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Eurasiatica

La presente prova ha coinvolto 40 suini, maschi castrati, ibridi commerciali destinati alla produzione del Prosciutto di Parma. Gli animali sono stati suddivisi in due gruppi omogenei di 20 suini ciascuno e allevati fino al peso medio di macellazione di 160kg. Per tutto il ciclo produttivo, il gruppo di controllo (C) ha ricevuto il fotoperiodo minimo richiesto dalla normativa comunitaria (8 ore di luce al giorno), mentre il gruppo L ha ricevuto 16 ore di luce al giorno. I suini L hanno mostrato un maggiore peso vivo e peso della carcassa rispetto ai C (P=0.005 e 0.007, rispettivamente). Inoltre, le cosce ottenute dal gruppo L erano significativamente più pesanti e il loro calo di peso durante la stagionatura era ridotto (P

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Dal 2008 al 2013 sono state condotte sei differenti prove sperimentali in giovanili di sogliola comune (Solea solea), sogliola senegalese (Solea senegalensis) e rombo (Psetta maxima); queste ricerche sono state oggetto di pubblicazione (Gatta et al., 2011; Bonaldo et al., 2011; Mandrioli et al., 2012; Bianco et al., 2013, Bonvini et al., 2014-Proceedings ISFNF, Sirri et al., 2014). Lo scopo di questo lavoro retrospettivo è quello di commentare in modo critico e sistematico i dati ottenuti attraverso gli strumenti di indagine anatomopatologica, per proporre un algoritmo procedurale. L’indagine istologica è stata eseguita per valutare la presenza di fenomeni degenerativi e/o infiammatori; in caso di presenza di degenerazioni cellulari è stato eseguito uno scoring semiquantitativo. A ciò si sono aggiunte colorazioni istochimiche (OilRedO, blu di toluidina, PAS) per la caratterizzazione qualitativa dell’ accumulo intracellulare e l’indagine ultrastrutturale, per evidenziare la precisa localizzazione dell’accumulo di materiale e gli eventuali segni di sofferenza degli epatociti e degli enterociti. Le metodiche in situ (immunoistochimica anti-PCNA e metodica TUNEL) sono state invece impiegate per la valutazione del turnover cellulare e del trofismo della mucosa intestinale. Infine, analisi d’immagine ed analisi frattale sono state adottate per quantificare il pattern quantitativo di accumulo lipidico negli epatociti, per misurare il turnover cellulare intestinale e la risposta adattativa dello stesso. I diversi dati quantitativi ottenuti sono stati correlati ed analizzati statisticamente. L’impiego dell’istologia si è mostrato utile e sufficiente ad evidenziare eventuali fenomeni degenerativi e/o infiammatori. La colorazione istochimica blu di toluidina si è dimostrata migliore rispetto alla colorazione per i lipidi OilRedO per la conferma del tipo di contenuto intracellulare, in termini di applicabilità pratica. Le metodiche in situ impiegate per la valutazione della cinetica cellulare e del turnover della mucosa intestinale si sono dimostrate un valido strumento per studiare l’influenza della dieta sul turnover epiteliale. L’indagine ultrastrutturale si è confermata la metodica d’elezione al fine di evidenziare lievi quadri di sofferenza cellulare submicroscopici e localizzare con certezza l’accumulo lipidico. Per la quantificazione della lipidosi epatica, l’analisi d’immagine, intesa a misurare l’area occupata dai lipidi, ha mostrato una correlazione con lo scoring istopatologico e ha superato l’analisi frattale in termini di efficacia diagnostica. Infine, l’utilizzo dell’analisi frattale si è mostrato un utile strumento tecnicamente ed economicamente efficace per la quantificazione della risposta adattativa della mucosa intestinale. Sulla base dell’analisi retrospettiva condotta viene proposto pertanto questo algoritmo, che si è rivelato sensibile nel rilevare modificazioni, da intendersi come fenomeni degenerativi o adattamenti in senso iperplastico, a carico del tratto intestinale e del parenchima epatico, indotte dall’utilizzo di ingredienti o nutrienti a differenti percentuali di inclusione. L’utilizzo di questo algoritmo anatomo-patologico abbinato alla valutazione delle performance zootecniche e alla qualità del prodotto rappresenta una strategia efficace nell’individuazione delle diete maggiormente sostenibili, in grado di combinare accrescimenti ottimali e un buono stato di salute dell’animale. In considerazione della validità dello schema procedurale proposto, si suggerisce che tale algoritmo possa essere applicato anche alle specie ittiche allevate di maggior interesse a livello nazionale quali trota, branzino e orata.

Gilthead sea bream (Sparus aurata) of 70-72 g initial body weight were fed seven extruded iso-energetic diets (22,1 MJ Kg-1) with different protein levels: 35 (diet 35), 38 (diet 38), 41 (diet 41), 44 (diet 44), 47 (diet 47), 50 (diet 50), 53 % (diet 53). Fish were fed to satiation twice a day for six days and once on Sunday during the week. The trial lasted 77 days. Protein dietary level had no effect on feed consumption. SGR was similar in fish fed diets 47, 50 and 53, where the highest values were scored. The lowest value of FCR was registered in fish fed diet 47, even though there was no statistical differences in fish fed diets containing protein from 38 to 53%. From practical considerations, the most profitable combination between SGR and FCR was found in fish fed diet 47

La sogliola europea riveste un particolare interesse per il settore della pesca e dell’acquacoltura. Questa specie mostra i segni di un eccessivo sforzo di pesca e rappresenta una buona candidata per il ripopolamento ittico. Uno stock allevato di sogliola prodotto a partire da un pool di riproduttori del Nord Adriatico è stato analizzato dal punto di vista genetico per verificare l’eventuale possibilità di un loro rilascio in Adriatico stesso. Tuttavia, il campione analizzato non risulta essere adatto alla liberazione in mare aperto a causa della ridotta varibilità genetica e del notevole differenziamento osservati.

La sogliola comune (Solea solea) è una specie pregiata candidata per l’allevamento su scala commerciale in Italia e in Europa. Diversi studi condotti negli ultimi vent’anni hanno dimostrato la possibilità di riprodurre e allevare la sogliola in cattività (Howell, 1997). Per quanto riguarda la sogliola comune, anche se vengono descritte alcune esperienze di induzione alla riproduzione (Imsland et al., 2003), non esistono standard produttivi adeguati a fini commerciali di questa specie nel Mediterraneo. In questa presentazione verranno illustrate le performance riproduttive relative agli anni 2008-2009 di un lotto di riproduttori di sogliola comune (Solea solea) provenienti dall’Alto Adriatico e mantenuti in cattività. Lo scopo è stato quello di valutare la possibilità di allevare un lotto di animali autoctoni a fini produttivi, standardizzando le tecniche riguardanti le condizioni d’allevamento, di alimentazione, le modalità di misurazione dei rilievi biometrici, l’induzione della riproduzione, il prelievo delle uova, la valutazione delle percentuali di schiusa.

Indici di ossidazione lipidica (Acidi grassi liberi, Numero di Perossidi e Sostanze Reattive con l'Acido Tiobarbiturico) sono stati valutati in filetti congelati di orate (Sparus aurata) ricavati da animali allevati in Italia: secondo un approccio gestionale intensivo (sistema a ricircolo ); in gabbie galleggianti; secondo un approccio gestionale estensivo (in valle da pesca salmastra). Differenze statisticamente significative sono emerse tra le orate di differente origine per tutti gli indici sopra menzionati. I decadimenti qualitativi connessi all'insorgenza di rancidità sembrano dipendere sia dal tempo di stoccaggio, sia dal sistema di allevamento.

Scopo di questo studio è stato la quantificazione del tenore in elementi minerali della parte edule di orata (Sparus aurata) allevata in Italia. Gli elementi minerali prescelti (sodio, potassio, calcio, magnesio, fosforo, zolfo, ferro, zinco, rame, manganese, selenio cromo) sono stati ricercati nella polpa di orate di taglia commerciale allevate in un impianto a ricircolo, o in stagni a terra, o in gabbie galleggianti. Differenze significative sono emerse fra le orate delle differenti fonti per tutti gli elementi minerali, calcio escluso. Per quanto concerne la componente minerale, il sistema di allevamento è risultato in grado di influenzare la qualità nutrizionale dell'orata.

Cinquanta avannotti F1 provenienti da un allevamento olandese sono stati genotipizzati allo scopo di iniziare un allevamento in vista di un futuro ripopolamento ittico. Lo scopo di questo lavoro è identificare correttamente la specie di appartenenza e definire i livelli si variabilità e differenziamento genetico di tali individui. L’analisi è stata condotta sulla base di due frammenti mitocondriali (CytB e 16SrDNA) e un set di cinque loci microsatelliti specie-specifici. In un ottica conservativa, sulla base dei risultati ottenuti è sconsigliabile la traslocazione di tali individui nel nord Adriatico.

Replicazione del DNA, Trascrizione, Maturazione dei trascritti, Maturazione dell'mRNA negli eucarioti, Maturazione di rRNA e tRNA negli eucarioti, Codice genetico, tRNA e aminoacil tRNA sintetasi, Ribosomi, Traduzione, Maturazione post-traduzionale e smistamento delle proteine, Gene, Regolazione dell'espressione genica.