, classical languages and naturalistic knowledge. Hence the agency of these 'diplomats', surrounded by secretaries, translators, copyists, in search of books and manuscripts, and the importance of their libraries, which were generally diversified and over time became working tools. If a book could be a precious diplomatic gift, ambassadors also contributed to the cultural circulation by promoting the publication of texts and intervening in the editorial process. Finally, the discontinuities between the early and late modern age are underlined, when the quicker professionalization of diplomacy and the irruption of new themes in the political debate also affected the relationship between diplomats and books.