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Molte cose preziose in questo terzo numero 2024 di Ricerca Psicoanalitica. Un focus sulla consultazione psicologica che, a partire da un contributo di Silvia Bertoli e del sottoscritto, si avvale dei commenti di Simona Montali, Annarita Viarengo e di Linda Alfieri, Maria Carmela Abbruzzese ed Enrico Vincenti per concludersi con la replica degli autori. Un dialogo serrato che certo non si esaurirà qui ma che già qui consente di mettere a fuoco la rilevanza e la complessità della consultazione. Una rilevanza non sempre riconosciuta, spesso anzi negletta nella formazione degli psicoterapeuti che sovente fa prevalere procedure stereotipate e rassicuranti anziché aprire all’incontro con il nuovo che caratterizza la consultazione e che ne fa uno dei momenti clinici più affascinanti e densi.[...]

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Viene qui proposto un modello di un passaggio del processo clinico che riteniamo rilevante e meritevole di una migliore considerazione fra gli addetti ai lavori. Considerazione e rilevanza che stanno crescendo peraltro, soprattutto nel mondo psicoanalitico. A fronte di questa centralità e della pluralità di modelli teorico-clinici oggi presenti riteniamo sia utile offrire un contributo che, tenendo conto di questa storia, faccia un passo avanti nella concettualizzazione di questo primo step del percorso clinico di ogni paziente. Per fare questo è necessario, a nostro parere, partire dalla messa a fuoco di due concetti, soggetto e cura, per poi collocare la consultazione entro questo perimetro dandole un posto specifico. Pur riconoscendo la peculiarità della consultazione quando interessa alcune età specifiche, infanzia e adolescenza in particolare – età che hanno suggerito alcune delle concettualizzazioni più innovative e note della consultazione, alle quali si farà breve cenno – il presente scritto vuole occuparsi della consultazione come processo clinico di portata generale. Verrà proposta una breve vignetta clinica esemplificativa ed una esperienza concreta di organizzazione della consultazione in un ente del terzo settore; esempi che ben si prestano, a nostro parere, a concretizzare e chiarire quanto proposto senza pretesa alcuna di esaurire la complessità delle applicazioni possibili.

La conversazione, che viene qui riportata assai fedelmente, è avvenuta il 13 maggio 2024 in forma mista (online e in presenza) come evento organizzato dall’Associazione ‘Progetto Sum ETS’ e dall’Associazione ‘Progetto Itaca Parma ODV’ e viene pubblicata su Ricerca Psicoanalitica con il consenso dei partecipanti, che ringraziamo, e del dott. Saraceno che anche in questo ha mostrato la sua disponibilità e generosità.

Sono molti anni che diversi gruppi e singoli professionisti adottano formule che tengano conto dell’accessibilità alle cure psicologiche ma questa sensibilità non era mai giunta ad essere un movimento unitario di carattere nazionale. La distinzione tradizionale fra un servizio pubblico che ha nel suo statuto l’universalismo ed un privato, organizzazioni o singoli professionisti, che non si pone preoccupazioni di raggiungibilità, economica e culturale, è parte della nostra storia professionale e formativa.[...]

Questo bel film mi ha fatto sorgere dei pensieri che vorrei condividere e che riguardano un tema oggi molto rilevante: la cultura della cura. In una famiglia della borghesia di Toronto – padre medico, madre scrittrice- traduttrice, tre figlie adolescenti – accade improvvisamente qualcosa di drammatico. Dal chiacchiericcio del mattino di una famiglia indaffarata ad avviare la giornata ognuno per il suo corso si approda alla scomparsa di Norah, la figlia maggiore, che non fa ritorno a casa.[... ]

A molti di noi negli ultimi anni è accaduto di incontrare, nella pratica clinica e in contesti educativi, una popolazione di adolescenti che si distanziava fattivamente e intellettualmente dalla classica organizzazione binaria del genere che eravamo abituati a dare, noi per primi, per scontata, in compagnia naturalmente di genitori, insegnanti, educatori, amministratori, ecc. Questo incontro era stato anticipato in certo qual modo da ricercatori che avevano messo in luce la fragilità dei presupposti sul genere ma, forse perché così radicati nella nostra identità personale prima ancora che culturale, non ci eravamo preoccupati troppo di queste criticità. [...]

Questo numero di fine anno di Ricerca Psicoanalitica inaugura una forma comunicativa in parte diversa per la nostra rivista. Rispetto al tradizionale focus tematico che comprende alcuni articoli (e che naturalmente sarà ancora presente in futuro) troverete in questo numero una formula che prevede la presentazione di un articolo, che riteniamo meritevole di essere al centro di una riflessione, alcuni commenti e la replica dell’autore. Abbiamo chiamato ‘Dialoghi’ questa rubrica. [...]

Sappiamo che il cinema è spesso in grado di rappresentare movimenti affettivi e culturali presenti nella società, di darne un orientamento che compartecipa a questa cultura e talvolta ne esplicita aspetti poco evidenti ai più. Il film di Costella mi pare rientri fra questi e si inserisca, per alcuni aspetti dei quali diremo, all’interno di una serie di produzioni visuali che alcune piattaforme multimediali hanno certo il merito di aver portato alla visione di un pubblico potenzialmente di massa. [...]

Il presente lavoro vuole costituire una lettura critica della Consensus conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione che è oggi un documento ufficialmente assunto dal Ministero della Salute e dunque fa da riferimento per gli operatori del settore. Questa autorevolezza formale rende opportuno che il documento venga conosciuto e valutato in modo approfondito. Vengono qui analizzati i principali ambiti trattati distinguendo fra la relazione per la giuria e le raccomandazioni assunte dalla giuria stessa. Come vedremo vi è grande distanza fra le due parti come i giudici stessi hanno colto. Ma altri aspetti riteniamo meritino attenzione: l’insufficiente approfondimento sull’infanzia e l’adolescenza, la prospettiva ristretta assunta rispetto al tipo di studi ritenuti utili, le raccomandazioni sulla formazione. Limiti che definiamo gravi e che rendono il documento, pur animato dalle migliori intenzioni, almeno in apparenza, un testo scarsamente convincente che necessita di ampie revisioni per raggiungere standard accettabili.

This paper explores the application of Random Matrix Theory (RMT) as a methodological enhancement for portfolio selection within financial markets. Traditional approaches to portfolio optimization often rely on historical estimates of correlation matrices, which are particularly susceptible to instabilities. To address this challenge, we combine a data preprocessing technique based on the Hilbert transformation of returns with RMT to refine the accuracy and robustness of correlation matrix estimation. By comparing empirical correlations with those generated through RMT, we reveal non-random properties and uncover underlying relationships within financial data. We then utilize this methodology to construct the correlation network dependence structure used in portfolio optimization. The empirical analysis presented in this paper validates the effectiveness of RMT in enhancing portfolio diversification and risk management strategies. This research contributes by offering investors and portfolio managers with methodological insights to construct portfolios that are more stable, robust, and diversified. At the same time, it advances our comprehension of the intricate statistical principles underlying multivariate financial data.

In this paper, we investigate the impact of latency aging on exchangeable (invariant under permutation of indices) inter-arrival times arising from mixed renewal point processes (statistical mixtures of point processes with renewal inter-arrival times) and explore the implications for reliability and survival analysis. We prove that aging preserves the exchangeability of inter-arrival times. Our data analysis, which includes both surrogate data and a Bayesian approach to high-frequency currency exchange-rate data, shows how aging impacts key survival analysis metrics such as failure survival, renewal, and hazard rate functions.

This article introduces an analytical framework that interprets individual measures of entropy-based mobility derived from mobile phone data. We explore and analyze two widely recognized entropy metrics: random entropy and uncorrelated Shannon entropy. These metrics are estimated through collective variables of human mobility, including movement trends and population density. By employing a collisional model, we establish statistical relationships between entropy measures and mobility variables. Furthermore, our research addresses three primary objectives: firstly, validating the model; secondly, exploring correlations between aggregated mobility and entropy measures in comparison to five economic indicators; and finally, demonstrating the utility of entropy measures. Specifically, we provide an effective population density estimate that offers a more realistic understanding of social interactions. This estimation takes into account both movement regularities and intensity, utilizing real-time data analysis conducted during the peak period of the COVID-19 pandemic.

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Nella conversazione presente vengono toccati alcuni temi che oggi sono al centro del dibattito sulla cura psicologica. A partire dagli stimoli che vengono posti in essere dai soggetti e dalle loro configurazioni relazionali nella contemporaneità delle domande di consultazione si propone l’opportunità di inserirle in una visione attualizzata della relazione fra famiglia e società ‘occidentale’. Pontalti propone poi alcune opzioni che ritiene opportune per dare risposta a questa forma della domanda di cura, particolarmente presente nelle famiglie attuali. La conversazione si estende però anche ad alcune tematiche educative, alle forme della genitorialità e alle conseguenze che queste opzioni teoriche e cliniche hanno sulla formazione degli psicoterapeuti oggi.

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