PROTEINE E PEPTIDI ENTERALI E MISCELE AMINOACIDICHE PARENTERALI M. Zanello La fonte proteica e della miscela aminoacidica in nutrizione artificiale risulta centrale per l’ efficacia nutrizionale e questo dipende strettamente sia da quantità che qualità apportata. La composizione aminoacidica proteica ottimale non è nota e la fonte proteica (animale e vegetale) viene ponderata in relazione a proteine di riferimento di provata efficacia in alimentazione naturale (valore biologico, etc.). La composizione della fonte di azoto deve rispettare la presenza di aminoacidi essenziali, non essenziali, semiessenziali ed essenziali-sotto condizione la cui quantià si ritiene essere lievemente dissimile nelle età della vita e, talora spiccatamente, diversa in situazioni cliniche peculiari (formulazioni ad uso generale e ad uso specifico). In nutrizione enterale, l’ apporto azotato è rappresentato nelle varie formulazioni da proteine (in prevalenza della caseina, ma non solo), poli-oligopeptidi (talora) la cui efficacia nutrizionale è una variabile ulteriore rispetto agli effetti da essi indotti su digestione, assorbimento e modulazione morfo-funzionale intestinale: le formule presenti perseguono più o meno spiccatamente questi obiettivi e, tutte, mantengono finalità (protidosintetica, biometabolica) indotte della specifica coorte aminoacidica rappresentata. L’ apporto diretto nel circolo venoso è limitato, per evidenti motivi fisiologici e patologici (allergeni), a miscele cristalline di aminoacidi di sintesi la cui composizione ha subito negli anni modificazioni in relazione a nuove conoscenze sull’ efficacia metabolica e nutrizionale di diversificate quantità (EAA, EAA/NEAA, BCAA) o specifica tipologia (alanina, taurina, istidina, tirosina, glutamina, citrullina, etc.) dei singoli apporti utili in particolari situazioni. Per indurre effetti farmaconutriceutici alcuni aminoacidi, stabilizzati in dipeptidi per l’ apporto endovenoso, trovano impiego in supplementazione e fortificazione.