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This article tries to analyze the musical interpretation focusing on the specific condition of the performer. Vulnerability plays a key role, as a manifold condition leading towards different fields of experience: the text, the Other, and the look of the others. The analysis of these three dimensions allows to delineate the first segments of a chain of vulnerability linked to some constitutive features of the musical interpretation. It thus becomes possible to deal with issues such as fear of the public or stage fright, meaning them as revelatory phenomena of a condition, that of the performer, which sheds light on our own humanity, rather than as individual psychodynamic problems.

Chi si dorrebbe oggi se le discipline ricomprese in IUS 11 svanissero dai curricola universitari? La domanda prescinde, ovviamente, dagli appartenenti al settore. Se non altro per ragioni di bottega, di percezione del proprio Sé, la risposta non li vedrebbe obiettivi e neutrali. Il coinvolgimento personale vizierebbe il loro responso. A dire il vero, loro per primi, gli appartenenti al settore, dovrebbero essere guidati nell’immaginare le implicazioni della situazione di azzeramento di IUS 11 da valutazioni di tipo culturale, corrispondenti all’interesse generale, orientate al significato sociale della ricerca considerata in sé e per sé. Si sa, però, che la natura umana è debole, votata all’auto-conservazione, e i docenti e i ricercatori di ecclesiastico e canonico, nonostante l’oggetto dei loro studi, non hanno certo il dovere di essere santi. (continua), Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2017: 12 giugno

Sebbene i compiti di sviluppo siano condivisi dalla popolazione adolescenziale, numerosi fattori possono giocare un ruolo nella definizione delle modalità con cui tali compiti vengono assolti. Fattori contestuali e personali si presentano strettamente intrecciati, delineando percorsi di sviluppo dagli esiti molto differenziati. Nel capitolo sono esplorate alcune dimensioni della polarità benessere/disagio in adolescenza, evidenziando alcuni pattern ricorrenti tra gli studenti intervistati: 1. l’incremento dei punteggi delle scale relative ai fattori internalizzanti ed esternalizzanti in funzione dell’età; 2. la “specializzazione” delle ragazze nel quadro dei disturbi internalizzanti e nel comportamento prosociale; 3. la maggiore difficoltà di adattamento riportata dai ragazzi stranieri, soprattutto nella scuola secondaria di secondo grado, segnata da problemi comportamentali, rapporti problematici tra pari, sintomi emozionali e problemi psicologici globali.

Lo stile di vita di un’adolescente è una sorta di documento di riconoscimento sociale attraverso il quale l’adolescente, tra la varie scelte possibili, offre un’immagine di sé rispetto ai consumi, al tempo libero, alla fruizione delle nuove tecnologie. Dalla ricerca emergono numerosi profili giovanili e stili di vita legati al consumo di fumo, uso/abuso di alcol, rapporti con l’altro sesso attraverso l’individuazione del primo rapporto sessuale e la ricerca di contatti online, consumo di sostanze psicoattive, attuazione di diete e la quantità di sonno giornaliero. Si possono così delineare diversi livelli di implicazione da brevi incursioni a coinvolgimenti più estesi, individuando così percorsi maggiormente a rischio rispetto a traiettorie evolutive transitorie in cui prevale la discontinuità.

Nel capitolo del volume è descritto il campione selezionato nella ricerca Stili di vita online e offline in Emilia-Romagna in confronto con la popolazione di riferimento, con importanti riflessioni rispetto alla rappresentatività e alla generalizzabilità dei risultati. Nel capitolo è inoltre presentato il questionario creato per la ricerca, descrivendo le diverse sezioni che lo rappresentano, il formato delle domande e delle risposte proposte.

Studio di fattibilità a Mazara del Vallo: questo studio descrive la valutazione geotermica effettuata nel sito di Mazara del Vallo e la proposta tecnico-economica per lo sviluppo di un progetto impiantistico relativo a risorse geotermiche a media entalpia e la realizzazione di un impianto pilota per alimentare una rete di teleriscaldamento per il riscaldamento ed il raffrescamento di edifici pubblici presenti nel Comune di Mazara del Vallo. La verifica della possibilità di utilizzo della risorsa geotermica per la realizzazione dell'impianto, e la valutazione quindi della sua realizzabilità, è avvenuta mediante indagini geologiche, idrogeologiche, geochimiche, geofisiche e la realizzazione di una specifica simulazione numerica dinamica dei parametri fisico-chimici del serbatoio. L'impianto proposto consiste nella produzione centralizzata di energia termica (acqua calda a 90 °C) e la successiva produzione decentralizzata di acqua fredda mediante gruppi frigoriferi ad assorbimento localizzati presso singole e/o gruppi di utenze.

L'analisi dei periodi privi di pioggia è oggetto di diversi studi in cui vari tipi di modelli probabilistici sono stati sviluppati per la distribuzione di periodi secchi, sia a scala puntuale che areale (Soule, 1992; Anagnostopoulou et al., 2003; Deni et al., 2010). In generale, la definizione della struttura probabilistica di lunghi periodi asciutti è limitata dallo scarso numero di eventi presenti nella serie storica (Mishra e Singh, 2011). Detta difficoltà può essere superata adottando un approccio stocastico (modelli driven data o fisicamente basati) per l'analisi delle serie idrologiche (Mathier et al., 1992; Shiau e Shen, 2001). Nell'ambito dei modelli stocastici driven data, i più usati sono quelli di Poisson (Snyder, 1975), che possono essere omogenei o non omogenei. In particolare, i modelli poissoniani non omogenei sono stati applicati in vari contesti (Vicini et al., 2012) e nello specifico, in idrologia, per l'analisi delle precipitazioni (Sirangelo et al., 2011) e delle temperature (Abaurrea et al., 2007). Il modello utilizzato per l'analisi dei lunghi periodi privi di pioggia registrata dal pluviometro di Cosenza, in Calabria, è un modello di Poisson non omogeneo con impulsi di durata casuale (Sirangelo et al., 2013). La serie storica è stata sottoposta ai controlli di qualità ed omogeneità dei dati mediante l'applicazione del test di Craddock (Craddock, 1979). Il periodo di osservazione del pluviometro di Cosenza va dal 1916 al 2010 e presenta solo il 2 % di dati mancanti. Poiché il database risulta quasi completo dopo il 1951, solo i dati da questo anno al 2010 sono stati utilizzati per l'analisi con riferimento a due diversi trentenni: 1951-1980 e 1981-2010. In primo luogo, una serie di Fourier troncata è stata adattata alla variabilità stagionale dei dati, valutando mediante test statistici il numero minimo delle armoniche necessarie per modellare la funzione di intensità del modello di Poisson. I risultati hanno evidenziato differenze nelle distribuzioni dei periodi di siccità nei due trentenni, la cui significatività statistica è stata verificata impiegando una procedura Monte Carlo. La simulazione ha permesso di generare dati sintetici per il primo periodo di 30 anni, le cui statistiche sono state confrontate con quelle del campione relativo al periodo 1981-2010. In particolare sono state riprodotte le principali caratteristiche del processo (numero di arrivi, valore atteso e deviazione standard) da cui si evince la significativa differenza statistica dei due trentenni in termini di valori medi annui dei periodi privi di pioggia. La stessa analisi è stata riprodotta distinguendo i periodi secchi (Maggio-Agosto) e umidi (Ottobre-Marzo) tipici del Sud Italia. I risultati ottenuti hanno confermato una differenza di comportamento tra i due trentenni, statisticamente significativa solo però per il periodo secco. Al fine di quantificare la variazione di probabilità nel verificarsi di lunghi periodi privi di pioggia, per ogni giorno dell'anno solare, sono state determinate le funzioni di densità di probabilità per i due trentenni relativamente a due diversi valori di durata (20 e 40 giorni), sulla base delle serie sintetiche generate mediante tecniche Monte Carlo. I risultati relativi alla probabilità di osservare un periodo privo di pioggia, maggiore o uguale a 20 giorni, mostrano un aumento medio di circa il 33% nel 1981-2010 rispetto al 1951-1980. Per periodi maggiori o uguali a 40 giorni, l'incremento di probabilità arriva a circa il 70%. Un'ulteriore analisi ha riguardato la stima dei tempi di ritorno (T) di lunghi periodi privi di pioggia utilizzando sempre serie di dati generati sinteticamente per i due sottoperiodi. I risultati ottenuti sono riportati in Figura 1, da cui, a titolo di esempio, si evince che, per un periodo secco di 55 giorni, il tempo di ritorno diminuisce da 24 anni (nel 1951-1980) a 13 anni (nel 1981-2010). Allo stesso modo, i tempi di ritorno diminuiscono da 40 a 20 anni, e da 67 a 31 anni per periodi secchi di durata rispettivamente pari a 60 e 65 giorni. Per durate ancora maggiori dei periodi senza pioggia, i periodi di ritorno valutati con i dati sintetici del 1981-2010 risultano essere meno della metà dei corrispondenti periodi di ritorno valutati con i dati generati per il periodo 1951-1980.

A solar hybrid system to supply energy to a new hospital is under construction in Empoli, Italy. The system includes two solar tower plants, four small gas turbines, and co-generation of heating and cooling with absorption chillers. The system will provide to the hospital a mix of energy products including electricity, air conditioning, space heating, and hot sanitary water. Interesting aspects of the solar technology includes a new astigmatic-corrected heliostat design, and volumetric air receivers coupled to the gas turbines. The system design is described with a special attention to the heliostats and the power conversion and refrigeration components. Operation method and expected performance are also presented.

Il progetto FITRAREF (Filiera Integrata di Trasformazione del Refluo Zootecnico in Fertilizzante Organico Pellettato per Colture Specializzate) intende sviluppare una filiera innovativa per la trasformazione della frazione palabile dei reflui zootecnici in fertilizzante organico pellettato in modo da offrire una valida alternativa alla fertilizzazione tradizionale nelle colture specializzate tipiche del Nord Italia, valorizzare il contenuto in elementi nutritivi dei reflui zootecnici e concorrere alla riduzione del carico della quantità di azoto nei suoli vulnerabili da nitrati della Pianura Padana. Questo documento presenta i risultati degli incontri del 5 marzo 2012 a Savigliano (CN) e del 16 Aprile 2012 a Castagnito (CN) a cui hanno partecipato tecnici agrari che forniscono consulenza agronomico gestionale agli agricoltori operanti nel settore vitivinicolo. Con essi si è instaurata una discussione guidata da un questionario durante la quale si sono indagati gli aspetti che guidano i tecnici a consigliare l'uso di un ammendante compostato piuttosto che di un altro. Dopo la discussione guidata sono stati presentati ai tecnici cha hanno partecipanto agli incontri dei campioni di ammendanti compostati pellettati - alcuni realizzati durante la fase sperimentale del progetto, altri attualmente disponibili sul mercato - e si è chiesto loro di confrontarli e valutarli. Il tema del costo del prodotto non è stato oggetto di discussione

Le serie termometriche di 34 stazioni con più di 30 anni di osservazione, presenti sul territorio calabrese, sono state oggetto preliminarmente di una verifica di qualità attraverso l'applicazione di un test di omogeneità. Sono state quindi considerate valide per le elaborazioni 28 serie, comprese quelle sottoposte ad una procedura di omogeneizzazione, che rappresentano una banca dati affidabile per la valutazione dei trend mensili e stagionali delle temperature in Calabria con un test non parametrico. I risultati ottenuti evidenziano un trend positivo delle temperature medie, specie in estate, ed un marcato trend negativo delle temperature medie autunnali. Si rileva, inoltre, una tendenza alla riduzione del divario tra le temperature massime e minime, a causa di un trend negativo delle temperature massime, soprattutto nei mesi autunnali, e un trend positivo delle temperature minime, maggiormente significativo nei mesi compresi tra maggio ed agosto.

Questo documento presenta i risultati della giornata di incontro del progetto FITRAREF (Filiera Integrata di Trasformazione del Refluo Zootecnico in Fertilizzante Organico Pellettato per Colture Specializzate) svoltasi il 5 marzo 2012 a Savigliano (CN). Il progetto intende sviluppare una filiera innovativa per la trasformazione della frazione palabile dei reflui zootecnici in fertilizzante organico pellettato in modo da offrire una valida alternativa alla fertilizzazione tradizionale nelle colture specializzate tipiche del Nord Italia, valorizzare il contenuto in elementi nutritivi dei reflui zootecnici e concorrere alla riduzione del carico della quantità di azoto nei suoli vulnerabili da nitrati della Pianura Padana. In questo incontro si sono discussi con gli utilizzatori finali gli aspetti importanti che portano alla scelta d'uso di un ammendante compostato e si sono valutati gli ammendanti compostati pellettati realizzati durante la fase sperimentale del progetto, mettendoli a confronto con altri prodotti attualmente commercializzati (il tema del costo del prodotto non è stato trattato durante l'incontro)

Questo documento presenta la valutazione di usabilità condotta sul prototipo di trasportatore cingolato con controllo a distanza Cingo, sviluppato per la distribuzione del compost sui vigneti collinari, e ne illustra i risultati ottenuti. Oggigiorno i dispositivi mobili sono integrati in tutte le attività quotidiane, rappresentando la tecnologia più comune e più diffusa. Il controllo a distanza (teleopeation) è ampiamente applicato nell'industria moderna [Fong and Thorpe, 2001] grazie a una serie di vantaggi, fra i quali ad esempio la possibilità di usare i macchinari come sostituti dell'uomo negli ambienti di lavoro difficili o pericolosi, migliorando la produttività e riducendo i rischi ed i costi [Gulliksen, Gross, and Kotzé, 2009]. Anche il settore agricolo è sempre più guidato dalla tecnologia e dalle sue innovazioni, ma nonostante ciò la tecnologia per il controllo a distanza rimane ancora sottoutilizzata [Grantham and Tsekouras, 2005]. Un tipico esempio di ambiente di lavoro pericoloso per l'attività agricola è rappresentato dal vigneto collinare. In questo tipo di ambiente di lavoro la macchina utilizzata per la distribuzione del concime, del compost, oppure per la diffusione e l'applicazione di pesticidi tra i filari è soggetta al rischio di ribaltamento. Più è pesante la massa dalla macchina (risultante dalla somma della massa del veicolo, più la massa del prodotto, cioè della sostanza organica o della soluzione di acqua e prodotti chimici), maggiore è la pendenza del terreno e maggiore è la distanza da terra del centro di gravità di queste masse, maggiore è il rischio di ribaltamento del veicolo, e di conseguenza il pericolo per l'operatore. Una soluzione per portare a zero il rischio per l'uomo è quello di progettare e sviluppare un sistema di controllo a distanza per la diffusione del compost, evitando la presenza dell'operatore sulla macchina, o la sua distanza ravvicinata ad essa. Il prototipo di trasportatore cingolato con controllo a distanza Cingo è quindi una buona soluzione in questa direzione, ma è necessario tenere presente che quando una nuova tecnologia viene introdotta in un campo di attività, le richieste poste ai lavoratori aumentano [Plant, 2001] e il successo della tecnologia dipende in gran parte dall'usabilità della macchina e dalla comunicazione tra utenti e potenziali utenti dei suoi meriti [Rogers, 1995]. Pertanto, lo sviluppo di una macchina secondo i principi dell'user-centered design e la conduzione di studi di valutazione di usabilità sono un passo verso il successo del prodotto stesso [Nielsen, 1994; Nielsen, 2000; Norman, 1988]. Il rapporto è strutturato come segue: nella sezione 2 viene descritto il dispositivo cingolato a controllo remoto Cingo; nella sezione 3 viene affrontato il tema dell'usabilità, ne vengono riportate le definizione ed i principi; la sezione 4 è dedicata alla descrizione della metodologia utilizzata per la valutazione di usabilità condotta sul dispositivo cingolato con controllo a distanza; la sessione 5 è dedicata alla descrizione dei risultati della valutazione di usabilità e, infine, nella sezione 6 sono riportate le conclusioni.

Le precipitazioni stagionali, da cui principalmente dipendono le risorse idriche di un territorio, sono determinate in primo luogo dalle condizioni climatiche a grande scala, che si possono caratterizzare mediante indici di circolazione atmosferica basati sulla differenza di pressione a livello del mare tra due aree geografiche distinte, denominate centri di azione climatica. In questo studio, con riferimento alla Calabria, è esaminata, mediante analisi di correlazione, la dipendenza tra le precipitazioni invernali e alcuni pattern climatici, identificati tramite l'uso di indici (NAOI, MOI, SOI e EAT). I risultati mostrano buone correlazioni con gli indici NAOI e MOI, evidenti soprattutto nella parte nord-occidentale della Calabria. Meno rilevanti sono invece i risultati ottenuti per l'indice EAT, mentre le precipitazioni non risultano correlate con l'indice SOI. L'analisi composita, effettuata per gli indici NAOI e MOI, evidenzia l'influenza che le fasi estreme di detti indici hanno sulle variazioni delle precipitazioni invernali rispetto alla media a lungo termine.

Studi recenti nell'area del Mediterraneo hanno messo in evidenza variazioni, più o meno sensibili, in alcune grandezze climatiche, quali la precipitazione, la temperatura, la composizione chimica dell'atmosfera e il livello medio del mare. In questo contesto, lo studio della variabilità spazio-temporale delle precipitazioni, soprattutto in aree caratterizzate da un'orografia accentuata come quella calabrese, è importante per la valutazione della disponibilità di risorse idriche e delle sue conseguenze nell'uso del suolo e nelle attività economiche. Il lavoro ha avuto come obiettivo l'individuazione della presenza di trend nelle precipitazioni registrate in Calabria tra il 1916 ed il 2000. Inoltre, il test non-parametrico di Mann Kendall è stato applicato alle precipitazioni annue e a quelle stagionali e semestrali allo scopo di rilevare la presenza di eventuali trend con un livello di significatività del 95%. Per la stima dei valori del trend nei punti privi di stazioni di misura e per la successiva mappatura sono stati utilizzati i metodi della geostatistica. I risultati hanno evidenziato un trend negativo delle precipitazioni annue, autunnali ed invernali e un trend positivo di quelle estive. Il lavoro ha avuto, inoltre, l'obiettivo di una valutazione della correlazione esistente tra le precipitazioni annue, stagionali e semestrali e indici di circolazione globale che permettono di quantificare gli effetti delle fluttuazioni a scala planetaria sulle condizioni climatiche regionali, come ad esempio il NAOI (North Atlantic Oscillation Index). I risultati hanno evidenziato una buona correlazione, soprattutto sul versante tirrenico della Calabria, tra il NAOI e le precipitazioni autunnali ed invernali.