1. Abilità linguistiche, extralinguistiche e paralinguistiche in pazienti con lesioni focali all’emisfero destro
- Author
-
Parola, Alberto, Gabbatore, Dr Ilaria, Cossa, Federico, Gindri, Patrizia, Bara, Bruno G., Bosco, Francesca M., Sacco, Katiuscia, and Auricchio, A
- Subjects
Psychology: Cognitive Psychology ,Neuroscience: Neurolinguistics ,Neuroscience: Neuropsychology ,Cognitive Psychology ,Neurolinguistics ,Neuropsychology - Abstract
Pazienti con lesioni focali all’emisfero destro (RHD), pur mostrando abilità linguistiche complessivamente preservate, riportano frequentemente una compromissione delle abilità comunicative (Cummings, 2009), che interessa in modo particolare la sfera pragmatica: deficit nelle abilità conversazionali (Lehman, 2006), nella comprensione di espressioni non letterali (Papagno et al., 2006), nel riconoscimento della prosodia (Pell, 2007) e delle espressioni facciali (Kucharska-Pietura et al., 2003). La maggior parte degli studi (e.g Cheang & Pell, 2006; McDonald, 2000) ha valutato le competenze pragmatiche dei pazienti RHD attraverso il canale linguistico, mentre è stata meno studiata la componente gestuale (Brownell, 1999). La Teoria della Pragmatica Cognitiva (Bara, 2010), propone un modello unitario della comunicazione, in cui la competenza comunicativa è indipendente dal mezzo, linguistico o extralinguistico, utilizzato per veicolare significati; conferme a tale modello si ritrovano in studi su popolazioni cliniche (Gabbatore et al., 2014, Angeleri et al., 2008). Cutica et al. (2006), in particolare, hanno studiato le abilità pragmatiche in comprensione con un campione di pazienti con lesioni all’emisfero destro e sinistro (LHD), evidenziando come i pazienti RHD, rispetto a quelli LHD, mostrassero deficit più gravi nella componente extralinguistica, a conferma di una specializzazione dell’emisfero destro nelle componenti extralinguistiche e paralinguistiche. Data la grande variabilità di profili associati ai deficit comunicativi nei pazienti RHD (Myers, 2005), è fondamentale l’utilizzo di strumenti di assessment che permettano una valutazione globale ed approfondita (Angeleri et al., 2012). Un assessment puntuale è inoltre necessario per impostare trattamenti riabilitativi mirati (e.g. Bosco et al., 2013).
- Published
- 2014