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202. Ornamenti e lusso nell'antica Peucezia : Le aristocrazie tra VII e III secolo a.C. e i rapporti con Greci ed Etruschi
- Author
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Andrea C. Montanaro and Andrea C. Montanaro
- Abstract
Il presente volume è compreso in una serie di attività scientifiche conclusive che rientrano in una delle principali e fondamentali azioni previste dal progetto T.He.T.A (Technological tools for the promotion of the Transadriatic Archaeological Heritage), finanziato nell'ambito dell'European Territorial Cooperation Programme Greece-Italy 2007-2013, del quale il CNR-IAC è il Leader Partner. La scelta di un tema talmente affascinante, quale il lusso delle aristocrazie peucezie, nasce dalla volontà di approfondire questo importante aspetto delle genti indigene che hanno occupato la Puglia centrale per quasi un millennio, indagando alcuni fenomeni sociologici e culturali legati alle manifestazioni del'lusso'e della ricchezza. Per questo motivo, sono stati spesso presi in considerazione alcuni tra i contesti più significativi provenienti dai centri più importanti dell'area, cercando di metterne in risalto gli elementi e gli'atteggiamenti'comuni nell'uso e nel possesso dei beni di lusso e di prestigio, con particolare riguardo ai manufatti greci, e i rapporti con l'opposta sponda adriatica e con le isole greche dello Ionio (Corfù tra tutte). Infine, nell'analisi della documentazione funeraria, una particolare attenzione è stata prestata alle informazioni inerenti l'identità sociale dei proprietari delle tombe e ai diversi rituali funerari di cui questi individui sono stati oggetto. Andrea Celestino Montanaro (1970), si è laureato in Lettere Classiche nel 1996 presso l'Università degli Studi di Bari, dove nel 2000 ha ottenuto anche la Specializzazione in Archeologia Classica. Nel 2007 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Archeologiche presso l'Università degli Studi di Napoli'Federico II', mentre negli anni 2011-2012 ha usufruito di una borsa di ricerca Post-Dottorato, presso l'Università degli Studi di Bari. Attualmente è ricercatore in Archeologia Classica presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAC-Bari) dove svolge attività di coordinamento e ricerca nell'ambito di progetti europei e nazionali. Fra i suoi studi si ricordano alcuni saggi e articoli preliminari sulle necropoli di Ruvo di Puglia (2004-2009), quali Gli ori di Ruvo di Puglia tra Greci ed Etruschi (Bari 2006) e soprattutto Ruvo di Puglia e il suo territorio. Le necropoli, opera vincitrice della XIII edizione del premio L'Erma per l'archeologia (Roma 2007). Tra le monografie, si menzionano, inoltre, anche Una principessa daunia del VII secolo a.C. La tomba principesca di Cupola-Beccarini (Foggia 2010) e Ambre figurate. Amuleti e ornamenti dalla Puglia preromana (Roma 2012), oltre a numerosi articoli su materiali e corredi funerari della Puglia preromana che mostrano uno stretto rapporto con l'area tirrenica etrusca.
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- 2015
203. Nutrire l'Impero: Storie di alimentazione da Roma e Pompei : Roma, Ara Pacis Augusta, giugno-novembre 2015
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Parisi Presicce, Claudio, Museo dell'Ara Pacis, Rossini, Orietta, Parisi Presicce, Claudio, Museo dell'Ara Pacis, and Rossini, Orietta
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- Excavations (Archaeology)--Rome--Exhibitions, Food habits--Rome--Exhibitions, Produce trade--Rome--Exhibitions
- Abstract
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- 2015
204. Norba. Strade e Domus : con la collaborazione di Stefania Ferrante testi di Paola Carfora, Giovanna Cera, Margherita Di Niola, Simona Fedi, Stefania Ferrante, Maria Grazia Giuliano, Caterina Serena Martucci, Stefania Quilici Gigli, Irene Ullucci, Rosa Vitale
- Author
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Stefania Quilici Gigli and Stefania Quilici Gigli
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Norma, Architecture, Domestic--Italy--Norma, Roads, Roman--Italy--Norma, Architecture, Roman--Italy--Norma
- Abstract
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- 2015
205. Marmi di Leptis Magna
- Author
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Matthias Bruno, Fulvia Bianchi, Matthias Bruno, and Fulvia Bianchi
- Subjects
- Marble industry and trade--Rome, Marble--Libya--Leptis Magna (Extinct city), Decoration and ornament, Architectural--Libya--Leptis Magna (Extinct city), Decoration and ornament, Roman--Libya--Leptis Magna (Extinct city)
- Abstract
Il volume costituisce un primo sistematico lavoro di sintesi su un aspetto della marmorizzazione della città di Leptis Magna, ossia l'importazione dei marmi bianchi e colorati impiegati negli allestimenti architettonici degli edifici pubblici e di quelli privati nel territorio. Alla trattazione generale inerente la storia delle pietre bianche e policrome nel mondo romano e in ambiente leptitano. segue il repertorio dei marmi presenti a Leptis Magna e in contesti posti nelle sue immediate vicinanze. A ciascun litotipo bianco e colorato, distinto in base alle aree geografiche di provenienza, è dedicata una scheda tesa a illustrare le diverse problematiche relative alla sua origine, provenienza e diffusione nel mondo romano e a Lepits Magna, delineando pertanto un quadro diacronico delle diverse qualità dei marmi impiegati per tutti i tipi di decorazione.
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- 2015
206. Margarete Gütschow : Biografia e studi di un'archeologa
- Author
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Raffaella Bucolo and Raffaella Bucolo
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- Women archaeologists--Germany--Biography, Archaeologists--Germany--Biography
- Abstract
Margarete Gütschow lavorò come archeologa a Roma presso l'Istituto Archeologico Germanico durante la prima metà del Novecento. Nata a Lubecca nel 1871, dedicò interamente la sua vita alla ricerca, collaborando con importanti studiosi a progetti di notevole rilievo scientifico. Per molti anni si occupò dell'allestimento del Museo della catacomba di Pretestato, famoso per sarcofagi di grande pregio storico-artistico, pubblicati per la prima volta dalla stessa Gütschow. La sua riconosciuta competenza nel settore della scultura funeraria le valse il titolo di Socia Ordinaria dell'Istituto Archeologico Germanico nel 1935. Attraverso la lettura di inediti documenti d'archivio è stato possibile ripercorrere la vita e il lavoro della studiosa, figura interessante anche per comprendere il ruolo svolto in quegli anni dalle donne, in special modo in un settore così peculiare come quello dell'archeologia. Raffaella Bucolo, Laureata in Archeologia presso l'università di Roma'La Sapienza', ha conseguito il diploma di licenza del'Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana'ed il titolo di dottore di ricerca in'Antichità Classiche e loro fortuna'presso l'Università degli Studi di Roma'Tor Vergata'.
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- 2015
207. L'imperatore predestinato : I presagi di potere in epoca imperiale romana
- Author
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Miguel Requena and Miguel Requena
- Abstract
Dall'introduzione dell'autore: Il libro che qui presento, ha l'obiettivo di analizzare tutta una serie di racconti, in gran parte di natura fantastica, che secondo gli autori classici che li raccolsero (Svetonio nelle Vite dei dodici Cesari e gli scrittori della Historia Augusta) avrebbero preannunciato il potere a diversi imperatori romani. Si tratta di un gruppo eterogeneo di narrazioni conosciute come presagi di potere o, con l'espressione latina, omina imperii. Il materiale di questo libro è costituito da storie come quella che narra il coito della madre di Augusto con un serpente nel tempio di Apollo o la crescita straordinaria di una quercia nella proprietà di Vespasiano, la caduta senza conseguenze di un fulmine sulla dimora di Antonino Pio o il sogno di partorire serpenti di color porpora alla vigilia della nascita di Alessandro Severo. Senza dubbio è un curioso oggetto di ricerca, che richiama immediatamente l'ambiente meraviglioso delle favole di Grimm, Garkins o Andersen la cui trama, come sappiamo, presenta un'infinità di sogni, prodigi, apparizioni e profezie di natura assai distinta. Per quanto la comparazione tra il materiale di studio del libro e i racconti o le leggende popolari avvolga oggi lo studio (e soprattutto la sua proiezione sociale) di un fascino particolare, essa ha rappresentato a lungo, invece, un grave problema, poiché tali racconti furono e sono ancora considerati meri aneddoti o semplici favole carenti di valore storico da una grande quantità di studiosi, secondo la visione positivista del concetto di storia che condiziona e limita soggettivamente le proprie fonti di informazione. Ma il disprezzo degli omina come materiale di ricerca storico costituisce solo uno dei problemi legati a questo tipo di racconti e, senza dubbio, non il peggiore. Lo studio dei presagi di potere dal punto di vista filologico ha creato la diffusa opinione che tali storie siano creazioni artificiali di eruditi sulla base di citazioni letterarie di autori precedenti. Ciò significa che, dalla prospettiva filologica, sarebbe ammissibile solo una linea di indagine, cioé la ricerca del parallelo letterario dal quale deriva ogni racconto: ed è stata proprio questa, effettivamente, la tendenza generale nell'affrontare i testi ominali...
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- 2015
208. L'Ellisse, 9/1 - 2014 : Studi storici di letteratura italiana
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"Erma" di Bretschneider and "Erma" di Bretschneider
- Subjects
- Italian literature--History and criticism
- Abstract
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- 2015
209. Il tymbos, la stele e la barca di Caronte : L’immaginario della morte sulle lekythoi funerarie a fondo bianco
- Author
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Elvia Giudice and Elvia Giudice
- Subjects
- Lecythi, Death in art
- Abstract
Prodotte a partire dal 480 a.C. fino alla fine del V secolo a.C. le lekythoi funerarie a fondo bianco inaugurarono una tradizione iconografica priva, o quasi, di precedenti, dando vita ad un vero e proprio libro della morte, ripercorsa figurativamente nei suoi momenti topici, dalla prothesis, alla sepoltura con l'ausilio di Hypnos e Thanatos, al viaggio verso l'Ade sotto la scorta di Hermes e/o Caronte, all'incontro dei defunti con i loro congiunti presso il sepolcro. Tali immagini consentirono, almeno idealmente, di ripristinare antiche consuetudini e di appagare esigenze ancestrali in anni durante i quali, l'identità politica, sociale e culturale della polis ateniese subì profonde trasformazioni anche in relazione ai rituali funerari. Le lekythoi a fondo bianco nella loro varietà iconografica sono testimonianza dei gravi conflitti che scossero Atene nel corso nel V secolo a.C., ma anche dei tentativi di conciliazione messi in atto per armonizzare aspirazioni aristocratiche e realtà democratica, commemorazioni pubbliche e ricordo privato. Destinate ai rituali funerari privati ma anche pubblici, all'interno di un corpus d'immagini all'apparenza ripetitive, esse rivelano una stratificazione di simboli iconici che le rese adatte alle diverse'classi di cittadini'; le lekythoi consentirono a ciascuno di onorare e ricordare un defunto secondo il proprio statuto e di rievocarne virtù e qualità, anche, talvolta, in opposizione all'omologazione normativa dei funerali di stato. I morti, ma anche le loro famiglie in età classica, divennero protagonisti, degli uni si rievocò l'identità anche contro la pratica spersonalizzante del Demosion Sema, degli altri si celebrarono la devozione e la pietas. Infine, l'analisi del patrimonio iconografico delle lekythoi fa continuo ricorso al confronto con la tradizione letteraria, in particolare quella tragica, la quale, in una fase storica caratterizzata da una profonda revisione dei valori tradizionali, pare farsi interprete in molti casi della medesima realtà e, potremmo dire, costituisce un ulteriore supporto semantico a queste immagini già di per sé'parlanti'. Elvia Giudice, docente di Archeologia Classica presso l'Università degli Studi di Catania, è specialista di iconografia, in particolare vascolare. È responsabile dello scavo del santuario di Apollo a Toumballos a Paphos nell'isola di Cipro e membro dell'Archivio Ceramografico dell'Università di Catania.
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- 2015
210. L’anfiteatro di Sabratha e gli anfiteatri dell’Africa Proconsolare : Con astuccio contenente 20 tavole a colori
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Gilberto Montali and Gilberto Montali
- Subjects
- Amphitheaters--Libya--Sabratha (Extinct city), Architecture, Roman--Libya--Sabratha (Extinct, Excavations (Archaeology)--Libya--S?abra¯tah (, Amphitheaters--Africa, North, Architecture, Roman--Africa, North
- Abstract
L'opera si articola in due distinte parti: nella prima si presenta lo studio dell'Anfiteatro di Sabratha mentre nella seconda si propone un nuovo catalogo degli anfiteatri della provincia dell'Africa proconsolare. L'Anfiteatro di Sabratha, scavato e restaurato tra il 1924 e il 1926 dalla missione italiana diretta da Renato Bartoccini, era rimasto sostanzialmente inedito. Dal 2009 al 2012 è stato oggetto di una nuova ricerca che si prefiggeva di giungere ad una lettura complessiva del monumento nel suo contesto urbano, storico e sociale, proponendone anche un'ipotesi ricostruttiva. L'edificio, interamente realizzato in opera quadrata e dimensionato sul cubito punico, rivela un forte legame con la tradizione costruttiva locale. Edificato con ogni probabilità alla fine dell'età flavia, l'anfiteatro appare sovradimensionato rispetto alla popolazione stimata della città: la ragione va cercata nel ruolo che Sabratha ricopriva come capolinea delle carovane che portavano animali, oro e schiavi dal cuore dell'Africa fino alle coste del Mediterraneo. L'Anfiteatro di Sabratha si è rivelato essere il terzo per grandezza tra gli anfiteatri ancora esistenti nell'Africa proconsolare. La necessità di confrontare il monumento sabrathense con gli edifici consimili della provincia ha portato alla redazione di un nuovo catalogo degli anfiteatri dell'Africa proconsolare: si presentano le schede relative a 58 monumenti variamente attestati, 40 dei quali sono ancora oggi visibili o archeologicamente testimoniati. Gilberto Montali Architetto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Macerata, ha conseguito la specializzazione in'Architettura Antica'alla Scuola Archeologica Italiana di Atene ed il dottorato in'Archeologia romana nel Maghreb e in Cirenaica'presso l'Università di Macerata. È autore di numerosi studi sugli edifici da spettacolo nel mondo romano e sull'architettura romana nel Nord Africa. È membro di missioni archeologiche in Italia, Grecia, Libia e Tunisia.
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- 2015
211. Il sepolcreto al III miglio della via Prenestina : Tituli pedaturae dagli scavi di Lorenzo Fortunati (Roma, 1861)
- Author
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Marco Erpetti and Marco Erpetti
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Rome--Catalogs, Tombs--Italy--Rome--Catalogs, Inscriptions, Latin--Italy--Rome--Catalogs
- Abstract
Il III miglio della via Prenestina è noto per la presenza di uno dei complessi architettonici più importanti del Suburbio di Roma, ovvero i resti tradizionalmente attribuiti alla Villa dei Gordiani. La speculazione edilizia del XX secolo ha profondamente mutato l'intera area al punto che risulta estremamente problematico ricostruirne con chiarezza il contesto archeologico. Esso era caratterizzato da una necropoli romana che fu scavata nel 1861 dall'archeologo Lorenzo Fortunati, il quale, nei suoi rendiconti, non ne documentò sufficientemente la topografia. Per comprendere come fossero articolate le sepolture è fondamentale lo studio dei tituli pedaturae. La definizione dello spazio funerario, noto dalle dimensioni in fronte et in agro tramandate dai testi epigrafici, permette infatti di valutare l'estensione ed il numero delle aree sepolcrali rinvenute. Le caratteristiche dei supporti epigrafici consentono altresì di individuare le tipologie di tombe, la maggior parte delle quali apparteneva ad esponenti del ceto libertino vissuti tra I e II secolo. I dati raccolti in questo volume, che si fondano sullo studio epigrafico e sul recupero della documentazione archivistica, forniscono nuovi elementi che mettono in relazione il sepolcreto con le adiacenti strutture residenziali e produttive della Villa.
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- 2015
212. L'Augusteum di Narona : Atti della Giornata di studio sull’Augusteum di Narona, Roma, all’Istituto Italiano per la Storia Antica, 31 maggio 2013
- Author
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Giuseppe Zecchini and Giuseppe Zecchini
- Subjects
- Emperor worship--Rome--Congresses
- Abstract
PRESENTAZIONE Si presentano in questo volume gli Atti della giornata di studi promossa dall'allora Presidente della CUSGR Cinzia Bearzot in collaborazione col Direttore dell'Istituto Italiano per la Storia Antica Andrea Giardina e tenutasi a Roma presso l'Istituto stesso il 31 maggio 2013. Il tema prescelto, l'Augusteum di Narona e il suo contesto archeologico, culturale e politico, intende valorizzare una recente, straordinaria scoperta archeologica, che Emilio Marin intuì e attuò tra il 1993 e il 1996 e che fu oggetto di una mostra vaticana nel 2004. Vent'anni dopo la scoperta e dieci anni dopo la mostra una rinnovata riflessione sul significato dell'Augusteum di Narona è certamente opportuna; una felice coincidenza ne fa anche un originale contributo che la CUSGR e l'IISA offrono alle celebrazioni del bimillenario della nascita di Augusto, che si sono nel frattempo svolte lungo tutto il 2014. La Commissione incaricata di organizzare i lavori (Alfredo Buonopane, Maria Federica Petraccia, Giuseppe Zecchini) ha potuto contare sulla pronta e generosa collaborazione dello stesso autore della scoperta, Emilio Marin, e di illustri colleghi stranieri (Werner Eck di Colonia, Frédéric Hurlet di Parigi, Marc Mayer di Barcellona) e italiani (Tommaso Gnoli di Bologna - Ravenna, Eugenio La Rocca di Roma - La Sapienza, Paolo Liverani di Firenze, Pierfrancesco Porena di Chieti, Simonetta Segenni di Milano - Statale), che qui di nuovo ringraziamo. Il dr. Edoardo Bianchi mi ha aiutato nella raccolta del materiale e nella sua redazione per la stampa. Giuseppe Zecchini (dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell'Istituto Italiano per la Storia Antica)
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- 2015
213. Eumelo. Un poeta per Corinto : Con ulteriori divagazioni epiche
- Author
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Andrea Debiasi and Andrea Debiasi
- Subjects
- Epic poetry, Greek--History and criticism
- Abstract
EUMELO, UN POETA PER CORINTO Con ulteriori divagazioni epiche Il volume raccoglie una serie di studi dedicati all'epopea arcaica di Eumelo, autore di un corpus poetico tanto ricco e composito quanto affascinante e coerente in cui pressoché tutti i filoni mitici antichi - dai primordi cosmogonici agli scontri tra entità primigenie, dalla saga argonautica ai circuiti leggendari tebani e troiani - sono raccolti, abilmente piegati, interconnessi e in ultima istanza ricondotti a Corinto e al suo territorio. Attraverso un'attenta lettura delle testimonianze sia letterarie che iconografiche, un riesame dei frammenti superstititi, e l'attribuzione di'nuove'sequenze poetiche, è ricostruita un'architettura narrativa geniale e potente, dove le gesta di dei (Dioniso in primis) ed eroi valgono innanzitutto a edificare la mitistoria corinzia, dalle origini leggendarie al dominio della dinastia dei Bacchiadi, di cui Eumelo stesso fu espressione e cantore. Altri saggi correlati indagano ulteriori rapsodie arcaiche (Alcmeonide, Naupaktia, Miniade, Atthís) anch'esse improntate a tradizioni locali, proiettando nuova luce sul variegato universo dell'epica greca.
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- 2015
214. Corpus Vasorum Antiquorum. Italia, 80. Fasc. II : Ruvo di Puglia. Museo Nazionale Jatta. Ceramica Medio-Italiota
- Author
-
Carmela Roscino and Carmela Roscino
- Subjects
- Vases--Italy--Ruvo di Puglia--Catalogs, Vases, Ancient--Italy--Ruvo di Puglia--Catalogs
- Abstract
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- 2015
215. «Questo libro fu d’Andrea Palladio» : Il codice Destailleur B dell’Hermitage
- Author
-
Orietta Lanzarini, Roberta Martinis, Orietta Lanzarini, and Roberta Martinis
- Abstract
Presentazione Il codice di disegni Destailleur B, conservato nella biblioteca del Museo Statale dell'Ermitage a San Pietroburgo, è noto fin dal 1891, quando Heinrich von Geymüller ne descrive brevemente le caratteristiche, ma fino ad oggi i suoi eccezionali contenuti documentari sono rimasti pressoché inesplorati. Il manoscritto comprende 130 fogli, ovvero 260 pagine, delle quali 69 bianche e 189 disegnate, per un totale di 605 soggetti, quasi tutti accompagnati da legende. Di questi, 563 raffigurano la ricostruzione o, più raramente, lo stato di fatto, di templi, sepolcri, edifici, ponti, elementi architettonici e decorativi antichi ubicati a Roma, Albano, Brindisi, Capua, Cuma, Grottaferrata, Maddaloni, Napoli, Nola, Palestrina, Pozzuoli, Teano (o Teggiano?), Terracina, Tivoli e lungo le principali vie consolari. Un gruppo di 38 soggetti è correlato, invece, al lavoro antiquario di Jacques Androuet Du Cerceau ed altri due dimostrano stringenti legami con i progetti cinquecenteschi per la chiesa romana di San Giovanni dei Fiorentini. La redazione del manoscritto, ad eccezione di alcuni soggetti, è attribuibile ad un solo autore, attivo tra Roma e il Veneto, e si attesta tra la metà degli anni quaranta e la fine degli anni cinquanta del XVI secolo, momento in cui il capillare lavoro di apprendimento, stratificazione e divulgazione della cultura antiquaria attraverso il disegno è ad uno stadio avanzato. Proprio il confronto puntuale con il corpus grafico di età umanistica e con le fonti archeologiche moderne e contemporanee, ha consentito di accertare che la maggior parte degli oggetti raffigurati nel Libro di Pietroburgo sono realmente esistenti, e di ricavare da essi una sorprendente quantità di informazioni, riversate nel presente volume, la cui utilità si rivela sostanziale tanto per gli studi archeologici, quanto per quelli umanistici. Oltre a contribuire alla riscoperta di oggetti e monumenti talvolta perduti, infatti, questa ricchissima raccolta di immagini consente di delineare un quadro preciso del patrimonio antiquario a disposizione di studiosi e architetti attivi alla metà del XVI secolo. Tra questi, Pirro Ligorio, autore di una ponderosa serie di Libri delle Antichità in stretta relazione con il codice dell'Ermitage, allo stesso modo delle stampe e dei disegni di Jacques Androuet Du Cerceau, altro protagonista nella promozione della cultura antiquaria, ed infine, Andrea Palladio, il cui nome è inscindibilmente legato al Libro di Pietroburgo, passato dalle sue mani a quelle di altri illustri proprietari, quali Pierre-François Léonard Fontaine e Charles Percier. Con il presente studio, dunque, il codice Destailleur B dell'Ermitage torna alla luce nella sua interezza, aprendo il campo a nuove e promettenti vie di ricerca.
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- 2015
216. La necropoli di Rito ed altre necropoli greche presso Ibla Heraia
- Author
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Antonino Di Vita, Maria Antonietta Rizzo, Antonino Di Vita, and Maria Antonietta Rizzo
- Abstract
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- 2015
217. Patavium Augustea : nel bimillenario della morte del princeps
- Author
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Francesca Veronese and Francesca Veronese
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Padua--Con
- Abstract
Atti della giornata di studi, Musei Civici di Padova - Museo Archeologico, 18 novembre 2014 Padova non poteva non ricordare la figura di Augusto nel bimillenario della sua morte, tanto più alla luce dei rapporti intercorsi tra Padova e Roma in età augustea. Nessuna città può vantare infatti una tradizione leggendaria importante come quella di Padova, una tradizione che prende forma proprio in questo periodo e che accomuna Padova all'urbe, entrambe fondate da eroi troiani.
- Published
- 2015
218. Tecniche costruttive murarie medievali : La Sardegna
- Author
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Maria Giovanna Putzu and Maria Giovanna Putzu
- Subjects
- Exterior walls--Italy--Sardinia, Architecture, Medieval--Italy--Sardinia, Historic buildings--Conservation and restoration
- Abstract
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- Published
- 2015
219. La Campania e il Grand Tour : Immagini luoghi e racconti di viaggio tra '700 e '800
- Author
-
Giulio Brevetti, Imma Cecere, Rosanna Cioffi, Sebastiano Martelli, Giulio Brevetti, Imma Cecere, Rosanna Cioffi, and Sebastiano Martelli
- Subjects
- Travelers--Italy--Campania--19th century--Congresses, Travelers--Italy--Campania--18th century--Congresses, Grand tours (Education)--Congresses, Visitors, Foreign--Italy--Campania--History--18th century--Congresses, Visitors, Foreign--Italy--Campania--History--19th century--Congresses
- Abstract
Dalla Prefazione di Rosanna Cioffi e Sebastiano Martelli: Questo libro è frutto di un'idea progettuale di docenti della Seconda Università di Napoli e dell'Università di Salerno; va quindi innanzitutto sottolineata la realizzazione di una sinergia tra due università della Campania, un esempio virtuoso di collaborazione che mette in campo le competenze di docenti e ricercatori delle due università.Un tema, quello del Grand Tour, che entra negli snodi più importanti dell'avvento della modernità nella civiltà europea: il Grand Tour alimenta una nuova circolazione delle idee, tocca la formazione delle nuove classi dirigenti dell'Europa, crea un nuovo immaginario; veicola la conoscenza del Mezzogiorno e, in particolare: Napoli, Pompei, Ercolano, Capua, Salerno, la Costiera Amalfitana, Paestum e altri centri diventano tappe inevitabili di nuovi circuiti provenienti da tutta l'Europa. Sono questi luoghi, con la riscoperta del loro passato, delle testimonianze, archeologiche, architettoniche ed artistiche, con i paesaggi naturali ad influenzare la pittura, l'architettura, la moda, i saperi e l'immaginario delle classi colte dell'Europa.L'allargamento del palinsesto geografico, paesaggistico, storico-artistico, archeologico a tutta la Campania consente, tra l'altro, di superare una certa topografia obbligata del Grand Tour, oltre che paradigmi, topoi, stereotipi, convenzioni letterarie, che lo sguardo dei viaggiatori concentrato sulla capitale ha spesso accumulato, riproposto e dilatato attraverso il circuito europeo.Viaggiare per ritrovare differenze e similitudini rispetto ai luoghi familiari, per desiderio di conoscenza o per una verifica di quello che già si èletto sui luoghi visitati; per conoscere se stessi o fuggire da se stessi; viaggiare registrando voracemente quanto visto - vivo con la penna in mano, scrive Henry James -; sperimentando costruzioni mitopoietiche - viaggio come avventura dello spirito (Goethe) - o la felicità delle emozioni (Stendhal); per ricercare punti di vista diretti verso qualcosa d'altro che il paesaggio, altrimenti sarebbe come perlustrare una casa ormai disabitata, come sostiene Ernst Jünger. Il taglio fortemente interdisciplinare perseguito dal progetto ha consentito di confrontare e incrociare i diversi sguardi dei viaggiatori, evidenziando come nelle scritture odeporiche le diverse culture - archeologia, arte, letteratura - entrino in una peculiare contaminazione, richiamandoci alle equivalenze verbali di Chateaubriand, il quale riteneva che non fosse più possibile descrivere la campagna romana senza rifarsi alla luce fissata un tempo da Poussin e Lorrain. In questo libro si svolge un itinerario attraverso la Campania, percorso mediante la narrazione di personaggi che la visitarono e/o la descrissero nell'arco di circa quattro secoli; personaggi che giunsero dalle nostre parti provenendo da un'Europa, allora al centro del mondo conosciuto, del quale oggi - nel corso di poco più di un secolo - è diventata sempre più periferia. Basterebbe quest'ultima riflessione a dare un senso al bisogno che abbiamo di ricordare a noi, e ai più giovani, quello che il nostro Paese ha rappresentato per un'élite europea ed americana di un passato non troppo lontano: un modello per educare e rieducare al bello e, sotto certi aspetti, anche al buono.
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- 2015
220. Rivista di Studi Pompeiani. 24/2013
- Author
-
Various authors and Various authors
- Abstract
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- Published
- 2015
221. Pietre di Venezia: spolia in se, spolia in re : Atti del Convegno organizzato dall'Università Ca' Foscari e dall'Università IUAV di Venezia
- Author
-
Monica Centanni, Luigi Sperti, Monica Centanni, and Luigi Sperti
- Abstract
Il rapporto di Venezia con l'antico prende forma in due ambiti, distinti ma strettamente connessi: da un lato le statue, i rilievi, le epigrafi, gli elementi architettonici di età classica, provenienti dai centri romani della terraferma o dalle coste del Mediterraneo orientale, reimpiegati nei monumenti e negli edifici pubblici e privati della città (spolia in se); dall'altro, i temi, i motivi, le forme, i miti ispirati dal repertorio classico riproposti in mosaici, rilievi, dipinti di età medievale e moderna (spolia in re).
- Published
- 2015
222. Lezioni Marciane 2013-2014. Venezia prima di Venezia : Archeologia e mito alle origini di un’identità
- Author
-
Maddalena Bassani, Marco Molin, Maddalena Bassani, and Marco Molin
- Abstract
Lezioni Marciane 2013-2014 Da una fruttuosa sinergia tra la Biblioteca Nazionale Marciana e il Centro Studi Torcellani, sono nate le Lezioni Marciane che ora vedono la luce e che hanno affrontato i temi di'Venezia prima di Venezia'e'Archeologia e mito'nell'area lagunare. Lezioni, coordinate da Lorenzo Braccesi, che hanno avuto per interpreti i maggiori attuali protagonisti degli studi di antichità veneziane. Troppo si è scritto su Venezia. Ma parlare della città significa anche mostrarne la faccia nascosta, che solo la ricerca archeologica - intesa nella sua accezione storica più ampia - è in grado di palesarci. Il libro indaga così per buona parte su una Venezia che si pone prima di Venezia'o al suo primo albore, puntando l'obiettivo di indagine sull'ampio bacino lagunare compreso tra le foci del Meduacus (il Brenta) e l'antica Equilum (l'odierna Jesolo), bacino che corrisponde grosso modo al Venetorum angulus di Livio. La laguna, che nel tempo ha di molto mutato il suo assetto originario, costituisce - come è noto - un ambiente anfibio in cui sono sorti i primi insediamenti umani destinati nel corso dei secoli a dare vita a quello che sarà il ducato veneziano. Miti, leggende, risultanze archeologiche, testimonianze letterarie di epoche differenti, concorrono ad allineare, in queste Lezioni Marciane, storia e mitistoria della laguna offrendo al lettore un profilo nuovo e talora inedito del passato di Venezia. Maddalena Bassani, Università degli Studi di Padova Marco Molin, Centro Studi Torcellani
- Published
- 2015
223. Hesperìa 32
- Author
-
Raviola, Flavio, Antonelli, Luca, Raviola, Flavio, and Antonelli, Luca
- Subjects
- Hellenism
- Abstract
{\rtf1\fbidis\ansi\ansicpg1252\deff0\deflang1040{\fonttbl{\f0\fswiss\fprq2\fcharset0 Verdana;}{\f1\fswiss\fprq2\fcharset161 Verdana Greek;}{\f2\fswiss\fprq2\fcharset0 Microsoft Sans Serif;}{\f3\fnil\fcharset0 Verdana;}} {\colortbl ;\red35\green31\blue32;\red0\green0\blue0;} \viewkind4\uc1\pard\ltrpar\nowidctlpar\li-600\tqr\tx7252\cf1\expndtw-1\f0\fs20 C\expndtw0. \expndtw-1 C\expndtw0 OLELLI\expndtw15 \expndtw0 -\expndtw-1 A\expndtw0. \expndtw-1 L\expndtw0 a\expndtw-1 \expndtw0 MARC\expndtw-1 A\expndtw0, \expndtw-1\i Considerazion\expndtw0 i\expndtw-1 s\expndtw0 u\expndtw-1 alcun\expndtw0 i\expndtw-1 bronz\expndtw0 i\expndtw-1 protostoric\expndtw0 i\expndtw-1 pro- venient\expndtw0 i\expndtw-1 da\expndtw0 i\expndtw-1 territor\expndtw0 i\expndtw-1 d\expndtw0 i\expndtw-1 Luzz\expndtw0 i\expndtw-1 \expndtw0 e\expndtw-1 Bisignan\expndtw0 o\expndtw-1 (Cosenza)\expndtw0\i0 \cf2\par \cf1\expndtw-1 L\expndtw0. \expndtw-1 A\expndtw0 NTONELLI, \expndtw-1\i Euboic\expndtw0 i\expndtw-1 olt\expndtw-2 r\expndtw0 e\expndtw-1 Gibilterra\expndtw0 :\expndtw-1 u\expndtw0 n\expndtw-1 ulterio\expndtw-2 r\expndtw0 e\expndtw-1 indizio\expndtw0\i0 \cf2\par \cf1\expndtw-1 L\expndtw0.\expndtw-1 C\expndtw0 IGAIN\expndtw-1 A\expndtw0,\expndtw-1 \i I\expndtw0 l\expndtw-1 fronton\expndtw0 e\expndtw-1 dell\rquote Artemisio\expndtw0 n\expndtw-1 d\expndtw0 i\expndtw-1 Corcir\expndtw0 a\expndtw-1 (Palaiopolis)\expndtw0 :\expndtw-1 contenut\expndtw0 o\expndtw-1 \expndtw-2 r\expndtw-1 e\expndtw0 -\expndtw-1 ligios\expndtw0 o\expndtw-1 \expndtw0 e\expndtw-1 possibil\expndtw0 i\expndtw-1 riferiment\expndtw0 i\expndtw-1 politic\expndtw0 i\expndtw-1 all\expndtw0 a\expndtw-1 tirannid\expndtw0 e\expndtw-1 de\expndtw0 i\expndtw-1 Cipselidi\expndtw0\i0 \cf2\par \pard\ltrpar\nowidctlpar\li-600\tx351\cf1\expndtw-1 F. \cf0\expndtw0 R\expndtw-17 A\expndtw0 VIOLA,\expndtw12 \expndtw0 Subcolonie\expndtw12 \expndtw0 e\expndtw12 \expndtw0 strategie\expndtw12 \expndtw0 territoriali\expndtw12 \expndtw0 delle\expndtw13 \expndtw0 poleis\expndtw12 \expndtw0 di\expndtw12 \expndtw0 Magna\expndtw12 \expndtw0 G\expndtw-2 r\expndtw0 ecia\expndtw12 \expndtw0 e Sicilia in et\'e0 arcaica \cf2\par \pard\ltrpar\nowidctlpar\li-600\tx385\cf1\expndtw-1 G. \expndtw0 MORPURGO, \expndtw-1\i Circ\expndtw0 e e i \expndtw-1 porc\expndtw0 i \expndtw-1 s\expndtw0 u \expndtw-1 u\expndtw0 n \expndtw-1 crate\expndtw-2 r\expndtw0 e a \expndtw-1 calic\expndtw0 e \expndtw-1 dall\expndtw0 a \expndtw-1 tomb\expndtw0 a \expndtw-1 10\expndtw0 0 \expndtw-1 de\expndtw0 l \expndtw-1 sepolc\expndtw-2 r\expndtw-1 et\expndtw0 o\expndtw-1 etrusc\expndtw0 o\expndtw-1 D\expndtw0 e\expndtw-1 Luc\expndtw0 a\expndtw-1 d\expndtw0 i\expndtw-1 Bologna\expndtw0\i0 \cf2\par \pard\ltrpar\nowidctlpar\li-600\cf0 G. GAMMALDI\expndtw14 \expndtw0 SGUARIO, IG \i I3\expndtw14 \expndtw0 11: il trattato fra Atene e Segesta. Nuove rifles\i0 sioni alla luce delle fonti letterarie\i \cf2\par \pard\ltrpar\nowidctlpar\li-600\tqr\tx7252\cf0\expndtw-2\i0 C\expndtw0.\expndtw-10 \expndtw0 M\expndtw-2 ICCICH\expndtw0\'c8,\expndtw-10 \expndtw-2\i Alcibiad\expndtw0 e\expndtw-10 \expndtw-2 i\expndtw0 n\expndtw-11 \expndtw-2 Sicilia.\expndtw0\f1\'d0\'ef\'e9\f2聡?\f1\'ec\'e5\'e8\'e1\expndtw4\f0 \expndtw0\f1\'f4\f2聖?\f1\'ed\expndtw4\f0 \expndtw0\f1\'f0\'eb\'ef\expndtw-78\'f5\expndtw23\f0\'de\expndtw0\f1\'ed\expndtw-17\f0 \expndtw0\i0 \par \cf1\expndtw-1 A.M\expndtw0. BIGA, \expndtw-1\i Euripid\expndtw0 e\expndtw-1 \expndtw0 e\expndtw-1 l\expndtw0 a\expndtw-1 stori\expndtw0 a\expndtw-1 d\expndtw0 i\expndtw-1 Melanipp\expndtw0 e\expndtw-1 \expndtw0 a\expndtw-1 Metaponto\expndtw0\i0 \cf2\par \cf1\expndtw-1 A\expndtw0. \expndtw-1 P\expndtw0 EZZELLE, \expndtw-1\i L\expndtw0 o\expndtw-1 spazi\expndtw0 o\expndtw-1 de\expndtw0 l\expndtw-1 mito\expndtw0 :\expndtw-1 not\expndtw0 e\expndtw-1 d\expndtw0 i\expndtw-1 geografi\expndtw0 a\expndtw-1 \lquote letteraria\expndt
- Published
- 2015
224. Cassiodoro Varie : Volume 3: Libri VI, VII
- Author
-
Cassiodorus-Giardina, Andrea-Cecconi, Giovanni-Tantillo, Ignazio and Cassiodorus-Giardina, Andrea-Cecconi, Giovanni-Tantillo, Ignazio
- Abstract
Flavio Magno Aurelio Cassiodoro (490-583 d.C. circa) fu questore, console, maestro degli uffici, prefetto al pretorio di Teoderico e dei suoi successori sul trono del regno ostrogoto d'Italia. Animatore di una politica di collaborazione tra goti e romani nel nome di una condivisa civilitas, egli ha lasciato testimonianza della sua attività di ministro dei re goti nella silloge da lui intitolata Variae, giunta a noi integra, in dodici libri, per un totale di 468 documenti. L'opera rappresenta una delle fonti principali per la storia dell'Italia e dell'Europa nella prima metà del VI secolo d.C.: ne risultano illuminati aspetti politici e istituzionali, amministrativi, diplomatici, sociali, economici, culturali e religiosi. Molti documenti risultano a tutt'oggi inesplorati dagli studiosi. Le Variae è l'unica tra le grandi opere della cultura latina a non essere stata mai tradotta integralmente in alcuna lingua moderna. Il motivo di questa sorprendente lacuna va ricercato soprattutto nella eccezionale difficoltà del latino cassiodoreo, nel quale confluiscono numerose tradizioni che si uniscono a uno stile molto personale e inventivo. Oltre che per l'accuratissima traduzione, questa edizione si caratterizza per un vastissimo commento e per un apparato critico che reca elementi di novità. Flavius Magnus Aurelius Cassiodorus (ca. 490-583 A.D.) was Quaestor, Consul, Magistrate, and Prefect of the Praetorium of Theodoric and his successors on the throne of the Ostrogothic kingdom of Italy. Promoter of a policy of collaboration between the Goths and the Romans in the name of a shared civilitas, he left evidence of his activity as minister of the Goth kings in the sylloge he entitled Variae, which has come down to us intact, in twelve books, for a total of 468 documents. The work represents one of the main sources for the history of Italy and Europe in the first half of the sixth century AD: the result is enlightened political and institutional, administrative, diplomatic, social, economic, cultural, and religious aspects. Many of these documents are still unexplored by scholars. The Variae is the only one of the great works of the Latin culture that has never been fully translated into any modern language. The reason for this surprising gap is to be found above all in the exceptional difficulty of the'Cassiodorian'Latin, in which numerous traditions converge and are combined with a very personal and inventive style. In addition to the very accurate translation, this edition is characterized by a vast commentary and a critical apparatus that brings elements of novelty. Le Variae di Cassiodoro. Testo, apparato critico, traduzione italiana, commento storico. Direzione di Andrea Giardina A cura di Andrea Giardina, Giovanni Alberto Cecconi, Ignazio Tantillo con la collaborazione di Fabrizio Oppedisano Apparato critico a cura di Nicoletta Brocca e Angelo Luceri Traduzioni e commenti di Giorgio Bonamente, Giovanni Alberto Cecconi, Franca Ela Consolino, Lellia Cracco Ruggini, Lietta De Salvo, Lucietta Di Paola, Andrea Giardina, Adolfo La Rocca, Cristina La Rocca, Rita Lizzi, Elio Lo Cascio, Alessandro Mancinelli, Yuri Marano, Arnaldo Marcone, Ida Mastrorosa, Valerio Neri, Fabrizio Oppedisano, Francesco Maria Petrini, Giovanni Polara, Pierfrancesco Porena, Ignazio Tantillo, Domenico Vera, Massimiliano Vitello, Giuseppe Zecchini
- Published
- 2015
225. Archeologia Classica, n.s. II, 5, vol. 66, 2015
- Author
-
Various authors and Various authors
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2015
226. Roma e i veteres hostes : Le guerre equo-volsche della prima metà del V sec. a.C.
- Author
-
Giulio Firpo and Giulio Firpo
- Subjects
- Italic peoples
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2015
227. Atlante tematico di topografia antica 23-2013
- Author
-
Stefania Quilici Gigli, Lorenzo Quilici, Stefania Quilici Gigli, and Lorenzo Quilici
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
228. Roma, Città romane, assetto del territorio : Atlante tematico di topografia antica 24-2014
- Author
-
Stefania Quilici Gigli, Lorenzo Quilici, Stefania Quilici Gigli, and Lorenzo Quilici
- Subjects
- Architecture, Roman--Italy--Rome, Excavations (Archaeology)--Italy--Rome, Rome (Italy)--Antiquities, Roman, Cities and towns, Ancient--Italy, Cities and towns--Rome, Excavations (Archaeology)--Italy
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
229. Da Guercino a Caravaggio. From Guercino to Caravaggio : Sir Denis Mahon e l'Arte Italiana del XVII secolo Sir Denis Mahon and Italian Art in seventeenth century (Italian and English Text).
- Author
-
Mina Gregori, Anna Coliva, Sergey Androsov, Mina Gregori, Anna Coliva, and Sergey Androsov
- Abstract
Gli studi sull'arte italiana del Seicento di Sir Denis Mahon sono un patrimonio indiscusso della storiografia internazionale. Ma a quattro anni dalla sua scomparsa, le modalità e gli episodi del suo lungo lavoro sono divenuti memorie immateriali che è l'Italia a dovere riconoscere e conservare come propri beni preziosi. Dagli anni Trenta la sua frequentazione delle città italiane, dei musei, delle esposizioni d'arte, degli studiosi, collezionisti e antiquari è stata continua, interrotta solo dagli anni di guerra. Pochi storici dell'arte stranieri hanno seguito quanto lui le vicende italiane della storia dell'arte, in profondità e nel dettaglio delle loro evoluzioni, sia per quanto riguarda la ricerca che per l'amministrazione del patrimonio culturale, dei restauri, senza che il passare degli anni diminuisse la sua attenzione e capacità di informarsi, conoscere, assistere col suo consiglio. Era la conseguenza naturale della straordinaria serietà con cui Mahon affrontava il suo mestiere di storico dell'arte. Ma tale aspetto è un patrimonio italiano e la mostra vuole celebrarlo. Anzi, questa mostra è proprio una conseguenza della volontà di Mahon. Lui stesso aveva progettato, nei sui ultimi anni, una esposizione riepilogativa di casi esemplari della sua vita di studioso. Questo che oggi ha l'intento deferente e affettuoso di un omaggio, nella sua idea doveva essere una verifica ulteriore, che proseguisse il metodo che aveva guidato tutta la sua esistenza, tornare a vedere i quadri e confrontarli tra loro. Sir Denis Mahon's studies on 17th-century Italian art are an unquestionable asset for international scholarship. Four years from his passing, the nature and development of Mahon's long work survive as memories that Italy is called to acknowledge and cherish as a prized possession. From the 1930s onwards - with only a short break during the war - Mahon constantly visited cities, museums, art exhibitions, scholars, collectors and antique dealers in Italy. Few foreign art historians have followed the events related to Italian art history as closely as Mahon - from the point of view both of ongoing research and management of the country's cultural heritage, including restorations. The passing years in no way weakened his interest or ability to acquire information, explore matters and benefit others through his advice. Behind all this lies Mahon's remarkable commitment to his profession as an art historian. This aspect, however, is part of Italy's heritage and the present exhibition is designed to celebrate it. Indeed, the exhibition springs from Mahon's own plans. In the last years of his life, Mahon had been planning an exhibition to present some of the exemplary cases that had marked his career as a scholar. What has now taken the form of a respectful and heartfelt tribute was originally conceived as a further assessment, which would extend the method that Mahon had followed as a beacon throughout his life: the viewing and comparing of paintings.
- Published
- 2014
230. STANZE#1 : Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis
- Author
-
Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, G. Iovane, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, and G. Iovane
- Subjects
- Installations (Art)--Italy--Palermo--Exhibit
- Abstract
'Stanze #1'Anselmo - Kounellis, è la prima di una serie di mostre che Riso, Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia dedica agli artisti che con le loro opere sono presenti nella sua collezione permanente. Il progetto espositivo riflette e rimette in gioco la storia, l'identità e la funzione del museo e persino la natura particolare dei suoi spazi. In questa esposizione Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis hanno realizzato delle grandi opere basandosi sul principio dell'accumulazione; un principio che agisce sia all'interno della loro esperienza artistica che in una straordinaria relazione con le sale del museo. Il libro presenta, attraverso una vasta documentazione iconografica, questa particolare esperienza espositiva. Le immagini, e a margine il commento critico, sono il mezzo per reintrodurre una forma narrativa all'interno dell'attuale sistema museo-arte contemporanea.
- Published
- 2014
231. La scoperta di Cirene : Un secolo di scavi 1913-2013
- Author
-
Mario Luni and Mario Luni
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
232. Cirene greca e romana. Cirene «Atene d'Africa» VII
- Author
-
Mario Luni and Mario Luni
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
233. Pompei accessibile : Per una fruizione ampliata del sito archeologico
- Author
-
Renata Picone and Renata Picone
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Pompeii (Ext
- Abstract
La città antica di Pompei, patrimonio della memoria collettiva tra i più visitati al mondo, è per molte parti ancora inaccessibile a persone con disabilità motoria o percettiva, permanente o solo temporanea. Accedere, percorrere, abitare i luoghi del sito archeologico in condizioni di comfort, sicurezza ed autonomia può essere possibile con piccoli e limitati interventi, inquadrati in una strategia generale di miglioramento dell'accessibilità del sito, che guardi a Pompei come ad un sistema-città. Il lavoro di ricerca pubblicato in questo volume delinea una metodologia possibile per una fruizione ampliata di Pompei, affrontando il tema in modo interdisciplinare e fissando come prioritarie le istanze di conservazione di uno straordinario e fragile patrimonio. The antique city of Pompeii, one of the most visited sites of our collective memory heritage, is still largely inaccessible for persons with motor or perceptive disabilities, permanent or temporary. Accessing, visiting, experiencing the places of the archaeological site in conditions of comfort, safety and autonomy can be made possible through small, limited interventions, part of an overall strategy for improving the site accessibility that envisages Pompeii as a city-system. The research published in this book outlines a possible methodology for an extended fruition of Pompeii, tackling the theme with an interdisciplinary approach and setting as priorities the conservation instances of an extraordinary and fragile heritage. Renata Picone, Architetto, PhD in Conservazione dei beni architettonici presso l'Università di Roma'La Sapienza', è professore associato di Restauro presso il Dipartimento di Architettura dell'Università degli studi di Napoli'Federico II'. È membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Architettura, indirizzo `Patrimonio architettonico e paesaggistico. Storia e Restauro'e della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, dove insegna Restauro urbano. È coordinatore scientifico del progetto di ricerca nazionale'Pompei accessibile. Linee guida per la fruizione ampliata del sito archeologico'. È responsabile scientifico dell'Accordo di Programma internazionale tra l'Ateneo'Federico II'di Napoli e il Palestine Polytechnic University (PPU) of Hebron, nonché del learning agreement con l'Università di Oulu in Finlandia, dove è docente esterno. È titolare dal 2000 del corso di Laboratorio di Restauro dell'Architettura ed insegna dal 2010 Teorie e Storia del Restauro Architettonico. È docente dal 2008 nel Master internazionale di II livello in Progettazione di eccellenza per la città storica. Studiosa della disciplina del restauro architettonico nei suoi vari aspetti, coordina su questi temi progetti di ricerca di interesse europeo e nazionale. È autrice di saggi e volumi tra cui si segnala: Federico Travaglini. Il restauro tra `abbellimento'e ripristino (1996); Conservazione e accessibilità. Il supera- mento delle barriere architettoniche negli edifici e nei siti storici (2004); Restauro, ripristino, riuso. Il palazzo Orsini di Gravina a Napoli. 1830/1926 (2008); Reimpiego, riuso, memoria dell'antico nel medioevo (2008); Pompei alla guerra. Danni Bellici e restauro nel sito archeologico (2011); Il rudere architettonico nella storia del restauro (2012); Il restauro e la questione dello `stile', il secondo Ottocento nel Mezzogiorno d'Italia (2012). Scritti di:Maria Agostiano, Raffaele Amore, Paolo Aprea, Aldo Aveta, Claudia Aveta, Francesca Avitabile, Serena Borea, Domenico Caputo, Giovanna Ceniccola, Carmine Colella, Francesco Delizia, Gianluigi de Martino, Leonardo Di Mauro, Giovanni Fabbrocino, Maria Falcone, Francesca Ferretti, Rosa Anna Genovese, Vincenzo Giamundo, Paolo Giardiello, Benedetto Gravagnuolo, Gian Piero Lignola, Barbara Liguori, Bianca Gioia Marino, Giovanni Menna, Pasquale Miano, Tullio Monetta, Andrea Pane, Renata Picone, Daniela Piscopo, Stefania Pollone, Valentina Russo, Viviana
- Published
- 2014
234. Lo spazio del non-allineamento a Roma fra tarda Repubblica e primo principato : Forme e figure dell'opposizione politica
- Author
-
Alessandro Galimberti, Cristofoli Roberto, Francesca Rohr Vio, Alessandro Galimberti, Cristofoli Roberto, and Francesca Rohr Vio
- Subjects
- Opposition (Political science)--Rome--Congresses
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
235. Miti, divinità ed eroi nel Mediterraneo antico
- Author
-
José Maria Blazquez and José Maria Blazquez
- Abstract
In questo volume sono riuniti alcuni lavori pubblicati in diverse occasioni, legati da un denominatore comune: i vari aspetti religiosi dell'Antichità. I primi capitoli analizzano alcuni miti greci che nel corso dei secoli rimasero vincolati all'Occidente. Un capitolo studia alcuni riti funerari testimoniati in tutto il bacino mediterraneo. Il IV, V e VI capitolo fanno riferimento alla religiosità dei popoli preromani della Penisola Iberica, raggruppati per tappe storiche. Una particolare attenzione è riservata all'impatto della religione semitica sulla formazione della religiosità indigena dei popoli preromani. I diversi contributi erano apparsi su diverse riviste nazionali ed estere, il che, a volte, ne rendeva difficile la consultazione. Vari alunni e colleghi mi hanno incoraggiato a riunirli in un volume unico per facilitare lo studio della materia, che è ogni giorno più vasta. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al generoso contributo concesso alla Real Academia de la Historia dalle Fondazioni BBV, Caja Madrid e Ramón Areces, sempre molto attive nell'appoggiare la diffusione della cultura spagnola. A queste istituzioni desideriamo esternare il nostro più sentito ringraziamento.
- Published
- 2014
236. ZIXU 1 : Studi sulla cultura di Golasecca
- Author
-
Mauro Squarzanti and Mauro Squarzanti
- Abstract
Appunti di storia golasecchiana Le motivazioni di una scelta Si ripercorrono le tappe salienti della storia della cultura di Golasecca (IX e IV sec. a.C.), in particolare del comprensorio occidentale, dagli esordi letterari di primo ottocento, agli aspetti che tradizionalmente connotano l'area dei laghi insubrici, alle persistenze storiche che hanno fatto dei territori settentrionali, centro-occidentali della penisola italiana, il privilegiato corridoio per il transito mercantile verso il centro Europa. Una breve storia del Museo di Sesto Calende, da sempre principalmente dedicato ai reperti della cultura di Golasecca, presenta il contesto del bicchiere con l'iscrizione in caratteri nord-etruschi della prima metà del VI sec. a. C. che dà il nome alla collana. Mauro Squarzanti Conservatore Museo Archeologico di Sesto Calende Da Parigi a Golasecca, il contributo della ricerca francese del XIX secolo alla definizione e alla valorizzazione della civiltà di Golasecca Si valorizza la dimensione internazionale che la scoperta e lo studio della cultura di Golasecca ha suscitato nell'ambito della ricerca scientifica europea ed in particolare di quella francese. Viene ripercorsa la storia delle scoperte e delle ricerche condotte sulla civiltà di Golasecca attraverso l'analisi dello sviluppo delle relazioni transalpine, intessute nel corso del XIX secolo tra i principali protagonisti della protostoria dell'Italia nord-occidentale ed il museo d'archeologia nazionale di Saint-Germain-en-Laye (Francia) dove si formerà la più consistente collezione di materiali golasecchiani all'estero. Sinossi del primo volume. Contributi a cura di: Cicolani Veronica Associata al laboratorio di ricerca UMR 8546 AOROC CNRS/ENS, Parigi Elementi per la definizione del terzo periodo della cultura di Golasecca a Sesto Calende. Viene presentato lo scavo condotto nella primavera del 2004 a Sesto Calende che ha messo in luce una porzione di necropoli della prima età del Ferro composta da undici sepolture databili tra la metà del V e la metà del IV secolo a.C. con due strutture a fossa considerate pertinenti ad aspetti del culto funerario del sepolcreto. Si descrivono i contesti sepocrali e tutti i materiali che compongono i corredi che contribuiscono a colmare, almeno in parte, la carente documentazione per la fase Golasecca III, poco rappresentata nel comprensorio del basso Verbano che vede, nei primi decenni del V sec. a.C., una forte contrazione del suo popolamento. Barbara Grassi Direttore archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Milano. Breve storia della scrittura celtica d'Italia Si fornisce un quadro degli studi sull'epigrafia Cisalpina, completo ed aggiornato ai più recenti ritrovamenti, e sulle conoscenze della scrittura celtica dell'Italia preromana, con particolare riguardo all'area della cultura di Golasecca. L'analisi verte sui processi di trasmissione e sulla scansione temporale con cui il modello alfabetico e il sistema scrittorio sono stati acquisiti. I paragrafi sono così articolati: 1. Nascita della scrittura golasecchiana - 2. Prima fase: l'età dei maestri etruschi, (G. I C - II A, ultimo quarto del VII - primo quarto del VI sec. a.C.) - 3. Seconda fase: il periodo arcaico, (G. II A - III A 2, VI-V sec. a.C.) - 4. Terza fase: il periodo di transizione, (G. III A 2 - III A 3, fine V - prima metà IV sec. a.C.) - 5. Quarta fase: il periodo recente, (La Tène: IV-I sec. a.C.). Daniele F. Maras Socio Corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia La carta archeologica di Sesto Calende: nuove prospettive e informatizzazione della banca dati. Viene presentato lo studio che ha portato all'aggiornamento dei dati sul patrimonio archeologico del territorio di Sesto Calende (Va), realizzato attraverso il software GIS ArcView versione 9.3. La metodica di ricerca ha previsto l'individuazione dei rinvenimenti archeologici editi ed inediti e la lo
- Published
- 2014
237. Aurum : Funzioni e simbologie dell'oro nelle culture del Mediterraneo antico
- Author
-
Marisa Tortorelli Ghidini and Marisa Tortorelli Ghidini
- Subjects
- Gold--Social aspects--History--Mediterranean, Gold--Symbolic aspects--History--Mediterrane, Gold--Religious aspects--Congresses, Gold in literature--Congresses, Civilization, Classical--Congresses
- Abstract
Che cosa significa dedicare un volume a un elemento come l'oro, cioè a un metallo, nelle sue valenze culturali e simboliche e scegliere, come campo d'indagine, anziché un contesto circoscritto, un ambito ampio, interculturale, come il mondo antico mediterraneo? Si tratta di una questione di metodo non banale, che può essere affrontata su diversi piani, ma in modo particolarmente appropriato dal punto di vista della storia delle religioni, come dimostrano il carattere e l'impianto ad ampio raggio di questo libro. Non è un caso che l'idea sia nata dall'osservazione di oggetti aurei particolari, le lamine d'oro orfiche, trovate in tombe della Grecia e della Magna Grecia, e dalla constatazione che, in questi reperti, l'oro,'segno'materiale di prestigio, faccia da supporto ai grammata,'segni'immateriali, formule salvifiche incise sull'oggetto. La forza simbolica dell'oro, documentata dai testi, dai ritrovamenti archeologici e dall'iconografia, oscilla tra mondo degli dèi e mondo degli uomini. L'oro assume valenze ora positive ora negative a seconda delle epoche e dei diversi e molteplici ambiti d'uso. S'adatta, con codice diverso, a figure maschili e femminili, dèi e dee, sovrani e regine. Il possesso e l'esibizione di oro e di oggetti preziosi è, ancor oggi, espressione di uno status symbol a livello individuale e collettivo. Nel mito, come nella realtà, l'oro ha sempre un carattere di eccezionalità, ai limiti tra la conoscenza e l'immaginazione, tale da renderlo, per usare un'espressione di Claude Lévi-Strauss, bon à penser. Marisa Tortorelli Ghidini ha insegnato Religioni del mondo classico e Storia delle Religioni nell'Università di Napoli Federico II. La sua attività di ricerca si è rivolta soprattutto, nellàmbito delle religioni del mondo classico, ad argomenti di ampio interesse (utopia, pitagorismo, figure del femminile nella Grecia antica). Negli ultimi anni i suoi studi si sono concentrati sui testi orfici e sulle problematiche dell'orfismo. Tra i suoi lavori più recenti si segnalano: Figli della Terra e del Cielo stellato. Testi orfici con traduzione e commento (D'Auria, 2006); Religiosità e culti misterici. Le lamine d'oro orfiche, in Atene e l'Occidente. I grandi temi (Scuola archeologica italiana d'Atene, 2007); Sìmbolos y simbolismo en las làminas de oro òrficas, in Orfeo y la tradiciòn orfica: un reencuentro (Akal, 2008); Dionysos versus Orpheus?, in Redefining Dionysos (De Gruyter, 2013). Dirige la collana'Religioni e Storia'(D'Auria editore, Napoli).
- Published
- 2014
238. Caelius II. Pars Inferior : Le Case Romane sotto la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo
- Author
-
R. Santolini, Maria Grazia Filetici, P. Palazzo, Carlo Pavolini, Franco Astolfi, R. Santolini, Maria Grazia Filetici, P. Palazzo, Carlo Pavolini, and Franco Astolfi
- Subjects
- Church buildings--Italy--Rome, Excavations (Archaeology)--Italy--Rome, Architecture--Italy--Rome, Art, Italian--Italy--Rome
- Abstract
Un affascinante percorso nel tessuto residenziale antico conduce il visitatore all'interno delle case romane sul Clivo di Scauro al Celio, sotto la Basilica paleocristiana dei Ss. Giovanni e Paolo, suscitando sensazioni di meraviglia e di ammirazione. Le molte trasformazioni edilizie rendono questo luogo un palinsesto nel quale, nel III-IV secolo d.C., un ignoto proprietario viene in possesso dei precedenti edifici di abitazione intensiva e li trasforma in un'unica residenza aristocratica, che si arricchisce di rappresentazioni pittoriche di grande importanza e bellezza. L'adesione al cristianesimo da parte dei successivi proprietari è inizialmente confinata entro gli ambiti ristretti della sfera privata, poi si fa sempre più manifesta, fino alla creazione (agli inizi del V secolo) del grande edificio ecclesiale sovrastante la domus. Le tecniche del restauro e della scienza della conservazione, applicate dalle Soprintendenze di Stato, hanno consentito di aprire nel 2002 il monumento al pubblico, restituendo alla città di Roma una perla del mondo antico.
- Published
- 2014
239. Rivista di Studi Pompeiani, 23/2012
- Author
-
Various Authors and Various Authors
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
240. Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, 113, 2012
- Author
-
Various Authors and Various Authors
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
241. Ostia VI. Le Terme del Nuotatore : I saggi nell'Area NE. Le anfore, Ostia e i commerci mediterranei
- Author
-
Clementina Panella, Giorgio Rizzo, Clementina Panella, and Giorgio Rizzo
- Abstract
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- Published
- 2014
242. Aristotele, La politica : Libro IV
- Author
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Michele Curnis, Paolo Accattino, Federica Pezzoli, Giuliana Besso, Mirko Canevaro, Lucio Bertelli, Mauro Moggi, Michele Curnis, Paolo Accattino, Federica Pezzoli, Giuliana Besso, Mirko Canevaro, Lucio Bertelli, and Mauro Moggi
- Subjects
- Political science--Early works to 1800
- Abstract
Il lettore che passa dal libro III al libro IV della Politica avverte subito un'atmosfera diversa: pare che l'autore sia determinato ad affrontare da capo e in una prospettiva più ampia i temi di cui già si era occupato nel libro precedente. La prima pagina del IV suona quasi come una introduzione ex novo. In primo luogo viene proposto un significativo ampliamento del campo di competenza della scienza politica. Il campo di oggetti della scienza politica, che è un'unica scienza, ha una esten-sione analoga a quello di tecniche come la ginnastica, la medicina, la costruzione di navi e la confezione di abiti, le quali, se vogliono essere esaustive rispetto al loro campo di competenza – che si presenta sì come un genere unitario, ma articolato al proprio interno – debbono studiare tutta la gamma di oggetti in cui si articola il rispettivo campo.
- Published
- 2014
243. Archeologia Classica, n.s. II, 4, vol. 65, 2014
- Author
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Various authors and Various authors
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2014
244. Il tempio di Roma e di Augusto a Ostia
- Author
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Roberta Geremia Nucci and Roberta Geremia Nucci
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Ostia (Extinct city), Temples, Roman--Italy--Ostia (Extinct city), Architecture, Roman--Italy--Ostia (Extinct city)
- Abstract
L'analisi del tempio ostiense prende le mosse dai dati di Archivio (di cui sono pubblicate foto e Giornali di Scavo) e dallo studio delle strutture ancora visibili, nell'intento di offrire un contributo per una ricostruzione la più fedele e ragionata possibile, resa graficamente da M.A. Ricciardi. Alcune novità interessanti per una migliore interpretazione dell'edificio sono scaturite, oltre che dal riesame degli elementi architettonici editi, dal materiale inedito, ancorché molto frammentario, conservato negli ambienti all'interno del podio del tempio e ad esso attribuibile. I confronti proposti in precedenti contributi riguardo agli elementi della decorazione architettonica del tempio vengono qui riconsiderati e utilizzati per meglio definire la cronologia dell'edificio, mentre dall'analisi delle sculture che finora non avevano formato oggetto di uno studio unitario, è emersa sia l'alta qualità delle opere, così vicine a creazioni urbane, sia l'originalità nella scelta iconografica non immediatamente riconducibile a modelli preesistenti. Roberta Geremia Nucci si è laureata in Archeologia e Storia dell'Arte Greca e Romana presso l'Università degli Studi di Roma'La Sapienza'con una tesi sul materiale proveniente da un saggio stratigrafico in un ambiente della domus dei Pesci di Ostia Antica (pubblicata in F. Zevi et alii, Notizie degli Scavi di Antichità, 2004-2005). In seguito ha curato, per conto dell'ex Soprintendenza di Ostia, la schedatura delle fistulae iscritte ostiensi, approfondendo tale filone di studio nella tesi di Specializzazione in Archeologia Classica (i risultati sono editi in Archeologia Classica, 1999-2000 e 2006). Il tempio di Roma e di Augusto ha costituito l'oggetto della tesi di Dottorato, discussa nel 2002 (e di cui alcune anticipazioni sono in Archeologia Classica, 2005 e in Acta Instituti Romani Finlandiae, 2002). Nell'ambito di varie collaborazioni con la Soprintendenza, l'Università e l'Istituto Nazionale per l'Archeologia e la Storia dell'Arte, ha svolto scavi e ricerche, ha scritto testi di carattere divulgativo e ha partecipato all'allestimento della mostra Rovine e rinascite dell'arte in Italia (Roma, Colosseo, 2008- 2009) e alla realizzazione del Catalogo. Attualmente insegna Materie Letterarie nella Scuola Media Statale G.G. Belli di Roma.
- Published
- 2013
245. Riflessioni su Pyrgi : Scavi e ricerche nelle aree del santuario
- Author
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Maria Donatella Gentili, Maria Paola Baglione, Maria Donatella Gentili, and Maria Paola Baglione
- Subjects
- Excavations (Archaeology)--Italy--Pyrgi (Extinct city)
- Abstract
Il volume raccoglie dodici saggi interamente dedicati al santuario di Pyrgi, noto da tempo alla comunità scientifica internazionale, ma ancora ricco di novità emerse nelle indagini degli ultimi decenni. La prima parte offre un quadro ampio e articolato dell'Area Sacra Meridionale, analizzata sia negli aspetti generali di carattere stratigrafico e topografico, che nelle specifiche valenze rituali, nel regime dell'offerta votiva, nell'acquisizione e funzionalizzazione di specifiche forme ceramiche di importazione, senza tralasciare il ricco corpus epigrafico. La seconda parte contiene saggi dedicati al Santuario Monumentale e al territorio di cui l'area sacra costituisce l'epicentro, dando conto del prosieguo degli studi e del continuo approfondimento delle conoscenze. L'opera si conclude con uno'sguardo al futuro'affidato al grande progetto di musealizzazione ideato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale.
- Published
- 2013
246. Meretrix : La prostituzione femminile nell'antica Roma
- Author
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Carla Fayer and Carla Fayer
- Subjects
- Prostitution--Rome, Prostitutes in literature
- Abstract
A Roma, il corpore quaestum facere'il guadagnare con il corpo'era uno dei mestieri che notoriamente si consideravano turpi e che comportavano l'infamia, ossia la privazione della buona reputazione, dell'onorabilità, di chi l'esercitava, con una minorazione della sua capacità giuridica; ma mai la società romana - e neppure quella attica - ostacolò apertamente questo mestiere degradante. Anzi lo accettò come normale componente della vita quotidiana, socialmente utile, in quanto costituiva, soprattutto per la gioventù, una valvola di sfogo sessuale, senza mettere in pericolo l'onorabilità delle donne ingenuae et honestae, matronae o virgines. Il sesso non fu mai considerato, nel mondo pagano, un'peccato'o un atto di cui moralmente vergognarsi; esso era vissuto con semplicità e naturalezza, senza incorrere nel biasimo sociale, purché praticato entro certi limiti e modi, senza compromettere la propria reputazione e danneggiare il proprio patrimonio. Carla Fayer, già professore di Antichità Romane all'Università di Chieti, è studiosa interessata agli aspetti giuridici e antiquari della storia Romana. Tra le sue opere: Il culto della dea Roma (Pescara, 1976); Aspetti di vita quotidiana nella Roma arcaica (Roma, 1982); La familia romana. Aspetti giuridici ed antiquari (Roma, 1994); La familia romana. Parte II: Sponsalia. Matrimonio. Dote (Roma, 2005); Parte III. Concubinato. Divorzio. Adulterio (Roma, 2005).
- Published
- 2013
247. L'indagine e la rima : Scritti per Lorenzo Braccesi
- Author
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Flavio Raviola, Andrea Debiasi, Maddalena Bassani, Elena Pastorio, Flavio Raviola, Andrea Debiasi, Maddalena Bassani, and Elena Pastorio
- Subjects
- Classical philology
- Abstract
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- Published
- 2013
248. Profumi di argilla : Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela
- Author
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Claudia Lambrugo and Claudia Lambrugo
- Subjects
- Pottery, Greek--Italy--Gela
- Abstract
Il volume Profumi di argilla. Tombe con unguentari corinzi nella necropoli arcaica di Gela è la riedizione critica e aggiornata della necropoli arcaica di Gela, comprendente le aree note alla letteratura archeologica come Borgo, Predio La Paglia, Predio Camarella, Villa Garibaldi, Via Crispi, mai finora trattate tutte insieme, con particolare riferimento ai corredi contenenti unguentari corinzi (aryballoi, alabastra, amphoriskoi e exaleiptra); sono infatti questi i più significativi sotto il profilo numerico, i più pregnanti sotto quello stilistico, cronologico e semantico. Al certosino lavoro attribuzionistico dei balsamari, totalmente inediti con pochissime eccezioni, e all'inquadramento dei restanti materiali di corredo, fanno seguito la discussione suggestiva, ma non priva di difficoltà, del contenuto degli stessi in riferimento al ruolo svolto da Corinto nellemporia dei profumi tra VII e VI sec. a.C., e alcune riflessioni sul significato culturale implicito nell'uso di aromi e olii profumati, e sulla valenza delle immagini dipinte sui balsamari, specie in relazione con il contesto funebre in esame. Tornando così alla necropoli arcaica ed evidenziandone potenzialità semantiche rimaste finora inespresse, si giunge a discutere alcuni aspetti dell'ideologia funeraria adottata tra VII e VI a.C. dalla comunità geloa, la cui storia, spesso significativamente definita povera di eventi, si arricchisce così di sfaccettature, rivelando ansie, ambizioni e aspettative di una giovane colonia. Claudia Lambrugo ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi di Pavia nel 2005; tra 2005 e 2008 è stata professore a contratto di Archeologia e Storia dell'Arte Greca presso l'Università degli Studi di Milano, dove ha poi ottenuto un assegno di ricerca di durata quadriennale. Da anni collabora come consulente scientifico con il Museo Archeologico di Milano, per il quale ha progettato e curato il riallestimento delle sezioni espositive etrusca e greca. I suoi principali settori di ricerca sono la colonizzazione greca in Magna Grecia e Sicilia, con particolare riferimento alle dinamiche di definizione culturale e di relazione con le popolazioni indigene, attraverso la lettura dei contesti funebri e domestici; ha trattato anche di ceramiche greche (particolarmente corinzie e attiche), con riferimento a problemi di distribuzione, attribuzione e iconografia. Ha al proprio attivo una sessantina tra articoli in riviste scientifiche, contributi a volumi miscellanei, cataloghi di mostre e atti di convegno; insieme a Giorgio Bejor e Marina Castoldi, è autrice di un manuale di arte greca (Arte greca. Dal decimo al primo secolo a.C., Mondadori Università, Milano 2008), adottato con successo in numerosi atenei italiani.
- Published
- 2013
249. Prodezze e prodigi nel mondo antico
- Author
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Luigi Todisco and Luigi Todisco
- Subjects
- Pottery, Ancient, Pottery, Ancient--Themes, motives
- Abstract
Persiste oggi la diffusa convinzione delle origini cinesi del circo moderno e contemporaneo, evidentemente dovuta alla sommaria circolazione delle conoscenze sulle antiche fonti materiali e scritte relative al numero, alla varietà e al valore delle performances prima orientali, egizie e cretesi, poi greche e romane, documentabili a riguardo del percorso seguito nel tempo dalla pratica circense e dal cosiddetto spettacolo di piazza o di strada. In questo libro è stata riversata - operando una selezione funzionale allo scopo perseguito dall'autore - la documentazione soprattutto iconografica, ma anche letteraria ed epigrafica, inerente a danzatori acrobatici, equilibristi e giocolieri, burattinai, trampolisti e funamboli, prestigiatori e fachiri, domatori e addestratori di animali, incantatori di serpenti, che si esibirono, tra pubblico e privato, nel contesto delle antiche civiltà semitica e ittita, egizia e degli Hyksos, cretese ed ellenica, etrusca, magnogreca e siceliota, romana. Tale documentazione - accresciutasi in maniera sensibile sul piano archeologico e figurativo da quando Waldemar Deonna pubblicò il suo celebre Symbolisme de l'acrobatie antique (1953) - è da considerarsi imprescindibile per ogni tentativo volto a tracciare verosimili ricostruzioni di un fenomeno tanto esteso e articolato come quello delle antiche performances spettacolari che non rientravano nei rigidi confini dell'attività drammatica. Essa si presenta, inoltre e soprattutto, di straordinaria portata per una più attenta riflessione sul rilevante contributo che la società greca e romana offrì - come in rapporto al teatro - agli sviluppi di tali pratiche nelle epoche ad essa successive, fino ai nostri giorni. Luigi Todisco è Professore Ordinario di Archeologia Classica e insegna Archeologia e storia dell'arte greca e romana nell'Università di Bari. Con l'Erma'di Bretschneider ha pubblicato Il Pittore di Arpi, Mito e società nella Daunia del tardo IV secolo a. C. (2008) e, insieme a Margherita Catucci, il fascicolo 73 del Corpus Vasorum Antiquorum Italia, Matera, Museo Nazionale Domenico Ridola. Collezione Rizzon, I, (2007). Ha curato, inoltre, il lavoro monumentale su La ceramica a figure rosse della Magna Grecia e della Sicilia, I-III (2012).
- Published
- 2013
250. Le maschere del potere : Leadership e culto della personalità nelle relazioni fra gli stati dall'antichità al mondo contemporaneo
- Author
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Luigi Santi Amantini, Francesca Gazzano, Luigi Santi Amantini, and Francesca Gazzano
- Subjects
- Power (Social sciences)--History--Congresses, Leadership--History--Congresses
- Abstract
Summary unavailable at this time.
- Published
- 2013
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