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Studies of literacy in pre-modern societies have most frequently discussed the phenomenon in terms of communication between readers and writers. It is viewed as a ‘technology of the intellect’, the primary function of which is to facilitate communication and the storage and retrieval of information. The classic analysis by Jack Goody interprets literacy as a technology which transforms cognitive processes and relationship with information, and is a fundamental enabling factor in the developme...

Per i luoghi indicanti sepoltura l’etrusco conosce una straordinaria ricchezza lessicale, forse anche superiore a quanto non si tenda a riconoscere. L’interesse è qui rivolto in prima istanza alle definizioni di luoghi della tomba (immobili) più che a supporti mobili destinati ad accogliere o a indicare la presenza dei resti del defunto. Si intende inoltre sottolineare da un lato il riprodursi di schemi formulari, oltre che di un lessico, differenziati in base ai luoghi di attestazione, dall’...

Curieusement, alors que l’archéologie atteste qu’existaient, dans les cités latinophones de l’Italie républicaine, des emplacements où l’on regroupait les sépultures, le latin ne semble pas avoir disposé d’un terme spécifique pour désigner ce que nous nommons cimetière ou nécropole. Cimeterium/coemeterium ou sepulcretum, rares dans les sources littéraires, ne sont pas attestés épigraphiquement avant l’époque impériale. Comment les auteurs antiques appelaient-ils donc les endroits où l’on rass...

M. Torelli : Desideravo poi intervenire sulla relazione di Maggiani, che a mio avviso contiene alcune grandi acquisizioni. Cominciamo dal nuovo accostamento della carica di purθ ad una cassa con rappresentazione di cavaliere in armi. La questione del rango del purθ ha sempre affascinato i cultori di antichità romane per via di un presunto significato della carica identico a dictator, in base ad un meccanico collegamento con il nome di Porsenna. L’evidenza portata da Maggiani ci dice che siamo...

Ce volume d’actes d’un colloque international tenu à l’École française de Rome du 5 au 7 mars 2009 constitue l’étape finale d’un travail collectif de quatre ans financé par l’Agence nationale de la recherche et mené au sein du groupe « Épigraphie et nécropoles d’Italie » constitué de Cl. Berrendonner, C. Cousin, Emm. Dupraz, J. Hadas-Lebel, L. Haumesser et de G. Van Heems à l’intérieur de l’UMR 8546 du CNRS. Cette équipe de jeunes chercheurs s’est donné pour objectif de recenser les inscripti...

F.-H. Massa-Pairault : Volevo un attimo intervenire sulla relazione Benelli che mi ha molto interessata per la distinzione tra pubblico e privato e come essa si traduce nelle formule onomastiche e nelle ripartizioni tra le varie categorie di monumenti. Vorrei procedere per interrogative per essere sicura di avere capito tutto l’insieme del discorso. La prima si riferisce alla tabula aenea, con, da una parte, questa legge romana, che mi pare aveva studiato a suo tempo anche Mommsen, e, dall’al...

M. Gras : Merci à Emmanuel Dupraz pour son exposé. Io sono particolarmente felice di sentire in questa sede parlare di Peligni, di Marsi, di Vestini, non soltanto perché da qualche anno portiamo avanti una prospezione archeologica nella zona dei Vestini con Stéphane Bourdin, ma perché poi il primo archeologo della scuola francese nel 1880, E. Fernique , aveva lavorato proprio sui Vestini e sui Marsi, e dunque torniamo alle origini, che ogni tanto non fa male. M. Torelli : Vorrei prima di tutt...

D. Briquel : Je voudrais faire une petite remarque à propos de l’exposé passionnant sur Dyrrachium, qui nous a bien montré l’importance de cette relation entre l’iconographie et les textes, et montrer le type d’information supplémentaire qui vient de la confrontation. Il est toujours présenté comme un peu surprenant le fait que ces soldats se présentent avec un volumen. En réalité, c’est un type de phénomène qu’on trouve assez fréquemment dans le milieu militaire, et je pense en particulier a...

I am grateful for the invitation to this conference, which has given me a chance to see so many friends and colleagues and learn so much ; and for the suggested topic, that made me look at mirrors in a new way. Something over three thousand Etruscan bronze mirrors have been found, and are currently being published in the international Corpus of Etruscan Mirrors (CSE). This number evidently represents only a small percentage of the mirrors that were actually given to elite women during their l...

Le corpus épigraphique étrusque est un corpus résolument à part dans le panorama des peuples de l’Italie préromaine, où il se distingue tant par la précocité de l’apparition de l’écriture – que confirme le riche dossier des inscriptions étrusques du VIIe siècle av. J.-C., comptant quelque 120 inscriptions, grâce auxquelles l’Étrurie fait figure de pionnière dans l’emploi et la diffusion de l’écriture en Italie – que, plus généralement, par l’ampleur de son corpus qui, du VIIe siècle à l’aube ...

Le grandi raccolte epigrafiche del XIX secolo e dei primi anni del secolo successivo hanno avuto certamente il grandissimo merito di fornire uno strumento insostituibile per lo studio dell’etrusco. E tuttavia l’entusiasmo che le ha propiziate ha fatto troppo spesso dimenticare l’importanza del supporto sul quale le iscrizioni sono realizzate, che assai raramente ha avuto l’onore di una raffigurazione ed al quale in genere è stato fatto soltanto un riferimento generico, ad esempio in relazione...

Premessa (G. B. G.) Nello specifico dei temi di ricerca del gruppo EPIPOLES il nostro contributo riguarda la possibile equivalenza fra mondo dei vivi e mondo dei morti sulla base della testimonianza epigrafica. Desideriamo ringraziare in particolare M.-L. Haack per aver perseverato nell’impresa di pubblicare, a più di cinque anni di distanza, gli atti di un Convegno che ha destato tanto interesse e dibattito. Da tale ricerca iniziale, presentata in questa sede, si è poi sviluppato il progetto...

F.-H. Massa-Pairault : J’ai été très intéressée par l’ensemble des communications de cette après-midi, à la fois du point de vue de la méthode et de la théorie, et du point de vue des exemples qui ont été présentés. La tendance générale qui se dégage de ces communications c’est celle de mettre en équation des « processi », comme on dit en italien, au-delà des structures ; et c’est une tendance qui naturellement rencontre non seulement toute la méthodologie moderne des sciences, mais également...

Le travail proposé ici est une tentative de synthèse rapide sur la question de l’épigraphie funéraire en contexte indigène dans la péninsule Ibérique. Il a été axé autour des problématiques suggérées par les organisateurs de la rencontre : le rôle de l’écriture dans l’organisation des nécropoles, les facteurs de mutation des nécropoles perceptibles par le biais des inscriptions, afin de fournir des exemples lors de la discussion. Disons-le d’emblée : le phénomène graphique dans le monde funér...

G. Colonna : Anzi tutto voglio complimentarmi con De Angelis per questo grosso passo avanti che ha fatto compiere alla ricerca, nel confronto della tomba, o delle tombe degli Afuna e degli Arnthni. Perché non ha nominato il sarcofago scolpito degli Arnthi ? Di un Vel Arnthi ? Ecco un altro monumento che in questo discorso potrebbe avere un posto. Mi pare, se non ricordo male, adesso sono ricerche che io ho fatto un po’ di anni fa, ma che sia più antico del sarcofago degli Afunei. Questa è la ...

Il punto di partenza della mia relazione è la considerazione del complesso campo dell'interpretazione delle necropoli come un contesto privilegiato di ricerca in ambito archeologico in primo luogo perché l'evidenza funeraria implica uno dei più alti gradi di « intenzionalità » da parte della collettività corrispondente e, dunque, costituisce una fonte di informazioni preziosa sulle ideologie, sulle mentalità e sulla produzione dell'immaginario sociale. L'ambiguità del rapporto tra immagine fu...

F. Beltrán : J’ai beaucoup apprécié la présentation de G. Van Heems, parce que je pense que dans un colloque comme celui-ci, il est important de rappeler tout de même que, dans la culture épigraphique, l’espace funéraire est un espace pour ainsi dire marginal au moins du point de vue des Anciens. Il y a le fameux passage de Pline l’Ancien où, quand il parle de l’introduction à Rome de statues en bronze, tout le monde a été pris par une humanissima ambitio de dresser ces statues au forum pour ...

Il sarcofago chiusino di Hasti Afunei, dell'ultimo quarto del III sec. a.C., è un monumento eccezionale per numerosi versi, che vanno dalla qualità dell'esecuzione artigianale fino ad arrivare alla varietà dei dettagli iconografici (fig. 1). Non ultimo fra i motivi di tale eccezionalità vi è il fatto che la denominazione della defunta non è garantita, come di consueto, da una formula onomastica campeggiante isolata sul bordo del coperchio o sull'orlo superiore della cassa, in rapporto diretto...

En décembre 1977, l'Institut oriental de Naples et le Centre de Recherches comparées sur les sociétés anciennes de Paris avaient organisé à Ischia un colloque dont les contributions réunies dans le livre La mort, les morts dans les sociétés anciennes, sous la direction de G. Gnoli et de J.-P. Vernant se proposait d’étudier les idéologies funéraires dans les sociétés anciennes. Dans ce livre, J.-P. Vernant considérait qu’étudier l'idéologie funéraire ne consistait pas seulement à chercher ce q...

M. Cuozzo : Soltanto una piccola notazione per quanto riguarda l’intervento di G. Colonna e in particolare per la necropoli di Pontecagnano : una notazione sulla topografia. Le principali necropoli dell’orientalizzante continuano ad essere dislocate ad occidente e ad oriente del centro abitato antico, e non in continuità con quelle dell’età del Ferro, che si dispongono in sepolcreti in voluta discontinuità, ma, comunque, nelle stesse aree occupate durante l’età del Ferro. L’area di Piazza Ris...

Il tema proposto dagli organizzatori dell’incontro su « L’écriture et l’espace de la mort » per il mio intervento era abbastanza preciso: un esame aggiornato degli sviluppi dei metodi e dei temi della « archeologia della morte ». Cosa che, oggi come in passato, io posso fare in termini di riflessione dialettica, partendo dalla prospettiva parallela e parzialmente collaterale di uno studioso di storia sociale e antropologia del mondo antico. Questo compito mi ha consentito di tornare a riflett...

Discussion - 2 F.-H. Massa-Pairault : Dell’intervento della collega Frisone, ho ritenuto una cosa che mi sembrava molto interessante, tra le molte che ha detto, anche se non ha dato nessun esempio. É proprio per questo che chiedo adesso un esempio. Ha parlato di casi in cui si cerca di segnare il carattere ancestrale, il carattere tradizionale della sepoltura, e proprio nel momento in cui si cambia. E quindi mi pare che ci sono più casi. Che ne pensa ? Non avrebbe adesso degli esempi da dare ...

D. Briquel : Grazie mille a Larissa Bonfante per il suo importante discorso che ci mostra benissimo la complessità del discorso attorno agli specchi, che non sono semplicemente scènes de genre, ossia soltanto legati al matrimonio, ma che hanno tutti insiemi questi significati. M. Torelli : Volevo intanto complimentarmi per l’impresa che mi pare state affrontando, questa dello studio complessivo del sistema rappresentativo degli specchi. Solo una piccola nota sullo specchio prenestino con Juno...

La documentazione epigrafica etrusca arcaica è composta principalmente da brevi testi, la cui ripetitività formulare consente di inserirli in poche tipologie precise, che registrano il possesso o il dono, ulteriormente connotate in base al contesto di riferimento (funerario, sacro, domestico). Si può dire pertanto che una « cultura epigrafica » ben definita è in atto sin dal VII secolo, quando il materiale è sufficientemente consistente e diffuso da poter ricavare informazioni di carattere ge...

D. Briquel : Juste une petite remarque rapide sur la communication de Clara Berrendonner. Effectivement on se rend bien compte que pour les Romains, l’idée de sépulture à l’intérieur de la ville, à l’intérieur de la zone pomériale, était quelque chose de tout à fait aberrant, et je rajouterai simplement un trait qui va dans ce sens-là, que quelque fois, il semble qu’on ait la trace indirecte de trouvailles archéologiques qui devaient correspondre à des sépultures et qui forcément étaient évac...

Il tema che mi propongo di affrontare è assai vasto: accennerò solo ad alcune delle molte questioni che sono sul tappeto. Anzitutto va detto che manca tuttora una trattazione esauriente dell’epigrafia funeraria etrusca, nonostante, o forse proprio perché, le iscrizioni funerarie rappresentino la componente di gran lunga più cospicua, in termini quantitativi, del corpus di quella lingua. Appare infatti sempre più superato, anche a causa dell’enorme incremento di testimonianze, specialmente nel...

M. Torelli : Quanto alla relazione che abbiamo sentito per ultima, intanto ringrazio per aver ricordato il deposito di Casale Pian Roseto. Devo ribadire che l’alfabeto adoperato non è etrusco; quanto alla prima s rovesciata, possiamo senz’altro dire che si tratta di un segno proprio dell’estremo sud del Lazio, comune ai testi latini ed ai testi etruschi. Sbagliavo, poi, nella prima edizione a leggere come san un segno che non ha confronti localmente : si tratta di una m, che offre una sola le...

Nel panorama delle necropoli del mondo antico quella di Renea, isola prospiciente a Delo, dove, in ragione della sua sacralità, c’era interdizione di sepoltura, rappresenta un caso del tutto particolare. Per la sua natura e il suo contesto, per i motivi appena detti, rappresenta la necropoli di una comunità non coesa né socialmente né, soprattutto, etnicamente, bensì il luogo di sepoltura occasionale e quasi obbligato per la prossimità ad un sito di frequentazione internazionale, crocevia di ...

Marie-Laurence Haack, Introduction. Les nécropoles, miroirs des morts, reflets des vivants ? L’article introduit la série des communications, en rappelant le cadre dans lequel elles s’inscrivent. Il a été demandé aux participants au colloque « L’écriture et l’espace de la mort » de s’interroger sur les relations spéculaires entre habitat et nécropoles par le biais des inscriptions funéraires. Le choix de cette problématique est l’aboutissement d’un programme de travail de jeunes chercheurs da...

Dyrrachium est une des colonies trans-marines les plus proches de Rome. Une journée de navigation la sépare de l’Italie. Depuis longtemps, Dyrrachium est un grand port aux activités maritimes très diversifiées, situé dans une zone de contacts culturels aux confins de deux mondes, celui qui parle grec et celui qui parle latin. Dyrrachium est aussi la ville qui, en Albanie, fournit le plus grand nombre d’inscriptions latines, avec le chiffre de 150, c’est à dire plus de la moitié des inscriptio...

G. Colonna : Io volevo intervenire sulla relazione Cousin, ma, dato che parliamo della relazione sugli specchi di Larissa Bonfante, ho scritto un articolo proprio su questo : è l’eidolon, non c’è differenza colle rappresentazioni funerarie, anche lì è l’ombra di Tiresia, non è Tiresia. E questo lo dimostrano i confronti figurativi con eidolon sui vasi magno-greci, accanto alla figura. E volevo chiedere, per tusna, se ho capito bene, tu pensi che sia un aggettivo derivato da Turan ? Non può es...

F.-H. Massa-Pairault : Dans la communication de K. Lomas, les exemples sont à la fois très importants et très clairs, grâce à des statistiques sur le nombre croissant des épitaphes au IIIe siècle avant J.-C. Cependant, si nous étions dans un contexte d’analyse historique traditionnelle, nous dirions: les épitaphes augmentent au cours du IIIe siècle pour des raisons de structures sociales ou de changements sociaux évidents. Comme toutes les sociétés indigènes d’Italie méridionale, entre la fin...

G. Colonna : Intervengo sulla relazione di Belfiore. Sono abbastanza convinto di quello che ha detto. È una linea che io stesso ho seguito. Ma per muni, la parola isolata, quello che ho proposto è che sia un aggettivo, come lo sostengo in Scienze dell’Antichità del 2000. Muni è locus: però, muni sta anche per munie, un aggettivo del luogo, altrimenti non si spiegano iscrizioni vascolari nel corredo con scritto muni. Vuol dire « appartenente al luogo », non il « luogo ». Mi sembra che questo p...

F. Frisone : Volevo soltanto chiedere conferma al Professor Poccetti, di una cosa che a me sembrava interessante di questa interazione: c’è quest’acculturazione del modello dell’epitaffio greco, che è estremamente interessante. Le comunità provenienti dall’Italia, i cittadini romani residenti a Delo si acculturano alla forma comunicativa della tomba che, per certi aspetti, è in effetti diversa, più loquace del epitaffio romano in genere. Più comunicativo di dati personali, per esempio. P. Poc...