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Il saggio prende in esame la parabola trentennale di una delle maggiori realtà del teatro di ricerca contemporaneo, il gruppo ravennate Teatro delle Albe. Si ricostruisce la poetica dell'autore-regista Marco Martinelli e dell'autrice-attrice Ermanna Montanari; il percorso del gruppo dai testi originali di Martinelli alle riscritture dei classici, in particolare il Cantiere Orlando, pluriennale rielaborazione della tradizione cavalleresca fatta reagire con la lirica dialettale romagnola; il rapporto con i due grandi laboratori del teatro contemporaneo italiano, Santarcangelo dei Teatri e il Dams bolognese; il ruolo del magistero di Eugenio Barba e la lunga convivenza con la patafisica di Jarry, "scienza delle soluzioni immaginarie"; la funzione della Non-scuola del Teatro Rasi e l'invenzione di un teatro che lavori con i linguaggi di ragazzi cresciuti in zone depresse del mondo (i villaggi del Senegal, gli slums di Chicago, i quartieri ad alta densità camorristica di Scampia).

Analisi intertestuale di alcuni racconti di Gianni Celati inseriti nelle raccolte "Narratori delle pianure" e "Verso la foce" sullo sfondo di una coscienza del tragico contemporaneo in aperta dialettica con il nichilismo tragico di Nietzsche di Carlo Michelstaedter.

Breve rassegna concentrata soprattutto sugli usi linguistici di alcuni dei comici nati in Emilia Romagna.