2010 - 2011 Nel 1994 culminò la crisi del sistema politico e si aprì una nuova fase della democrazia in Italia. Nelle elezioni di marzo vinse il Polo delle Libertà. Forza Italia ottenendo il 21 per cento ed otto milioni di voti divenne il primo partito in Italia. Il suo leader, Silvio Berlusconi, veniva nominato presidente del Consiglio. Dopo cinquanta anni di sostanziale immobilità del sistema politico a guidare l’esecutivo ci sarebbe stato un partito nato solo pochi mesi prima. La crisi del biennio 1992-93 aveva portato al dissolvimento delle forze politiche che avevano guidato l’Italia dal postfascismo. L’alleanza di pentapartito che aveva retto le redini del governo nell’ultimo decennio semplicemente non esisteva più. Compariva Forza Italia, il movimento attorno al quale, Silvio Berlusconi, aveva costruito la coalizione che aveva sconfitto l’alleanza di sinistra. Nei suoi quattordici anni di vita, Forza Italia, ha rappresentato la novità più consistente del quadro politico scaturito dopo la crisi e la fine della «Prima repubblica». Berlusconi è stato due volte presidente del Consiglio e il suo partito ha avuto sempre risultati elettorali eccellenti, radicandosi, con il passare del tempo, sul territorio, con migliaia di militanti ed amministratori. Elettoralmente Forza Italia ereditò, come è emerso dalle ricerche sui flussi elettorali, sempre con maggiore consistenza, il voto moderato e il radicamento territoriale che fu del pentapartito. A cui poi seguì anche un trasferimento dei gruppi dirigenti della vecchia maggioranza di governo. Partito in sordina, in periferia, attraverso le elezioni amministrative, è poi diventato un fenomeno rilevante anche a livello nazionale, soprattutto dopo il 2001. Nel contempo molti dirigenti nazionali artefici della “rivoluzione del ‘94” invece, seguendo il percorso inverso, tornarono in provincia come sindaci e governatori... [a cura dell'autore] X n.s.