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In the last decade, thanks to the development of new experimental techniques, the studies on human brain carried out relevant advances. Many researcher started off with new analysis fields, placed at the interface between neural and social sciences (economics, sociology, politology, law, psychology, and even aesthetics, ethics and theology). Such interdisciplinary outcomes oscillate between approaches reducing human behaviour to the neural bases and approaches aiming to integrate neural and social sciences.These new developments of the relationship between neural and social sciences provoked animated controversies, also referring to the over-simplified versions of the neuroscience outcomes frequently published by popular scientific information.In this section of the journal, four scholars (Vittorio Gallese, Rosaria Conte, Sergio Manghi, Vincenzo Pavone) from different disciplines are facing the main issues raised by ongoing controversies, thus contributing to clarify the main theoretical, epistemological and moral points.

Quello di scambio è uno dei più fortunati concetti che siano stati elaborati nell'ambito delle scienze sociali. La sua vitalità è essenzialmente dovuta, da un lato, al suo carattere funzionale, derivante dall'approccio utilitaristico, dall'altro alla sua forza interdisciplinare. Tuttavia, la sua estensione concettuale è stata pagata al prezzo di un progressivo svuotamento e indebolimento teorico. Lo scambio è arrivato a coincidere con il comportamento sociale tout court, quando non addirittura con lo stesso principio utilitaristico della massimizzazione dei benefici, o con quello edonistico della ricerca del piacere e della fuga dal dolore. Questo lavoro si propone di mostrare come la mancanza di una prospettiva mentalista sia la principale responsabile dei difetti di cui risentono le teorie psicosociali dello scambio: una nozione grossolana di socialità e di comportamento sociale, un'impostazione fondamentalmente comportamentista, una notevole confusione tra concetti economici e psicologici.

Il lavoro si propone di discutere criticamente una serie di postulati e assunzioni di base che costituiscono il clima ideologico comune a molta ricerca psicosociale, e che ne limitano la portata euristica e in particolare ne ostacolano la prospettiva evolutiva: la tendenza a spostare l'obiettivo dal comportamento al giudizio morale; la scarsa attenzione per un comportamento normativo che (ancora) non si fondi su una qualche ideologia precostituita; la scarsa attenzione per un comportamento normativo strumentale, vale a dire per un uso "interessato" della norma (è infatti plausibile che, pur nella loro "immoralità", comportamenti del genere occupino un posto importate nello sviluppo morale); l'interesse limitato per lo studio diretto e non ideologico delle basi evolutive del comportamento normativo.