Il mondo dell'archeologia cristiana: in un tempo in cui i titoli editoriali fanno a gara nell'essere allusivi o ammiccanti, singolari o stravaganti, attraenti per orpelli imposti dagli accorgimenti del marketing, questo volume si propone invece con una denominazione piana, forse persino ovvia, ma ambiziosa e modesta in uno: che non e un ossimoro, ma la ragionevole coincidenza cooperante di due realta. Gesto di ambizione il riferirsi ad un tutto universale e totale come ilmondo? Ma non e di tutto un mondo che si vuol trattare, perché esso qui appare mitigato dalla modestia del tratteggiarlo di fatto sullo sfondo, a far da cornice al tema che dovrebbe essere il principale, l'archeologia cristiana: la quale, a sua volta, ogni sua ambizione di protagonismo deve misurarla e ridimensionarla a fronte della vastita di tutto quel mondo, in cui pure si e manifestata ed evoluta ed ha lasciato traccia nella misura e con le risonanze le piu varie; e nel quale e ambientata e con il quale si confronta in corrette proporzioni. Perché, senza troppe forzature, questo titolo e il suo giro logico lo si puo interpretare in due modi correlati: che il mondo sia un tutto entro il quale si presenta l'archeologia cristiana; o che di essa si voglia presentare tutta la sua complessa realta, latinamente il suo mundus appunto, l'insieme di tutto cio che la costituisce, ma anche con cui essa e posta in relazione, si confronta e si incontra e in cui trova ospitalita. Insomma, o larcheologia cristiana nel mondo oppure un mondo come linsieme delle caratteristiche e degli aspetti dell'archeologia cristiana. Questo semplice lavoro di geografia storica si propone di ordinare assieme le varie componenti che giocarono un ruolo nell'evangelizzazione nel mondo tardoantico, sia nelle campagne sia nelle città. Molta parte ebbero in questo processo i centri urbani, sotto la guida di grandi figure di vescovi, ma anche di santi, anacoreti e di coloro che lavorarono al fine di stabilire e regolare il monachesimo. All'Italia e a Roma si affiancavano le molte province dell'Impero nonché le terre influenzate dalla romanità, come l'Irlanda. Inoltre bisogna citare i popoli che siamo soliti chiamare genericamente gentes externae, i cosiddetti'barbari'. Quando l'Impero cominciò il suo inarrestabile declino nell'Occidente di lingua latina, i popoli del nord presero il timone dei nuovi stati e mostrarono non poco genio organizzativo, spesso coadiuvati dalle vecchie classi dirigenti. In Oriente l'imperatore Costantino pensò di creare un nuovo e più vitale faro di civiltà di matrice greca: progetto che alla fine fallirà. Questo scritto ha come intento quello di fornire suggerimenti e linee guida agli studiosi, con oltre diecimila voci bibliografiche. Ci si è attenuti strettamente alla geografia dell'antico mondo mediterraneo, con alcuni cenni all'evangelizzazione delle terre a sud dell'Egitto e soprattutto ad est della Siria, mentre per Roma si è deciso di inserire, dopo una breve introduzione, esclusivamente indicazioni bibliografiche. Verranno qui menzionati, più o meno brevemente, molte figure, molti edifici di culto, molti eventi del nostro passato, ma saranno ricordati anche coloro che si sono impegnati sino al giorno d'oggi per la valorizzazione delle nostre radici cristiane. Maria Giuseppina Cerulli Irelli (Roma 1935) si è laureata presso'La Sapienza'di Roma sotto l'egida dei professori Giuseppe Lugli e Pietro Romanelli. Seguono due anni di specializzazione, interrotti dalla nomina a funzionario archeologo presso la Soprintendenza di Napoli e Pompei. Lasciata la Campania è stata nominata Soprintendente della Lombardia. Ha seguito poi l'organizzazione della prima mostra in Giappone dedicata al Mondo Pompeiano. È stata quindi nominata codirettrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo nonché addetto culturale della suddetta ambasciata. Durante questi incarichi ha tenuto corsi di Storia e Archeologia Romana presso le Università di Tokyo Waseda e delle F