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Stilato in un linguaggio chiaro ed esplicativo, questo manuale insegna a scrivere saggi accademici argomentativi. Gli autori offrono soluzioni graduali e immediatamente applicabili per sviluppare le molteplici abilità necessarie per affrontare le differenti fasi di scrittura nei saggi di questo tipo. Ricco di esercizi ed esempi guidati, il manuale propone due approcci complementari alla scrittura - imparare ad argomentare con tesi chiare e persuasive e, di conseguenza, imparare a presentare queste argomentazioni in testi stilisticamente attraenti e coerenti. Un testo sicuramente utile a chi, in ambito accademico e oltre, vuole affinare le proprie capacità di scrittura o insegnarle all'interno di un percorso formativo.

In questo lavoro investighiamo alcune questioni etiche che emergono dall'uso di marcatori biologici e neurocognitivi per la classificazione dei disordini antisociali. Sostieniamo che non vi siano ragioni concettuali per concludere che queste classificazioni abbiamo impatti moralmente inaccettabili nelle pratica legale e altre pratiche sociali.

Dominic Murphy in diverse pubblicazioni autorevoli ed influenti ha formulato e difeso ciò che egli chiama il modello medico forte della malattia mentale. Questo modello richiede di classificare le malattie mentali nei termini delle loro cause. Condividiamo questo progetto, e lo giustifichiamo con un argomento concernente i generi naturali. Sosteniamo, inoltre, che vi è una proposta di classificazione dei disturbi antisociali della personalità che è ben motivata e si accordano con il modello medico forte di Murphy. Notiamo che tale applicazione potrebbe richiedere rinunciare alla tesi di Murphy che lo status di malattia mentale si debba fondare su delle disfunzioni oggettive nei processi neurocognitivi. Riteniamo, tuttavia, che questo non rappresenti un ostacolo insormontabile alla costruzione di classificazioni dei disturbi antisociali della personalità che siano basate sulle cause.

Il saggio mette a confronto un filone della filosofia analitica della mente e uno della filosofia continentale, nella fattispecie il pensiero di Jean-Paul Sartre e Martin Heidegger, sul problema di come pensiamo all'esperienza cosciente. Si delinea una possibile direzione di ricerca in cui le strategie di alcuni filosofi analitici e continentali avrebbero la possibilità di combinarsi in maniera fruttuosa .

In this paper, I reply to John Perry’s response to Frank Jackson’s Knowledge Argument (KA). The KA aims to prove, by means of a thought experiment concerning the hypothetical scientist Mary, that conscious experiences have non-physical properties. Mary has complete scientific knowledge of colours and colour vision without having had any colour experience. The central intuition in KA is that by seeing colours Mary will learn what it is like to have colour experiences. Perry has argued that what Mary learns is just a new way of thinking about facts described by her scientific knowledge. Particularly, he maintains that she will acquire just indexical knowledge of certain physical properties of her experiences. This knowledge involves a demonstrative way of thinking about these properties by means of demonstrative concepts. My reply proceeds in two stages. Firstly, I attack Perry’ s model of introspective knowledge of colour experiences. Secondly, I argue that adapting his type of response to a more promising model of introspection does not succeed. Mary’ s knowledge of what it is like to have colour experiences involves concepts of colours that are not indexical.

Review of Manuel García-Carpintero e Josep Macià (ed.), Two-Dimensional Semantics. OUP, 2006.

Review of Frans De Waal, Primates and Philosophers: How Morality Evolved

Review of Papineau, David, Thinking about Consciousness Oxford University Press, Oxford 2001, pp. 263, ISBN 0-191-924382-4.

Review of Paternoster, Alfredo, Introduzione alla filosofia della mente. Roma-Bari, Laterza, 2002, pp. X-222, ISBN 88-420-6786-5.

L’ argomento della conoscenza di Frank Jackson e’ un’ obiezione molto influente all’ ipotesi che le esperienze coscienti dei colori appartengano al mondo fisico. L’ assunto centrale di quest’ argomento e’ che la conoscenza scientifica non puo’ dare conto della conoscenza di cosa si prova ad avere un’ esperienza del colore. Nel presente saggio intendo chiarire quale sia il contenuto delle credenze coinvolte in tale tipo di conoscenza. Sosterro’ che un soggetto puo’ avere tale conoscenza solo se e’ in grado di categorizzare le esperienze dei colori grazie a due capacita'. Egli deve essere capace di avere credenze sui colori degli oggetti che sono basate sulla sua capacita' di discriminare visivamente i colori. Deve essere in grado, inoltre, di apprezzare la differenza tra essere di un certo colore e apparirgli di tale colore. Benche’ non intenda valutare la correttezza dell’ argomento della conoscenza, mostrero’ come tale chiarificazione specifichi come possa essere effettuata una simile valutazione.

Review of Jaegwon Kim, La mente e il mondo fisico

Review of Roberta, Lanfredini, Husserl: La teoria dell’Intenzionalità. Laterza, Bari, 1994. ISBN: 9788842045540

Relazione tra immagini scientifiche della mente e poesia

Review of Ian Hacking, "Linguaggio e filosofia", Cortina, Milano 1994. ISBN-10: 8870782921

Review of Enrico Berti, Introduzione alla metafisica, UTET, Torino, 1993.

The thesis entitled Il pessimismo nelle Operette morali di Giacomo Leopardi: tra filosofia e depressione discusses four arguments offered by Giacomo Leopardi for philosophical pessimism. Even with an obscured mind, full of bad thoughts, Leopardi stayed lucid all the way to his last days, he battled every obstacle, every encountered problem with calm and reason. This thesis main goal is to focus on his work entitled Operette morali, firstly we found arguments for pessimism in them and then we investigated if these arguments are valid or correct. It is argued that these arguments, although logically valid, are not sound, insofar they contain some false or unknowable premises. It is suggested that these questionable premises might be ascribed to a depressive disposition of Leopardi., Diplomski rad na temu Il pessimismo nelle Operette morali di Giacomo Leopardi: tra filosofia e depressione predstavlja Giacoma Leopardija, između njegove filozofije pesimizma i njegove depresijom pomoću pronađenih argumentacija iz njegovog značajnog dijela Operette morali. Treba napomenuta da iako je bio vrlo uznemiren zbog depresije koja ga je pratila cijeli život, on nije nikada ostajao od filozofije koju je vezao za razum. Cilj ovog rada je prikazati argumente korištene od Leopardija za različite faze njegove filozofije i ambijentirati ih te opisati u bliskom odnosu sa depresijom. Rad će ujedno prikazati kakvi su pronađeni argumenti, tj. procijeniti ako su argumenti istiniti i točni.

Questo lavoro copre un periodo della storia della psichiatria che si articola prevalentemente attorno ad un nome e una legge: a Franco Basaglia e la legge 180. Sono ben noti entrambi, avendo provocato un cambiamento radicale all’allora presente sistema manicomiale nel periodo che va dal 1961 al 1978. Il lavoro ha lo scopo di far luce sulle motivazioni che hanno portato Basaglia dalla filosofia alla pratica, proponendo una rassegna delle sue idee principali. Per fare ciò, oltre che alle idee già nominate, prenderò in considerazione anche i personaggi che – secondo me – lo hanno influenzato maggiormente.