31 results on '"Zajczyk A"'
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2. L'accessibilità al cibo a Milano: un'analisi ecologica
- Author
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Zajczyk, F, Daconto, L, Zajczyk, F, and Daconto, L
- Published
- 2018
3. Accesso alle risorse alimentari e popolazioni anziane. Un inquadramento concettuale
- Author
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Zajczyk, F, Colleoni, M, Zajczyk, F, and Colleoni, M
- Abstract
Il cibo è un elemento sostanziale del benessere e della qualità della vita degli individui e della collettività. La relazione tra corretta alimentazione e salute, nella sua accezione non solo di assenza di malattia ma di benessere psico-fisico e relazionale, è d’altronde da tempo stata accolta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO e FAO, 2003). Fonda-mentale per apportare l’energia e i nutrienti necessari allo svolgimento del-le funzioni vitali dell’organismo, la sana alimentazione rappresenta la con-dizione per prevenire e contenere l’insorgere delle patologie associate all’invecchiamento. Il cibo è anche un importante mezzo d’identificazione e partecipazione sociale. Da tempo la sociologia studia le dimensioni sociali e culturali as-sociate al suo consumo (Meglio, 2012), mettendo in evidenza la centralità delle interazioni legate ai pasti e il ruolo svolto dagli alimenti nella defini-zione identitaria degli individui (Plastow, Atwal e Gilhooly, 2015). Trova in tal senso spiegazione la considerazione del cibo come risorsa-opportunità recentemente proposta da Dijst e Kwan (2005), intendendo con questa espressione un bene, un’attività o anche una relazione di scam-bio e servizio il cui accesso e fruizione consente di soddisfare, oltre ai bi-sogni elementari, anche quelli più complessi legati all’identità, alle rela-zioni e alla partecipazione. Per queste ragioni, il diritto al cibo e alla corretta e sana alimentazione sono stati recentemente inseriti dalla Carta di Milano tra i diritti fonda-mentali dell’uomo. Un diritto ad accedere e usufruire della risorsa-opportunità cibo che, come vedremo nelle pagine che seguono, richiede l’attivazione di specifiche politiche urbane atte a conoscere e a governare il sistema alimentare locale.
- Published
- 2018
4. La sfida delle giovani donne. I numeri di un percorso ad ostacoli
- Author
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Zajczyk, F, Borlini, B, Crosta, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, BORLINI, BARBARA GIULIA, CROSTA, FRANCESCA, Zajczyk, F, Borlini, B, Crosta, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, BORLINI, BARBARA GIULIA, and CROSTA, FRANCESCA
- Published
- 2011
5. Il tempo della mobilità femminile nella società degli insediamenti urbani diffusi
- Author
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Mazzette, A, Zajczyk, F, Colleoni, M, ZAJCZYK, FRANCESCA, COLLEONI, MATTEO, Mazzette, A, Zajczyk, F, Colleoni, M, ZAJCZYK, FRANCESCA, and COLLEONI, MATTEO
- Published
- 2009
6. La sfida delle giovani donne. I numeri di un percorso ad ostacoli
- Author
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ZAJCZYK, FRANCESCA, BORLINI, BARBARA GIULIA, CROSTA, FRANCESCA, Zajczyk, F, Borlini, B, and Crosta, F
- Subjects
Donne, Discriminazioni di genere ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Published
- 2011
7. Giovani e vita in periferia: tra ricerca di socialità e intrappolamento
- Author
-
Zajczyk, F, Borlini, B, Memo, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, Memo, F., Zajczyk, F, Borlini, B, Memo, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, and Memo, F.
- Published
- 2007
8. Quali partnership nei processi di rigenerazione urbana a Milano?
- Author
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Mugnano, S, Zajczyk, F, MUGNANO, SILVIA, ZAJCZYK, FRANCESCA, Mugnano, S, Zajczyk, F, MUGNANO, SILVIA, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Abstract
L’obiettivo di questo contributoii è l’analisi dei fattori che influenzano la creazione dei partenariati attivati nei processi di rigenerazione urbana che interessano aree semi-centrali e periferiche della città di Milano. Il processo di deindustrializzazione legato al decentramento produttivo e allo sviluppo dell’economia dei servizi ha modificato la morfologia socio-territoriale della città. La funzione originaria delle aree periferiche di dare una risposta alla crescente domanda di alloggiiii, oltre che di costituire uno spazio di minore valore fondiario, in cui poter collocare grandi infrastrutture e grandi impianti produttivi spesso nocivi o pericolosi (Boeri et al, 1991), viene messa in discussione. I quartieri, seppur lentamente, hanno percorso traiettorie diverse (Murie et al, 2003), in alcuni casi ascendenti (processi di gentrification), in altri discendenti (quartieri degradati) oppure stabili. Dalla fine degli anni novanta, le periferie milanesi – sociali e fisiche – sono diventate luoghi di sperimentazione e cambiamento. Da una parte, ad esempio, i Large Housing Estate (Power, 1997; Dekker e van Kempen, 2004), sistemi abitativi omogenei, costruiti su larga scala (almeno 2,000 alloggi) e con materiali di bassa qualità, pensati per alloggiare i ceti medi, medio bassiiv e caratterizzati da un radicato disagio sociale, sono oggetto di programmi integrati di riqualificazione urbana. Dall’altra, i vuoti urbani creati dalla dismissione delle aree produttive (7 milioni di mq) si trasformano in prestigiose aree residenziali e in luoghi della nuova economia culturale, in punti nevralgici della grande distribuzione o in enormi spazi espositivi rivolti al mercato internazionale. Conseguentemente, la pianificazione territoriale è diventata oggetto di interesse di nuovi soggetti, contrariamente ad un passato in cui le scelte di ripensamento della città erano gestita prevalentemente dall’attore pubblico (si veda ad esempio il piano INA-casa 1949-1963). Tuttavia
- Published
- 2006
9. Il tempo della mobilità femminile nella società degli insediamenti urbani diffusi
- Author
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ZAJCZYK, FRANCESCA, COLLEONI, MATTEO, Mazzette, A, Zajczyk, F, and Colleoni, M
- Subjects
mobilità, donne ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Published
- 2009
10. Segregazione spaziale e condizione abitativa
- Author
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Zajczyk, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, Zajczyk, F, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Abstract
A recent survey on Milan analyses diffusion, composition and territorial distribution of poverty in Milan, which involves elderly, old lone women in particular, retired people, migrants, lone mothers and children. Housing poverty as persistent phenomenon involves also not marginal social classes. The housing deprivation in Milan takes new and diversified forms, which depend on high dwelling costs and also on uncertainty about this resource in a long period. Dwelling is becoming more and more a scarce resource, necessary for remaining within city's borders. Milan's population is evidently changing, becoming more polarized and homogeneously distributed, leaving its characteristic social mix pattern. Each urban area is following a specific changing path, some affected by gentrification or new settlements for urban élite, others by new migrants' massive arrival. The main social problem is therefore concentration of social disadvantage and its social reproduction in the deprived neighbourhoods. Integrated policies seem to be really necessary to encourage services' availability and socialization and integration possibilities.
- Published
- 2005
11. Tempi difficili per la città
- Author
-
Amendola, G, Marra, E, Mela, A, Zajczyk, F, MARRA, EZIO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Amendola, G, Marra, E, Mela, A, Zajczyk, F, MARRA, EZIO, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Abstract
Gli ultimi decenni sono stati per l'Italia un periodo di mutamenti profondi, che hanno investito tutti gli ambiti della società sino a toccare la nostra vita quotidiana. Questi grandi cambiamenti sono stati accompagnati da un malessere diffuso e da un senso crescente d'insicurezza e di paura, che hanno generato tra la gente la sensazione di vivere in Anni in Salita. Nel 2004, l’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), in occasione dell’ VIII convegno triennale dell’associazione, ha chiesto agli studiosi ed ai gruppi di ricerca più prestigiosi dell'Università italiana di sintetizzare e mettere in comune le ricerche e le analisi condotte sulla società italiana. I saggi del volume hanno dato conto dei mutamenti che hanno trasformato negli ultimi anni il paese, analizzando l'economia, il lavoro, la religione, la scuola, la politica, la giustizia, la famiglia, le nuove generazioni, le politiche sociali, la cultura, la criminalità, la vita quotidiana, la città. Il capitolo presentato fa parte del volume e rappresenta il contributo della Sezione di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio dell’AIS, affidato ad Ezio Marra (coordinatore della sezione per il periodo 2001-2004) con la collaborazione di Alfredo Mela e Francesca Zajczyk. A partire dall’anno mille, dopo la decadenza nell’alto medioevo, le città riprendono ininterrottamente a crescere e ad essere attraenti come luogo per vivere, ricco di opportunità e di reddito. L’ideale rinascimentale tramandato nella letteratura e nell’iconografia, è quello della città palladiana, la cui dimensione estetica è espressione di equilibrio e di buon governo. Quest’immagine urbana cambia radicalmente sotto gli effetti del’industrializzazione. La città è anzitutto il luogo del lavoro: la funzione è quindi più importante della forma, che viene sacrificata in nome della produttività. Il modello urbano ora è quello di Manchester (o della sua trasposizione dickensiana, Coketown), città del lavoro, con inquinamento, ba
- Published
- 2004
12. Le periferie a Milano: un profilo delle sue dinamiche sociali
- Author
-
Zajczyk, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, Zajczyk, F, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Abstract
Today urban peripheries are not simply defined as places far from the city centre. Beside this phisical meaning, in the contemporary city this term has taken a social meaning as well. Urban peripheries are considered - more than ever - the places of social disadvantage, whether they are far or near from the city centre. However, mapping the city of Milan on the basis of different indicators, the most serious problems seem to emerge in the outer belt of the city, where situations of social disadvantage are more concentrated, even if some criticisms appear in the central areas as well. Anyway, it is not possible to assert the existence of poor ghettos in Milan, but a sort of spotted or leopard pattern. If social disadvantage, defined on objective parameters, is not spatially segregated, a different situation emerges considering subjective definition of the poverty given by actors. Evidences clearly show a high concentration in the peripheries of people who consider themselves as poor. This can be explained in two ways: 1) Income and other economic indicators are not exhaustive in grasping the meaning of social disadvantage as perceived by actors; social disadvantage lies also in other problems, such as bad housing conditions, advanced age, weak social networks, poor social services, problems which are certainly more present in the urban peripheries than in the centre. 2) An important role is played by the process of stigmatisation of the peripheries, which, under the pressure of the alarmism of the media, become more and more devalued. This process have strong effects on the inhabitants of these areas, who seem to internalize the social stigma, considering themselves poorer than they objectively are.
- Published
- 2004
13. La povertà a Milano. Distribuzione territoriale servizi sociali e problema abitativo
- Author
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Zajczyk, F, ZAJCZYK, FRANCESCA, Zajczyk, F, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Abstract
Even if Milan claims a general wellbeing, poverty does not affect a restricted number of people, experiencing a serious situation of social distress or whose special conditions have activate a process of social exclusion. Poverty, as outlined in the research work, appears more and more as a ¿structural¿ phenomenon. Ongoing demographic changes, transformations in life styles, new ways of being family, the increase number of foreign families and minors, post-industrial changes in the Lombard productive system and labour market, the subsequent diffusion of atypical labour contracts and the progressive flexibility of the labour market are all typical elements shared by those categories at risk of social exclusion. The work of mapping neighbourhoods according to the different social distress indicators represents the innovative aspect of the research. Maps clearly shows that in Milan there are no real ghetto neighbourhoods characterized by a uniformly poor population, but it also reveals the existence of more peripheral areas of the city experiencing serious conditions of social discomfort.
- Published
- 2003
14. Giovani e vita in periferia: tra ricerca di socialità e intrappolamento
- Author
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ZAJCZYK, FRANCESCA, Borlini, B, Memo, F., Zajczyk, F, Borlini, B, and Memo, F
- Subjects
periferie, giovani, povertà ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Published
- 2007
15. Quali partnership nei processi di rigenerazione urbana a Milano?
- Author
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MUGNANO, SILVIA, ZAJCZYK, FRANCESCA, Mugnano, S, and Zajczyk, F
- Subjects
urban regeneration ,Milan - Abstract
L’obiettivo di questo contributoii è l’analisi dei fattori che influenzano la creazione dei partenariati attivati nei processi di rigenerazione urbana che interessano aree semi-centrali e periferiche della città di Milano. Il processo di deindustrializzazione legato al decentramento produttivo e allo sviluppo dell’economia dei servizi ha modificato la morfologia socio-territoriale della città. La funzione originaria delle aree periferiche di dare una risposta alla crescente domanda di alloggiiii, oltre che di costituire uno spazio di minore valore fondiario, in cui poter collocare grandi infrastrutture e grandi impianti produttivi spesso nocivi o pericolosi (Boeri et al, 1991), viene messa in discussione. I quartieri, seppur lentamente, hanno percorso traiettorie diverse (Murie et al, 2003), in alcuni casi ascendenti (processi di gentrification), in altri discendenti (quartieri degradati) oppure stabili. Dalla fine degli anni novanta, le periferie milanesi – sociali e fisiche – sono diventate luoghi di sperimentazione e cambiamento. Da una parte, ad esempio, i Large Housing Estate (Power, 1997; Dekker e van Kempen, 2004), sistemi abitativi omogenei, costruiti su larga scala (almeno 2,000 alloggi) e con materiali di bassa qualità, pensati per alloggiare i ceti medi, medio bassiiv e caratterizzati da un radicato disagio sociale, sono oggetto di programmi integrati di riqualificazione urbana. Dall’altra, i vuoti urbani creati dalla dismissione delle aree produttive (7 milioni di mq) si trasformano in prestigiose aree residenziali e in luoghi della nuova economia culturale, in punti nevralgici della grande distribuzione o in enormi spazi espositivi rivolti al mercato internazionale. Conseguentemente, la pianificazione territoriale è diventata oggetto di interesse di nuovi soggetti, contrariamente ad un passato in cui le scelte di ripensamento della città erano gestita prevalentemente dall’attore pubblico (si veda ad esempio il piano INA-casa 1949-1963). Tuttavia, non si tratta solo una pluralità di soggetti, ma della sperimentazione di un nuovo processo sinergico di collaborazione tra diversi attori: le partnership.
- Published
- 2006
16. Trasformazioni urbane e forme emergenti di esclusione
- Author
-
Guidicini, P, Pieretti G, Bergamaschi, M, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Guidicini, P, Pieretti G, Bergamaschi, M, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Published
- 2001
17. Tempi difficili per la città
- Author
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Mela, Alfredo, Marra, E, Zajczyk, F., Amendola, G, Marra, E, Mela, A, and Zajczyk, F
- Subjects
Città medie ,Fordismo ,Sociologia urbana ,Postmoderno ,Qualità della vita ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO ,Città ,Postindustriale - Abstract
Gli ultimi decenni sono stati per l'Italia un periodo di mutamenti profondi, che hanno investito tutti gli ambiti della società sino a toccare la nostra vita quotidiana. Questi grandi cambiamenti sono stati accompagnati da un malessere diffuso e da un senso crescente d'insicurezza e di paura, che hanno generato tra la gente la sensazione di vivere in Anni in Salita. Nel 2004, l’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), in occasione dell’ VIII convegno triennale dell’associazione, ha chiesto agli studiosi ed ai gruppi di ricerca più prestigiosi dell'Università italiana di sintetizzare e mettere in comune le ricerche e le analisi condotte sulla società italiana. I saggi del volume hanno dato conto dei mutamenti che hanno trasformato negli ultimi anni il paese, analizzando l'economia, il lavoro, la religione, la scuola, la politica, la giustizia, la famiglia, le nuove generazioni, le politiche sociali, la cultura, la criminalità, la vita quotidiana, la città. Il capitolo presentato fa parte del volume e rappresenta il contributo della Sezione di Sociologia dell’Ambiente e del Territorio dell’AIS, affidato ad Ezio Marra (coordinatore della sezione per il periodo 2001-2004) con la collaborazione di Alfredo Mela e Francesca Zajczyk. A partire dall’anno mille, dopo la decadenza nell’alto medioevo, le città riprendono ininterrottamente a crescere e ad essere attraenti come luogo per vivere, ricco di opportunità e di reddito. L’ideale rinascimentale tramandato nella letteratura e nell’iconografia, è quello della città palladiana, la cui dimensione estetica è espressione di equilibrio e di buon governo. Quest’immagine urbana cambia radicalmente sotto gli effetti del’industrializzazione. La città è anzitutto il luogo del lavoro: la funzione è quindi più importante della forma, che viene sacrificata in nome della produttività. Il modello urbano ora è quello di Manchester (o della sua trasposizione dickensiana, Coketown), città del lavoro, con inquinamento, bassa qualità di vita, forti diseguaglianze sociali. L’industrializzazione ha così cambiato il volto delle città che, nel corso del XIX e XX secolo, si sono sviluppate economicamente con rilevanti processi di immigrazione e inurbamento. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, quando i processi di delocalizzazione e di terziarizzazione diventano rilevanti, le città del triangolo industriale e quelle che avevano puntato su economie a prevalenza manifatturiera iniziano a perdere popolazione. Questo dato, dapprima interpretato come indicatore di decadenza urbana, sembra invece individuare un nuovo modello di insediamento metropolitano, con un saldo sempre a favore della città. La città continua ad essere un modello imprescindibile, ma essa si è trasformata, ampliandosi e inglobando parti rilevanti delle aree rurali confinanti, sia fisicamente (attraverso l’attività edilizia) sia come stile di vita, ormai ampiamente diffuso, grazie alle nuove tecnologie dei trasporti e della comunicazione. Cambia il modello di città e conseguentemente cambiano gli strumenti di indagine sulla città per tenere conto delle grandi trasformazioni in corso. Gli studi urbani degli anni Ottanta e Novanta sono particolarmente ricchi di suggerimenti in questo senso: tra di esse vi è la proposta di Martinotti (1993), che individua uno strumento di analisi nel “paradigma delle quattro popolazioni metropolitane”. Il capitolo si conclude presentando alcune delle principali direzioni di ricerca oggi sulla città: il tema della mobilità, ma anche della concezione spaziotemporale della postmodernità; il problema della sicurezza urbana, l’interesse crescente, in Italia, per le città di piccole-medie dimensioni che costituiscono un’eredità comunale importante e costitutiva del nostro Paese.
- Published
- 2004
18. Le periferie a Milano: un profilo delle sue dinamiche sociali
- Author
-
ZAJCZYK, FRANCESCA and Zajczyk, F
- Subjects
Urban peripheries, social disadvantage, spatial segregation, poverty, stigmatisation ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Abstract
Today urban peripheries are not simply defined as places far from the city centre. Beside this phisical meaning, in the contemporary city this term has taken a social meaning as well. Urban peripheries are considered - more than ever - the places of social disadvantage, whether they are far or near from the city centre. However, mapping the city of Milan on the basis of different indicators, the most serious problems seem to emerge in the outer belt of the city, where situations of social disadvantage are more concentrated, even if some criticisms appear in the central areas as well. Anyway, it is not possible to assert the existence of poor ghettos in Milan, but a sort of spotted or leopard pattern. If social disadvantage, defined on objective parameters, is not spatially segregated, a different situation emerges considering subjective definition of the poverty given by actors. Evidences clearly show a high concentration in the peripheries of people who consider themselves as poor. This can be explained in two ways: 1) Income and other economic indicators are not exhaustive in grasping the meaning of social disadvantage as perceived by actors; social disadvantage lies also in other problems, such as bad housing conditions, advanced age, weak social networks, poor social services, problems which are certainly more present in the urban peripheries than in the centre. 2) An important role is played by the process of stigmatisation of the peripheries, which, under the pressure of the alarmism of the media, become more and more devalued. This process have strong effects on the inhabitants of these areas, who seem to internalize the social stigma, considering themselves poorer than they objectively are.
- Published
- 2004
19. La povertà a Milano. Distribuzione territoriale servizi sociali e problema abitativo
- Author
-
ZAJCZYK, FRANCESCA and Zajczyk, F
- Subjects
Poverty, housing - Abstract
Even if Milan claims a general wellbeing, poverty does not affect a restricted number of people, experiencing a serious situation of social distress or whose special conditions have activate a process of social exclusion. Poverty, as outlined in the research work, appears more and more as a ¿structural¿ phenomenon. Ongoing demographic changes, transformations in life styles, new ways of being family, the increase number of foreign families and minors, post-industrial changes in the Lombard productive system and labour market, the subsequent diffusion of atypical labour contracts and the progressive flexibility of the labour market are all typical elements shared by those categories at risk of social exclusion. The work of mapping neighbourhoods according to the different social distress indicators represents the innovative aspect of the research. Maps clearly shows that in Milan there are no real ghetto neighbourhoods characterized by a uniformly poor population, but it also reveals the existence of more peripheral areas of the city experiencing serious conditions of social discomfort.
- Published
- 2003
20. Trasformazioni urbane e forme emergenti di esclusione
- Author
-
NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Guidicini, P, Pieretti G, Bergamaschi, M, Nuvolati, G, and Zajczyk, F
- Subjects
Città e marginalità sociale - Published
- 2001
21. L’origine del concetto di qualità della vita e l’articolazione dei filoni di studio nella prospettiva europea
- Author
-
Altieri, L, Luison, L, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Altieri, L, Luison, L, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Published
- 1997
22. La qualità dei dati
- Author
-
Mauri, L, Penati, C, Zajczyk, F, Colleoni, M, ZAJCZYK, FRANCESCA, COLLEONI, MATTEO, Mauri, L, Penati, C, Zajczyk, F, Colleoni, M, ZAJCZYK, FRANCESCA, and COLLEONI, MATTEO
- Published
- 1996
23. Indicatore
- Author
-
Mauri, L, Penati, C, Simonetta, M, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Mauri, L, Penati, C, Simonetta, M, Nuvolati, G, Zajczyk, F, NUVOLATI, GIAMPAOLO, and ZAJCZYK, FRANCESCA
- Published
- 1993
24. L’origine del concetto di qualità della vita e l’articolazione dei filoni di studio nella prospettiva europea
- Author
-
NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Altieri, L, Luison, L, Nuvolati, G, and Zajczyk, F
- Subjects
Qualità della vita - Published
- 1997
25. La qualità dei dati
- Author
-
ZAJCZYK, FRANCESCA, COLLEONI, MATTEO, Mauri, L, Penati, C, Zajczyk, F, and Colleoni, M
- Subjects
SPS/07 - SOCIOLOGIA GENERALE ,dati, metodo, qualità - Published
- 1996
26. Povertà al femminile in un contesto ricco: la donna a Milano tra instabilità occupazionale, abitativa e familiare
- Author
-
Cavalca, GUIDO GABRIELE and Francesca, Zajczyk
- Published
- 2006
27. Indicatore
- Author
-
NUVOLATI, GIAMPAOLO, ZAJCZYK, FRANCESCA, Mauri, L, Penati, C, Simonetta, M, Nuvolati, G, and Zajczyk, F
- Subjects
Indicatori sociali - Published
- 1993
28. Accesso alle risorse alimentari e popolazioni anziane. Un inquadramento concettuale
- Author
-
Colleoni, M, Zajczyk, F, and Colleoni, M
- Subjects
accessibilità, anziani, mobilità, alimentazione, città ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Abstract
Il cibo è un elemento sostanziale del benessere e della qualità della vita degli individui e della collettività. La relazione tra corretta alimentazione e salute, nella sua accezione non solo di assenza di malattia ma di benessere psico-fisico e relazionale, è d’altronde da tempo stata accolta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO e FAO, 2003). Fonda-mentale per apportare l’energia e i nutrienti necessari allo svolgimento del-le funzioni vitali dell’organismo, la sana alimentazione rappresenta la con-dizione per prevenire e contenere l’insorgere delle patologie associate all’invecchiamento. Il cibo è anche un importante mezzo d’identificazione e partecipazione sociale. Da tempo la sociologia studia le dimensioni sociali e culturali as-sociate al suo consumo (Meglio, 2012), mettendo in evidenza la centralità delle interazioni legate ai pasti e il ruolo svolto dagli alimenti nella defini-zione identitaria degli individui (Plastow, Atwal e Gilhooly, 2015). Trova in tal senso spiegazione la considerazione del cibo come risorsa-opportunità recentemente proposta da Dijst e Kwan (2005), intendendo con questa espressione un bene, un’attività o anche una relazione di scam-bio e servizio il cui accesso e fruizione consente di soddisfare, oltre ai bi-sogni elementari, anche quelli più complessi legati all’identità, alle rela-zioni e alla partecipazione. Per queste ragioni, il diritto al cibo e alla corretta e sana alimentazione sono stati recentemente inseriti dalla Carta di Milano tra i diritti fonda-mentali dell’uomo. Un diritto ad accedere e usufruire della risorsa-opportunità cibo che, come vedremo nelle pagine che seguono, richiede l’attivazione di specifiche politiche urbane atte a conoscere e a governare il sistema alimentare locale.
- Published
- 2018
29. Alimentazione e accessibilità nella age-frendly city
- Author
-
Zizzari S., Francesca Zajczyk, and Zizzari, S
- Subjects
Food, anziani, Milano ,SPS/10 - SOCIOLOGIA DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO - Published
- 2018
30. L'accessibilità al cibo a Milano: un'analisi ecologica
- Author
-
Daconto, L, Zajczyk, F, and Daconto, L
- Subjects
accessibilità, cibo, Milano, GIS - Published
- 2018
31. I new media
- Author
-
MARTELLI, STEFANO, STEFANO ALLIEVI SIMONA ANDRINI UGO ASCOLI ELENA BESOZZI GIANFRANCO BETTIN LATTES NICOLETTA BOSCO LAURA BOVONE FRANCO CHIARELLO ANNA CORTESE PAOLA DI NICOLA LUCA DIOTALLEVI DIRETTIVO DELLA SEZIONE METODOLOGICA PIERPAOLO DONATI FRANCA FACCIOLI GIULIANO GIORIO GRAZIELLA GIOVANNINI PAOLO JEDLOWSKI MICHELE LA ROSA ANTONIO LA SPINA EZIO MARRA STEFANO MARTELLI ALFREDO MELA ALBERTO MERLER ALFREDO MILANACCIO GIUSEPPE MOSCONI SERAFINO NEGRELLI FEDERICO NERESINI VITTORIO OLGIATI VALERIO POCAR FRANCO PRINA IDA REGALIA LUISA RIBOLZI GIOVANNA ROSSI NINO SALAMONE SILVIO SCANAGATTA SANDRO SEGRE CARLO SORRENTINO ANNA LISA TOTA GABRIELLA TURNATURI FRANCESCA ZAJCZYK EUGENIO ZUCCHETTI MARCO ZURRU, G. AMENDOLA, and Martelli S.
- Subjects
ITALIA ,COMUNICAZIONE TELEMATICA ,NEW MEDIA - Abstract
Il contributo delinea la situazione dell'impiego dei new media nella società italiana utilizzando le (poche) fonti di dati disponibili ed evidenzia lo sviluppo ritardato delle strutture dell’informazione e della comunicazione rispetto ai più importanti paesi occidentali. Il diffondersi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha un impatto generalmente positivo sulla produttività e sulla crescita economica. Stime dell’Ocse, l’Organizzazione mondiale per la cooperazione e lo sviluppo economico, attribuiscono all’introduzione di tali tecnologie il 50% dell’incremento nella produttività del lavoro registratosi nei paesi occidentali fra il 1995 e il 2000. Ne consegue che i paesi –tra cui l’Italia– che meno investono in tali tecnologie, si autocandidano a uno sviluppo incerto e a una minore crescita economica.
- Published
- 2004
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