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Questo saggio rappresenta un riassunto aggiornato e sintetico della storia della committenza di Pier Donato Cesi, governatore apostolico di Bologna. Mette in evidenza tre progetti notabili dati allo scultore fiamingo chiamato Giambologna: la fontana del Nettuno in Piazza Maggiore, il progetto non eseguito per una figura bronzea di Mercurio in volo nel cortile del Palazzo dell’Archiginnasio, e un altro, più ambizioso progetto per un ritratto allegorico in bronzo di Gian Angelo de’Medici di Milano, papa Pio IV, come il dio Ercole che uccide l’Idra, ideato per lo spazio prospiciente l’università, ora Piazza Galvani. Il testo avanza l’idea che il soggiorno bolognese del scultore provedeva opportunità e idee artistiche che erano essenziali non solo alla reputazione dell’artista, ma anche allo suo sviluppo creativo e alla sua carriera alla corte medicea a Firenze negli anni che seguirono.

Questa breve scheda appare nel catalogo alla mostra Leon Battista Alberti e l’architettura alla Casa del Mantegna, tenuto a Mantova dal 16 settembere 2006 al 14 gennaio 2007. Il testo mette in considerazione una veduta di città in un dipinto del 1520 variamente attribuito a Girolamo Cotignola o a Sebastiano Serlio. La scheda considera i problemi di stile e attribuzione, e la possibile influenza delle opere di Alberti sulla iconografia della opera.

Questo saggio esamina la tipologia di cinque ville che tradizionalmente sono associate con l’architetto Jacopo Barozzi da Vignola: Palazzo Isolani a Minerbio (BO), Villa Vecchia a Frascati, Palazzo del Giardino a Parma, Casino del Barco a Caprarola, e Palazzina Gambara a Villa Lante a Bagnaia. Lo studio permette all’autore di riaffirmare l’idea che le ville riflettono aspetti stilistici specifici alle loro regioni, e in particolare che la Palazzina Gambara, nonostante l’evidente basso livello di qualità di costruzione, mostra poco in comune con le altre opere del maestro.

Questo saggio tenta di ricostruire la biografia di Francesco Primaticcio, pittore e architetto Bolognese, nei primi trent anni della sua vita. Fa una rilettura degli scarsi documenti d’archivio rigurardante la famiglia, considera la sua educazione e le primi esperienze come pittore, e discute il quadro politico in cui si viene a trovare. Mette in evidenza la corretta data di nascita: 30 aprile 1503. Infine offre un plausibile quadro della preparazione di Primaticco come ben educata e colta figura perfettamente adatta ad assumere importanti commissioni alla corte di Francia.

Pubblica una lettera inedita del 1536 scritta nella villa Belpoggio presso Bologna da Alessandro Sforza Attendoli Manzoli a Card. Alessandro Farnese in Roma. Fornisce una biografia del Manzoli, mette a fuoco le sua importanza come insegnante, consigliere e intelletuale di corte presso la famiglia Farnese e offre nuove considerazioni con disegni inediti su Belpoggio nel Cinquecento.