Il presente lavoro commenta la nuova disciplina dei conflitti di interesse alla luce del recepimento nell'ordinamento interno delle disposizioni della direttiva MiFID, fornendo un quadro dell'evoluzione giurisprudenziale e dottrinaria registratasi nelcorso degli anni sul tema In particolare, si osserva come una più accentuata "modularità", in termini di contenuto (e di valore aggiunto per il cliente), dei servizi di investimento che gli intermediari prestano, si concretizza anche in un differenziato assetto delle regole di conoscenza del cliente (know your customer) e di valutazione circa l’adeguatezza (suitability) delle sue disposizioni. Tali regole, ad oggi applicabili in modo comune ad ogni servizio di investimento, si articolano nel sistema della MiFID e delle relative misure di esecuzione in modo differente, in relazione ai diversi servizi di investimento: a tutto tondo, "adeguatezza", per i servizi di gestione individuale e consulenza, in modo più limitato, "appropriatezza", per gli altri servizi, fino a disapplicarsi del tutto nel caso dei servizi di negoziazione e di ricezione ordini prestati in modalità "execution only". Rileva a tal proposito la disciplina dei doveri di informazione dell’intermediario nei confronti del cliente, in generale pensati con riguardo alla tipologia di strumento finanziario interessato, più che al singolo strumento finanziario trattato.