Il presente articolo analizza la figura dell’operatore dell’accoglienza nei Servizi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) da una prospettiva pedagogica. Attraverso 19 interviste con operatori di una cooperativa sociale di Bologna (2017) e il dialogo con la letteratura pedagogica di riferimento, il mio contributo indaga le ragioni del divario tra richieste istituzionali e le pratiche dell’accoglienza. L’approfondimento che segue riflette sull’identità professionale dell’operatore dell’accoglienza, sulla necessità, così come viene percepita dai miei interlocutori, di ritrovare – nel proprio ruolo e nelle pratiche svolte all’interno dei servizi in cui operano – un «mandato sociale» teso a superare interventi a carattere emergenziale e assistenziale, se non espressamente a dirigersi verso azioni capaci di creare progetti di reale inclusione sociale. In linea con le direzioni auspicate a livello nazionale, l’obiettivo di questo studio è quello di rivolgere una particolare attenzione alle dinamiche relazionali, che rappresentano un nodo centrale del lavoro degli operatori dell’accoglienza, rintracciando le competenze pedagogiche necessarie all’accompagnamento della persona nella costruzione di un nuovo progetto di vita. Muovendosi all’interno di una complessa rete che coinvolge numerosi attori – i beneficiari del progetto, l’équipe di riferimento, le agenzie pubbliche e i servizi territoriali – è possibile rilevare come il ruolo e le competenze dell’operatore richiedano di essere definite ed esplorate per fare emergere una nuova consapevolezza nelle pratiche e negli obiettivi dei servizi per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati. This article investigates the role of social workers in the Italian reception system of asylum seekers and refugees (Sprar) from a pedagogical perspective. Drawing from 19 interviews with caseworkers from a social cooperative in Bologna (2017) and from a review of pedagogical literature, this article highlights the gap between institutional guidelines and practices on the ground. The following in-depth analysis reflects on the professional identity of the case worker and on their perceived need to find in their role and in their daily practices a wider «social mandate» aimed at overcoming an emergency approach and moving towards social inclusion. In line with Sprar institutional objectives, the purpose of this study is to focus on relational dynamics, which represent a central node of social work: these should be based on the pedagogical skills necessary to accompany the asylum seeker in the construction of a new life project. Moving within a complex network of numerous players – the beneficiaries of the project, the team, public agencies and local services – it is possible to see how the role and skills of the case worker must be defined and explored to stimulate new awareness in the practices and the objectives of reception services for asylum seekers and refugees.