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L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il succes-so economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pub-blica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell’urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne., The article rediscovers the urban project created by famous urban planner and historian Leonardo Benevolo for the San Polo district in Brescia, focusing on the public urbanisation method, tested for the first time in Italy and, despite the economic and urban success of the operation, never repeated since. The first section provides an overview of the political and administrative conditions that brought Benevolo to Brescia, and his relationship with Luigi Bazoli, the enlightened town planning councillor. The second section describes the paradigm shift brought about by public urbanisation: a revolution in the systems of land ownership in Italy that aimed to align itself with the main European countries by defining a market for publicly owned urbanised areas that would lower construction prices and allow for cohesive planning of urban development. The third section offers a critique of the planning operation, underlining its undisputed merits, but also highlighting its limitations and unexpressed possibilities. The fourth section shows how San Polo is a uchronia, a single fragment of an alternative history, illustrating how, in 1962, Fiorentino Sullo’s proposal for national urban reform, which would have made public urbanisation a state law, raised such great concerns that it provoked an attempted coup d’état. The conclusion re-inserts San Polo into the contemporary age, verifying the urban value of the operation fifty years later and attempting to bring to light Benevolo’s lesson, unheeded but still valid for today’s challenges.

L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il succes-so economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pub-blica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell’urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne., The article rediscovers the urban project created by famous urban planner and historian Leonardo Benevolo for the San Polo district in Brescia, focusing on the public urbanisation method, tested for the first time in Italy and, despite the economic and urban success of the operation, never repeated since. The first section provides an overview of the political and administrative conditions that brought Benevolo to Brescia, and his relationship with Luigi Bazoli, the enlightened town planning councillor. The second section describes the paradigm shift brought about by public urbanisation: a revolution in the systems of land ownership in Italy that aimed to align itself with the main European countries by defining a market for publicly owned urbanised areas that would lower construction prices and allow for cohesive planning of urban development. The third section offers a critique of the planning operation, underlining its undisputed merits, but also highlighting its limitations and unexpressed possibilities. The fourth section shows how San Polo is a uchronia, a single fragment of an alternative history, illustrating how, in 1962, Fiorentino Sullo’s proposal for national urban reform, which would have made public urbanisation a state law, raised such great concerns that it provoked an attempted coup d’état. The conclusion re-inserts San Polo into the contemporary age, verifying the urban value of the operation fifty years later and attempting to bring to light Benevolo’s lesson, unheeded but still valid for today’s challenges.

L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il succes-so economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pub-blica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell’urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne., The article rediscovers the urban project created by famous urban planner and historian Leonardo Benevolo for the San Polo district in Brescia, focusing on the public urbanisation method, tested for the first time in Italy and, despite the economic and urban success of the operation, never repeated since. The first section provides an overview of the political and administrative conditions that brought Benevolo to Brescia, and his relationship with Luigi Bazoli, the enlightened town planning councillor. The second section describes the paradigm shift brought about by public urbanisation: a revolution in the systems of land ownership in Italy that aimed to align itself with the main European countries by defining a market for publicly owned urbanised areas that would lower construction prices and allow for cohesive planning of urban development. The third section offers a critique of the planning operation, underlining its undisputed merits, but also highlighting its limitations and unexpressed possibilities. The fourth section shows how San Polo is a uchronia, a single fragment of an alternative history, illustrating how, in 1962, Fiorentino Sullo’s proposal for national urban reform, which would have made public urbanisation a state law, raised such great concerns that it provoked an attempted coup d’état. The conclusion re-inserts San Polo into the contemporary age, verifying the urban value of the operation fifty years later and attempting to bring to light Benevolo’s lesson, unheeded but still valid for today’s challenges.