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Negli anni Duemila sono stati pubblicati numerosi libri che raccontano vite di persone disabili: difficoltà, relazioni con la famiglia, con gli amici, con le figure e i luoghi di cura, con le istituzioni. Molte sono testimonianze di madri, padri, fratelli, sorelle o sono scritti degli stessi disabili che ripercorrono o reinventano narrativamente la loro condizione. Una produzione - stimolata dal mondo editoriale che ha intercettato un bisogno di sensibilizzazione, informazione e riconoscimento – in cui, nella varietà degli stili e dei generi, si segnalano alcune prove di originalità espressiva ed efficacia comunicativa.

Il lavoro conclude la pubblicazione delle Opere di Gesualdo Bufalino, avviatasi con il primo volume (Opere 1981-1988, Milano, Bompiani, 1993), curato insieme a Maria Corti. Nel volume figurano notizie sui testi che ricostruiscono criticamente la genesi delle edizioni, valendosi di una ricca documentazione originale. L’ampio saggio introduttivo che propone una lettura della produzione degli anni ’90 dello scrittore siciliano. Lo studio coglie elementi di continuità (tematici, strutturali, stilistici) con i primi libri, ma insieme mette in luce la direzione di una sperimentazione più comunicativa e affabile, indagata in particolare attraverso l’analisi delle costruzioni sintattiche, della voce narrante e della rappresentazione della parola dei personaggi.

Il lavoro di curatela aggiorna, integra e arricchisce significativamente una precedente edizione delle Opere di Meneghello (Opere I, a cura di F. Caputo, con introduzione di C. Segre, Milano, Rizzoli, 1992 e 1997 e Opere II, a cura di F. Caputo, con introduzione di P.V. Mengaldo, Milano, Rizzoli, 1997). Nel volume figurano notizie sui testi che ricostruiscono criticamente la genesi delle edizioni, valendosi di una ricca documentazione originale e una ampia bibliografia. La Cronologia è la prima ampia ricostruzione critica dell’itinerario personale, culturale e letterario di Luigi Meneghello, delineata con largo ricorso ad autocommenti tratti da scritti poco noti, inediti e carteggi, con nuove testimonianze dell’Autore.

Il saggio prende in esame gli interventi attuati fra la prima (1964) e la seconda edizione (1976) dei Piccoli maestri di Luigi Meneghello, passando attraverso l’alleggerimento operato già per la traduzione in inglese del 1967. Vi si illustra come le varianti intervengano sulle modalità discorsive di base del testo, come l’analisi di quello che viene / non viene modificato consenta di mettere a fuoco i gangli vitali dello stile di Meneghello, che in lui si misura sempre con la realtà delle cose e del pensiero

Il saggio, su suggestione delle tante celebrazioni e iniziative dedicate al centenario della prima Guerra Mondiale, è una ricognizione dei passi, asciutti e ‘indiretti’, di Libera nos a malo di Luigi Meneghello in cui si ricorda l’evento che ha segnato la storia e la memoria del nostro Paese e del Paese di Meneghello in particolare, a ridosso delle linee dei combattimenti, terreno di spostamento di truppe, meta di profughi, e che come ogni altra località italiana ha pagato il suo tributo di vittime. Alcune pagine di Libera nos a malo fanno esplicito riferimento al diario di un sacerdote di Malo, Don Tarcisio Raumer. Una copia del diario è presente fra i libri di Meneghello, che ne ha evidenziato diversi passaggi: nell’intervento vengono presi in esame e posti a confronto con il testo meneghelliano

L'intervento ha preso in esame i tempi, le figure (mediatori e 'induttori' di apprendimento), i modi, che hanno segnato il percorso formativo di Luigi Meneghello, in particolare durante l'esperienza della Resistenza ricostruita nel suo libro I piccoli maestri, di cui nel 2014 si è celebrato il cinquantenario della pubblicazione.

Il contributo analizza le modalità di rappresentazione delle dinamiche formative fra allievi, maestri e professori e fra genitori e figli nella produzione letteraria di Carlo Dossi, la cui opera, riflessione e attività professionale sono state contrassegnate da una costante attenzione alle problematiche educative

Il saggio ricostruisce i rapporti di Meneghello con le case editrici presso cui ha pubblicato le sue opere. Si prendono in esame le scelte, condotte sempre con grande consapevolezza, dei diversi contesti editoriali, l’attenzione e la cura per gli aspetti paratestuali (dalle copertine agli autocommenti, alle note d’autore) in cui Meneghello dà conto, in maniera raffinata, sintetica, a volte volutamente ellittica, divertita e ironicamente puntigliosa del suo operato. All’insegna della duttilità, nel rispetto di un pubblico che l’autore si immagina solo in parte costituito da esperti, ma si augura avvertito e catturato dal “richiamo (appeal) di un racconto e lo speciale mordente (bite) di un buon saggio non convenzionale”

L’intervento prende in esame l’ampio e articolato campo dei “modi di dire la letteratura” nell’opera di Meneghello: dalla modalità di scrittura critico-didattica, divulgativo-giornalistica (messa in atto come docente, recensore, conferenziere), ai procedimenti dell’intertestualità, ai significativi momenti di riflessione esplicita sulle «virtù delle scritture letterarie»: Meneghello parla di testi letterari da lui tradotti, di opere e autori frequentati, letti, commentati, detti da altri; scrive anche dei suoi testi, del suo fare letteratura e dei libri che hanno agito sulla sua scrittura, in modo più o meno diretto, per attrazione o contestazione

Il saggio prende in esame le modalità di rappresentazione dello sport nei libri di Meneghello (registri espressivi, procedimenti narrativi e stilistici) e i significati che l’autore allo sport attribuisce: occasione per saggiare la volontà, occasione per l’io di misurare se stesso e gli altri; rivelatore di una civiltà; metafora per veicolare riflessioni esistenziali, sulla conoscenza, sulla formazione. L’intervento è completato dall’analisi del progetto di un libro, intitolato “Spor”, inedito, conservato fra le carte dello scrittore

Il volume presenta gli atti di un convegno organizzato da Francesca Caputo e Giuseppe Barbieri a un anno dalla morte di Luigi Meneghello. Gli interventi sondano, attraverso analisi e testimonianze, la specifica vocazione di scrittore di Meneghello, tesa fra la ricerca delle parole e il ragionamento sul ruolo che esse hanno nel farci comprendere ciò che di "singolare, non accessibile con i normali strumenti conoscitivi" si cela nella nostra esperienza

Il saggio prende in esame il tema dell'educazione in Meneghello studiando le connessioni fra Fiori italiani, il vasto e illuminante laboratorio dei tre volumi delle Carte e gli abbozzi di un testo inedito intitolato L'Emilio. Propone una tipologia articolata dei protagonisti dell'educazione, delle situazioni, delle prassi, dei contesti educativi, analizzandone la loro sceneggiatura narrativa.

This paper posits the centrality of an opposition between dialogue and silences, both in Sciascia’s novel and in the 1968 film version by Damiano Damiani, arguing indeed that these elements have a structuring function in the novel, but that the subtleties therein are not always conveyed in the adaptation.

Il contributo analizza l'impianto strutturale e la tipologia degli scambi dialogici del primo romanzo di Maria Corti, L'ora di tutti

Il saggio prende in esame la voce dei protagonisti e ricostruisce come - attraverso discorsi e dialoghi - Lussu, riducendo al minimo inserti commentativi e riflessivi del narratore, ritragga la concretezza e la crudezza della condizione di vita dei soldati, l’astrattezza velleitaria e le smanie criminali di onnipotenza dei generali, la difficoltà degli ufficiali di mantenersi saldi e lucidi in mezzo a tanta spesso evitabile carneficina. Nella restituzione delle parole di questa umanità in guerra Lussu non si arresta all’area del confronto strutturato e del discorso articolato. Ritrae anche lo spazio di una parola meno organizzata, da un lato seguendo il serpeggiare informale delle voci, il loro costituirsi e diffondersi, dall’altro fissando l’emergenza improvvisa e perentoria delle parole scandite e gridate: ordini e incitamenti. Così come richiama il valore del tacere, tratteggiando silenzi eloquenti, colpevoli, tattici, e silenzi ‘perduti’. L’analisi della zona testuale delle parole dei personaggi fa così emergere con forza la lettura antiretorica della vita di trincea.

Il saggio analizza, attraverso dichiarazioni d'autore e lo studio delle carte preparatorie conservate presso il Fondo manoscritti dell'Università di Pavia e presso la Fondazione Bufalino di Comiso, lo stile di ideazione e costruzione dei libri di Bufalino.

Il lavoro è consistito nella curatela della sezione di letteratura italiana per l'aggiornamento del Dizionario delle Opere e dei Personaggi della casa editrice Bompiani e nella stesura di alcune voci nuove (G. Bufalino, Diceria dell'untore, p. 2406; G. Bufalino, Le menzogne della notte, p. 5498; M. Corti, L'ora di tutti, p. 6389; M. Corti, I principi della comunicazione letteraria, p. 7521).

Il saggio prende in esame le modalità di rappresentazione degli animali presenti in modo diffuso nell'opera di Meneghello e mette in luce la funzione e il senso di cui sono portatori (rilevatori di differenze sociali e generazionali, correlativi oggettivi di personaggi, termini di paragone icastici...). L'uso del materiale animale è improntato anche a una spinta conoscitiva, che consente all'autore, fissando 'stili di vita' animale, di riflettere sul nostro.

Il volume raccoglie molteplici e concrentriche letture (di taglio linguistico, stilistico, intertestuale, tematico) che contribuiscono a storicizzare Libera nos a malo di Luigi Meneghello e ne mettono in evidenza l'inimitabile vitalità espressiva e la forza conoscitiva

Saggio premesso alla raccolta di interventi critici di Amelia Rosselli che rende atto da un lato della pluralità di interessi, della curiosità e volontà di immergersi con slancio partecipativo nella vita culturale e di interrogarsi sulla realtà del suo tempo, dall'altro tratteggia le specificità stilistiche e argomentative di una scrittura 'pratica' dal forte rigore etico.

Il volume è la raccolta di scritti pubblicati da Amelia Rosselli su autori e temi molto divaricati fra loro: saggi su musica, poesia, metrica, recensioni di poeti italiani e stranieri, articoli su testi di narrativa, di teatro e di saggistica, interventi militanti su questioni culturali e problematiche sociali d'attualità, a cui si aggiunge una sezione di scritti su di sé (curricula, interviste, l'incandescente e angosciosa "Storia di una malattia"). Il volume è preceduto da un saggio introduttivo che illustra la tipologia di questi interventi, le strutture stilistiche e le modalità argomentative. Le note ai testi si avvalgono dei materiali del Fondo Rosselli conservati presso il Fondo Manoscritti dell'Università degli Studi di Pavia.

Il saggio analizza le strategie editoriali della Bompiani per le collane per ragazzi e la loro fisionomia. La ricerca si è avvalsa delle carte dell'Archivio personale Bompiani conservato presso il centro Apice dell'Università degli Studi di Milano e dei materiali dell'Archivio della casa editrice.

La produzione narrativa di C. Dossi viene analizzata dal punto di vista delle strutture sintattiche e dell'interazione dialogica fra i personaggi, componenti della scrittura dossiana meno frequentate dalla critica che ha valorizzato soprattutto la smagliante espressività lessicale. L'indagine guidata da queste due prospettive consente di mettere in luce i meccanismi di rappresentazione della realtà e di costruzione del pensiero, consente di evitare una limitaizone troppo netta dell'opera di Dossi alla dimensione autobiografica, rispettando la tensione costante fra le ragioni dell'io e l'interesse critico per gli altri.