Search

Ultima monografia frutto dalle ricerche del Progetto Regio VI, questo volume è uno studio consacrato alle case di livello medio di Pompei in età sannitica. Si compone di tre parti: la prima è dedicata all'analisi di un caso-studio, la Casa del Granduca Michele, della quale sono analizzate nel dettaglio le varie fasi edilizie, dalla costruzione sino al seppellimento. La seconda parte presenta le tipologie architettoniche diffuse nelle case di livello medio, focalizzando sull'analisi dei diversi tipi di atrio e dell'organizzazione del settore posteriore. La terza parte è dedicata allo studio della decorazione di questo tipo di casa. L'analisi, che ha sempre tenuto conto del contesto di appartenenza delle evidenze, ha preso in considerazione i rivestimenti pavimentali e parietali, le decorazioni dipinte dei soffitti, le terrecotte architettoniche e i capitelli dei portali d'ingresso. This publication presents the latest results from the Project Regio VI research. It is a study dedicated to the houses of average level at Pompeii during the Samnite period. It consists of three parts: the first is an analysis of the House of Granduca Michele case study, of which the various building phases are analyzed in detail. The second part presents the architectural typologies common in medium level houses, focusing on the analysis of the different types of atrium and the organization of the rear area. The third part studies the decoration of this type of house. The analysis, which has always taken into account the context of the evidence, took into account the floor and wall coverings, painted ceiling decorations, architectural terracotta and capitals of the entrance portals.

L'imponente modello in sughero delle rovine di Pompei, conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per lungo tempo non ha trovato adeguata considerazione per il suo intrinseco valore di documento storico e archeologico. All'origine della realizzazione del Plastico non vi furono soltanto motivi culturali ben definiti, ma anche la forte volontà di favorire una comprensione più immediata dell'intero sito di Pompei e di documentarne, con meticolosità e perizia, lo stato di conservazione seguendone da vicino le fasi della riscoperta. La grande imitazione di Pompei in quanto prezioso e straordinario documento, continua a mostrarci ancora oggi l'originaria decorazione e articolazione planivolumetrica dei resti monumentali. La digitalizzazione integrale del Grande Plastico non fornisce solamente una copia 3D dell'originale, bensì un indispensabile strumento di ricerca e comunicazione: esso preserva e amplifica il valore documentario dell'originale. In un gioco ininterrotto di riflessi, rimandi, corrispondenze tra realtà archeologica, modello fisico e sua replica digitale, l'Atlante ragionato restituisce al Grande Plastico di Pompei il posto che merita nella storia della ricerca archeologica. To this date, the imposing scale model of the ruins of Pompeii, preserved at the National Archaeological Museum of Naples, has not received the adequate consideration of its intrinsic value as a historical and archaeological document. At the origin of the creation of the model there were not only well defined cultural reasons, but also the strong desire to promote a more immediate understanding of the entire site of Pompeii and to document, with meticulousness and skill, the state of conservation closely following the phases of rediscovery. The'Great Imitation of Pompeii', as a precious and extraordinary document, continues to show us even today the original decoration and planivolumetric articulation of the monumental remains. The complete digitalization of the Great Scale Model not only provides a 3D copy of the original, but also an indispensable research and communication tool: it preserves and amplifies the documentary value of the original. In an uninterrupted game of reflections, cross-references, correspondences between archaeological reality, physical model and its digital replica, the Atlas returns to the Great Scale Model of Pompei the place it deserves in the history of archaeological research.

Dalla presentazione del Soprintendente Massimo Osanna Il volume Rileggere Pompei IV. L'insula 7 della Regio VI a cura di A. Zaccaria Ruggiu e C. Maratini. Questo testo si riallaccia, così come i prossimi Rileggere Pompei V e VI, è significativa espressione di quella fertile stagione di studi avviata dallallora Soprintendente Pier Giovanni Guzzo, all'indomani del programmatico convegno di Ravello del 1997. Nella nuova serie della collana di studi e ricerche del Parco Archeologico di Pompei non si poteva non ripartire proprio da quei lavori non ancora editi, che avevano significato un importante passo avanti per la conoscenza della città vesuviana. Lo studio dell'Università di Venezia è parte integrante di quellimportante progetto avviato nel 2000, denominato Progetto Regio VI. I primi secoli di Pompei, che, circostanza fino ad all'ora inusitata, per la prima volta vedeva all'opera nella città antica l'impegno congiunto di varie Università (Napoli L'Orientale, Perugia, Trieste e Siena) con lo scopo di indagare non più una singola domus, bensì lunità minima del tessuto urbano pompeiano, l'insula, nella sua globalità spaziale e diacronica, dall'età arcaica al 79 d.C. [...]

Dall'Introduzione di Massimo Osanna Con il volume di Fabrizio Pesando e Marco Giglio prosegue la pubblicazione dei risultati dellimportante Progetto Regio VI. I primi secoli di Pompei, un intervento interuniversitario avviato nel 2000 dagli Atenei di Napoli LOrientale, Perugia, Trieste, Venezia e Siena, che - per la prima volta nella città, operavano congiuntamente insieme alla Soprintendenza per la conoscenza di unarea urbana. Lo studio rientra in quel fiorente periodo di studi e ricerche, promosso da Pier Giovanni Guzzo nel 1997 che mirava alla conoscenza delle fasi più antiche di Pompei. Un percorso di ricerca fondamentale anche per fornire alla Soprintendenza dati imprescindibili per poter programmare interventi di tutela e conservazione. A differenza però dei precedenti volumi, Rileggere Pompei V esce dai limiti topografici della Regio VI per concentrarsi su unarea poco nota della città, il settore nord-orientale, al fine di verificare se quanto era stato ipotizzato relativamente alle modalità di sviluppo del tessuto urbano per la Regio VI poteva essere valido anche in questa zona, caratterizzata da insulae atipiche per forma e dimensioni. A partire da queste riflessioni gli Autori, attraverso un percorso graduale in cui il dato analitico di ogni singola struttura muraria si ricompone in una sintesi storica-urbanistica, esplorano il rapporto tra abitazioni e botteghe che formavano linsula nonché anche quello tra linsula intesa nella sua complessità spaziale e diacronica con i confinanti assi viari, in particolare con il vicolo di Tesmo e via dellAbbondanza. Le ricerche sono state condotte con la stessa metodologia innovativa presentata nel dettaglio nel precedente volume di questa Collana: rilievo di tutte le evidenze, esaustiva ricerca darchivio, studio stratigrafico degli elevati e verifica con saggi stratigrafici mirati delle situazioni più complesse e difficilmente interpretabili. Lefficacia di tale metodo è evidente negli importanti risultati che emergono dalla lettura di questo corposo volume, le cui molteplici novità toccano ambiti di ricerca diversi ma complementari, a conferma, se ce ne fosse bisogno, dellapproccio globale messo in atto nello studio di questo settore della città. Dalla ricostruzione diacronica del tessuto urbano allo sviluppo dellarchitettura domestica, dagli studi epigrafici allanalisi di tutti i reperti mobili, non più solo il vasellame ceramico ma la cultura materiale nella sua totalità, dal più piccolo e umile chiodo in ferro ai preziosi arredi marmorei, ricontestualizzando anche quanto ora conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.[...]

Summary unavailable at this time.