Zanchi, P, Fasolo, M, Spinelli, M, Zampini, L, Suttora, C, Salerni, N, ZANCHI, PAOLA, SPINELLI, MARIA, ZAMPINI, LAURA, SUTTORA, CHIARA, SALERNI, NICOLETTA, Zanchi, P, Fasolo, M, Spinelli, M, Zampini, L, Suttora, C, Salerni, N, ZANCHI, PAOLA, SPINELLI, MARIA, ZAMPINI, LAURA, SUTTORA, CHIARA, and SALERNI, NICOLETTA
Il pianto rappresenta il principale mezzo di comunicazione del bambino durante i primi mesi di vita. Nonostante diversi autori si siano occupati dello studio delle caratteristiche acustiche proprie dei diversi tipi di pianto, del livello di stress da esso suscitato nel caregiver e delle capacità di quest'ultimo nell'identificazione delle cause, ad oggi alcune questioni rimangono aperte. La presente ricerca si pone tre principali obiettivi: descrivere le caratteristiche acustiche di diversi tipi di pianto; indagare se il riconoscimento delle cause del pianto avvenga sulla base di indizi contestuali e/o acustici; infine, valutare quali caratteristiche acustiche del pianto influenzino il livello di stress percepito e come questo possa guidarne l'interpretazione della causa. Sono state incluse nello studio 8 coppie madre-bambino (6 mesi di età). I risultati mostrano come la frequenza fondamentale sia la caratteristica acustica che maggiormente consente di distinguere i pianti e l'unica correlata con il livello di stress percepito. Tuttavia, per un corretto riconoscimento delle cause del pianto del proprio bambino, le informazioni acustiche non sembrano essere sufficient, Crying represents one of the main means of infant communication during their first months of life. Although several researchers dealt with the exploration of the acoustic characteristics of different cries, as well as with the investigation of the role played by cries in determining the stress in the caregiver and the maternal ability to recognize its causes, some questions are still open. This study has three main aims: to describe the acoustic characteristics of different types of crying; to verify if and to which extent crying correct identification is based on contextual and/or acoustic indices; finally, to identify which acoustic characteristics mainly influence the levels of stress perceived and, in turn, if this stress influences the identification of the reason of crying. 8 mother-child dyads (6-month-old) were included in the study. The results show that the cry fundamental frequency is the acoustic characteristic that most allows the classification of the different cries and the only one that significantly correlates with the stress perceived by the caregiver. However, the acoustic characteristics seem to be not sufficient for parents for a correct identification of their own baby cry's cause.