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Analisi della lingua della serie TV "Rebibbia quarantine", realizzata dal fumettista romano Zerocalcare trasmessa all'interno del programma televisivo "Propaganda live".

La comunicazione informerà sullo stato dei lavori del progetto Etimologie del Romanesco Contemporaneo (ERC), che in sinergia con il gruppo di ricerca del Vocabolario del romanesco contemporaneo (Roma Tre) e grazie al sostegno scientifico-logistico offerto dal Lessico etimologico italiano ha per obiettivo il trattamento etimologico sistematico delle voci oggi in uso nel dialetto capitolino (cfr. Autore 1 2016). Per l’occasione verranno discussi etimi notoriamente complessi di lemmi che, spesso per mediazione del romanesco, sono ormai acclimati anche nella lingua comune. Tra questi, jella, per cui è stato possibile rinvenire dati a sostegno di una precedente «ipotesi di lavoro» di Lurati (1998: 134-138); cacchio, che almeno per il valore meridionale di ‘membro virile’ può spiegarsi con capulum ‘manico’ attestato in latino in accezione oscena (e, non, come riportato dalla maggior parte dei repertori lessicografici, per pura deformazione eufemistica di cazzo); e inguacchio, deverbale da inguacchiare spiegababile con un b.lat. *incoaclare, formazione parasintetica da couacla, variante metatetica di lat. cloāca attestata in Consenzio (K V 392,24, Niedermann 1937: 20,23). Accanto a voci come queste, per cui è stato già possibile supportare o proporre interpretazioni a nostro avviso convincenti, ne verranno trattate altre, quali per esempio inghippo o intruglio, per le quali, nonostante l’attenzione dedicata loro in passato da diversi studiosi (cfr. da un lato Alessio 1976, seguito per es. da DELI s.v. e Nocentini s.v.; dall’altro D’Ovidio 1892-1894: 410, Pellegrini 1957: 129-130 e Nocentini 2010, s.v.), una proposta etimologica pienamente soddisfacente ancora manca. Bibliografia e sigle Alessio, Giovanni (1976). Lexicon etymologicon, Napoli, Arte tipografica. Autore 1 (2016). Ricerche etimologiche sul romanesco contemporaneo, in Vocabolario del romanesco contemporaneo. Lettera I, J, a c. di Paolo D’Achille e Claudio Giovanardi, sezione etimologica a c. di Autore 2 e Autore 1, Roma, Aracne, pp. 29-39. D’Ovidio, Francesco (1892-1894). I. scoglio; II. maglia e simili; III. veglia e simili; IV. melo, in «Archivio glottologico italiano» 13, pp. 361-451. ERC: Etimologie del romanesco contemporaneo, estremi anonimizzati per la valutazione del riassunto. K: Grammatici Latini, a c. di Heinrich Keil, Leipzig, Teubner, 1856–1880, 7 voll.; rist. Hildesheim, Olms, 1981. Lurati, Ottavio (1998). Modi di dire: nuovi percorsi interpretativi, Lugano, Fondazione Ticino Nostro. Niedermann, Max (1937). Consentii Ars de barbarismis et metaplasmis. Edition nouvelle suivie d’un fragment inédit de Victorinus De soloecismo et barbarismo, Neuchâtel, Secrétariat de l’Université. Nocentini, Alberto (2010). l’Etimologico. Vocabolario della lingua italiana, con la collaborazione di Alessandro Parenti, Firenze, Le Monnier. Pellegrini, Giovan Battista (1957). La canzone di Auliver, in «Studi mediolatini e volgari» 5, pp. 95-131.

Il contributo prende in esame le forme cantensi ‘cantavamo’, cantesi ‘cantavate’ ed altre forme affini che sono caratteristiche di alcuni dialetti alto-veneti. Dopo aver discusso criticamente le diverse ipotesi che sono state formulate sull’origine dell’elemento -si, e aver fornito un’ampia ricognizione di queste forme nei dialetti alto-veneti, si argomenta in favore di una serie di processi analogici di natura interparadigmatica e intraparadigmatica che consentono di rendere conto della varietà delle forme attestate nei dialetti in esame. Il contributo affronta anche questioni di rilevo per la teoria morfologica quali la solidarietà tra IVe e Ve persone nell’evoluzione dei sistemi verbali, e lo statuto teorico dell’elemento -si, la cui posizione anomala, posposta alla marca di persona, manifesta la sua logica se si assumono come primitivi dell’analisi morfologica le relazioni tra parole organizzate in paradigmi.

Il contributo esamina la storia linguistica più antica del merid. scalfare con lo scopo di discuterne la probabile trafila etimologica (prestito d'origine galloromanza o voce patrimoniale?) non solo alla luce di aspetti formali ma anche alla luce della distribuzione delle testimonianze nei testi dei secc. XIII-XV. Se ne valuta la semantica e la condizione di concorrenza e convivenza con altre voci semanticamente affini (con particolare riguardo a scaldare, voce patrimoniale scarsamente attestata nei più antichi testi meridionali); si indagano inoltre le possibili relazioni con riferimenti testuali occitanici. Si punta a sondare la percezione linguistica che accompagna l'uso di scalfare nelle antiche attestazioni pervenute. L'indagine combina la prospettiva diatestuale con la prospettiva storico-linguistica e geo-linguistica.

This paper describes the network of scholars co-operating in collective endeavours in Italian dialectology in Switzerland during the first half of the 20th century. Attention is paid to the varying institutional settings in which such networks were embedded. While briefly mentioning scholars active at other Swiss universities (e.g. Fribourg, an important research centre addressed in {\S}1) or outside academia, the main focus is on Zurich, mainly due to J. Jud?s ?most polite hegemony? (as A. Varvaro once insightfully put it). The main collective enterprises mentioned in {\S}{\S}2-3 are the AIS (Sprach- und Sachatlas Italiens und der S{\"u}dschweiz), the recording campaigns organized in 1913 and 1929 by the University of Zurich, and the VSI (Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana). Focusing on the VSI implies considering scholars working in Italian universities in that period, viz. C. Salvioni and C. Merlo. In particular, {\S}{\S}4-5 reconstruct the progressive shift of the VSI from an international to a Swiss national endeavour, pointing out previously unpublished documents that illustrate the so far little-known transitional phase during which the main scientific point of reference moved from Merlo to Jud.

Edizione critica e commentata delle poesie giudeo-mantovane di Annibale Gallico (1876-1935)

A widely-held tenet of Romance historical linguistics has it that the tripartite gender system of Latin shrunk to a binary system (masculine vs. feminine) very early. We argue that the evidence from several modern central-southern Italo-Romance dialects is at odds with this reconstruction, since they display a four-gender system, featuring also two distinct successors of the Latin neuter: one is a target gender (selecting dedicated agreement forms), which has a neat semantic correlate as it only hosts mass nouns; the other is a controller gender with no dedicated targets, hosting the local counterparts of Italian nouns like il braccio/le braccia. Focusing on first-hand data from dialects of Marche and Lucania, and drawing on evidence available from literature on other central-southern varieties, we demonstrate that these nouns have a different status than in Italian. Within the framework of canonical typology, we show that they are best analysed as belonging to a non-autonomous gender. Special attention will be paid to the inflectional classes these nouns belong to and to the agreement patterns they select – particularly under resolution, with reciprocal and distributive pronominal expressions, and when modified through evaluative suffixes.

Scheda bibliografica di presentazione di una monografia di interesse dialettologico ed etnografico

etimo dell'ital. dial. cotécio

Indagine sulle numerose, penetranti e tempestive osservazioni circa la frammentazione dialettale e la situazione linguistico-culturale italiana nel seconda metà del XVIII disseminate negli ultimi cinque volumi (XVII-XXI, dedicati alle discipline linguistiche) della trattazione enciclopedica "Idea dell’Universo" redatta e stampata in italiano (Cesena 1778-1787) dal gesuita spagnolo Lorenzo Hervás y Panduro (1749-1809). Nominato da papa Pio V prefetto della biblioteca del Quirinale, nel 1797 compose una "Gramática de la lengua italiana" per apprendenti ispanofoni, rimasta inedita, che si rivela una delle prime compilazioni grammaticali impostate non su esempi letterari ma su 'exempla ficta', modellati dall'autore in base all'uso vivo. Della "Gramática" inoltre si segnala e viene puntualmente esaminato il discorso introduttivo,in cui Hervás tratteggia un’analisi della vita culturale ed editoriale italiana della fine del Settecento che per tempestività e sicurezza di giudizio si colloca accanto a quelle presenti nelle opere di Giuseppe Baretti e Melchiorre Cesarotti.

Scheda bibliografica di una monografia di divulgazione dialettologica

Scheda bibliografica di presentazione di una monografia di interesse dialettologico

Il saggio segnala l'interessante testimonianza storica circa vocaboli relativi alla sfera semantica della cucina e risalenti al sec XVI e all'area geografica di Roma. Infatti, questo saggio analizza una fedele trascrizione settecentesca di un documento contenente statuti e altre scritture ufficiali relativi all'associazione corporativa detta "Università dei Pizzicaroli", legata all'Arciconfraternita di S.Maria dell'Orto con sede a Trastevere. Dopo una preliminare presentazione del documento nella sua forma esteriore e nei suoi contenuti, il saggio offre un'analisi approfondita dei tratti linguistici rilevati a tutti i livelli (fonomorfologici e naturalmente lessicali) ed è corredato anche di note di grafia.

Scheda bibliografica di presentazione di una monografia di interesse dialettologico ed etnografico