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Background. Le persone genderqueer affrontano numerose sfide nel corso della loro vita e sono esposte ad un rischio aumentato di violenza e molestie dovute alla diffusione della cultura eterossessista e cisgenderista. Per ciò che concerne le relazioni sessuali e romantiche, negli ultimi anni, le app per incontri sono diventate sempre più popolari, cambiando il modo in cui le persone vengono in contatto con nuovi e potenziali partner. Scopo. Lo scopo di questo studio è quello di indagare le esperienze, le emozioni e le moti-vazioni delle persone genderqueer nell’ambito delle app per incontri. Attingendo alla cornice teorica delle microaggressioni gli autori hanno condotto tre interviste qualitative individuali con individui genderqueer adulti. Analisi dei dati. Per analizzare i dati emersi dalle interviste gli autori si sono serviti dell’analisi tematica. Risultati. Le esperienze dei partecipanti riflettono diverse forme di discriminazione, vitti-mizzazione e oggettivazione ma anche forme più positive di interazione, sottolineando così il potenziale positivo delle applicazioni per incontri. I risultati hanno rivelato tre tematiche principali: 1) utenza, motivazioni e benefici relativi all’utilizzo di app per incontri, 2) self-disclosure, 3) esperienze nel contesto delle app per incontri. L’ultimo tema comprende, a sua volta, tre sotto-temi: a) omologazione e morbosità, b) feticizzazione e oggettivazione, c) delegittimazione e discriminazione. Nonostante i suoi limiti, questo studio potrebbe aiutarci a fare luce sull’impatto psicologico che le diverse esperienze vissute nell’ambito delle app per incontri hanno, sul benessere della minoranza genderqueer., Background. Genderqueer people face numerous challenges in their lives related to heterosexism and cisgenderism and are exposed to a greater risk for violence. As regards to sexual and romantic relationships, in recent years, online dating has become increasingly popular and widespread worldwide, changing the way people get in touch with new potential partners. Aim. The purpose of this study is to investigate genderqueer people's experiences, motives and emotions in the context of dating applications. Drawing on the microaggressions framework, the Authors conducted three in-depth interviews with queer adults to assess the most common situations genderqueer individuals face while using dating apps and the reasons for using these devices. Data analysis. Thematic Analysis was used to extract insights from the interviews. Results. Participants' experiences reflected both different forms of discrimination, victimization and fetishization and more positive interactions, underlining the positive potential of dating apps. Results revealed three main themes 1) Users, motives and benefits related to dating apps use, 2) Self-disclosure, and 3) Experiences in the context of dating apps. The last included three different subthemes: A) Homogenization and Morbidity, b) Fetishization and Objectification, and c) Delegitimization and Discrimination. Despite several limitations, this study helps shedding light on the psychological impact these experiences have on genderqueer minority in the context of online dating.

Il trattamento ormonale e l’intervento di Riassegnazione Chirurgica del Sesso (RCS) sono da sempre considerati i trattamenti di scelta per le persone con Disforia di Genere ed entrambi i trattamenti hanno una ricaduta importante non solo sulla qualità della vita ma anche sull’equilibrio psicologico ed in particolare sulla funzione sessuale. Secondo le linee guida della World Professional Association Transgender Health (WPATH, 2011) emerge come da un lato vi siano molti individui che richiedono sia cure ormonali che chirurgiche per alleviare la loro disforia di genere, mentre altri necessitano solo di uno di questi trattamenti ed alcuni di nessuno (Bockting & Goldberg, 2006; Bockting, 2008; Lev, 2004). Quindi il trattamento della Disforia di Genere è diventato molto più specifico per ogni individuo ed anche le consulenze sessuologiche sono sempre più diversificate a seconda delle esigenze delle persone. La prima cosa da considerare è che ogni intervento medico e chirurgico effettuato insieme alla persona con Disforia di Genere porta con sé profonde ripercussioni non solo sulla vita psicologica e relazionale ma soprattutto sulla funzione sessuale e sulla conseguente qualità di essa. Quindi è importante effettuare consulenze sessuologiche specifiche a seconda delle esigenze delle persone discutendo con loro l’impatto della terapia ormonale e dell’intervento chirurgico sulla funzione sessuale

Aim. The aim of this study is to analyze the relationship between attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) symptoms in childhood and early-adolescence and the development of dysfunctional eating habits later in life. The sample under investigation is composed of 217 adolescents (males: 30.9%; mean age: 17.1 ± 0.88 ys; range: 16-19 ys) voluntarily recruited in the city of Parma (Northern Italy) in the context of a longitudinal research project focused on developmental factors of antisocial behaviour. All subjects were assessed at T1 (mean age: 12 ys) and at T2 (mean age: 14 ys) using a structured clinical interview to collect information on ADHD symptoms on a lifetime basis and, at T3 (mean age: 17 ys), they were administered an interview to assess pathological eating habits. Correlation and regression analyses were carried out between scores of the three symptom domains of ADHD and eating habits as assessed at T3. Results suggest that the association between ADHD symptoms and eating habits show differences according to gender, in that in females ADHD symptoms assessed at T2 are associated with compensatory behaviours, while in males they are predictive of overweight as assessed at T3. ADHD symptoms, although under threshold, may lead to chaotic and unorganized eating habits which might put female at risk for compensatory behaviours and males for overweight.

Scopo Con paruresi, o “sindrome della vescica timida”, ci si riferisce all’incapacità di urinare in situazioni in cui si è esposti allo scrutinio, o al possibile scrutinio, di altre persone. Nel DSM-5 la paruresi è inclusa nella categoria diagnostica del disturbo d’ansia sociale (fobia sociale). Obiettivo di questo studio è quello di fornire una descrizione delle manifestazioni cliniche del disturbo in un campione di persone paruretiche. Metodi. I dati sono stati raccolti attraverso una batteria di questionari pubblicata online attraverso il sito www.paruresis.it; essa includeva strumenti diagnostici e di screening specifici per la paruresi, un questionario di screening per la fobia sociale generalizzata (Mini-SPIN) e il Beck Depression Inventory. Risultati. 65 partecipanti hanno mostrato sintomi clinicamente rilevanti di paruresi, come evidenziato dal superamento del punteggio soglia alla Paruresis Checklist. L’età media è risultata pari a 28 anni (DS= ±7,75 anni); la maggior parte dei partecipanti (87,7%; N=57) sono maschi. Per quanto le differenze di genere nelle manifestazioni cliniche del disturbo siano limitate, la variabile che più sembra incidere sulla gravità del quadro clinico è la presenza di una diagnosi di fobia sociale generalizzata. Discussione. La paruresi emerge come una condizione clinica associata a livelli rilevanti di disagio sulla quale tuttavia le conoscenze dei professionisti della salute mentale appaiono ancora decisamente scarse., Paruresis is the inability to urinate in situations where there is perception of scrutiny, or potential scrutiny, by others. According to DSM-5, paruresis is classified as social phobia. Aim. The present study aims at offering a clinical description of the disorder in a sample of paruretics voluntarily recruited among users registered on an Italian website dedicated to people suffering from this disorder (www.paruresis.it). Methods. Data were collected through a set of questionnaires published online, including assessment and screening measures for paruresis (Paruresis Checklist), generalized social phobia (Mini-SPIN) and depression (Beck Depression Inventory). Results. 65 participants showed clinically relevant symptoms of paruresis, as suggested by a PCL score above the threshold. Mean age was 28 ys (SD= ±7.75 ys); most of participants were male (87.7%; N=57). Although gender differences in the clinical manifestations of the disorder appear limited, the variable mostly connected to the severity of paruresis is the presence of a further diagnosis of generalized social phobia. Discussion. Paruresis is a clinical condition associated with high level of distress on which, however, there is limited knowledge among mental health professionals.

È in corso un dibattito fervente relativamente all'inquadramento delle problematiche di genere nella prossima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Una delle possibilità contemplate dai revisori riguarda infatti l'eliminazione del disturbo dal novero delle patologie psichiatriche, arrivando a inquadrarlo come espressione normale dell'identità di genere. Tale scenario potrebbe portare con sé una serie di implicazioni rilevanti rispetto all'identificazione dei candidati più idonei all'avvio del percorso di riassegnazione chirurgica del sesso. Attualmente, infatti, le linee guida internazionali prevedono che i candidati al percorso di riassegnazione vengano sottoposti a un'attenta valutazione psichiatrica e psicologica. Queste problematiche verranno affrontate anche attraverso il rimando alla casistica afferita presso l'ambulatorio dei disturbi dell'identità di genere dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda tra il 2005 e oggi; verranno illustrati, in particolare, casi clinici significativi in cui la richiesta dell'utente di avviare il percorso di adeguamento di genere nasconde disagi psichici di notevole gravità che configurano una controindicazione alla terapia ormonale e/o chirurgica. Infine, verranno presentati dati relativi all'outcome e alla soddisfazione in pazienti già sottoposti all'intervento chirurgico di riassegnazione chirurgica del sesso, raccolti nel contesto di una ricerca multicentrica coordinata dall'ambulatorio per i disturbi dell'identità di genere dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda.

Introduzione: la soddisfazione post-operatoria del paziente è il metro fondamentale con cui misurare l’outcome degli interventi di chirurgia estetica. Essa tende a essere condizionata da variabili socio-demografiche, anamnestiche e soprattutto psicopatologiche su cui, al momento, non esiste un consenso. Obiettivo dello studio è determinare il grado in cui le suddette variabili possano ritenersi predittive di insoddisfazione. Le variabili cliniche valutate sono: tratti patologici di personalità, narcisismo covert, entità del disagio relativo all’immagine corporea. Metodi: il campione è risultato composto da 77 soggetti (91,3% F) tra i 18 e i 57 anni di età sottoposti a diversi tipi di interventi di chirurgia estetica presso due ospedali milanesi, tra il 2009-2010. È stata impiegata una batteria di questionari finalizzata alla rilevazione delle variabili di interesse. Risultati: tra le variabili considerate, i migliori predittori dell’insoddisfazione post-operatoria risultano: precedenti procedure estetiche chirurgiche, la gravità e la precocità dell’insorgenza del disagio relativo all’immagine del corpo, il numero dei tratti patologici della personalità in generale e quelli riconducibili ai disturbi del cluster B in particolare. Esse risultano inoltre correlate a motivazioni estrinseche e aspettative irrealistiche rispetto all’esito dell’intervento. Conclusioni: i dati supportano l’utilità di una valutazione clinica da parte dei professionisti della salute mentale per tutti i candidati a un intervento di chirurgia estetica.

According to objectification theory (Fredrickson e Roberts, 1997), the effect of sexually objectifying media on self-objectification and on psychophysical young adults well-being have been examined. As far as for women, the exposure to sexually objectifying media leads to self-objectification/body surveillance which in turn leads to body shame, that is related to the etiology of disordered eating. Similar results (even if weaker) came out from the male sample. Women obtained significantly higher mean scores in all variables examined. We found gender issues in body surveillance and shame if considered as mediator variables. Practical implications are discussed

Aim. Aim of this study is to investigate short-term (3 and 5 months) psychological consequences of severe motor-vehicle accidents. Methods. The sample under investigation is composed of two groups: 8 survivors of severe motor-vehicle accidents with spinal cord injuries (SCI) hospitalized in a Spinal Cord Unit, and 6 survivors who did not require hospitalization. All subjects were assessed twice, three and five months after the accident, on a variety of measures including the CAPS and the BDI-SF. Results. Prevalence of PTSD in the total sample was, 3 months after the accident, 14% with no significant differences between the two groups; some peculiarities in the symptomathological profile emerged as much as subjects with SCI experience avoidance of trauma-related stimuli more frequently. An overall decline in frequency and severity of post-traumatic symptoms between the two assessments was observed in the total sample, though some components (Criterion C symptoms) showed no relevant variations over time. Finally, depressive symptoms, which were characterized by higher severity in the SCI group, showed a significant decline between the two assessments. Discussion. Our data, although based on a limited sample, might help in tailoring psychological interventions for prevention and treatment of PTSD in survivors of severe motor accidents.

La Health Professions Stress and Coping Scale (HPSCS) è un questionario autovalutativo (self-report) sviluppato per la valutazione dello stress percepito e l’utilizzo del coping in ambito sanitario. Lo strumento è stato costruito facendo riferimento ad alcuni modelli teorici sullo stress e il coping quali quelli presentati nel capitolo precedente. La HPSCS propone una serie di situazioni lavorative potenzialmente stressanti nel contesto sanitario, rispetto alle quali lo strumento misura sia il livello di stress percepito associato a ciascuna situazione, sia i meccanismi di coping utilizzati per fronteggiarla. Queste caratteristiche ne fanno uno strumento innovativo, rispetto ad altri più tradizionali che solitamente prevedono risposte a situazioni genericamente definite come stressanti o problematiche e spesso non riferite ad alcuno specifico contesto di vita o ambito lavorativo.

Aim. This study aims at estimating the prevalence of DSM-III-R Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD) in a large school-based sample of Italian early-adolescents and analyzing the influence of gender on symptoms. This is a longitudinal study investigating developmental antecedents of deviant behaviors. Methods. The sample is composed of 570 subjects volunterely recruited among students attending 11 public schools located in the urban area of Parma, in the North of Italy. The sample was balanced for gender [308 (53%) females and 273 (47%) males] and mean age was 11.96 years (SD=±0.48). All subjects were administered the ADHD section of the Diagnostic Interview for Children and Adolescents (DICA-R), a structured interview for the assessment of developmental disorders according to DSM-III-R. Results. Our data show a lifetime prevalence of ADHD of 1.2% with a male/female ratio of 1.5:1. Conclusions. Our results are in line with those of recent studies suggesting that gender differences in prevalence and symptomathology of ADHD may be attributed to a referral bias.