Con il lavoro "la Cassazione come giudice del processo" ma volontariamente circoscritto all’indagine intorno al motivo di ricorso di cui al n. 4 dell’art. 360 c.p.c., si sono analizzati i tratti salienti del sindacato della Corte di Cassazione nei casi in cui essa si trovi a dover decidere ricorsi volti alla denuncia di nullità affligenti il procedimento di merito. Al fine di svolgere l'analisi di cui sopra è parso imprescindibile partire da un’analisi dei concetti di nullità ed ancor prima di atto processuale, senza la quale sarebbe stato del tutto impossibile circoscrivere l’oggetto precipuo della ricerca. Poiché l’indagine è stata dedicata all’ipotesi di ricorso per nullità della sentenza o del procedimento è sembrato, infatti, indispensabile procedere, in limine, alla chiarificazione, per quanto possibile, dei concetti che la disposizione contempla.Fatto ciò, ci si è spinti all’indagine del metodo di giudizio che la Corte adotta quando sia chiamata a pronunciarsi su detto motivo. La ricerca ha permesso di evidenziare come la Corte di Cassazione, nella fattispecie considerata, disponga del potere di riesaminare le "carte" processuali, onde saggiare la sussistenza o meno del vizio denunciato, osservazione che, come si è visto, ha indotto ed induce molti Autori e lo stesso organo supremo a sostenere che, in tali casi, la Corte sia anche giudice del fatto. Si sono studiati i caratteri peculiari del giudizio di cassazione volto alla censura di nullità, anche alla luce delle recentissime novità introdotte con la legge n. 69/2009. Infine si sono analizzate le peculiarità del giudizio di rinvio consguente alla cassazione della sentenza per vizi di nullità, 1695, open, open, Scarpa, Scarpa, M