Il saggio affronta le problematiche innescate dall’art. 42, co. 2 del cd. Decreto cura Italia che assimila i casi accertati di infezione da Coronavirus in occasione di lavoro ai casi di infortunio. Tra queste, vi è la temuta emergenza sanzionatoria che deriverebbe dall’attivazione di un procedimento penale per accertare la responsabilità datoriale in caso di contrazione della malattia da Covid-19 da parte di un lavoratore. L’autore anzitutto formula alcune proposte su come gestire il sovraccarico delle Procure, rendendo più rapide le indagini preliminari. Si occupa poi di fornire alcune risposte al problema della possibile esenzione dalla responsabilità per il datore nel caso in cui siano state rispettate tutte le misure previste dai decreti. Dopo aver evidenziato la potenziale decisività della carenza di conoscenze scientifiche in merito alla patogenesi connessa al virus, svolgendo un parallelismo con l’esperienza giudiziaria in tema di malattie da amianto, viene sostenuto che quand’anche assicurata dal legislatore la assoluta determinatezza delle regole cautelari, non ne deriverebbe la certezza di una esclusione del giudizio di responsabilità per il datore di lavoro che ad esse si sia attenuto. Pertanto, lo sforzo da compiere è piuttosto un ripensamento del criterio della colpa che, traendo spunto dall’esperienza della responsabilità medica, offra più adeguati criteri di attribuzione della responsabilità., Labour & Law Issues, V. 6, N. 1 (2020)