39 results on '"città"'
Search Results
2. Per un'idea di città culturale
- Abstract
Il contributo illustra il concetto di città culturale come ecosistema in cui interagiscono persone, spazi e luoghi, fatti culturalmente rilevanti, processi e attraverso questa prospettiva analizza il caso della città di Torino.
- Published
- 2022
3. Per un'idea di città culturale
- Author
-
Argano, Lucio
- Subjects
città ,city ,Settore SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI ,cultura - Published
- 2022
4. Guida alla progettazione della città culturale. Rinnovare le geografie, il design, l’azione sociale, la pianificazione nello spazio urbano
- Abstract
La città è l’espressione più completa delle civiltà, il prodotto della storia, del pensiero e dell’azione umana. È il luogo dove coesistono forme del costruito e dell’organizzazione spaziale unitamente al manifestarsi del sociale, restituendo una complessità che si traduce in evoluzioni e cambiamenti continui. La cultura è la filigrana preziosa di questa complessità, come matrice identitaria che emerge in modo evidente nelle città storiche e come sistema di comportamenti, idee, forme di creatività e interazioni sociali che intrecciano la vita urbana. Nelle dinamiche contemporanee che la città si trova a fronteggiare si profilano sfide emergenti e questioni salienti, come ad esempio il tema della sostenibilità o la giustizia sociale, che reclamano risposte, a partire anche dalle stesse domande di città. Il libro percorre l’idea di città culturale come chiave per navigare nella complessità urbana e per rispondere alle sollecitazioni che la città plurale contraddittoriamente esprime. La città culturale è quella che valorizza le proprie risorse culturali, artistiche, creative, ricomprendendo al loro interno anche le risorse della comunità e delle persone e restituisce un ecosistema culturale urbano più ampio, denotato anche dalla dimensione morfologica, percettiva e sociale dell’urbano. Così facendo la città culturale diventa strumento trasformativo della città nel suo insieme, in grado di stimolare energie e capacità che attivano cittadini, istituzioni e organizzazioni nella costruzione di futuro. Il libro sottolineando l’importanza di un lavoro olistico e partecipativo di progettazione, propone un percorso metodologico per la stesura di un piano culturale urbano come strumento strategico e operativo per realizzare la città culturale.
- Published
- 2021
5. Un-locking communities. Ripensare l'attivazione civica e la partecipazione nell'era post-pandemica
- Author
-
Teresa Carlone, Anna Rosa Favretto, Antonio Maturo, Stefano Tomelleri, and Teresa Carlone
- Subjects
città ,covid-19 ,capitale sociale ,attivazione civica ,comunità - Abstract
Negli ultimi decenni si è assistito a una crescente interazione tra amministrazioni pubbliche e realtà organizzate del territorio che ha dato forma e consolidato modalità di progettazione e realizzazione di politiche pubbliche fortemente connotata da un approccio collaborativo e co-progettato. Dagli anni 2000 l’impostazione condivisa delle politiche pubbliche in vari ambiti del welfare ha incoraggiato il protagonismo di realtà del terzo settore per cui gli strumenti di attivazione e partecipazione sono stati sempre maggiori: si pensi ai Regolamento per l’amministrazione dei Beni Comuni che sono proliferati in tutto il Paese (Arena, Iaione 2012), al riconoscimento di forme di attivazione territoriale più o meno strutturate nei processi di innovazione sociale in ambito sociale e di inclusione che hanno costituito creazione di valore per le periferie urbane e per luoghi dismessi e sottoutilizzati (Ostanel 2017). Se questa struttura ha tenuto in tempi di normalità, favorendo processi di integrazione tra istituzioni e realtà del terzo settore - fino ad arrivare progressivamente ad un sempre maggiore impegno di queste ultime nella progettazione e realizzazione di servizi sociali, educativi, culturali e sanitari - l’emergenza Covid-19 e il conseguente regime di lockdown hanno accelerato dinamiche di inefficienza delle istituzioni pubbliche, incapaci di svolgere il ruolo di soggetti abilitanti la partecipazione, mettendo in luce la fallacia di strumenti e processi di attivazione civica. Sulla scorta di queste premesse, il presente contributo cerca di indagare le conseguenze prodotte dal Covid attraverso le seguenti domande di ricerca: 1) Quali sono stati gli impatti della pandemia su questi processi e strumenti di attivazione? 2) Qual è stata la risposta delle comunità che si sono trovate sguarnite della guida e del coordinamento delle istituzioni nella gestione dei nuovi bisogni delle comunità? 3) Possiamo considerare gli strumenti finora utilizzati sono ancora validi? Dal punto di vista metodologico, sono state condotte 15 interviste semi-strutturate di tipo esplorativo con testimoni privilegiati tra cui soggetti appartenenti a Cooperative, Onlus, Associazioni e gruppi informali della città di Bologna nelle fase conclusiva del lockdown e nella progressiva riapertura delle attività (fase 2 e fase 3). Attraverso i colloqui sono state esplorate le strategie e le modalità alternative di attivazione messe in campo per rispondere alle esigenze in costante mutazione espresse dalle comunità nonché la capacità responsiva delle amministrazioni. In aggiunta è stata approfondita la trasformazione della collaborazione e della reciproca legittimazione nei processi di governance e nella presa in carico dei bisogni sociali tra enti pubblici e realtà del terzo settore. I dati raccolti sono stati trascritti verbatim e analizzati mediante un’analisi del contenuto. L’analisi mostra come la sospensione di tutte le attività abbia generato attivazione di reti di solidarietà e di mutualismo dal basso che non sempre hanno visto proattivi e presenti enti dell’amministrazione nella comprensione dei bisogni impellenti che il lockdown ha accelerato. Questa problematicità si è altresì notata nella gestione delle risposte da garantire alla collettività e nel raccordo con le realtà del territorio. La pandemia ha evidenziato in modo molto netto la necessità di ripensare le modalità di costruire, agevolare e sostenere spazi di empowerment delle comunità e di presa in carico del bene pubblico, senza dover ridurre la complessità di esperienze innovative e atipiche di attivazione civica ai tradizionali canoni amministrativi e normativi, che non sempre si dimostrano efficaci e tempestivi.
- Published
- 2021
6. Scuole e politiche urbane. Uno spazio da disegnare
- Author
-
Paola Savoldi and Federica Rotondo
- Subjects
urban policies ,education ,servizi pubblici ,Sociology and Political Science ,città ,politiche urbane, scuole, città, educazione, servizi pubblici ,schools ,politiche urbane ,scuole ,educazione ,Urban Studies ,public facilities ,urban policies, schools, cities, education, public facilities ,cities - Abstract
Il saggio discute la rilevanza di tre temi tra loro interconnessi: la ricognizione del patrimonio edilizio scolastico; l'estensione istituzionalizzata degli spazi della scuola ad una varietà di spazi urbani; l'assunzione di un approccio di sistema in cui la scuola è variabile influente nella costruzione di politiche urbane. L'obiettivo è duplice: comprendere se le esperienze avviate possano essere consolidate; contribuire alla socializzazione nazionale e internazionale di progetti e protocolli che si sono dimostrati innovativi e praticabili.
- Published
- 2021
7. Guida alla progettazione della città culturale. Rinnovare le geografie, il design, l’azione sociale, la pianificazione nello spazio urbano
- Author
-
Argano, Lucio, Dalla Sega, Paolo, Lelio, Fornabaio, Desirée, Campagna, Nina, Però, Costanza, Rapone, Alessandra, Refolo, and Angela, Tibaldi
- Subjects
project ,città ,progettazione ,city ,Settore SPS/08 - SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI ,cultura ,planning ,pianificazione ,culture ,Settore ICAR/20 - TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICA - Published
- 2021
8. Fattori prevedibili e imprevedibili che incidono sul governo urbano e territoriale
- Author
-
Pasini, N.
- Subjects
politica ,governo ,città ,Milano ,Settore SPS/04 - Scienza Politica - Published
- 2020
9. Paesaggio urbano, spazio urbano
- Author
-
Ferretti, LAURA VALERIA
- Subjects
spazio urbano ,paesaggio ,città ,tessuto urbano - Published
- 2019
10. Città portuali e fronti d’acqua oltre il modello Baltimora. Recensione di Heleni Porfyriou, Marichela Sepe (eds.), Waterfronts Revisited. European ports in a historic and global perspective, Routledge, London-New York, 2017
- Author
-
Moretti, B.
- Subjects
città ,porto, città, rigenerazione, waterfront ,rigenerazione ,porto ,waterfront - Published
- 2018
11. Lineamenti evolutivi dal parco urbano alla infrastruttura paesaggio
- Author
-
Celestini, Gianni
- Subjects
parco ,città ,paesaggio ,infrastruttura paesaggio - Published
- 2017
12. La nuova geografia del consumo e del commercio nelle città capoluogo d’Abruzzo: una prima lettura di base per il futuro quadro della ricerca
- Author
-
Cardinale, Bernardo, Fuschi, Marina, Ferrari, Fabrizio, Di Matteo Dante, Evangelista, Valentina, and Pascetta, Concettina
- Subjects
Commercio, consumo, città ,città ,consumo ,Commercio - Published
- 2017
13. Recensione: Morandi C., Rolando A. and Di Vita S., From smart city to smart region. Digital services for an internet of places, PoliMI Springerbriefs, Heidelberg Dordrecht London, 2016, p. 115, € 41,64 (eBook)
- Author
-
Santangelo, Marco
- Subjects
città ,digitalizzazione ,territorio ,città, territorio, digitalizzazione - Published
- 2016
14. Città lungo le rotte dei migranti : il discorso sul transito e il non-governo dell'immigrazione a Istanbul e Tijuana
- Author
-
Marconi, Giovanna
- Subjects
Messico ,città ,città, migrazioni di transito, esclusione socio-spaziale, poitiche urbane, pratiche inclusive, Tijuana, Istanbul, Messico, Turchia, relazioni internazionali ,poitiche urbane ,pratiche inclusive ,Istanbul ,Turchia ,migrazioni di transito ,Tijuana ,relazioni internazionali ,esclusione socio-spaziale - Published
- 2016
15. Spazio pubblico e città esistente
- Author
-
Toppetti, Fabrizio
- Subjects
spazio pubblico ,città ,luogo ,progetto - Published
- 2016
16. Piccoli comuni e immigrati: immaginario e realtà
- Author
-
Balbo, Marcello
- Subjects
piccoli comuni ,città ,Migrazione ,Migrazione, città, piccoli comuni, politiche urbane ,politiche urbane - Published
- 2015
17. Il ruolo dell’università nel processo di trasformazione sociale dopo la crisi
- Author
-
Michelangelo Savino
- Subjects
Urban Studies ,crisi ,Visual Arts and Performing Arts ,città ,trasformazioni urbane ,Geography, Planning and Development ,Università, territorio, città, cambiamenti sociali, crisi, trasformazioni urbane ,Università ,cambiamenti sociali ,territorio - Abstract
La particolare congiuntura che stiamo vivendo sembra imporre non solo un cambio di registro per le mutate condizioni, ma soprattutto la costruzione di nuovi ruoli in una diversa prospettiva di crescita e di sviluppo della societa e dell’economia. All’interno di un quadro poco chiaro e controverso delle condizioni attuali, l’universita si trova a dover affrontare - al di la delle retoriche - un ruolo decisivo per rilanciare il processo di cambiamento, dovendo ridelineare le sue missioni ma soprattutto il suo ruolo all’interno di un contesto in profondo mutamento
- Published
- 2015
18. Ripensare la salute: per un riposizionamento critico nella psicologia della salute
- Author
-
Braibanti, Paride
- Subjects
teoria della tecnica ,nascita ,promozione della salute ,città ,health promotion ,ospedale ,childbirth ,prisons ,Settore M-PSI/04 - Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell'Educazione ,metodologia della ricerca ,psicologia della salute ,metodi di intervento ,comunità ,carcere ,sviluppo del bambino ,life Skills education ,health psychology ,research methodology ,methods of intervention ,child development ,theory of tecnique ,uban contexts ,community ,hospitals ,life skills education ,Settore M-PSI/05 - Psicologia Sociale - Published
- 2015
19. Città e università a Perugia. Gli studenti universitari e l’uso dello spazio pubblico
- Author
-
Barbieri, Giovanni and Damiani, Marco
- Subjects
spazio pubblico ,città ,università ,giovani - Published
- 2014
20. Spazi urbani ben temperati
- Author
-
Toppetti, Fabrizio
- Subjects
città ,ecosistema ,progetto ,spazi aperti ,sostenibilità - Published
- 2014
21. Presentazione. Per una mobilità sostenibile
- Author
-
PIERETTI, GIOVANNI, CASTRIGNANo M., COLLEONI M., PRONELLO C., and PIERETTI G.
- Subjects
CITTÀ ,MOBILITÀ ,SOSTENIBILITÀ ,SPRAWL - Abstract
Il contributo introduce il volume risultato di una ricerca Prin su accessibilità e mobilità svolta nelle aree metropolitane di Milano, Bologna e Torino. Viene sottolineato lo sprawl urbano come tendenza che ha portato a una maggiore mobilità e, di conseguenza, a un maggiore impatto ambientale e a un aumento del tempo dedicato agli spostamenti; una tendenza non sostenibile sotto tutti i punti di vista. Viene quindi evidenziata la necessità di un modello di sviluppo diverso rispetto a quello che ha favorito la suburbanizzazione; di quest'ultima viene peraltro ricostruita brevemente la storia, a partire dai suoi inizi negli Stati Uniti. Una mobilità sostenibile, pertanto, può solo passare da una lotta allo sprawl, in quanto questo rende di fatto inevitabile un massiccio ricorso all'automobile e pressochè impossibile un servizio capillare di trasporto pubblico.
- Published
- 2012
22. Carlo Cellamare. Progettualità dell'agire urbano. Processi e pratiche urbane
- Author
-
SCHILLECI, Filippo and Schilleci, F
- Subjects
Progetto urbano ,Pratiche urbane ,Settore ICAR/21 - Urbanistica ,Città - Abstract
Il ema della città e del suo uso è sempre più attuale. La recensione svela il percorso di ricerca di Carlo Cellamare nell'indagine che conduce sui modi di vivere la città, sulle logiche che producono cambiamenti, sugli attori che stanno dietro le trasformazioni, e sul come si produce il progetto sulla città.
- Published
- 2012
23. Percezione dell'accessibilità nel periurbano bolognese
- Author
-
MANTOVANI, FRANCESCA, M. Castrignanò, M. Colleoni, C. Pronello, and Mantovani Francesca
- Subjects
CITTÀ ,BOLOGNA ,ACCESSIBILITÀ ,PERIURBANO ,MOBILITÀ URBANA - Abstract
La ricerca dell’Unità locale di Bologna ha studiato il tema dell’accessibilità alle opportunities presenti sul territorio dell’area metropolitana bolognese in riferimento ad una popolazione particolare, quella che ha abbandonato la città compatta per trasferirsi ed insediarsi nel periurbano: abbiamo scelto, in particolare, nel Comune di Argelato, la frazione di Funo, situata nella pianura ad una decina di chilometri a nord di Bologna ove, analizzando i dati degli spostamenti della popolazione, si è notata una emergenza del fenomeno. Lo studio ha previsto la realizzazione di quindici interviste in profondità rivolte a soggetti che si sono spostati dal comune capoluogo per andare a vivere nella “fascia periurbana”. La griglia di intervista, oltre ai dati di carattere socio-demografico (età, luogo di nascita, professione, composizione della famiglia, titolo di studio), ha indagato ulteriori ambiti tematici: tra essi, da quanto tempo i soggetti si sono trasferiti da Bologna, per quanto tempo hanno abitato a Bologna, la tipologia abitativa di prima e quella presente, il perché si siano trasferiti. La griglia è stata costruita per permettere agli intervistati di precisare le loro definizioni, rispettivamente, di accessibilità, di mobilità e di diffusione urbana. Inoltre si è posto come obiettivo quello di approfondire le motivazioni che hanno spinto i soggetti intervistati a spostarsi da Bologna per trasferirsi a Funo (ed il livello di soddisfazione di tale scelta); una sintesi degli spostamenti e delle possibilità di accesso alle opportunities, in riferimento ad una giornata lavorativa-tipo e ad un weekend-tipo. Infine la stesura di un “bilancio di vantaggi e svantaggi” rispetto all’accessibilità dei servizi per poter comparare la condizione al momento dell’intervista (residenza nella fascia periurbana) rispetto alla condizione precedente (residenza nel comune capoluogo). Il gruppo di riferimento, che volevamo composto prevalentemente da popolazione di genere femminile, è costituito da 15 soggetti: 12 donne e 3 uomini. L’età degli intervistati si colloca fra i 37 e i 62 anni. Complessivamente, e rispetto ai valori delle aree studiate, il livello di istruzione è medio-alto (prevalenza di diploma superiore), mentre, dal punto di vista occupazionale, la maggioranza svolge lavori impiegatizi o piccole attività artigianali o commerciali. In estrema sintesi, ecco quanto i nostri intervistati ci hanno raccontato: si manifesta una certa soddisfazione per la scelta fatta e per la nuova vita, come dice un’intervistata, al confine col sogno. Eppure, a nostro avviso, questa è la funzione manifesta, come direbbe Robert K. Merton, di questi vissuti. Poi, forse, vi è una funzione latente. Al termine del presente contributo verranno posti infatti numerosi interrogativi. Qual è, ad esempio, il livello vero di soddisfazione della scelta compiuta? È davvero contenta della scelta fatta la gente che l’ha fatta? È vero quello che ci dice? Davvero è stato ed è preferibile abbandonare la città compatta per la città diffusa? Ma cos’è, davvero la città diffusa? Cos’è, davvero, il periurbano?
- Published
- 2012
24. Milano che cambia
- Author
-
MOLINARI, Luca, L. Molinari, Manzo Elena, and Molinari, Luca
- Subjects
architettura italiana ,città ,Milano - Published
- 2012
25. Tieni il tempo. Riti e ritmi della città
- Author
-
Bonato, Laura
- Subjects
festa ,città ,spazi dismessi ,riappropriazione degli spazi - Published
- 2011
26. Incertezze di vita e labilità dei confini. Essere anziane a Bologna
- Author
-
LANDUZZI, CARLA, ANTONIETTA MAZZETTE, and c.landuzzi
- Subjects
ANZIANI ,CITTÀ ,ABITARE ,ESTRANEITÀ - Abstract
Gli ultimi decenni del secolo hanno rappresentato un periodo di forti trasformazioni. Tra i fenomeni di maggior rilievo, dal punto di vista demografico, si segnala l'invecchiamento della popolazione. lo studio parte dal materiale biografico raccolto da donne anziane al fine di evidenziare, dalla loro narrazione, la costruzione di percorsi di estraneità nella città.
- Published
- 2009
27. Confini giurisdizionali in tempo di epidemia. L'ufficio di sanità di Trento tra potere cittadino e potere principesco nel Seicento
- Author
-
Garbellotti, Marina
- Subjects
città ,principato vescovile ,giurisdizione ,peste ,Seicento - Published
- 2009
28. Postfazione. Le città del Mezzogiorno e le occasioni perdute
- Author
-
LA SPINA, Antonio, Fantozzi, P, and La Spina, A
- Subjects
città ,città, sviluppo, Mezzogiorno ,Settore SPS/07 - Sociologia Generale ,distanza sociale ,Mezzogiorno - Published
- 2009
29. Emozioni urbane
- Author
-
MARRA, EZIO, Fagiani, ML, and Marra, E
- Subjects
Sociologia urbana ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO ,Immagini ,Cinema ,Città ,Usa ,Italia - Abstract
Il rapporto fra la città e il cinema diventa sempre più importante per la costruzione sociale degli immaginari urbani.. La rappresentazione delle città nel cinema italiano e nordamericano segue percorsi e tematiche differenti quando non contrapposte. Questo capitolo introduttivo evidenzia l’importanza e la specificità dell’approccio proprio della sociologia urbana al tema della percezione e dell’immagine della città.. Una prima differenza tra filmografia nordamericana e italiana è la funzione della tecnologia digitale nella rappresentazione urbana. Nella tradizione statunitense essa permette una forte spettacolarizzazione della realtà, che viene per ciò enfatizzata. In Italia al contrario, tale tecnologia esalta maggiormente quella vocazione al realismo che è da tempo una cifra stilistica. Un secondo aspetto è costituito dall’impiego negli Stati Uniti di immagini “disfunzionali”, considerate comunque come elementi di attrattività turistica delle città. In Italia, invece, funzionano molto meglio le immagini “rassicuranti”. Infine, la tendenza negli Stati Uniti è quella di puntare, anche in presenza di immagini dissonanti, su pochi e riconoscibili landmarks territoriali, in modo da rafforzare l’immagine urbana specifica; in Italia, invece, sembrano essere numericamente inferiori i riferimenti identitari delle città, che tendono sempre più ad assomigliarsi una con l’altra. Viene quindi messo in luce il ruolo giocato dalle Film Commission. Queste sono apparse negli anni Novanta del secolo scorso, nel momento in cui emergeva anche in Italia il problema del riposizionamento urbano e della competizione a livello nazionale e sovranazionale per l’accesso a risorse sempre più limitate. Il problema dell’immagine urbana e della sua capacità attrattiva verso diversi city users (finanziatori, imprenditori, consumatori vari, etc.) è divenuto sempre più centrale negli ultimi anni e ha permesso di lavorare sulle città a diversi livelli, dall’arredo urbano, alle opere architettoniche, all’aumento di servizi di mobilità, alle infrastrutture. Il cinema ha svolto funzioni molto importanti. Esso ha permesso, da un lato, la creazione di industrie culturali stabili sul territorio, in una prospettiva di diversificazione economica tipica del postfordismo. Il cinema ha avuto poi un ruolo importante nella promozione dei territori, soprattutto di quelli la cui immagine era ancorata a stereotipi di vecchia data: è il caso di Torino, come di altre città ex-industriali che con il cinema hanno potuto riposizionarsi sul mercato della competizione urbana.
- Published
- 2008
30. La microfisica delle sub-aree
- Author
-
MANELLA, GABRIELE, G. PIERETTI, and G. Manella
- Subjects
Anziani ,Quartiere ,Bologna ,Servizio sociale ,Città - Abstract
In questo capitolo sono riportati i risultati dell’osservazione delle abitazioni degli anziani over 80 intervistati nelle sub-aree di San Donnino e del Pilastro, dove è stata svolta la ricerca. L'osservazione è divisa in due parti, una relativa all’ambiente esterno ed una relativa all’ambiente interno. Più precisamente, vengono osservate le vicinanze dell’edificio, il suo aspetto esterno, le sue condizioni interne e l’abitazione degli anziani intervistati. Cominciando dall’ambiente esterno, i dati emersi sono fondamentalmente positivi. Infatti, sono pochissimi gli intervistati che vivono in edifici con crepe sulla facciata, intonaci scrostati o sporcizia attorno all’abitazione. Entrando nei palazzi, i segni di incuria si riducono ulteriormente così come nelle abitazioni, dove la grande maggioranza delle stanze osservate sono in buono stato, o comunque ordinate e pulite. Dall'analisi dei dati, invece, sembrano emergere differenze importanti tra la percezione di San Donnino e quella del Pilastro. I residenti a San Donnino percepiscono maggiormente la loro zona come un "villaggio" o un "paese"; in altre parole, si nota la presenza di un certo spirito di comunità, a cui si accompagna una certa difficoltà a sentirsi parte del più ampio contesto cittadino. Comunque, gli intervistati di entrambe le sub-aree sono fortemente identificati con esse ed emerge una significativa volontà di occuparsi della vivibilità del loro ambito di vita privato e al tempo stesso dello spazio pubblico. L’interesse del singolo diventa in qualche modo l’interesse del gruppo e viceversa.
- Published
- 2008
31. Una modesta proposta: può l'uso della rete sopperire a bisogni del mondo anziano?
- Author
-
PIERETTI, GIOVANNI, G. PIERETTI, and G. Pieretti
- Subjects
Anziani ,Servizio Sociale ,San Donato ,Quartiere ,Territorio ,Bologna ,Città - Abstract
Il volume ha per oggetto le condizioni di vita e i bisogni dei cittadini ultraottantenni di due subaree (San Donnino e il Pilastro) di un importante quartiere della periferia di Bologna, San Donato. Chi pensa che i quartieri di periferia siano un inferno spesso ritiene che nei centri storici o nelle zone "bene" non accada nulla di ciò che avviene nelle aree suburbane, che la malapianta che affligge la città odierna abbia ancora sedi specifiche. Vi sono, a proposito dei quartieri, soprattutto quelli periferici, molti luoghi comuni da mettere alla prova dei fatti, vale a dire della ricerca empirica. L'idea del degrado, così spesso associata ad essi, sappiamo bene riguardare invece la città odierna nella sua interezza. Questo lavoro smentisce molti luoghi comuni: i "grandi vecchi" che abitano nelle aree che abbiamo studiato hanno ancora voglia di viverci, manifestano un forte senso di appartenenza territoriale. Forse non tutti possono capire, infatti, che questi vecchi si sentono insediati su un territorio vero, e non virtuale, che essi percepiscono come un territorio concreto e non fungibile, da cui traggono senso d'appartenenza e radicamento. Ascoltare questi vecchi significa comprendere, forse, che può esistere ancora una radicale alterità antropologica e una scarsa tendenza all'omologazione. Tant'è che atteggiamenti e comportamenti delle persone che abbiamo studiato sono significativamente diversi in ciascuna delle due subaree dello stesso quartiere. La particolarità del lavoro svolto consiste nell'avere intervistato, presso il suo domicilio, l'universo della popolazione over 80 di tali aree. I risultati, ci pare, raccontano di persone anziane attive integrate sul proprio territorio e di un quartiere di periferia dove vi è ancora identità ed appartenenza.Il contributo di questo capitolo, nello specifico, è affrontare il tema delle potenzialità della rete internet nell'affrontare i bisogni dei grandi anziani.
- Published
- 2008
32. Architettura e natura per la città moderna: i trattati di Vincenzo Marulli (1768-1808)
- Author
-
MENNA, GIOVANNI and Menna, Giovanni
- Subjects
città ,Trattati ,Vincenzo Marulli - Published
- 2008
33. Narrazioni e cambiamento dei quartieri
- Author
-
CREMASCHI, Marco, Viviana Andriola, Sandra Annunziata, Daniele Ceccarelli, Daniela Ciaffi, Alessandro Coppola, Marco Cremaschi, Daniela De Leo, Marilisa Di Carlo, Viviana Fini, Giovanni Laino, Silvia Lucciarini, Alessandra Micoli, Christian Novak, Massimiliano Radini, Maria Teresa Sepe, Cremaschi, M, and Cremaschi, Marco
- Subjects
Urbanistica ,Città ,Legame sociale - Abstract
Questa raccolta di saggi descrive il cambiamento della città attraverso i suoi quartieri ; tratta cioè di luoghi specifici e particolari traiettorie di cambiamento. Alcuni anni fa, Doreen Massey (2005) ha discusso le contemporanee immagini di spazio e tempo, e le idee e narrazioni che ne conseguono; affermando in conclusione che non esiste uno spazio, o un luogo, né un tempo privilegiato. Luoghi, temporalità e processi di cambiamenti sono appunto il prodotto d’interazioni sociali; sono frutto di processi diversi, e il carattere contestuale del cambiamento fonda una pluralità di percorsi e narrazioni costitutivamente eterogenea; e sono costruiti socialmente, un’impresa mai definitivamente compiuta, in un intreccio di storie in simultaneo divenire (ivi). Si capirà, allora, l’interesse per la città vista dalla prospettiva del quartiere, per un aggregato regolato visto da dove il tempo e lo spazio si riconoscono l’uno nell’altro nella costruzione di una vicenda comune. In questa prospettiva, si privilegiano alcuni punti di vista: quello della vita quotidiana, senza dubbio; e dei legami sociali tradizionali scossi dalla modernizzazione prima, dalla globalizzazione poi. E, infine, dell’agire politico locale, al tempo stesso centrale nelle pratiche sociali e residuale rispetto alle dinamiche complessive. I capitoli che seguono, scritti in prevalenza da giovani ricercatori di diversa provenienza (antropologia, architettura, psicologia, sociologia, storia e urbanistica), seguono inevitabilmente linee di ricerca di diverso orientamento disciplinare, pur con alcuni punti in comune: cercano nuove descrizioni della morfologia degli spazi, secondo una tradizione che in Italia ha avuto una recente fortuna, rinnovando le analisi urbanistiche e geografiche; ricostruiscono le pratiche sociali, i modi di uso e i rapporti di convivenza a livello sociale, con una dichiarata attenzione etnografica alle pratiche e alle culture locali; esaminano le forme di mediazione e di mobilitazione politica, e la gestione locale che le leadership locali, non ancora sparite del tutto, cercano di fare degli effetti delle politiche pubbliche. Più che una sintesi, dunque, il valore di questa ricerca è di riaprire un ambito di studio che sembra esser stato seppellito sotto frettolose liquidazioni. E che altrettanto frettolosamente potrebbe essere rivisitato. Ancora una volta, le facili dicotomie prevalenti sul declino sociale oscurano la ricerca più umile e paziente– d’interpretazioni che sappiano essere coerenti con il quadro dei fenomeni e capaci di dialogare con le rappresentazioni dei soggetti. Forse il primo risultato, e il più importante, è suggerire che il tema del quartiere resiste, e occupa una certa rilevanza nelle fenomenologie del cambiamento metropolitano, nelle pratiche degli abitanti, nei comportamenti degli attori politici. Questo lavoro inoltre introduce diverse ‘famiglie’ di quartieri, situazioni distinte e forse tipizzabili di convivenza locale. Ciascuna con problemi e con potenzialità, alcune con risorse e opportunità. Più avanti descriveremo alcuni fenomeni emergenti che sembrano mostrare degli aspetti innovativi: la creazione di quartieri di nicchia, per esempio, o la improvvisa conversione di vecchi comuni di periferia in nuovi borghi metropolitani. E le diverse configurazioni che nel frattempo assumono i quartieri consolidati della ormai logora (come fenomeno, e come descrizione) periferia delle città, siano essi pubblici o di nuova immigrazione. In secondo luogo, dopo anni di sperimentazione delle azioni locali di quartiere, queste riflessioni indicano la necessità di ampliare il quadro di riferimento delle politiche urbane, interrogando con maggior respiro l’orizzonte evolutivo del neoliberismo e la sua ibridazione locale (vedi anche i saggi in Cremaschi, 2008, a cura di). C’è una storia dietro ogni formazione sociale e, nelle debite proporzioni, dietro ogni quartiere. Conoscerla e ricostruirla sono condizione per capire le possibilità di trasformazione locale. La storia locale, la rappresentazione del passato (e insieme del futuro) hanno una forza e un’inerzia straordinaria e trascinante. Inoltre, i saggi che seguono suggeriscono di approfondire la dimensione delle pratiche sociali, che non solo danno senso e sostengono le politiche locali e le reti locali degli attori della politica; ma che costituiscono un volano resiliente e duraturo della vita sociale locale. La tenuta della coesione sociale è un problema delle nostre società, ma non implica necessariamente che ogni organizzazione sociale sia fragile. Riconoscere gli elementi di resistenza e quelli di crisi può aiutare a definire politiche meno generiche. In definitiva, questo libro tratta del cambiamento. E non del cambiamento di grana minuta che avviene localmente, o quello che riguarda solo la vita personale e gli orientamenti culturali. Ma, pur attraverso queste lenti (e con i limiti conseguenti), il cambiamento delle società urbane. Con il risultato di evidenziare i ritmi diversi, le rielaborazioni culturali, il campo delle differenze: cambiamenti lenti, a volte ‘dolci’, ma con subitanei accelerazioni (come quella che stiamo attraversando); cambiamenti spesso attesi, ma che offrono non di rado conseguenze non intuitive, rielaborate a volte con esiti insospettabili. Sembra allora possibile affermare che – con un po’ di sorpresa – questo tema non è abbastanza curato da studiosi e scienziati sociali, che lo venerano ma raramente lo criticano. Ciascuno di noi è incline a sottostimare i difetti del proprio lavoro, e non sarà chi scrive a sfuggire a questa regola. Ma questa raccolta, pur iniziale e con tutti le approssimazioni proprie delle raccolte di diversa provenienza, mi sembra capace di affrontare il tema trascurato delle forme concrete del cambiamento, della società e della città, del territorio, cosi come sono intese localmente; e le combinazioni tra i grandi eventi, le regolazioni locali e le forme di territorializzazione. A me sembra che concentrarsi su questo aspetto sia una delle necessità di studio dei prossimi anni. Recently, a very celebrated return to the neighbourhood has occurred. In the contemporary narrative of the ‘global’ -yet ‘divided’- city, the neighbourhood occupies a central position. New labels testify the need of produce sounder and better description of the neighbourhoods. One may wonder what definitions like gentrified areas, gated communities, or quartiers en crise have in common; or what the cultural districts, the creative hub, the ‘sustainable’ living actually promise. Apart from differences in purpose and ideology, they all revert to a recombination of social and physical units. What I am suggesting here is that most of these current definitions propose a plain and peaceful arrangement between contrasting images of society and space. They tend to assert an order where there is actually a field of conflictual practices. On the contrary, the neighbourhood requires an approach oriented to describe these practices, and retrieve from these hypotheses about the resultant order. The probing of the nature of neighbourhoods can not be severed from the inquiry onto the nature of the city. Urban reserchers have increasingly enlarged the list of relevant explanatory factors, warning about unfruitful generalization, since the world of cities is increasingly interdependent; urban living in particular is not anymore separated from the rural culture; urban lifestyles dominate the whole culture etc. Even more complex, cities do not seem to offer stable conditions on which concentrate the analytical effort; conditions like mobility, exchanges and transitoriety being crucial stakes to any possible description. However, neighbourhoods have heavily suffered from the rhetoric of global change and flows. On one hand, they are celebrated as the creative results of fashion design, attempting to contribute towards the marketing of new identities. On the other hand, neighbourhoods are stigmatised as contexts of “relegation”, the hidden area of marginality. Ordinary neighbourhoods are quite blurred in this clash of extremes. In this context, it comes as no surprise the emphasis placed on the identity of places: the design of the new building complexes and open spaces has been overloaded with expectations and promises, appearing almost as a thaumaturgical device against the wounds of cities. Even building companies have grasped the opportunities of marketing new styles of living either gentrifying former working class neighbourhoods; or building new ideal locations. A new romanticism has sprung, expecting new neighbourhoods and plazas to reconcile history and modernity, differences and public sphere. Such profound ideological discourse permeates not only building practices, but also broader policy frameworks. The mythical approach to design surfaces also in the EU’s urban policies, the UK urban renaissance framework, the US new urbanism. However, such rediscovering assumes all but too easy the “natural” deployment of the socialisation process. The communitarian effect of living together is not granted, if ever was. Most of the socialization took place in the streets, or in the secular struggle for expanding the public sphere, both occurrence heavily influenced by the working experience, rather than the neighborhood. Both the urban and the political public space are subjected to a profound restructutation, and the contemporary city is questioned precisely because is not anymore “producing society”.
- Published
- 2008
34. Quartieri che cambiano: un’agenda di ricerca
- Author
-
CREMASCHI, Marco, A. BALDUCCI, V. FEDELI, and Cremaschi, Marco
- Subjects
Quartieri ,teoria ,Città - Abstract
Una vasta letteratura è tornata di recente ad occuparsi di quartieri. In parte, perché sono diventati oggetto di politiche che, in contrasto con la settorialità degli interventi precedenti, hanno enfatizzato l’aspetto di “arealità” delle iniziative pubbliche (Jacquier, 1991; Balducci, 2001; SEU 2001; Cremaschi, 2003). Un altro motivo di interesse deriva dal fatto che i quartieri rappresentano un terreno comune a soggetti sociali diversi, nonostante la crescente segregazione della popolazione sfavorita (Buck, 2001; Galster, 2001); e nonostante il fatto che gli effetti della localizzazione residenziale sui destini individuali siano spesso sopravvalutati o risultino meno evidenti di quanto mantenuto nel common wisdom (Ellen e Turner, 1997; Lupton, 2003; Friedrichs et al., 2003). Un altro motivo ancora riguarda la manifestazione del cambiamento: i quartieri infatti mostrano l’intersezione tra i cambiamenti sociali ed economici che investono le città, tra le logiche della situazione quotidiana e quelle che influenzano (e spesso confondono) le scale geografiche dei fenomeni, con una tensione fertile che riapre a questa scala la ricerca fenomenologia sui mondi e vitali (Blokland, 2001; Amin e Thrift, 2002; Hoffman, 2003). Come spesso accade in questi cicli culturali (Cremaschi, 2007), risultati pur singolarmente apprezzabili producono, non di rado, esiti cumulati poco incisivi. Sedimentano inoltre banalizzazioni e semplificazioni poco desiderabili. In tutto ciò, soprattutto, non è messa in discussione la natura del quartiere rispetto alle nozioni di “microcosmo organizzato” sedimentate nella tradizione sociologica e urbanistica. La ricerca1 che qui si presenta attraverso una prima esplorazione della letteratura cerca di affrontare questi temi, esplorando la costruzione dei legami di convivenza a livello locale “nella città che cambia”. Questa domanda è affrontata in un certo numero di casi studio nelle tre maggiori città italiane (Napoli, Roma, Milano). I casi riguardano “quartieri” e percorsi di trasformazione abbastanza diversi che sintetizziamo provvisoriamente nella tabella riportata in fondo. Le parole chiave sono tre: quartiere; convivenza; cambiamento. Il primo termine è il più problematico. La nozione stessa di quartiere è incerta, una “scatola nera” (Germain, 2005) di cui poco si conosce la natura, gli effetti e il ruolo nelle politiche; in più, è oggetto di profonde trasformazioni. Come è noto, da tempo è stato messo in dubbio che esista – nonostante la perdurante forza del riferimento – una dimensione autonoma e distinta rispetto ai legami interpersonali da un lato; e al legame sociale nel suo insieme dall’altro. Ciononostante, il quartiere sembra oggi conoscere una nuova fortuna, mantiene la sua storica incidenza sulla identità personale, e sperimenta un revival grazie ai complessi processi di rinnovo urbano. Al momento, teniamo ferma una definizione preliminare, in parte discussa nelle pagine che seguono, che intende i quartieri come l’esito dell’incrocio tra pratiche sociali locali che hanno in comune l’orientamento alla convivenza di gruppi e “popolazioni” diverse. La seconda parola chiave, convivenza, allude al legame sociale che si crea intorno alla dimensione “abitativa”, nel senso non solo del risiedere in un luogo, ma della più ampia pratica di appartenenza a (belonging), e fare propri2, luoghi e relazioni. L’intreccio tra pratiche di appartenenza e appropriazione è fortemente influenzato da elementi locali, di contesto, che tendono a definire esiti complessi e molto differenziati. E anche da politiche pubbliche e locali, sempre più influenti sui modi della socializzazione, e sulla (eventuale) ricostruzione di legami sociali a livello locale. La ricerca si svolge dunque costruendo diverse storie di trasformazioni locali su un comune modello di analisi. Le componenti concettuali del “modello” – su cui torneremo più avanti – sono tre: l’habitat di significato, le pratiche sociali e le rappresentazioni (tra cui le politiche). Infine, i casi esplorano questo intreccio a partire da diversi punti di attacco del processo di cambiamento, che a volte è il frutto di processi endogeni, altre il riflesso di fenomeni più vasti, talvolta infine l’esito di politiche che mirano in specifico ai “quartieri”. Misurarsi con il cambiamento di un quartiere non è del tutto arbitrario. È in fin dei conti il cambiamento di una porzione limitata di territorio, per lo più edificato, e degli abitanti che lo usano “sia simbolicamente che praticamente” (Blokland, 2003). La densità di rimandi tra pratiche e significati è una delle ragioni – non recente (Noschis, 1984) – che giustifica una certa curiosità e dà origine anche a questa ricerca. In un dibattito che è acceso e non certo concluso, appare ai più che la società si dissolva, si liquefi da un lato e si globalizzi dall’altro; e che lo spazio venga ristretto, frammentato, o proiettato su scale diverse. Ripartire dal quartiere vuol dire confrontarsi invece con una dimensione riottosa a queste innovazioni; interrogare lo stato delle forme di vita nelle diverse possibili combinazioni; e chiedersi quali siano gli effetti specifici delle trasformazioni economiche o culturali. La ricerca consiste quindi in studi di caso, nella ricostruzione e critica delle categorie interprative, e nella discussione (iniziale) dei modelli di cambiamento. A questo scopo, un certo grado di disomogeneità tra i casi appare inevitabile, né sembra problematico partire da punti di vista diversi. La questione riguarda meno la definizione dei punti di vista (pratiche, politiche, dinamiche), o dei singoli componenti (area, comportamenti, motivazioni); che non le relazioni poste tra questi, che caratterizzano i modelli di cambiamento. A questo fine, le pagine che seguono riportano i materiali della prima riflessione esplorativa della letteratura recente.
- Published
- 2007
35. 'Rammendare'
- Author
-
Savino, Michelangelo
- Subjects
Urbanistica ,Progetto ,Riqualificazione urbana ,Città, Urbanistica, Politiche urbane, Riqualificazione urbana, Recupero, Progetto ,Politiche urbane ,Recupero ,Città - Published
- 2006
36. 'Università del Meridione come ponte verso il Mediterraneo'
- Author
-
Martinelli, Nicola
- Subjects
università ,città ,Mezzogiorno - Published
- 2005
37. Emozioni urbane
- Abstract
Il rapporto fra la città e il cinema diventa sempre più importante per la costruzione sociale degli immaginari urbani.. La rappresentazione delle città nel cinema italiano e nordamericano segue percorsi e tematiche differenti quando non contrapposte. Questo capitolo introduttivo evidenzia l’importanza e la specificità dell’approccio proprio della sociologia urbana al tema della percezione e dell’immagine della città.. Una prima differenza tra filmografia nordamericana e italiana è la funzione della tecnologia digitale nella rappresentazione urbana. Nella tradizione statunitense essa permette una forte spettacolarizzazione della realtà, che viene per ciò enfatizzata. In Italia al contrario, tale tecnologia esalta maggiormente quella vocazione al realismo che è da tempo una cifra stilistica. Un secondo aspetto è costituito dall’impiego negli Stati Uniti di immagini “disfunzionali”, considerate comunque come elementi di attrattività turistica delle città. In Italia, invece, funzionano molto meglio le immagini “rassicuranti”. Infine, la tendenza negli Stati Uniti è quella di puntare, anche in presenza di immagini dissonanti, su pochi e riconoscibili landmarks territoriali, in modo da rafforzare l’immagine urbana specifica; in Italia, invece, sembrano essere numericamente inferiori i riferimenti identitari delle città, che tendono sempre più ad assomigliarsi una con l’altra. Viene quindi messo in luce il ruolo giocato dalle Film Commission. Queste sono apparse negli anni Novanta del secolo scorso, nel momento in cui emergeva anche in Italia il problema del riposizionamento urbano e della competizione a livello nazionale e sovranazionale per l’accesso a risorse sempre più limitate. Il problema dell’immagine urbana e della sua capacità attrattiva verso diversi city users (finanziatori, imprenditori, consumatori vari, etc.) è divenuto sempre più centrale negli ultimi anni e ha permesso di lavorare sulle città a diversi livelli, dall’arredo urbano, alle opere architettoniche
- Published
- 2008
38. Cittadinanza e idea di responsabilità
- Author
-
MIANO F, L. Fusco Girard, B. Forte, M. Cerreta, P. De Toro, F. Forte, and Miano, F
- Subjects
città ,uomo ,responsabilità - Abstract
L'idea di cittadinanza ha bisogno di essere alimentata da una forte tensione etica e da un diffuso senso della democrazia
- Published
- 2003
39. Università, città, studenti: aspetti complessi di interdipendenze non sempre note
- Author
-
MICHELANGELO SAVINO
- Subjects
città ,Università, città, Studenti, Riqualificazione urbana, Progetti di sviluppo urbano ,Progetti urbanistici ,Università ,Riqualificazione urbana ,Studenti universitari ,Studenti ,Progetti di sviluppo urbano - Published
- 1998
Catalog
Discovery Service for Jio Institute Digital Library
For full access to our library's resources, please sign in.