IntroduzioneII problema del potere e delle élites politiche costituisce certamente uno dei nodi piú complessi della sociologia e della scienza politica. Al centro dell'interesse del sociologo e del politologo sono tuttora domande di questo tipo: E inevitabile il formarsi di un'oligarchia al vertice delle organizzazioni di grandi dimensioni? Ci sono differenze specifiche tra le leggi che regolano le tendenze oligarchiche e quelle democratiche nel sistema sociale e nel sistema politico? E soprattutto: nei sistemi democratici esiste una élite del potere, e con quale fenomenologia, e a quali condizioni?Per di piú, sui problemi delle élites politiche si è verificato un apparente « rovesciamento di fronte », che contribuisce a confondere ulteriormente il panorama. La teoria che postula l'esistenza del fenomeno elitista come struttura costante della società in generale — e delle società politiche in particolare — nasce storicamente con un’impronta conservatrice. Mosca, liberale comunemente considerato conservatore, è influenzato, nella redazione della giovanile Teorica, dal Taine; la sociologia delle élites è, per Pareto, il momento di passaggio dal liberalismo del Cours all’estrema destra e all’adesione al fascismo; del pari la scoperta della legge ferrea dell’oligarchia è certamente il displuvio del passaggio di Michels dal socialismo al fascismo.Le teorie elitiste nascono dunque, storicamente, da una matrice intellettuale e politica conservatrice, e si propongono una critica « da destra » dei regimi liberaldemocratici e dell’ideologia rousseauiana. In un secondo momento, depurato da certi contenuti non funzionali logicamente allo stesso sviluppo della teoria empirica, l’élitismo diventa un presupposto, espresso o sotteso, del pluralismo: delle teorie, cioè, le quali sostengono che le liberaldemocrazie, o poliarchie, costituiscono il sistema ottimale per la difesa delle libertà e per il piú generale sviluppo politico. Tanto per tenerci al filone liberale, possiamo partire dagli italiani Burzio e Dorso, e arrivare alla sistemazione neo-élitista di Ralf Dahrendorf, di Dahl e di Sartori.