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Il saggio offre in edizione filologicamente critica il testo giovanile di Bazzero, ricavato da due diverse redazioni manoscritte conservate nel Fondo depositato all'Archivio di Stato di Milano. Il testo sconosciuto consente una riflessione sulle prime prove scrittorie e narrative di Bazzero.

Il volume riunisce saggi e studi dedicati ad autori del Novecento, in una prospettiva filologica. Lo accompagnano un saluto critico di Claudio Magris (Un Virgilio nella selva oscura della letteratura), uno di Salvatore Silvano Nigro (Per Ermanno); una lettura critica di Pierantonio Frare (La critica, la verità, l'amicizia); e una corposa Bibliografia dell'autore a cura di Daniela Tonolini, curatrice del volume.

Il saggio indaga gli esordi narrativi di Luigi Santucci, cercando di individuare i percorsi attraverso i queli è venuta formandosi quella voce non solo autentica, ma anzi originale e isolata nel panorama narrativo dell'immediato dopoguerra. Al centro dell'indagine si pongono soprattutto i suoi lavori di tono "mariologico" e il romanzo "settecentesco": "In Australia con mio nonno".

Inni Sacri è un titolo nuovo nella produzione lirica italiana. Le edizioni non autorizzate seguite alle due edizioni manzoniane del 1815 e del 1822 presentano numerose varianti e alcuni errori, sanati solo con l'edizione ne varietur del 1855. Nel 1829 si scatentò una furibonda polemica intorno agli Inni Sacri, che probabilmente spinse Manozni a riprendere in mano il progetto innografico, anche grazie allo stimolo fornito dalla pubblicaizone di tre inni sacri da parte dell'amico Giuseppe Borghi: il cui risultato si può identificare nel poi abortito Ognissanti, ripreso infine nel 1847.

Il saggio rilegge Il poema giovanile di Cipani, che svilupperà poi la sua attività nel settore della Pedagogia, evidenziandone la caratteristica di singolarità nel pieno di una produzione di ambito scapigliato, rilevandone le fonti dichiarate (Dante e la Commedia), ma pure quelle sotterranee.

Lo studio ricostruisce l'aspetto giornalistico del poeta novarese Ernesto Ragazzoni. Si sofferma in particolare sulla descrizione e analisi delle corrispondenza da lui inviate al giornale "La Stampa" da Parigi tra fine secolo XIX e prima guerra mondiale

Attraverso i materiali d'archivio (Fondazione Mondadori e privato dell'autore) il saggio ricostruisce la nascita del romanzo, opera prima di castellaneta, e le sue traveresie editoriali. I materiali d'archivio sono offetri per la prima volta e riportati integralmente

Il saggio esamina le caratteristiche della produzione critica novecentesca di Ermanno Paccagnini

Attraverso un puntuale riscontro delle Appendici dei più diffusi quotidiani milanesi del ventennio Postunitario, Il saggio cataloga tipologie , autori, polemiche della narrativa lì ospitata, quale che sia la provenienza, aprendo pseudonimi, sottolineando i comportamenti editoriali e i vari problemi legati alla circolazione di quei testi.

Il saggio indaga i due duversi ruoli assunti da Giovcanni Giudici, sia come direttore della rivista "Mondo Occidentale" finanziata dal governo degli Stati Uniti; sia come responsabile del periodico della Olivetti "Comunità": nel primo caso soffermandosi sulle linee editoriali; nel secondo passando in rassegna i suoi interventi critici sia letterari, sia di carattere sociologico o dedicati a temi propri del momento quali ad esempio alienazione, rapporto cattolicesimo-comunismo, ricerca di una lingua democtatica

Il saggio indaga questa opera prima di Goffredo Parise, riproposta secondo l'edizione originaria del 1951, sottolineandone non solo gli elementi tematici e le componenti stilistiche, ma anche evidenziando il lavorio sul manoscritto, del quale sono riprodotte in facsimile alcune pagine per un confronto, e pure le varianti intervenute nelle successive edizioni Feltrinelli e poi Mondadori.

In un volume dedicato alla molteplice attività di Oreste del Buono, esplicitatasi nei campi più disparati, il saggio approfondisce in modo particolare la sua produxione narrativa, esplicitatasi in romanzi e racconti, all'insegna di un gusto eclettico e poliedrico, tanto dello straordinario e dell'eccezionale, quanto di ciò che si cela nell'ordinario, rivisiti il campo della memorialità, oppure quello del mondo editoriale. Percorsi che hanno quale punto centrale del suo raccontare un Io al tempo stessa reale e fantastico, fattosi sempre più amaro negli anni.

L'intervento indaga la tipologia e la struttura dei dialoghi che Claudio Magris intrattiene con ospiti appartenenti a diverse discipline sulle pagine culturali del "Corriere della sera", individuandone le variazioni intervenute in tali rapporti dialogici nel corso del tempo.

Il saggio indaga, attraverso tutti i volumi di Camilleri sino a quel momento editi (romanzi storici, gialli, racconti, interviste), i richiami a quanto ha a che fare con figure e temi religiosi, quale che sia la modalità impiegata nell'affrontarli: storica, comica, ironica, seria, polemica, di personale meditazione.

C'è soprattutto la "parola" - in cui si depositano emozioni, desideri, resistenze e soprattutto "storie" - al centro del rapporto che l'educatore ha con l'altro, e viceversa, sottolineato dalle pagine introduttive e ribadito nei due primi capitoli dell'innovativo volume di Daniela Tonolini. Muovendo da tale prospettiva l'autrice offre un percorso tra alcune opere significative della letteratura italiana dall'800 a recenti romanzi nel corso del quale, attraverso brani scelti, viene proposto un metodo di lettura che consenta di sperimentare e fare propria tutta la profondità e la attualità della Parola letteraria. Una Parola che appunto, se assunta con piena coscienza, non solo libera, ma anche unisce.

Il lungo saggio introduttivo attraversa la produzione narrativa di Claudio Magris, soffermandosi in particolare sui rinvii e incroci tra questo volume di racconti e le altre opere.

Il saggio mette a confronto le due edizioni del romanzo sperimentale di Pontiggia, "L'arte della fuga" individuando al contempo le tematiche che lo sorreggono, e segnatamente il concetto di religiosità laica.

Il saggio offre un quadro generale del rapporto Letteratura e Giornalismo alle sue origini, dimostra la infondatezza del mito della nascita della Terza pagina ad opera di Bergamini e segue poi giorno per giorno il rapporto tra giornalismo e cultura sulle pagine del quotidiano torinese, sino allo stabilizzarsi della Terza pagina intorno al 1910

Il saggio indaga dapprima le fonti classiche (greche e latine) nella poesia di Sebastiano Satta, per poi passare a rilevare la ricca presenza di riferimenti, fonti e citazioni di carattere biblico o di riferimenti più in generale religiosi, particolarmente interessanti trattandosi di un autore che ha sempre dichiarato il proprio ateismo.

Scrittori e uomini, letteratura e amicizia: sono questi i temi che si rincorrono negli scritti di Luigi Santucci raccolti in questo volume e che costituiscono un’ampia selezione dei suoi articoli, saggi e racconti comparsi sul mensile «Il Ragguaglio librario» nell’arco di poco più di quarant’anni, e segnatamente quelli pubblicati durante la direzione di Ines Scaramucci ("Zia Ines"). Scritti nei quali, come si sottolinea nella introduzione che inquadra questi rapporti, è «il calore dell’amicizia e dell’affetto a riverberarsi sulla scrittura: è il vivere con pienezza il proprio essere uomini, persone, che dà pienezza alla parola». Articoli che, siano essi suggeriti da un testo da recensire, dal ricordo di un amico o un maestro appena scomparso, dal richiamo di un anniversario, di una recensione o altro ancora, portano tutti il segno del binomio “scrittore-uomo”: ne emergono alcuni commoventi ritratti di figure di altissimo spessore artistico e morale, da Primo Mazzolari a David Maria Turoldo, da Mario Apollonio a Nazareno Fabbretti. Così come la sentita rievocazione di quella stagione letteraria e spirituale a cavallo del concilio Vaticano II (1962-1965) caratterizzata da vivacissimi fermenti e altrettanto singolari contraddizioni. Una stagione in cui l’esperienza artistica e umana di Santucci spicca, a un tempo, per la sua coerenza e la sua libertà interiore. La Nota al testo, oltre a fornire tutti i precisi riferimenti, offre anche in dettaglio gli estremi della intera collaborazione di Santiucci al "Ragguaglio librario", comprensiva del periodo della direzione di Giovanni Cristini

Al di là del titolo specifico, riferito all'ambito scapigliato, il saggio indaga la presenza del "romanzo gorico" e di quello fantastico di matrice inglese nello sviluppo del romanzo italiano, rilevandone la presenza nel suo volersi staccare dal romanzo storico, nella sua presenza in quello scapigliato, e negli sviluppi che lo portano nella narrativa di ambito ligure e piemontese di fine secolo

Il saggio indaga le modalità realistiche e simboliche cui il pane è rappresentato in alcuni testi della letteratura italiana tra Otto-Novecento

Il saggio ripercorre quanto nella narrativa italiana del nuovo Millennio si offre quanto a rapporto padri-figli nella triplice dimensione di padri, figli divenuti nel frattempo padri e "figli di figli"

Attraverso materiali inediti e manoscritti preparatori, il saggio ricostruisce la formazione del romanzo nel suo graduale incentrarsi sul parallelismo tra gli anni della stesura e gli anni della violenza fascista a Milano sul finire della guerra.

L'intervento intende indagare come sia stato percepito il "mito Tasso" nella stampa periodica della prima metà dell'Ottocento. attraverso lo spoglio di numerose gazzette delle varie parti d'Italia si indaga cioè come il tasso persona e la sua storia, come il Tasso personaggio in rivisitazioni poetiche, drammaturgiche, narrative sia stato presentato ai lettori dei giornali quotidiani o comunque periodici, prevalentemente di ambito non letterario. e questo è avvenuto attraverso sia la aneddotica, sia la ricerca di testi e di inediti, sia polemiche e celebrazioni, o gare poetiche,; senza dimenticare letture anche poetiche del personaggio o il rinvenimento di testi che contribuiscono ad arricchire la bibliografia tassiana.

La relazione, attraverso un rigoroso controllo testuale e delle fonti, tende non solo a ricostruire almeno parzialmente la biblioteca fisica e mentale del mercante umnaista di Ragusa Benedetto Cotrugli, ma a suggerire altrsì un metodo di lavoro in tale ricerca.

Il pamphlet di Cletto Arrighi è qui offerto in edizione critica e scientificamente commentata, trattandosi di una parodia "eversiva" che riscriveva i Promessi Sposi alla luce delle nuove condizioni storiche e culturali di fine Ottocento. Una polemica operazione scrittoria avente come oggetto aspetti politici, culturali, ideologici e religiosi del suo tempo, intendendo Arrighi contrapporsi a quanto aveva significato l'apparizione del romanzo manzoniano in una età di marcato anticlericalismo e rivendicando ora a sé quest'ultimo in un'epoca invece di forte rigurgito clericale.

Profilo storico-critico del bibliotecario francese autore di un commento al principe di Machiavelli organizzato per postille falsamente attribuite a Napoleone Bonaparte, che per un suo precedente anonimo volumetto lo fece imprigionare. Si tratta dell'autore della celeberrima stroncatura ai "Sepolcri" di Foscolo

Il saggio indaga in tutta la produzione narrativa di Chiara la varia umanità verbanese da lui reinventata, dedita agli onesti mestieri non meno che all'ozio, alle "gabole" e allo "ius murmurandi", offrendo un diagrammma in cui si incrociano sperperi sapienti e vane prudenze, intorno ai tavolini del caffè, nel ribollire degli umori della provincia profonda.

L'intervento si sofferma sulla memorialità e sulla spazialità delle prose narrative della Madieri.

Dopo un minuzioso quadro generale delle collaborazioni giornalistiche di Emilio De Marchi, il saggio si sofferma in particolare sui contributi dedicati al problema della scuola, dell'insegnamento e degli insegnanti pubblicati su quotidiani e periodici, e solo parzialmente raccolti in volumi.

Il saggio traccia un panorama ampio e articolato dell'importante genere letterario della memorialistica, che ebbe grande sviluppo nell'Ottocente, e al quale appartiene l'opera del Castromediano, individuandone gli aspetti caratterizzanti e ponendo in luce alcuni problemi, quali la cronologia, le motivazioni, le tematiche, le opzioni stilistiche, le modalità di pubblicazione attraverso la rilettura dei numerosi esponenti della memorialistica risorgimentale, dai più famosi ai minimi.

Il saggio ripercorre la nascita di uno dei testi principali della riflessione che ha accompagnato i forti movimenti interni verso la fine degli anni Cinquanta in Italia

Il saggio ripercorre la nascita di uno dei testi principali della riflessione che ha accompagnato i forti movimenti interni verso la fine degli anni Cinquanta in Italia

Il saggio rilegge i contraddittori rapporti tra Carducci e i suoi coetanei scapigliati, proponendo tutta una riucca serie di materiali nuovi che di fattoi ribaltano la visione tradizionale, sottolineando come lo stesso Carducci per un certo periodo sia stato dai suoi coetanei visto come partecipe della Scapigliatura democratica, e riscoprendo anche i non pochi rapporti suoi con altri autori (Dossi, Faldella, ecc.).

Il saggio rilegge il romanzo di Pratolini nella sua realtà di opera che, venendo appena prima di completare la Trilogia Italiana, di fatto si presenta come romanzo fuori schema nella sua storia narrativa, fortemente radicato nella realtà del tempo in cui narra, e con non pochi risvolti autobiografici densi anche di dubbi politici in questa storia di una educazione che è insieme sentimentale, familiare, politica e morale.

Si tratta della rilettura dei nove racconti inediti che compongono il volume, nei quali è possibile rinvenire non solo una precisa coordinazione, ma una specifica tipologia rispetto alla pur ricca proposta di antologiadi questo genere.

Il saggio percorre la ricca presenza - in qualche caso sostanziale, in molte altre di moda - che caratterizza talume modalità narrative odierne, italiane e straniere, prevalentemente di genere thriller, che o riscivono apocrifie evangeliche o imbastiscono collegamente esoterici con taluni simboli evangelici

Il Volume in realtà presenta tutte le caratteristiche tra le quali si è stati obbligati a scegliere, trattandosi di una edizione critiche, condotta su una fonte inedita e accopagnata da una intorduzionem una nota bal testo e da un puntuale commento con integrale riconoscimento delle fonti. Il testo è un taccuino inedito del sedicenne D'Annunzio nel quale - ed è l'aspetto fondamentale - egli non si limita ad apprendere il Toscano, ma mette a punto la sua modalità scrittoria che da sempre condurrà a ridosso dei vocabolari, e che già qui si mostra pienamente matura.In appendice è riprodotto a colori il taccuino originale, conservato nella Biblioteca Cantonale di Chur (Svizzera)

Il testo propone una rilettura della poesia pascoliana con particolare attenzione al lessico

Viene ricostruita la figura del Mora, giustiziato come untore insieme al Piazza e a vari altri, nel corso della peste manzoniana del 1630; e al tempo stesso, ricostruito il quadro generale, si dà conto della posizione di Alessandro Manzoni e delle critiche a lui rivolte.

Si ricostruisce il percorso poetico manzoniano, sottolineando in particolare come, pur tra scarti significativi, tutto si compia nel segno di una unitarietà, ove i vari momenti di cui si compone sono alla insegna di un continuo, sempre più sofferto approfondimento.

Si offre una prospettiva di lettura della poesia pascoliana, con particolare attenzione ai fenomeni lnguistici e al fonosimbolismo

Il saggio affronta le diverse tipologie di rapporto tra città e campagna intervenute tra fine Settecento-inizio Ottocento e l'oggi.

L’intento è quello di ricostruire una micromappa delle reazioni, in positivo e in negativo, provocate dalle scritture dossiane, non solo partendo dalle stroncature, ma anche guardando alle interrelazioni sia critiche che negative. Penso ad esempio nel primo caso ai riferimenti critici diretti (dello stesso Dossi) o indiretti (di recensori) che rapportano a Carlo Dossi altri autori (ad esempio Giovanni Faldella). Quanto al secondo, al non certo “volontario magistero” dossiano, che trova la sua più diretta espressione in Ambrogio Bazzero.

Tra il 1843 e il 1866 Felice Le Monnier ha pubblicato nella Biblioteca Italiana 247 titoli di autori prevalentemente italiani, seguendo il preciso intendimento di proporre testi di autori, sia classici che moderni, appartenenti a vari campi del sapere, ma unificati da un chiaro proposito: assecondare il Sentimento della Nazione proponendo titoli e autori che sapessero fondere concetto politico e concetto letterario. Il presente saggio ricostruisce puntualmente il quadro di questi "libri che hanno fatto l'Italia", ma, attraverso una analisi minuziosa delle singole opere, ne individua pure i criteri editoriali, attenti a offrire testi filologicamente accurati, grazie alla collaborazione delle migliori menti intellettuali e critiche del tempo., Between 1843 and 1866 Felice Le Monnier published in the Biblioteca Italiana 247 titles of authors, mostly Italians, with the intention of proposing texts by authors, both classic and modern, from different fields of knowledge, but unified by the same purpose: to foster a National sentiment with titles and authors who were able to combine a political with a literary concern. This essay reconstructs the context of these "books that have made Italy" and, through a detailed analysis of each works, it will also point out the criterion: to offer texts which were philologically accurate trough the efforts of the best critical minds.

Il saggio affronta le diverse tipologie di rapporto tra città e campagna intervenute tra fine Settecento-inizio Ottocento e l'oggi.

iL ROMANZO ANALIZZA APPROFONDITAMENTE IL CAPOLAVORO DI TOMMASO GROSSI, SIA CON RIFERIMENTO AD ALTRE OPERE DI gROSSI, SIA ALLE FONTI STORICHE COME A QUELLE LETTERARIE (SU TUTTI W. SCOTT), SIA AI DATI COMPOSITIVI EMERSI DALLA RECENTE PUBBLICAZIONE DELL'EPISTOLARIO

iL ROMANZO ANALIZZA APPROFONDITAMENTE IL CAPOLAVORO DI TOMMASO GROSSI, SIA CON RIFERIMENTO AD ALTRE OPERE DI gROSSI, SIA ALLE FONTI STORICHE COME A QUELLE LETTERARIE (SU TUTTI W. SCOTT), SIA AI DATI COMPOSITIVI EMERSI DALLA RECENTE PUBBLICAZIONE DELL'EPISTOLARIO

aNALISI DELL'INTERA OPERA DI SANTUCCI NELLA PROSPETTIVA PREVALENTEMENTE TEMATICA TRATTANDOSI DI UN VOLUME DI INEDITI (RACCONTI, TEATRO, POESIE, LETTERE) CHE COPRONO L'INTERO ARCO DELLA SUA VITA.